Torre_Picotta_Tolmezzo

Torre Picotta

Nel XIII secolo Tolmezzo godeva del favore del Patriarcato che le assicurava una certa indipendenza consentendole di svolgere il ruolo di capitale commerciale e politica della Carnia. Una cortina fortificata cingeva tutto il borgo che nel 1420 fu nuovamente munito per opera della Serenissima.

Ancora esistenti sono la Porta di Sotto, alcuni lacerti murari inglobati nelle più recenti costruzioni e la Torre Picotta – collocata in cima al colle che sovrasta la cittadella – dalla cui sommità si può godere la vista sulla valle dell’Alto Tagliamento. La torre di avvistamento fu edificata nel 1477 – per il pericolo di un’invasione turca – a pianta ottagonale e dotata di feritoie per i cannoncini ad avancarica.

Nella seconda guerra mondiale, durante l’occupazione tedesca di Tolmezzo, per contrastare le azioni di guerriglia dei partigiani i tedeschi minarono la storica torre che serviva da rifugio alla resistenza e il 21 settembre 1944 la fecero saltare. Oggi la Torre Picotta è stata ricostruita sulla base delle foto e dei documenti antecedenti alla guerra.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Prà Castello, Tolmezzo

Visite: per visitare l’interno è possibile chiedere informazioni allo IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica) – Tel: 0433467873

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Borgo_Nogaredo_di_Corno

Borgo rurale di Nogaredo di Corno

Il borgo, risalente almeno alla fine del Duecento, si trova a pochi passi dal centro storico del comune di Coseano. Esso conserva gli edifici storici locali caratterizzati dai numerosi “androni” e portali. La piazza è stata riqualificata nel rispetto della tipicità del luogo. Nella zona tra il campanile e la chiesa di Nogaredo di Corno, e nei pressi dei ruderi dell’antica chiesa di Santa Margherita, che sorgeva non lontana sulla sponda sinistra del Corno, sono state trovate tracce di insediamenti di epoca romana.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Coseano, provincia di Udine

Informazioni: Comune di Coseano, Largo Municipio 14 – tel.: +39 0432 861556; fax: +39 0432 861289 – e-mail: segreteria@com-coseano.regione.fvg.it

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Castello_Buja

Castello di Buja

Probabile sede di un’antica fortezza longobarda, la località chiamata Boga è documentata per la prima volta nel 792, quando Carlo Magno concedette la chiesetta castellana di San Lorenzo in Monte – posta entro la cinta dell’antico maniero – al Patriarca Paolino II. Il castello di Buia è, invece, citato nel diploma ottoniano del 983 che confermava al Patriarca il possesso del castello.

La giurisdizione del feudo venne affidata dai patriarchi a ministeriali di numerose casate: i Varmo, i Villalta, i d’Arcano, i Prampero e i Colloredo che si alternarono nel controllo della fortezza. Questi ultimi dovettero impegnarsi a restaurare il castello “perché diroccato per la sua antichità”.

I Conti di Gorizia nel corso del Trecento attaccarono più volte il maniero. Nel 1375 il Patriarca assegnò Buia ai Savorgnan, che detennero il possesso del castello fino alla caduta della Repubblica veneziana.

Attualmente sono visibili alcuni lacerti dell’antico fortilizio, sparsi fra il colle di San Sebastiano, San Lorenzo e il Monte di Zoc. Brani della struttura muraria sono siti nei pressi della pieve di San Lorenzo che utilizza come campanile una delle torri perimetrali del castello.

 

Informazioni


Indirizzo: località Monte,Buja

Stato di conservazione: ruderi

Come arrivare: sentiero

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Museo_Gino_Tonutti_Remanzacco

Museo Gino Tonutti

Nei locali del vecchio battiferro Tonutti è documentata l’evoluzione tencologica di attrezzature e macchine agricole dal tardo Ottocento alla meccanizzazione del lavoro rurale degli anni ’30 e ’40 del Novecento.

Dalla sezione di archeologia industriale si passa a quella di auto storiche e d’epoca, che espone un’ottantina di autoveicoli, tra cui una serie di motori a vapore, la prima Ford modello T, una Chevrolet del 1929, quattro Rolls Royce, la Jacquard XK 120 del 1952, la Delorean del film Ritorno al futuro, una Corvette Batman, varie Ferrari, tra cui la F40 e diverse Lamborghini. La collezione comprende, inoltre, 75 motocicli d’epoca europei e americani.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: località Casali Battiferro 6, Remanzacco

Servizi: visita guidata, biblioteca, ristoro; accesssibile ai disabili

Informazioni: museoginotonutti.wix.com/museoginotonutti

Orari: apertura su richiesta

Ingresso: gratuito

Tel.: 0432 667015 – 335 7705126

Fax: 0432 668282

E-mail: tonuttimuseum@gmail.com

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Museo_Documentazione_Civilta_Contadina_Friulana_Farra_Isonzo

Museo di documentazione della Civiltà contadina friulana

Il complesso, risalente alla fine del Settecento, fu edificato dagli Strassoldo, antichi possidenti della località di Villanova, per le famiglie dei coloni.

