Roccolo_di_pre_checo_Montenars

Roccolo di Pre Checo

Il roccolo a sud del monte Cjastellirs, lungo la Strada comunale Montenars-Flaipano è raggiungibile tramite una strada sterrata che si inoltra nel bosco.

Il roccolo è una struttura per l’uccellagione realizzata tra il XIX e il XX secolo dalla popolazione. La struttura, di forma ovale con una siepe di carpino bianco, possedeva un sistema di corde e cerniere che catapultava una frasca provocando forte rumore per far sì che gli uccelli, impauriti, rimanessero intrappolati nelle reti. Il roccolo apparteneva alla famiglia di don Francesco Placereani detto ‘Pre Checo’, letterato e cultore della lingua friulana ma anche appassionato uccellatore.

L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese si occupa della valorizzazione di questo tipo di strutture ed è responsabile del percorso di visita ai roccoli.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Strada comunale per il Monte Cjampeon, Montenars

Superficie totale: 0,12 ha

Impianto planimetrico: alberatura formale

Condizione giuridica: proprietà privata

Peculiarità scenografiche e compositive: siepe formale, vista panoramica

Specie botaniche di rilievo: carpino bianco, ciliegio, ontano

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Tempietto_Longobardo_Cividale

Tempietto Longobardo

Questo raro esempio di architettura alto medioevale è stato iscritto alla lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco per “la sua aulica bellezza nutrita di motivi longobardi, memorie della tradizione classica e influssi dell’arte carolingia e ottoniana”. Probabilmente fu costruito nella seconda metà dell’VIII secolo nel luogo in cui un tempo sorgeva la gastaldia, sede del signore della città. Si trattava, quindi, di una cappella palatina, che forse si deve ad Astolfo, duca del Friuli dal 744 al 749 e re dei Longobardi dal 749 al 756. In seguito l’edificio venne incorporato nel Monastero di Santa Maria in Valle.

La preziosità delle decorazioni dell’aula suggerisce il ricorso a maestranze di grande prestigio, che si esprimono in un linguaggio sofisticato, promosso dalle più alte sfere del regno. Gli affreschi si devono ad artisti greco-bizantini, ma ancor più spettacolari sono i rilievi in stucco, come quelli che muovono dall’arcone del portale d’ingresso con un tralcio di vite carico di grappoli d’uva sottilmente traforato. Quindi si notano altri dettagli raffinatissimi come le cornici con motivi a fiori, al cui centro erano inserite ampolle vitree, ma soprattutto la teoria di sante e martiri, riccamente vestite e ieratiche, decorate con collari gemmati e diademi. Gli stalli lignei del coro più antico del Friuli sono databili, invece, entro il 1384 e sono ornati con intagli di girali e animali fantastici. Colonne, pilastri, mensole e architravi marmoree sono di epoca romana; alto medievali sono, invece, le basi e i capitelli.

Al tempietto si accede da Piazza San Biagio attraverso una passerella pensile sul fiume Natisone.

Informazioni


Indirizzo: via Monastero Maggiore 34, Cividale del Friuli

Servizi: bookshop, noleggio audioguide

Informazioni: www.tempiettolongobardo.itwww.cividale.net

Orari di apertura: da ottobre a marzo da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 14.00-17.00, sabato, domenica e festivi 10.00-1700; da aprile a settembre da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 15.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.00-18.00; chiuso 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre

Ingresso: intero (Tempietto Longobardo e Monastero di Santa Maria in Valle) € 4,00; ridotto € 3,00 (per gruppi di 15 persone e oltre i 65 anni); studenti € 1,50 (da 8 a 14 anni, scolaresche di almeno 15 persone); ingresso cumulativo 2 Musei (Monastero Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo – Museo Cristiano) € 6,00; ridotto € 4,00 (per gruppi di 15 persone e oltre i 65 anni); studenti € 3,00 (da 8 fino a 14 anni, scolaresche di almeno 15 persone); ingresso cumulativo 3 Musei (Monastero Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo – Museo Cristiano – Museo Archeologico) € 9,00

Visite: prenotazione delle visite presso l’Ufficio turistico di Cividale (Informacittà), Piazza Paolo Diacono 10 – tel.: +39 0432 710460; fax: +39 0432 710423; e-mail: informacitta@cividale.net

Tel.: +39 0432 700867

E-mail: info@tempiettolongobardo.it

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Castello di San Daniele del Friuli

Il castello era arroccato sulla vetta del colle sin dal 1267, dove sorge ancora una delle antiche torri adattata a campanile della chiesa di San Daniele Profeta. Nel XVI secolo il castello era formato da tre portali, otto torri e una cinta muraria merlata. Il sito fu venduto dai di Varmo a Giacomo Concina, che ne ricevette l’investitura dalla Serenissima nel 1756, e ancora oggi appartiene ai discendenti della famiglia.

La torre-mastio era molto probabilmente affiancata dalla chiesetta castellana e dalla casa del Gastaldo. A mezza costa correva un’ulteriore cinta con terrazzamenti e bastioni, eretta nella seconda metà del Quattrocento, a cui si accedeva tramite una torre portaia con levatoia su fossato che tagliava l’intero rilievo.

L’area circostante è stata adibita a parco pubblico con belvedere panoramico.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via San Sebastiano, San Daniele del Friuli

Visite: alla chiesa su appuntamento, informazioni e prenotazioni presso la Sede A.N.A. Associazione Nazionale Alpini – Tel.: 0432 954350; E-mail: anasandanieledelfriuli@virgilio.it

Informazioni: Ufficio Turistico Pro San Daniele (I.A.T.), Via Roma n. 3; Tel.: 0432 940765

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Parco delle Rose

Il parco è situato in un’area urbana bonificata a ridosso dell’arenile della spiaggia nuova. Fu realizzato tra il 1925 e il 1935 per volere dell’Azienda di cura e soggiorno, allora diretta dal poeta Biagio Marin. Le fotografie dell’epoca documentano una ricca varietà di rose in diverse parti del parco – più di 150 tipi – arricchita e rinnovata ogni anno.

