Castello_Moruzzo

Castello di Moruzzo

Il castello venne edificato nell’XI secolo e dipese dal gastaldo patriarcale di Fagagna fino alla seconda metà del XIII secolo quando i nobili d’Arcano (anticamente Tricano) furono investiti del feudo dal Patriarca Raimondo della Torre, assumendone il nuovo predicato.

Nel 1419 il castello cadde per mano dei veneziani e nel 1477 fu incendiato dai turchi. Dopo alterne vicende, il castello passava ai Polcenigo e, infine, nella seconda metà del Quattrocento, fu acquistato dagli Arcoloniani, famiglia di antica origine vicentina, rimanendo in loro possesso per oltre tre secoli.

La proprietà passò nel 1856 per successione in linea femminile ai conti di Codroipo e quindi ai conti di Troppenburg, nobili del Sacro Romano Impero che lo tennerò sino al 1953, quando lo acquistò il commendator Antonio Bardelli. L’edificio è stato trasformato da complesso con funzione difensiva a residenza nobiliare di prestigio. Agli inizi del XX secolo erano ancora in piedi la cerchia più esterna delle mura con merli e contrafforti nonché la torre portaia, ora restaurata con inserti di stile romanico; le cinque torricelle poste lungo la cinta muraria furono, invece, erette alla fine dell’Ottocento.

Oltre all’antica dimora quattrocentesca sono ancora visibili la “casa del capitano” (dove c’erano le carceri e la cancelleria della giurisdizione), due barchesse seicentesche e l’oratorio di San Leonardo. Oggi il complesso è adibito parte a laboratori e parte a residenza privata.

 

Informazioni

Indirizzo: Via Muriacco Strade di Muria 1, Moruzzo

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Museo_Etnografico_Friuli_Udine

Museo etnografico del Friuli

Nuovo Museo delle arti e delle tradizioni popolari

A Palazzo Giacomelli sono esposte le molteplici testimonianze materiali dell’identità culturale friulana. Attraverso gli oggetti d’uso – l’abbigliamento, le maschere, il gioco, la musica e lo spettacolo – sono, infatti, tramandate le memorie della devozione, dei riti popolari e della tradizione del “fogolâr” domestico.

I fondi di Gaetano Perusini, Lea D’Orlandi e di Luigi e Andreina Ciceri costituiscono i nuclei portanti delle collezioni etnografiche e antropologiche che sono costituite da manufatti molto diversi, che attengono alla vita rurale, all’artigianato e alla scienza, nonchè al costume e alla moda. Il percorso espositivo mira a recuperare, conservare e valorizzare la memoria del passato che si coagula intorno a questi beni materiali.

Nel museo l’allestimento permanente si alterna a mostre temporanee incentrate sulla storia del territorio, la cultura locale, le tecniche, i saperi manuali e il valore dell’artigianato come forma espressiva individuale e sociale.

 

Informazioni


Indirizzo: Palazzo Giacomelli, Via Grazzano 1, Udine

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, supporti multimediali, corsi di approfondimento

Informazioni: www.udinecultura.it

Orario di apertura: dal 1° ottobre al 28 aprile da martedì a domenica 10.30-17.00; dal 29 aprile al 30 settembre da martedì a domenica 10.30-19.00; chiuso il lunedì

Ingresso: intero € 1,00; gratuito fino a 13 anni e disabili

Visite: prenotazione di visite guidate e laboratori didattici consultando www.udinecultura.it

Tel.: 0432 271920

Fax: 0432 271907

E-mail: museoetnografico@comune.udine.it

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Castello_Brazzacco_Inferiore_Moruzzo

Castello di Brazzacco Inferiore

Un castello di Brazzacco è citato nel 983 dalla donazione fatta da Ottone II al Patriarca assieme ai castelli di Buia, Fagagna, Gruagno e Udine. Appartenne ai Brazzacco a partire dal XII secolo. Nel 1309 fu saccheggiato ed arso dalle milizie trevigiane dei da Camino. Ricostruito nel 1335, rimase ai Brazzacco fino al 1446, quando, estinto il casato, il castello passò ai Moruzzo che assunsero il cognome di Brazzà Inferiore. Nel 1443 entrambi i feudi furono assegnati ai Signori di Savorgnano-Cergneu-Brazzà. Nei famosi tumulti del giovedì grasso del 1511 il castello venne assaltato e saccheggiato dai locali. I due castelli di Brazzacco, lasciati in abbandono, caddero in rovina.

Nel Borgo di sant’Andrea sorgono l’omonima torre e la chiesetta castellana dedicata al santo, restaurate negli anni Ottanta: sono quanto rimane del castello Inferiore. Il Borgo si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria dal castello Superiore di Brazzacco.

