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Provincia di Trieste

La provincia di Trieste si sviluppa in una sottile striscia di terra lunga circa 30 km, stretta tra il mare Adriatico e il Carso. Si affaccia sull’ampio golfo che accoglie la città di Trieste e un’alternanza di baie, porticcioli e scogliere mozzafiato con castelli a picco sul mare, come quelli di Miramare e di Duino. Alle spalle la protegge l’aspro paesaggio carsico, dove si possono ammirare grandiosi spettacoli naturali come la Grotta Gigante o la Dolina di Percedol, una valle ricca di rigogliosa vegetazione. Dall’altipiano carsico, con le sue grotte, alle suggestive foci del Timavo, alla riserva marina del Parco di Miramare; dalle falesie di Duino, vicino al Castello, alle riserve naturali del Monte Lanaro, del Monte Orsario e della Val Rosandra, la natura di questo lembo di terra è unica in ogni stagione.

Ma il fascino del territorio oltrepassa gli aspetti naturalistici: l’elegante città d’arte di Trieste, dov’è evidente l’eredità culturale asburgica, i paesini carsici con le loro tradizioni e perfino le piccole località turistiche costiere costituiscono grandi tesori custoditi in questo piccolo lembo di terra.

Trieste deve il suo fascino al suo essere città di frontiera e insieme porto di mare, che ha portato al sovrapporsi e incrociarsi di popoli e culture molto diversi: grazie alle sue eredità italiana, mediterranea, mitteleuropea e slava, Trieste ha una ricchezza culturale che si palesa immediatamente al visitatore tramite i suoi splendidi edifici che rispecchiano tutti gli stili delle varie epoche, dalla romana al neoclassico al razionalismo, e tramite le chiese appartenenti a tutte le religioni praticate dai diversi popoli che qui hanno trovato casa. Non bisogna poi tralasciare di visitare i suoi caffè storici, che han visto passare la storia di questa città e che sono ancora luogo d’incontro fondamentale, insieme ai buffet dove si gusta la tipica cucina locale.

Anche la cucina naturalmente è un incrocio di sapori, dalla Mitteleuropa al mare: di tradizione mitteleuropea sono la jota (minestra di fagioli, crauti e patate), i gnochi de pan e i gnochi de susini e i capuzzi (crauti). La cucina di pesce ha tradizioni tipicamente venete, come i sardoni in savor.

Anche i dolci sono per lo più di tradizione austroungarica e veneta: presnitz (dolce di sfoglia e frutta secca) e putizza (pasta morbida ripiena di frutta secca), strucolo de pomi (strudel di mele), strucolo cotto (strudel di noci), crostoli (chiacchiere veneziane), krapfen (bomboloni alla marmellata o alla crema), fritole (specie di piccola frittella) e pinza (un pane dolce).

Infine i vini: Terrano, Malvasia e Refosco, coltivati sul Carso, stanno diventando sempre più rinomati. È stata istituita pure la Strada del Terrano, che attraversa gran parte della provincia sull’altipiano carsico, da Opicina a Sistiana, portando nei luoghi della produzione vinicola. Le osmize (da “osem”, otto in sloveno), segnalate sul Carso da un ramo verde, risalgono ad un editto dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria che consentiva ai contadini la vendita diretta di vino e di altri prodotti agricoli di propria produzione per la durata di otto giorni. Vi si trovano prosciutto crudo e cotto, salame, il tipico formaggio Tabor, uova sode e, naturalmente, il vino.

 

 

 

CULTURA
BORGHI TIPICI CASTELLI EVENTI
    MONUMENTI E SITI STORICI MONUMENTI RELIGIOSI MOSTRE
      MUSEI SITI ARCHEOLOGICI VILLE E PALAZZI
      NATURA
      CASCATE ESCURSIONI FIUMI
      GIARDINI E PARCHI GROTTE LAGHI E LAGUNE
        MONTAGNA PARCHI E RISERVE SPIAGGE
          ENOGASTRONOMIA
          RISTORANTI AGRITURISMO PIZZERIE
            CANTINE PRODUTTORI
            OSPITALITÀ
            HOTEL BED & BREAKFAST AGRITURISMO
                CAMPEGGI AFFITTACAMERE APPARTAMENTI PER VACANZE
                  SPORT
                  TREKKING E PASSEGGIATE MOUNTAIN BIKE CAVALLO
                      SPORT ACQUATICI SPORT INVERNALI SPORT MONTAGNA
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                          Loggia e Tempietto di San Giovanni

                          Sin dal Trecento, presso il porticato, esisteva una chiesetta consacrata a San Giovanni, che, nel corso del XV secolo, fu ricostruita dall’architetto Bernardino da Morcote accanto alla nuova Torre dell’Orologio. La loggia, ammirata anche da Andrea Palladio, è formata da due ali di arcate e dall’arco trionfale che immette alla chiesa, convertita in Pantheon dei Caduti nel 1920 su progetto di Raimondo D’Aronco. Sotto la cupola, si trovano una statua rappresentante la Gloria, opera di Aurelio Mistruzzi, e un affresco di Enrico Miani. Un elegante cancello di Alberto Calligaris custodisce l’ingresso.

