Museo_Medioevo_goriziano

Museo del Medioevo goriziano

La storica dimora dei Conti di Gorizia, risalente all’XI secolo, arredata con mobili d’epoca e dipinti, beni storico-artistici e archeologici, ospita una ricca raccolta di riproduzioni di armi bianche medievali, esposte nella Sala dei Cavalieri, mentre all’interno delle mura si possono vedere le macchine d’assedio: la catapulta, il trabucco, il trapano e la ronfea.

La sezione dedicata alla didattica ripercorre la storia della Contea dalla prima citazione di Gorizia alla morte dell’ultimo conte Leonardo avvenuta nel 1500. All’interno della Sala degli Stati Provinciali è stata allestita l’esposizione permanente Theatrum Instrumentorum, che propone strumenti musicali che vanno dal X al XVII secolo. Il castello ospita, inoltre, mostre temporanee incentrate sulla storia e l’arte del territorio. La Sala del Conte e la Corte dei Lanzi sono adibite a concerti e letture, mentre nel Cortile delle Milizie si svolgono spettacoli musicali, rassegne teatrali e cinematografiche presso il Teatro Tenda.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Borgo Castello 36, Gorizia

Servizi: visite guidate su prenotazione, bookshop, bar

Informazioni: www.comune.gorizia.it

Orari di apertura: da martedì a domenica 10.00-19.00; lunedì 09.30-11.30; chiuso, 25 e 26 dicembre, 1° gennaio

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,50; studenti e scolaresche € 1,00; gratis con FVG Card

Tel./Fax: 0481 535146

E-mail: urp@comune.gorizia.it

×

 

ALTRO IN ZONA
Museo_arte_medaglia_Buja

Museo d’arte della medaglia

Il museo è dedicato alla tradizione dell’arte della medaglia e ai maestri incisori bujesi Pietro Giampaoli e Guerrino Mattia Monassi, che furono tra i primi incisori della Zecca dello Stato Italiano. Una sezione della raccolta ospita gli esemplari coniati da numerosi artisti per il Friuli in occasione del sisma del 1976 (oltre 90 opere).

Pietro Giampaoli ha lasciato al museo alcuni gessi originali e preziose testimonianze sulla creazione della moneta da 500 lire d’argento coniata dallo Stato Italiano in oltre cento milioni di esemplari. Una sezione didattica illustra le fasi materiali del processo di realizzazione della medaglia.

Parte dell’esposizione è dedicata alla storia e all’identità culturale di Buja. A ricordo dell’emigrazione friulana tra il XIX e il XX secolo sono presenti in esposizione dei bellissimi “Mos” di tradizione bavarese (boccali di birra in ceramica o vetro decorati).

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Borgo San Lorenzo in Monte Buja, Buja

Servizi: visite guidate e percorso tattile su appuntamento, bookshop; accessibile ai disabili

Informazioni: www.provincia.udine.it – musei e presso il Comune di Buja – Tel.: 0432 960151; www.comune.buia.ud.it – mail: info@comune.buia.ud.it o la Biblioteca comunale – Tel.: 0432 960963

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,50 (per gruppi di almeno 20 persone); gratuito fino ai 16 anni

Orari di apertura: da aprile a ottobre sabato e domenica 10-12 e 16-19;

da novembre a marzo sabato e domenica 14-17; visite in altri giorni e orari su prenotazione – Tel.: 0432 960151

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Comprensorio_difensivo_Dolina_XV_Bersaglieri

Comprensorio difensivo della Dolina del XV Bersaglieri

Il Museo all’aperto si trova sui campi di battaglia dell’altopiano carsico noto come Monte Sei Busi, tra Fogliano Redipuglia e Ronchi dei Legionari, a poca distanza dal Sacrario dei Centomila. I sentieri segnalati conducono alle trincee, ai tunnel e alle postazioni militari – dalla prima linea alle retrovie – costruiti dai soldati di entrambi gli eserciti. Questa zona passò in mano italiana nell’ottobre del 1915 con la terza Battaglia dell’Isonzo, divenendo poi sede di un piccolo ospedale militare, i cui ruderi sono ancora visibili nella dolina del XV Bersaglieri, insieme ai resti di alcune baracche per i soldati e la fossa comune coperta da un tumulo con un’iscrizione dell’epoca.