 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Strada dei Colli, Brazzacco (Moruzzo)

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lantieri

Palazzo Lantieri

Palazzo Lantieri è stato nei secoli punto di riferimento e centro culturale per Gorizia e la sua Contea, oltre che per tutta la Mitteleuropa. Viene costruito nel XIV secolo per difendere l’entrata Sud-Orientale della città: dopo alcuni interventi di ampliamento e di abbellimento, con il passare del tempo la fortezza si trasforma nel Palazzo nobiliare dal quale sono passati personaggi illustri fra cui i Reali di Francia, il Pontefice Pio VI, l’Arciduchessa d’Austria Maria Theresa, Napoleone ma anche esponenti di rilievo del mondo della cultura come Goethe, Schiller, Goldoni, Pietro Metastasio, Casanova, Lorenzo Da Ponte che lo menzionano nelle loro opere.

Opere di artisti contemporanei dialogano con l’antica atmosfera che permea le grandi sale di Palazzo Lantieri. “Presenze” espressioni dei tempi attuali hanno la loro collocazione ideale fra le architetture, gli affreschi, i mobili, i quadri e le immagini familiari delle varie epoche che le hanno ispirate.Le grandi installazioni site-specific di Jannis Kounellis, Jan Fabre, e Michelangelo Pistoletto, oltre alle opere di Getulio Alviani, Giulio Paolini e Donatella Spaziani, sono parte integrante del prestigioso patrimonio artistico del Palazzo.

Palazzo Lantieri, che si trova poco distante dal Castello di Gorizia, è al centro di un territorio ricco di mete naturalistiche e di prestigiose località dalla lunga tradizione storica e artistica.

Soggiornare a Palazzo Lantieri permette infatti di raggiungere facilmente la vicina Slovenia e scoprire località estremamente suggestive come le sorgenti dell’Isonzo, dal Parco nazionale del Triglav fino alla pittoresca Bled. Poco distanti alcuni centri storico-culturali di assoluto rilievo come Aquileia, Cividale, Duino, Sistiana, Trieste e Venezia. Gli ospiti hanno anche la possibilità di scegliere interessanti percorsi enogastronomici che offrono la possibilità di visitare le cantine sul Collio italiano e sloveno e apprezzare i migliori vini della regione imparando ad amare il rinomato Bianco del Collio.

Palazzo Lantieri fa parte del Consorzio Castelli, delle Dimore Storiche e aderisce a Castelli Aperti.
 

Ospitalità

Gli ospiti possono scegliere tra la camera matrimoniale e la suite (Piano nobile del Palazzo). Per i più esigenti ci sono due accoglienti mini appartamenti, Foresteria e Suite Torre.

Visite

Attraverso visite guidate su prenotazione, i padroni di casa offrono la possibilità di conoscere il percorso storico che ha determinato struttura, scelte estetiche e architetturali del Palazzo, legato da sempre alle vicende della famiglia Lantieri. Sarà così possibile ammirare la Sala degli affreschi, la Galleria delle formelle, la Torre Porta Oriente, oltre allo splendido Parco alla Persiana. Gli ospiti che vogliono arricchire la loro esperienza all’interno del Palazzo potranno scegliere soluzioni personalizzate che prevedono anche aperitivi, pranzi o cene.

Eventi

Palazzo Lantieri rappresenta lo scenario ideale per organizzare meeting, incontri di lavoro, anniversari, conferenze, concerti, ricevimenti di nozze, con uno stile inconfondibile, nel segno di un passato che ha lasciato tracce indelebili di bellezza e prestigio. Le sale disponibili sono il Salone dei ricevimenti che può contenere fino a 150 persone, le 3 sale più piccole (fino a 50 persone) e i salotti.

 

Informazioni

Indirizzo: Palazzo Lantieri, Piazza Sant’Antonio 6 – 34170 Gorizia

Tel.:+39 0481 533284

Fax: +39 0481 533284

Prenotazioni e informazioni: contatto@palazzo-lantieri.com

Sito internet: www.palazzo-lantieri.com

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Castelli_Forni_Sopra_Sotto

Castelli di Forni di Sopra e di Sotto

Nel 778 esisteva un castello di Forno nella Carnia, donato dal duca Tassilone di Baviera (o Masseglio), all’Abbazia di Sesto con privilegi e possessi tra cui le miniere di ferro e di rame. Successivamente nel 967 l’imperatore Ottone donava al Patriarca i feudi di Annone, l’Abbazia di Sesto e il castello chiamato di Forno. Nel Trecento il feudo venne assegnato dal Patriarca a vari vassalli finchè, nel 1326, entrambi i castelli di Forni di Sopra e di Sotto vengono acquisiti dai Savorgnan.

Il castello di Forni di Sopra o Sacuidic, che si trovava sul monte detto Cuol di Ciastiel, era già stato abbattuto nel Cinquecento, ma è stato oggetto di una recente campagna di scavo che ha portato alla luce vari reperti. Analoga sorte è toccata al castello di Forni di Sotto, in località Pra di Got, anch’esso oggetto di indagini archeologiche e interventi di valorizzazione.
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: località Cuol di Ciastiel, Forni di Sopra; località Pra di Got, Forni di Sotto

Stato di consrvazione: ruderi

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Parco_Urbano_Villa_Giulia_Trieste

Parco Urbano Villa Giulia

Il parco si estende su un’area collinare a est di Trieste dove si trovano alcuni rifugi militari scavati nella roccia nonchè un eccellente punto panoramico sul golfo. Estendendosi su due versanti con diversa esposizione, lungo i due pendii si è sviluppata una macchia diversa: una di conifere e l’altra di latifoglie.