                          Qui, nel Cinquecento, fu stabilita la sede dell’Archivio notarile, la Cancelleria degli astanti e la Camera Fiscale. Le ali del porticato accolgono una meridiana risalente al 1798 e i busti di Giovanni Battista Cella (1881) opera di Andrea Flaibani, quello di Antonino di Prampero di Aurelio Mistruzzi (1921) e quello di Gabriele Luigi Pecile realizzato da Leonardo Liso (1902).

                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           

                          Informazioni


                          Indirizzo: Piazza della Libertà, Udine

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                          Provincia di Udine

                          La Provincia di Udine confina a Nord con l’Austria e a Est con la Slovenia, mentre a Sud la delimita il mare Adriatico. La sua popolazione, culturalmente appartenente a tre minoranze storiche e linguistiche (friulana, slava e tedesca) che convivono pacificamente, lungo il corso dei secoli si è dedicata quasi esclusivamente all’agricoltura. L’unicità di questo territorio risiede proprio nelle sue diversità ambientali e geomorfologiche, oltre che culturali ed etniche.

                          La provincia si estende dalla lunga spiaggia sabbiosa di Lignano Sabbiadoro, rinomata meta del turismo balneare, alle cime innevate delle Prealpi e Alpi Carniche e Giulie, dove tra panorami mozzafiato si trovano stazioni sciistiche come Forni di Sopra, Sella Nevea e il comprensorio del Tarvisiano. Le aree protette montane sono il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, dove vivono cervi, camosci, stambecchi, e la Foresta di Tarvisio, una delle aree boschive più estese d’Europa che ospita tante specie di animali.

                          Tra le imponenti montagne del Tarvisiano è incastonata la Conca dei laghi di Fusine, in un incantevole paesaggio dalla bellezza fiabesca. Andando verso il mare, troviamo la laguna di Marano, che ospita un’Oasi Avifaunistica popolata in ogni stagione da numerose specie di uccelli.

                          La storia complessa e travagliata di queste terre ha lasciato un notevole patrimonio culturale: siti archeologici come la città di Aquileia con i resti della città romana e della magnifica basilica paleocristiana, il cui campanile imponente spicca nel mezzo della pianura; la città di Udine, ricca di monumenti e testimonianze artistiche; e importanti città storiche come Cividale del Friuli e Palmanova. Infinite poi le ville, le torri, le abbazie e i castelli, che punteggiano la campagna e le colline.

                          Protagonisti della cucina udinese sono i prodotti della terra, soprattutto riso, fagioli e verdure, ma verso il mare naturalmente la fa da padrone il pesce: il brodetto di pesce, tipico di Marano Lagunare, è un piatto imperdibile. Procedendo verso l’entroterra prevalgono la carne e i sapori più robusti: minestre di patate e fagioli e la bisna, polenta con fagioli e crauti. Caratteristici sono poi i cjalzons, ravioli con ripieno di formaggio, uova e verdure, il frico, formaggio Montasio fritto, la frittata con le erbe e il salame cotto nell’aceto con polenta.

                          L’area collinare del Forgarese è nota invece per la sua cucina a base di selvaggina: cinghiale in umido con polenta, capriolo stufato, tagliatelle con sugo di lepre. Ma i prodotti che rendono famoso questo territorio in tutto il mondo sono il prosciutto crudo di San Daniele e quello di Sauris.

                          Il dolce più tipico è la gubana, un millefoglie con noci, liquori e spezie, prodotto nelle valli del Natisone.

                          Ampia è la scelta di vini rinomati prodotti nel territorio, tra cui Merlot, Cabernet, Pinot Grigio, Chardonnay e il raro e unico Picolit.

                           

                           

                           

                           

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                                          HOTEL BED & BREAKFAST AGRITURISMO
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                                                      SPORT
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                                                              itinerFusine

                                                              Il giro dei laghi di Fusine

                                                              Dai laghi di Fusine si possono intraprendere diverse escursioni di diversa lunghezza. Oltre al classico giro dei due laghi collegati da comodi sentieri, circa 3 ore, si e’ possibile raggiungere anche il rifugio Zacchi (mt. 1.380), con un percorso ad anello verso il lago superiore.