Ultimati i lavori, l’arena semicircolare, con la sua quinta di pioppi italici, divenne un punto di aggregazione per manifestazioni diurne e serali.

Nel secondo dopoguerra il parco fu ridimensionato a causa della costruzione dell’ingresso principale dalla spiaggia; furono poi realizzati il minigolf, un campeggio, il Palazzo dei congressi, il Parco termale acquatico, i campi da tennis e la piscina scoperta.

Nel 1982 una parte del parco fu ridisegnata per creare il ‘Parco del drago verde’. Al suo interno si tengono molteplici eventi culturali, sportivi e di vario genere concentrati nella stagione estiva.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Viale Dante, Grado

Superficie totale: 2,50 ha

Impianto planimetrico: geometrico con percorsi rettilinei

Condizione giuridica: proprietà pubblica, comune di Grado

Peculiarità scenografiche e compositive: pergolato, piazzale a esedra (arena), viali

Specie botaniche di rilievo: glicine, pino d’Aleppo, pino marittimo, pino nero, pioppo bianco, platano, rose

Per informazioni: ufficio turistico di Grado

Viale Dante Alighieri, 72 – 34073 Grado (GO)

Tel.: +39 0431 877111

Fax: +39 0431 83509

info.grado@turismo.fvg.it

Ufficio Servizio URP e Turismo del Comune di Grado

Piazza Biagio Marin 4 – 34073 Grado (piano terra)

Tel.: +39 0431 898239

Fax: +39 0431 898205

urp@comunegrado.it

turismo@comunegrado.it

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Castello di Meduno

Il castello fu edificato nel 1136 sul crinale del colle di San Martino per volere del vescovo di Concordia e fu assegnato in feudo ai signori di Meduno che, in seguito, divennero vassalli del Patriarca di Aquileia.

Nel corso del Trecento il castello fu conteso prima dai signori di Maniago e quindi dagli eserciti degli Spilimbergo, dei Strassoldo, dei Prata, dei Polcenigo e degli Urusbergo, alleati del duca Rodolfo d’Austria contro il patriarca Lodovico della Torre; quindi assediato dalle truppe di Francesco da Carrara.

Passato ai Valentinis agli inizi del XV secolo, fu presto restituito ai Signori di Meduno che lo tennero fino al 1514, quando, estintasi la casata, passò sotto il dominio di Venezia.

Danneggiato dal terremoto del 1776, venne in seguito abbandonato e le sue strutture murarie spoliate per costruire nuovi edifici.

A partire dal 2009 sono state realizzate approfondite indagini archeologiche sui resti dell’edificio e interventi di restauro conservativo finanziati con fondi regionali.

 

Informazioni


Indirizzo: Meduno

Stato di conservazione: ruderi

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Galleria Regionale d’arte contemporanea Luigi Spazzapan

La galleria intitolata al pittore gradiscano, costituita nel 1977, espone la collezione permanente delle opere di Luigi Spazzapan (Gradisca d’Isonzo 1889 – Torino 1958) donate dal collezionista torinese Eugenio Giletti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. È una raccolta di 87 opere tra chine, tempere ed oli che ricoprono l’intera produzione dell’artista, mentre l’archivio conserva fotografie, manoscritti, lettere, cataloghi e una ricchissima rassegna stampa su Luigi Spazzapan.

Nella galleria vengono inoltre allestite mostre temporanee di artisti regionali e dei territori limitrofi transfrontalieri: dalle mostre antologiche dedicate a Luigi Spazzapan alla mostra su Espressionismo e Nuova Oggettività in Slovenia, a quella dei disegni di Pier Paolo Pasolini a Translimina, che ha riunito artisti della regione, dell’Austria e della Slovenia, nonchè rassegne dedicate alle arti visive e alle attuali tendenze artistiche del Friuli Venezia Giulia.

La Galleria è gestita dalla Provincia di Gorizia, dal Comune di Gradisca d’Isonzo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Via Battisti, Gradisca d’Isonzo

Servizi:bookshop, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, visita guidata ogni domenica alle 16.00

Informazioni: www.galleriaspazzapan.it

Orari di apertura: martedì, sabato e domenica 10.00-19.00; mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00; chiuso il lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, Pasqua, 25 e 31 dicembre

Tel./Fax: 0481 960816

E-mail: galleriaspazzapan@libero.it

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00

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Museo della Casa Carsica (Kraska Hisa)

Questa cascina carsica della fine del XVIII secolo è caratterizzata da un cortile chiuso (borjac) attorno al quale si sviluppano gli ambienti abitativi e i fabbricati agricoli. L’edificio, interamente realizzato in pietra, conserva arredi e oggetti d’uso originali che testimoniano le attività domestiche e rurali tipiche della civiltà contadina del Carso tra Otto e Novecento. Nel fienile si tengono esposizioni d’arte e documentarie. Il cortile e la casa sono aperti per varie manifestazioni: usi popolari, manifestazioni letterarie e concerti. Negli anni dispari, nell’ultima settimana di agosto si svolge la caratteristica cerimonia delle nozze carsiche.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Repen 31, Repentabor-Monrupino (Trieste)

Servizi: visite guidate, bookshop

Informazioni: www.kraskahisa.com

Orari di apertura: domeniche e festivi 11.00-12.30 e 15.00-17.00 da aprile a ottobre; aperture straordinarie per gruppi su prenotazione

Tel.: 040 327240

E-mail: info@kraskahisa.com – martinarepinc@gmail.com

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