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James Joyce: Itinerari Triestini

James Augustine Aloysius Joyce nasce nel 1882 da una famiglia della media borghesia cattolica dublinese. Dopo aver frequentato il Clongowes Wood College, gestito da gesuiti, si laurea in lingue straniere (francese e italiano) e si trasferisce a Parigi per studiare medicina ma – sia per la difficoltà delle lezioni in francese sia per problemi finanziari – non continua gli studi, ritornando a Dublino.

Del 1904 è il primo tentativo di pubblicare Ritratto di artista, il racconto che poi diventerà Stephen Hero e successivamente Ritratto dell’artista da giovane e le prime poesie della raccolta Musica da camera.

Insofferente al provincialismo bigotto di Dublino, Joyce lascia la città con Nora Barnacle conosciuta pochi mesi prima e che sposerà nel 1931. Informato che alla Berlitz School di Trieste si era reso disponibile un posto di insegnante di inglese, James assieme a Nora, raggiunge la città adriatica per scoprire che il posto non è libero. Viene quindi mandato alla filiale che l’istituto aveva aperto a Pola, in Istria, da dove però nel marzo 1905 tutti gli stranieri vengono espulsi per ragioni di controspionaggio. Tornato a Trieste, la Berlitz lo assume e inizia uno dei periodi più fecondi per la sua produzione letteraria.

Durante il suo soggiorno triestino Joyce completa la raccolta di racconti Gente di Dublino, pubblica una seconda stesura della raccolta di poesie Musica da camera, scrive il poema in prosa autobiografico Giacomo Joyce e inizia, oltre al dramma Esuli, il lavoro che gli darà fama internazionale: l’Ulisse.

Importantissima è la sua amicizia con Ettore Schmitz, alias Italo Svevo, “scrittore negletto” secondo le stesse parole di Joyce, che lo conosce nel I 907 quando Svevo deve imparare l’inglese per gestire la fabbrica di Londra della ditta di vernici Veneziani. Svevo è considerato uno dei modelli di Leopold Bloom, soprattutto negli aspetti più propriamente ebraici.

Durante la prima guerra mondiale Joyce si trasferisce a Zurigo dove finisce Esuli e continua il lavoro sull’Ulisse. Torna a Trieste nel 1919 ma, deluso dal nuovo clima della città passata all’amministrazione italiana, ci resta meno di nove mesi per poi partire per Parigi dove rimarrà per i successivi vent’anni.

Nel 1922 comincia Work in progress che rinominerà Finnegans Wake, lavoro che occuperà sedici anni della sua vita.

James Joyce è sepolto a Zurigo, dove morì nel 1941 dopo essere fuggito da Parigi nell’imminenza dell’arrivo delle truppe naziste.

 

Vedi James Joyce: Itinerari triestini / Triestine Itineraries, di Renzo S. Crivelli, MGS Press, Trieste 1996

 

Le abitazioni

 

A

VIA SAN NICOLÒ 30, secondo piano
1° maggio 1905 – 24 febbraio 1906
Qui il 27 luglio nacque il figlio Giorgio e James scrisse alcuni racconti dei Dubliners e Stephen Hero.

B

VIA SAN NICOLÒ 32, terzo piano
marzo – novembre 1907
Joyce torna a stabilirsi in via San Nicolò al suo rientro da Roma nel 1907. Il 7 marzo telegrafa al fratello da Firenze: “Arrivo 8 trova una stanza”. Ma Stanislaus non riuscirà a trovargli un alloggio, così ospiterà James, Nora e Giorgio a casa sua.

C

PIAZZA PONTE ROSSO 3, terzo piano
marzo – aprile 1905
Da questo appartamento si vede il mercato nella piazza sottostante e il canale, allora animato dalle barche a vela che portavano le merci dall’Istria e dal Veneto. A questo indirizzo lo scrittore è vissuto dopo il suo ritorno da Pola, dalla prima settimana di marzo fino agli inizi di aprile del 1905.

D

VIA S. CATERINA I, primo piano
1° dicembre 1907 – primi di marzo 1909
Durante il soggiorno in questo appartamento Nora perse il loro terzo figlio. È verosimile che la trasposizione letteraria di questo evento sia la morte prematura del figlio di Bloom nell’Ulisse.