                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               

                                                              Informazioni

                                                              Dislivello in metri: 440
                                                              Difficoltà: E
                                                              Tempi di percorrenza in ore: 3

                                                              INFO: Turismo FVG Tarvisio
                                                              Tel. + 39 0428 2135
                                                              Email info.tarvisio@turismo.fvg.it

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                                                              Dal lago superiore di Fusine, raggiungibile in auto da Tarvisio, imboccate il sentiero Cai nr. 512 fino a raggiungere il rinnovato rifugio Zacchi

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                                                              Scendete per strada forestale passando per la capanna Ghezzi

                                                                  Laghi di Fusine ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

                                                              gradogitok

                                                              Grado GIT

                                                              La dorata spiaggia sabbiosa gestita da Grado Impianti Turistici, chiamata Spiaggia principale, è lunga diversi chilometri e si sviluppa dalla cosiddetta “Diga”, la passeggiata lungomare che porta alla Costa Azzurra, fino alla spiaggia ”Al Bosco” attraverso la Città Giardino.
                                                              Diversi accessi la rendono facilmente raggiungibile da ogni punto della cittadina. Numerosi i servizi: parco giochi nell’ombroso Parco delle Rose, spogliatoi, docce, copertura wi-fi, attività di animazione (ginnastica, giochi per i piccoli, presentazione di libri, balli di gruppo). Naturalmente sono a disposizione a pagamento ombrelloni, lettini, sdraio e pedalò.

                                                              La spiaggia è molto curata e sicura, i fondali bassi sono adatti per i più piccoli, mentre per gli amanti del nuoto sono a disposizione dei moli dai quali si raggiungono rapidamente le acque più profonde, e una zattera ancorata al fondale da cui potersi tuffare.
                                                              All’interno dello stabilimento vi sono due aree dedicate, una ai piccoli, la “Baby Beach“, che mette a disposizione, fra l’altro, ombrelloni più grandi e un “superbagnino“, e l’altra alla clientela più esigente, l’Area Vip “Settimo cielo” (ingresso n. 1).
                                                              Altri servizi a pagamento sono le Terme Marine, gli stabilimenti psammoterapico (sabbiature) ed elioterapico (solarium) e il Parco Termale Acquatico, una grande piscina con acqua di mare e giochi d’acqua come trampolini e scivoli, dotato anche di un bar con sedili in acqua.
                                                               

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                                                              Lago_Ravedis

                                                              Lago di Ravedis

                                                              Il lago di Ravedis è un bacino artificiale formato dall’imponente costruzione della diga di Ravedis che regola le dannose piene del torrente Cellina. La diga è stata ripresa nel film Come Dio comanda, di Gabriele Salvatores.
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               
                                                               

                                                              Informazioni


                                                              Dove: Montereale Valcellina

                                                              Superficie: 3 km2

                                                              Come arrivare: prendendo da Montereale la SS521 Val di Zoldo-Valcellina in direzione Barcis. Sopra l’abitato di Montereale si percorre la galleria Magredo, alla cui uscita, in fondo alla vallata, si può vedere la diga

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                                                              Giardino_Basevi_Trieste1

                                                              Giardino Basevi (Bosco Pontini)

                                                              Il giardino si sviluppa su quote diverse all’interno di un’area urbana sul pendio nord del colle di San Vito, presso via San Giacomo in Monte, ed è attraversato da vari viali raccordati da gradinate.

                                                              Antica proprietà dei baroni de Fin, passò prima ai Buhelin e successivamente ai Pontini (da cui il nome popolare “el giardin Puntini”) tra il XVIII e il XIX secolo. In epoca ottocentesca si accedeva al giardino signorile attraverso un «magnifico cancello in ferro dorato» e passando «sotto le volte di un’antica pergola tra due campi» si giungeva «a un viale di pioppi fino alla casa». All’interno del palazzo, un ampio salone al pian terreno era adibito a serra durante l’inverno, mentre all’esterno si potevano ammirare ampi pergolati e un bosco, fiori profumati, «labirintici viali» e un cippo sepolcrale (da G. Agapito, 1823).

                                                              La villa, di proprietà della famiglia Pepeu, nel 1839 passò al cavalier Giuseppe Basevi, deputato triestino al Parlamento di Vienna che, nel 1895 affidò la ristrutturazione all’architetto Eugenio Geiringer che vi applicò stilemi decorativi di ispirazione neomedievale. Infine, nel 1898, il cavaliere la donò al Comune.

                                                              All’inizio del Novecento, alla fine di via Besenghi, fu costruita, la Scala Dublino nota anche come Scala Joyce, in memoria del celebre autore dell’Ulisse che abitò nelle vicinanze (al terzo piano di via Bramante 4). Il giardino è immerso in un’atmosfera suggestiva, sebbene vagamente malinconica o di romantica trascuratezza.

                                                               

                                                              Informazioni


                                                              Indirizzo: Via San Giacomo in Monte

                                                              Superficie totale: 0,92 ha

                                                              Impianto planimetrico: formale con inserti informali

                                                              Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

                                                              Peculiarità scenografiche e compositive: belvedere, percorsi, portale, sedili-belvedere incorniciati da topiaria

                                                              Specie botaniche di rilievo: bagolaro, bosso, cedro dell’Himalaya, cipresso, cipresso di Monterey, forsizia

                                                              Orari di apertura: sempre aperto

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