Il percorso museale ripropone le ambientazioni, corredate da oggetti d’uso e strumenti di lavoro, relative alla vita domestica e alla religiosità popolare, al lavoro agreste e alla viticoltura, nonchè ai mestieri tipici della società contadina come il falegname, il bottaio, il fabbro e il calzolaio. Altre sezioni sono dedicate alla nascita dell’istituzione delle Casse rurali e all’allevamento del baco da seta: qui, infatti, nel 1724 l’Imperatore Carlo VI fece realizzare un filatoio e la pianta del gelso divenne il simbolo del comune di Farra.
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Strada della Grotta 8, Farra d’Isonzo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, bar; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museofarradisonzo.it

Orari di apertura: mercoledì 9.30-11.00 e su prenotazione

Tel.: 0481 888567

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Sauris

Sauris

Sauris (Zahre) è uno tra i borghi più affascinanti della Carnia, immerso tra boschi, prati e pascoli, che vanta uno dei più grandi laghi artificiali del Friuli Venezia Giulia. Il paese include le frazioni di Sauris di Sotto, Sauris di Sopra e Lateis con le località di La Maina e Velt. Per la sua ricchezza e unicità culturale, questo paese viene spesso definito “un’isola tra le montagne”.

I suoi primi abitanti giunsero nella Valle del Lumiei da un territorio al confine tra la Carinzia e il Tirolo attorno alla metà del Duecento e, da allora, hanno mantenuto intatta la loro forte identità culturale. A Sauris si parla, infatti, ancora oggi una lingua antica, il saurano, di influenza tedesca. Anche la celebrazione delle feste tradizionali, il culto dei santi, la tradizione culinaria e agroalimentare riflettono questo particolarismo. I canti augurali natalizi – i Canti della Stella, Stearnliedlan – sono cantati dagli abitanti in tedesco antico, italiano e latino. Perfino l’architettura del borgo è singolare, caratterizzata dai rustici con un piano inferiore in pietra, quello superiore a “block bau”, con tronchi di legno incastrati e il tetto rivestito da scandole di legno.

Durante la stagione estiva il paese offre percorsi per fare trekking, a cavallo o in mountain bike. Non mancano le attività per chi pratica sport invernali, come lo sci alpino oppure escursioni in alta quota con le ciaspole.

In estate presso le malghe si possono degustare il formaggio salato e di malga, sono rinomati il prosciutto crudo di Sauris e la birra artigianale alla canapa. In paese si possono acquistare tessuti realizzati a mano e manufatti intagliati nel legno.

Ogni anno, il sabato prima del mercoledì delle Ceneri, nel borgo di Sauris si rivive la festa del Carnevale in un vortice di balli e maschere tipiche come il Rölar, col suo cinturone di rumorosi campanacci, e il Kheirar, armato di una grande scopa da stalla, che sfilano per le vie.

 

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Bike-Funk-Park-

Bike Funk Park

In estate Piancavallo saluta la neve e si trasforma!
Le sue piste diventano percorsi per la mountain bike dando vita al “Bike Funk Park“, il bike in cui gli appassionati del freeride, del downhill e dello slopestyle possono trovare un’area interamente attrezzata e dedicata a loro con percorsi che si snodano su tratti di pista e fuori pista.

Downhill e freeride per provare emozioni uniche!
L’offerta downhill presenta 3 percorsi che si sviluppano lungo le piste Salomon e variante Salomon con un percorso per esperti (lunghezza mt 2000 con 350 metri di dislivello) ed uno per il livello medio con tre varianti (lunghezza mt 2200 con 350 metri di dislivello).

Viene inoltre proposto per il freeride un percorso (mt 2000 con 350 mt di dislivello) che si sviluppa affianco della pista Tublat. Il trasporto di riders e bike, viene garantito dall’apertura della seggiovia Tremol 1.
I percorsi di downhill presentano strutture fisse come passerelle, paraboliche, kicker, salti di facile/media difficoltà, drop e passaggi tecnici naturali ricavati seguendo il profilo del terreno.
I percorsi sono messi tutti in sicurezza e si dividono in facile, media e alta difficoltà .

Dirt
Nell’area Caprioli, tradizionale sede invernale del Funk Park riservato alle evoluzioni di chi pratica lo snowboard ed il freestyle, è predisposta un’area per le evoluzioni degli appassionati della nuova disciplina del “Dirt”.
Castello di tre drop per principianti ed esperti da uno-due-tre metri, un salto piccolo da un metro con atterraggio step down e gap di 2/3 metri, un salto medio con atterraggio step down e gap da 4/5 metri, un salto grande per esperti con atterraggio step down e gap di 8 metri ed un easy drop di mezzo metro a filo terreno per chi inizia ad eseguire i primi salti.
Nuova struttura chiamata Funk Banana composta da un salto di 1,5 metri con atterraggio step down su passerella concava con uscita in drop di 1 metro e gap di 2 metri, ai quali si aggiunge anche la possibilità di effettuare salti ed evoluzioni in piena sicurezza grazie alla presenza di un grande materasso ad aria (big air bag: 15mt x 9mt), con la possibilità di ritornare facilmente in partenza grazie ad un moderno nastro trasportatore.

Informazioni


Orari
Feriali: dalle 9.30 alle 17.00
Sabato, domenica e settimana di Ferragosto: dalle 9.00 alle 17.30

Informazioni:
Bike Funk Park
Tel. +39 0434 655258
Fax +39 0434 655126
piancavallo@promotur.org

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