E

VIA DELLA SANITÀ 2, terzo piano (oggi via Diaz 2)
metà ottobre 1919 – primi di luglio 1920
Questo fu l’indirizzo di Joyce dopo il suo ritorno da Zurigo e anche l’ultimo dei suoi indirizzi triestini. L’appartamento gli era stato dato in subaffitto da Frantisek Schaurek, impiegato di banca originario di Praga, che nell’aprile 1915 aveva sposato Eileen, sorella di Joyce. Oltre che con gli Schaurek e i loro due bambini, i Joyce condividevano l’appartamento con Stanislaus tornato dall’internamento in Austria durato quattro anni. Qui Joyce scrisse Nausicaa e Oxen of the Sun e cominciò a comporre Circe, episodi di Ulysses.

F

VIA DONATO BRAMANTE 4, secondo piano
15 settembre 1912 – 28 giugno 1915
Qui scrive Giacomo Joyce, conclude Ritratto d’artista e inizia la stesura del dramma Esuli e del suo capolavoro Ulisse. Nel periodo che Joyce trascorre in questa abitazione, viene finalmente pubblicato nel 1914, dopo una serie di infruttuosi tentativi, Gente di Dublino.

G

VIA DELLA BARRIERA VECCHIA 32, terzo piano
fine agosto 1910 – primi di settembre 1912
L’appartamento occupato dai Joyce appartiene all’imprenditore proprietario della sottostante farmacia Picciola, ancora esistente.

H

VIA VINCENZO SCUSSA 8, primo piano
6 marzo 1909 – 24 agosto 1910
Qui abitarono brevemente anche le sorelle di Joyce Eva e Eileen, che lo avevano accompagnato a Trieste al ritorno da due viaggi in Irlanda.

I

VIA GIOVANNI BOCCACCIO I, secondo piano
24 febbraio – 30 luglio 1906
La famiglia Joyce, incluso il fratello di James, Stanislaus, visse qui assieme al collega della Berlitz School Alessandro Francini Bruni, a sua moglie Clotilde e al loro figlio Daniele.

 

Altri luoghi joyciani

 

1

PIAZZA DELLA STAZIONE (ora Piazza Libertà)
Joyce e Nora arrivano a Trieste il 20 ottobre 1904, lui lascia la giovane compagna nel giardino della stazione per andare a cercare una sistemazione per la notte. Giunto in piazza Grande (oggi piazza dell’Unità d’Italia) si ritrova coinvolto in una rissa tra marinai inglesi ubriachi in un bar e all’arrivo della polizia viene arrestato assieme a loro. Sarà rilasciato alcune ore dopo grazie all’intervento del console inglese e potrà finalmente raggiungere Nora alla panchina della stazione.

2

HOTEL CENTRAL (Haberleitner)
Via San Nicolò 15
È il luogo dove James Joyce e Nora Barnacle passarono le prime notti a Trieste.

3

LA BERLITZ SCHOOL
Via San Nicolò 32, primo piano
La Berlitz School, forse il più famoso punto di riferimento joyciano a Trieste, fu fondata da Almidano Artifoni nel 1901. Qui Joyce insegna dopo il suo ritorno da Pola, dal marzo 1905 fino al settembre 1906, quando si trasferisce per un breve periodo a Roma, e poi di nuovo al suo ritorno, dal marzo 1907 fino all’autunno di quell’anno, quando abbandona bruscamente l’attività a causa di disaccordi finanziari con la direzione. Stanislaus continua a insegnare alla Berlitz anche dopo l’abbandono del fratello maggiore fino a diventarne vice direttore.

4

CAFFÈ STELLA POLARE
Via Sant’Antonio 14 (oggi via Dante Alighieri 14)
Il Caffè Stella Polare ai tempi di Joyce era frequentato dal personale della Berlitz. Tra il 1907 e il 1908 in questo caffè James legge al fratello i suoi racconti appena completati e i capitoli del Portrait.
I tradizionali caffè triestini ospitavano una parte significativa della vita intellettuale della città. In una delle sue prime lettere da Roma, Joyce nota che i caffè romani non reggono il confronto con quelli di Trieste.