Seguendo i ripristinati camminamenti si raggiunge la linea fortificata, in cemento armato, all’altezza del cippo altimetrico dove è stato ricostruito un campo di battaglia con le ravvicinate postazioni italiane e austro-ungariche e la “terra di nessuno” cinta da fili spinati.

Visite guidate a cura di esperti sulla Prima Guerra Mondiale dei Sentieri di Pace sono prenotabili presso l’ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica, situato nelle immediate vicinanze.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Informazioni e visite guidate: Sentieri di Pacepresso l’Ufficio turistico di Fogliano Redipuglia (IAT),Via III Armata 54Tel.: 0481 489139;www.prolocofoglianoredipuglia.it; E-mail:plfogliano@tiscali.it

Come arrivare: raggiungibile in auto dopo aver percorso circa due chilometri e mezzo della strada che collega Redipuglia a Doberdò del Lago. Il sentiero prosegue a piedi verso la cima del Monte Sei Busi (118 metri sul livello del mare)

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Castello_Flagogna_Forgaria

Castello di Flagogna

Nel XII secolo il Castelvecchio di Flagogna era compreso nel Marchesato d’Attimis, in seguito si avvicendarono vari proprietari finchè alla metà del XIV secolo divenne proprietà dei Savorgnan. Nel 1348 l’edificio crollò per un forte terremoto e le sue pietre servirono a restaurare il Castelnuovo – detto di San Giovanni – antecedente al 1280, che sorgeva su un’altura a strapiomo ad est del vecchio castello.

Preso dalle milizie udinesi, fu dato in feudo ai nobili Valentinis che lo smantellarono prima di consegnarlo nel 1420 alla Serenissima. Tornato ai Savorgnan, venne danneggiato dalle truppe imperiali nel 1418 e ridotto definitivamente allo stato di rudere dal terremoto del 1511.

Sono ancora visibili i resti del portale e del muro difensivo munito di feritoie, parte del mastio e la piccola chiesa cinquecentesca di San Giovanni. Attualmente è in corso una ristrutturazione delle mura perimetrali.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Castello, Frazione Flagogna, Forgaria nel Friuli

Stato di conservazione: ruderi

Come arrivare: attraverso il sentiero naturalistico segnalato che parte presso la vecchia stazione ferroviaria lasciando l’auto nel piazzale dove ha inizio il Troi di Meni (Informazioni: www.sentierinatura.it)

Informazioni: Pro loco Forgaria – Tel.: 0427 809091

Visite: solo esterni

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Parco_Villa_Sartorio_Trieste

Parco Villa Sartorio

Il parco è situato nell’area suburbana del colle di Montebello che, a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, era una delle aree più ricercate dalla emergente borghesia cittadina per le sue residenze di campagna.

Pietro Sartorio, commerciante di origine ligure, nel 1775, acquistò il podere Montebello e promosse interventi volti a farne assumere l’aspetto di un giardino veneto con un portale, una scala monumentale, statue e un padiglione per la musica.

Il figlio Giovanni Guglielmo Sartorio durante la prima metà dell’Ottocento ampliò l’estensione del giardino secondo il gusto romantico all’inglese inserendo molte specie provenienti dall’estero. La villa e il giardino ospitarono numerose feste e incontri mondani, frequentati dalle personalità politiche e culturali più in vista del tempo.

Nella seconda metà del secolo la proprietà fu ereditata da Pietro Sartorio che la cedette al Comune di Trieste all’inizio del Novecento.

Gli arredi scultorei del complesso furono collocati nella villa di città, oggi Civico Museo Sartorio ad eccezione dell’apparato legato al padiglione e alla gradinata.

Tra il 1924 e il 1935 la villa fu ampliata su progetto dell’architetto Lodovico Braidotti e convertita a dispensario antitubercolare per bambini.