Fu inaugurato nell’aprile del 1934, a più di vent’anni dalle prime acquisizioni dei terreni di proprietà delle famiglie Rumer, Geiringer e Krausenek. Lasciato lungamente in abbandono, il parco è stato riaperto al pubblico nel 1984, dopo che l’area è stata riqualificata. Vi si può osservare la caratteristica vegetazione carsica: roverella, carpino nero, orniello e sommaco, che in autunno si tinge di rosso; ricca anche la fauna selvatica: capriolo, tasso, volpe e cinghiale e anche diverse specie di uccelli quali il picchio, la cinciallegra, la gazza e la ghiandaia. Sono stati, inoltre, creati due stagni artificiali, il maggiore dei quali – il “laghetto delle rane”, presso una cava dismessa – è attualmente curato dal Museo di storia naturale.

Negli ultimi anni sono state organizzate diverse iniziative a tema naturalistico-ricreativo per valorizzare questo luogo e goderne l’atmosfera e sono sorti anche dei comitati cittadini per la salvaguardia del verde minacciato dall’incombente espansione edilizia.

Si può raggiungere il parco con il caratteristico tram di Opicina.

 

Informazioni


Indirizzo: Strada nuova per Opicina, Trieste

Superficie totale: 23,50 ha

Impianto planimetrico: a bosco, irregolare

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

Peculiarità scenografiche e compositive: arena, laghetto

Specie botaniche di rilievo: acero campestre, acero trilobo, carpino nero, cipresso, ginestra, orniello, robinia, rovere, roverella

Servizi: campo da calcio

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Civico_Museo_Guerra_per_Pace_Diego_Henriquez

Civico Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez

La collezione dello studioso triestino Diego de Henriquez (1909-1974) ­– un patrimonio documentale e materiale composto da circa 15.000 oggetti – è stato acquisito dal Comune di Trieste nel 1983 e dal 1999 ha trovato sede nella Caserma Duca delle Puglie. Raccoglie: 2800 armi, 24.000 fotografie, 287 diari, 12.000 libri, 2600 tra manifesti e volantini, 500 stampe, 470 carte geografiche e topografiche, 30 fondi archivistici, 290 documenti musicali, 150 quadri e un fondo di pellicole, 250 documenti cinematografici conservati all’Istituto Luce di Roma.

Due degli edifici della Caserma, recentemente restaurati, accolgono il percorso museale, la biblioteca, la fototeca e l’archivio; restaurati, inoltre, i mezzi e i pezzi di artiglieria: cannoni, veicoli, strumenti esposti nella sezione centrale dell’hangar.

L’attuale allestimento è incentrato sulla Grande Guerra nella ricorrenza del centenario. Le crude fotografie d’epoca si alternano ai testi esplicativi e alle tavole grafiche che riassumono “i numeri della guerra”. Oltre ai numerosi contributi filmati forniti dalla Cineteca del Friuli e dall’Istituto Luce, vi sono quelli del regista Alessandro Scillitani: Funerale della pace, Guerra di trincea e Caporetto.

Secondo il desiderio del suo ideatore, non vuole essere un museo della guerra tradizionalmente inteso, ma un museo della società del Novecento dove le guerre con i loro orrori siano bandite per sempre.

Nel primo hangar trova posto l’esposizione permanente dedicata alla storia della prima guerra mondiale, che si apre con il corteo funebre dell’erede al trono d’Austria-Ungheria Francesco Ferdinando, assassinato con la moglie a Sarajevo il 28 giugno 1914. Al piano superiore una sintetica cronologia racconta i cento anni di guerre del Novecento; quindi l’allestimento si focalizzata sulla storia di Trieste dal primo conflitto mondiale agli anni del fascismo fino al ritorno dell’Italia nel 1954. Nella sede di Via Revoltella altre sezioni presentano gli armamenti leggeri, le telecomunicazioni, le uniformi militari, stampe, dipinti e medaglie.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cumano 22, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, fototeca, archivio documentale, biblioteca

Informazioni: www.museodiegodehenriquez.it

Orari di apertura: da metà ottobre a fine marzo da mercoledì a lunedì 10.00-17.00; da aprile a metà ottobre 10.00-19.00; chiuso il martedì tranne nei mesi di luglio e agosto; chiuso 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua, 25 aprile e 1° maggio

Ingresso: intero 6,00 €; ridotto 4,00 €

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Come arrivare: in autobus con la linea 18 (nei festivi sostituita dalla linea 5)

Tel.: 040 675 4699; 040 675 8377

E-mail: museodehenriquez@comune.trieste.it

 

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