5

CINEMA “AMERICANO”
Piazza della Borsa 15
È il primo cinema aperto a Trieste. Inaugura le rappresentazioni nel 1905 con il film Napoleone della durata di 15 minuti. Il proprietario è Giuseppe Caris che assieme a Giovanni Rebez, proprietario del cinema Edison, diviene socio di Joyce quando, nel 1909, lo scrittore ha l’idea di aprire una sala cinematografica a Dublino che allora ne era priva.

6

TEATRO COMUNALE GIUSEPPE VERDI
Piazza Verdi
Joyce assiste qui a molte rappresentazioni di opere liriche, di cui era appassionato, spesso beneficiando di biglietti gratuiti fornitigli dai suoi amici del quotidiano “Il Piccolo”. Negli anni triestini tentò anche di intraprendere una carriera da cantante lirico professionista.

7

CASA DI TOLLERANZA “IL METRO CUBO”
Via della Pescheria 7
In cittàvecchia si trovava anche la zona dei bordelli, divisa tra il ghetto ebraico e l’area vicina al mare conosciuta come Cavana. Vi operavano non meno di 40 bordelli regolarmente registrati in cui almeno 250-300 prostitute offrivano i loro servigi a qualsiasi ora. La minuscola casa di tolleranza chiamata “Il metro cubo” è forse adombrata in una lettera di Joyce a Svevo in cui lo scrittore irlandese ricorda “i postriboli di pubblica insicurezza” della zona.

8

PASTICCERIA PIRONA
Largo Barriera Vecchia 12
La pasticceria, tuttora esistente, si trova di fronte all’abitazione posta sopra alla farmacia Picciola in cui Joyce andò a vivere nel 1910. Lo scrittore la frequentava spesso.

9

IL PICCOLO – IL PICCOLO DELLA SERA
Piazza Goldoni 1
Joyce inizia a collaborare al giornale triestino grazie alla sua amicizia con il prodirettore di allora Roberto Prezioso. I suoi articoli, pubblicati anche nel Piccolo della Sera, erano in un ottimo italiano e trattavano di argomenti socio-politici irlandesi.

10

CHIESA GRECO ORTODOSSA
Riva 3 Novembre 7
La comunità greca di Trieste è estremamente ricca e influente ai tempi di Joyce e lo scrittore irlandese ha tra i suoi allievi alcuni tra i membri più importanti, inclusi il barone Ambrogio Ralli, il conte Sordina e la famiglia Galatti. Joyce frequenta le funzioni religiose greco-ortodosse e trae diletto nel paragonarle alle funzioni religiose latine, che ritiene superiori.

11

SCUOLA SUPERIORE DI COMMERCIO REVOLTELLA
Via Carducci 12
Qui, nell’ottobre 1913, grazie all’interessamento di Italo Svevo, Joyce ottiene l’incarico di insegnante di inglese e corrispondenza commerciale. Con l’inizio della prima guerra mondiale molti allievi e insegnanti vengono arruolati nell’esercito austriaco o abbandonano Trieste per riparare in territorio italiano e nel giugno del 1915 la scuola deve chiudere. Il 27 giugno di quell’anno anche Joyce lascia la città.

12

ARCO DI RICCARDO
Piazza Barbacan
Si dice che Joyce frequentasse “Il Trionfo”, la trattoria accanto all’Arco di Riccardo – monumento romano del I sec. D.C. – per bere il suo vino favorito, l’Opollo di Lissa. Ciò accade presumibilmente nel periodo in cui vive in via Bramante (1912-1915) e scende dal colle di San Giusto lungo la via San Michele per entrare in Cittavecchia.

13

STATUA
Via Roma I6
Realizzata dallo scultore triestino Nino Spagnoli fu collocata sul ponte nel 2004 per ricordare il centenario dell’arrivo di Joyce a Trieste.
ALTRO IN ZONA
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Museo civico dell’Armeria del Castello di San Giusto

Il percorso di visita al complesso della Casa del Capitano (XV-XVI secolo) si apre con la cappella tardogotica dedicata a San Giorgio. Il primo piano, a cui si accede tramite lo scalone d’onore, accoglie gli arredi della casa in stile rinascimentale appartenuta a Giuseppe Caprin (1843-1904), illustre storiografo, editore e patriota triestino. La sala è arredata con eleganti cassapanche nuziali in legno intagliato con dorature, sculture in legno e dipinti di ambito veneto. Il soffitto a cassettoni inquadra la grande tela del Trionfo di Venezia di Andrea Celesti (1639-1700).

Al secondo piano si accede ai camminamenti di ronda coperti, in cui è ospitata la collezione dell’armeria: armi bianche, in asta e da fuoco sono disposte lungo il percorso che traccia l’evoluzione dell’armamento in Europa dal Medioevo all’Ottocento. Nel primo camminamento si trovano spade, pugnali, alabarde, corsesche ad ala di pipistrello, partigiane e ronconi (XII-XVI secolo) tra cui spiccano una spada schiavonesca veneziana della fine del Quattrocento e uno spadone tedesco con lama a fiamma del Cinquecento. Il camminamento seguente comprende armi del XVI-XVII secolo: spade, falcioni, balestre; tra gli accessori è esposta la splendida fiasca da polvere intarsiata con il mito di Perseo ed Andromeda, della bottega dei Sadeler, incisori monacensi del XVII secolo. Nel terzo camminamento sono esposte le armi da fuoco dei secoli XVIII-XIX: fucili, spingarde e pistole; nonchè diverse armi di rappresentanza caratterizzate dalle forme e dai disegni fantasiosi. L’ultima sala contiene una selezione delle armi provenienti dal lascito del barone Giuseppe Sartorio.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Cattedrale 3, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, Trieste City Pod; accessibile ai disabili

Informazioni: www.castellodisangiustotrieste.it – www.triestecultura.it

Orari di apertura: da martedì a domenica 10.00-17.00; chiuso il lunedì, il 1 e il 6 gennaio, il 25 e 26 dicembre

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero 6 €; ridotto 4 €; il biglietto include la visita al Lapidario Tergestino e Museo del Castello

Tel.: 040 309362

Fax: 040 6754065

E-mail: cmsa@comune.trieste.it

Come arrivare: in autobus con la linea 24

 

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ALTRO IN ZONA
Cimitero_Guerra_austroungarico_Prosecco

Cimitero di guerra austro-ungarico Prosecco

Il cimitero si trova in fondo a una dolina carsica che accoglie le tombe degli oltre cinquemila uomini caduti sul Carso triestino e isontino, lungo il fronte difensivo che andava dal Timavo all’Isonzo. Ogni anno a novembre vengono celebrate cerimonie commemorative nel rispetto delle molte etnie e credi religiosi dei soldati qui tumulati.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Prosecco, Trieste

 

Come arrivare: partendo dal centro di Prosecco e percorrendo per circa 500 metri la strada provinciale SP1 in direzione Campo Sacro

 

Orari di apertura: dall’alba al tramonto

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

 

Castello_Cassacco

Castello di Cassacco

Il castello di Cassacco è stato edificato sui resti di fondazioni tardo romane. Tra l’XI e il XII secolo fu eretta la torre Sud per difendere i signori Cassinberg. Successivamente appartenne ai della Torre, ai Savorgnan della Bandiera e infine nel 1466 per volontà del Patriarca Bertrando fu ceduto ai Signori di Montegnacco che mantennero la proprietà fino al 1947.

Data la posizione strategicamente poco importante, il maniero non fu al centro dei fatti d’arme che coivolsero i fortilizi della Patria del Friuli e riuscì a mantenere quasi inalterata la sua fisionomia castellana se si eccettuano i rifacimenti quattrocenteschi: due torri quadrangolari con merlatura aggettante sorretta da archetti pensili fiancheggiano il corpo centrale, attorniati dalla cinta muraria con i camminamenti di ronda.

Da Aquileia provengono due altorilievi romani effigiati, trasportati qui nel XVI secolo, e recentemente restaurati e collocati sul lato nord della parete lungo il fossato.

Secondo una leggenda il castello era collegato a quello della vicina Tricesimo da un cunicolo sotterraneo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cassimberg 10, Cassacco

Servizi: visite didattiche, ricevimenti, convegni, bed & breakfast, catering, partecipa a Castelli Aperti

Orario di apertura: sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 18 (orario di inizio dell’ultima visita)

Visite: visitabile su appuntamento tramite il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; E-mail: visite@consorziocastelli.it

Come arrivare: raggiungibile dai centri più vicini con il servizio pubblico di autocorriere.

Tel.: 0432 880534/0432 881327

E-mail: castellodicassacco@libero.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it

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Civico_Museo_Storia_Naturale_Trieste

Civico Museo di Storia Naturale

Nel 1847 la Società per lo studio della Storia Naturale creò il “Gabinetto Zoologico Zootomico” che, nel 1852, fu acquisito dal Comune di Trieste. Le collezioni museali, incrementate dalle cospicue donazioni di privati, necessitavano però di una nuova sistemazione tanto che si decise di innalzare di un piano la Biblioteca Civica (sita nell’odierna piazza Hortis, 4) per dare una sede stabile al Civico Museo.

Nel 1855 l’Arciduca concesse al Comune di chiamare il Civico Museo Zoologico “Civico Museo Ferdinando Massimiliano”, accordando all’Istituto il suo partonato. In seguito il museo si specializzò in diverse branche delle scienze naturali, in particolare, grazie alla spedizione intorno al mondo della fregata Novara e per la collaborazione con il Gabinetto dell’I.R. Accademia di Commercio e Nautica, che fece pervenire molti reperti.

Le collezioni del Museo annoverano reperti:

antropologici: nelle sale dell’evoluzione sono esposti i resti dell’Uomo di Lonche proveniente dall’Istria e molti calchi di ominidi fossili tra cui la famosa Lucy;

di botanica: tra i più famosi erbari quello Patrio del Cavalier Muzio de Tommasini con 327 volumi e 55.000 inserti risalente alla metà dell’Ottocento e sezioni dedicate a legni, semi, frutti e alghe);

di paleontologia: la storica collezione dei fossili di Bolca, costituita soprattutto da pesci e foglie fossili, centinaia di reperti del periodo dell’Eocene provenienti dall’Istria e reperti del Cretaceo superiore del Carso, tra i quali i pesci e i rettili fossili di Comeno e i fossili del Villaggio del Pescatore ai quali appartiene il famoso dinosauro Antonio;

di mineralogia e zoologia: entomologia, anfibi e rettili, mammiferi terrestri e ornitologia;

di biologia marina: squali e pesci, cetacei, spugne e coralli, conchiglie, molluschi e crostacei.

Le prime sale del percorso riproducono un ambiente museale ottocentesco, con arredi originali, libri ed antichi strumenti, nonché la sezione della Wunderkammer, la “sala delle meraviglie” con curiosità naturali ed artificiali che ebbe larga fortuna nel Cinquecento. Il “Gabinetto scientifico”, affermatosi con l’illuminismo alla fine del Settecento, è l’antesignano dei moderni laboratori, ma erede di quelli medioevali in cui operavano gli alchimisti.

Le sale della fossilizzazione sono dedicate alla paleontologia e alla descrizione geopaleontologica della provincia di Trieste, dove si possono osservare le rocce e i fossili più antichi del territorio e capire come si è formato il Carso.

Il dinosauro Antonio (Tethyshadros insularis), uno scheletro dei più completi mai trovati al mondo, è esposto fra gli altri reperti rinvenuti al sito del Villaggio del Pescatore.

La fornita biblioteca scientifica consente di consultare volumi e periodici nella sala di lettura. Lo Sportello Natura offre un valido aiuto per comprendere e gestire consapevolmente la natura, l’ambiente e le loro risorse: consulenze e perizie su piante e animali poco conosciuti; riconoscimento di rocce e fossili; informazioni su nidi artificiali, giardinaggio biologico, gestione della fauna. Inoltre, formazione specialistica per docenti, polizia ambientale, forestali, agricoltori; assistenza scientifica in progetti naturalistici, tesi e ricerche; gestione e ripristino di aree naturali ed urbane; eventi divulgativi di scienza e storia naturale.

Nel 2010 è stata inaugurata la nuova sede del Museo Civico di Storia Naturale in via dei Tominz.

 

 

Informazioni


Indirizzo: Via dei Tominz 4, Trieste

Servizi: visite guidate, biblioteca scientifica specializzata; Sportello Natura, Trieste City Pod

Orari di apertura: dal mercoledì al lunedì 10.00-17.00; chiuso il martedì

Visite: visite guidate su prenotazione – Tel.: 0406758669 – 0406754603

Informazioni: museostorianaturaletrieste.it; www.triestecultura.it

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00; gratuito per bambini fino a 6 anni

Tel.: 040 6754603 – 040 6758662

E-mail: sportellonatura@comune.trieste.it

Come arrivare: in autobus con le linee 11 e 22(fermata fermata “Scala Bonghi” in Via Revoltella – seguendo i segnali turistici, scendere per Via Barison e le scale

sino in Via Grünhut e Via dei Tominz); con lalinea 18(“Archivio di Stato”, procedere su Via Scomparini, sino alla seconda a destra, Via dei Tominz)

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ALTRO IN ZONA
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Lignano Pineta

Ciò che distingue la località di Lignano Pineta è la sua pianta urbanistica, progettata dell’architetto Marcello D’Olivo: una spirale immersa nel verde.

Sulla spiaggia ci sono nove stabilimenti balneari attrezzati con un’ampia possibilità di noleggio di materiali da spiaggia. L’arenile è dotato di passerelle per i disabili e i passeggini.

Tutti gli stabilimenti offrono attività di animazione per tutte le età, e scuola di nuoto e di windsurf. La spiaggia di Pineta è caratterizzata da un pontile che permette di passeggiare in mezzo al mare fino al bar “La Pagoda“; da qui si possono raggiungere i giochi acquatici (banana, ciambella e parafly).

La spiaggia viene pulita quotidianamente con appositi macchinari e si effettua la raccolta differenziata.

Il divertimento è offerto giorno e notte dal Pineta Fun Village, nelle due “versioni” Day e Night. Alla sera si può anche scegliere il verde della pineta del parco del mare, dove si organizzano gli spettacoli più vari, oppure passeggiare lungo il cosiddetto “treno” di negozi del centro.

A Lignano Pineta si trova una delle più note aree verdi di Lignano, il parco Hemingway, dedicato al famoso scrittore che qui trascorse lunghi periodi di vacanza e lavoro. All’interno del parco sono state ricavate piste ciclabili e aree sicure dedicate ai bambini, con altalene e scivoli circondati da magnifici pini, e una piccola arena.

Gli stabilimenti balneari di Pineta sono aperti dal 23 aprile al 25 settembre.

 

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Geo Centre Immaginario Geografico

Il Centro visite ubicato nell’ex Latteria di Malnisio è dedicato a temi geografici, idrogeologici e ambientali. Grandi ortofoto ad alta definizione della zona di Malnisio, della Valcellina e della regione Friuli Venezia Giulia sono posate a pavimento per osservare ogni dettaglio con l’ausilio di lenti d’ingrandimento; il Centro mette a disposizione dei visitatori apparati didascalici e multimediali, lavagne interattive, giochi e quiz, percorsi storici e attività di laboratorio. Inoltre, si conservano i reperti del vecchio stabilimento della latteria sociale: zangole, dalmine, mestoli e torchi per la produzione casearia.

Alle visite guidate e ai percorsi tematici nelle sale del Geo Centre, possono essere abbinati i laboratori di didattica informale dedicati alla biologia, alla chimica, all’ecologia, alle scienze della Terra e alle scienze naturali.

Il Geo Centre è gestito dall’Immaginario Scientifico, il museo della scienza interattivo e multimediale del Friuli Venezia Giulia che, nel 2007, ha aperto la sua seconda sede nell’ex Centrale Idroelettrica di Malnisio.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: ex Latteria di Malnisio, Via Manzoni 15, Malnisio di Montereale Valcellina

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, accessibile ai disabili

Informazioni: www.immaginariogeografico.it

Orari di apertura: aperto su prenotazione per gruppi e scuole

Ingresso: intero € 4,00;ridotto € 3 (bambini dai 6 ai 12 anni, adulti oltre i 65 anni);gratuitofino a 6 anni e oltre i 65; il biglietto da diritto a una riduzione per il Museo della Centrale & Immaginario Scientifico di Malnisio o per il Science Centre Immaginario Scientifico di Grignano-Trieste

Tel.: 0427 518169 / 040 224424

Fax: 040 224439

E-mail: info@immaginariogeografico.it

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