Nella seconda metà del Novecento il parco, recintato su tutti i lati, è stato diviso in due aree: il pendio nord, con il padiglione, è rimasto legato alla struttura sanitaria, mentre il pendio sud – coperto da una macchia di sempreverdi – è stato invece utilizzato dalla municipalità come vivaio.

Recentemente ristrutturata, una parte del parco è stata riaperta al pubblico e dotata di zone di sosta e di un’area giochi.

La naturalistica alternanza tra spazi prativi e alberati, e i percorsi curvilinei creano dei piacevoli scorci prospettici sulle ben quaranta specie arboree di pregio che vi prosperano, tra cui querce e pini d’Aleppo. La serra storica può essere visitata su richiesta al personale.

 

Informazioni


Indirizzo: Strada di Fiume 225, Trieste

Superficie totale: 4,50 ha

Impianto planimetrico: all’inglese

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

Peculiarità scenografiche e compositive: busto scultoreo di Pietro Sartorio, padiglione con gradinata, pozzo, serre, stagno naturale, statue

Specie botaniche di rilievo: bagolaro, borsolo, pino d’Aleppo, pino marittimo, pino nero, pioppo bianco, platano, quercia

×

 

ALTRO IN ZONA
Muggia

Borgo Antico di Muggia

Affacciata sull’ultimo lembo d’Istria, con le sue case di arenaria gialla che digradano dalle colline verso il mare, Muggia rivela le sue antiche origini e la secolare dominazione della Serenissima. Nel centro storico di Borgo Lauro le case color pastello si raccolgono attorno al mandracchio, ovvero la darsena anticamente difesa da due torri, che si spinge fin dentro l’abitato di sapore veneziano.

Tra gli edifici storici spiccano la Casa Veneta di Calle Oberdan e la casa “a gheffo” di via Verdi, che si aprono con bifore e logge su viuzze e campielli. La centrale Piazza Marconi è dominata dalla mole dell’antichissimo duomo in stile gotico veneziano con il rosone centrale e dal Municipio.

Tra le strette calli si incontrano la Portizza e tratti delle mura medievali, le tipiche case di via della Torre, la chiesa gotica di San Francesco e il Castello fino ad arrivare al nucleo di Muggia Vecchia, sull’alto del colle, ricca di testimonianze archeologiche tra cui il castelliere di Elleri e la basilica romanica di Santa Maria Assunta, risalente al X secolo.

Oltre al dialetto, un’altra tradizione che l’accomuna a Venezia è il tradizionale Carnevale, fra i più antichi d’Italia, con la sfilata dei carri allegorici, le bande musicali e i variopinti costumi.

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

Villa_Gallici_Deciani_Casacco

Villa Gallici Deciani

La seicentesca villa sorge in cima a un colle circondata da un vasto parco. Residenza privata dell’antico casato friulano dei conti Deciani dalla fine dell’Ottocento, appartenne già ai conti Gallici che la acquistarono alla fine del XVII secolo. La famiglia di origine bergamasca in Friuli si dedicò alla bachicoltura da seta e diede avvio a una fiorente stamperia a Udine.

Alla villa si accede dalla cancellata in ferro battuto sorvegliata da due statue poste su pilastri. Il palazzo dominicale è preceduto da un imponente scalone a forbice con statue sulla balaustra e il sontuoso portale è sormontato dallo stemma gentilizio.

L’edificio culmina in un attico timpanato affiancato da pinnacoli. Il piano nobile si fregia di preziose decorazioni floreali in stucco e affreschi color pastello, delicati pavimenti a mosaico di terrazzo veneziano e arredi d’epoca. Fanno da cornice le rustiche cantine in pietra, la foresteria con torre e cappella gentilizia, l’elegante loggiato della barchessa aperto sul giardino e, infine, l’antica chiesetta paesana collegata alla residenza da un viale alberato.

Dopo il restauro parte dei fabbricati e del parco sono ora aperti al pubblico.

 
 
 

Informazioni


Indirizzo: via Gallici 27, Località Montegnacco, Cassacco

Informazioni: www.deciani.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE