Giardino_del_Torso_Udine

Giardino del Torso

Il giardino sorge presso il complesso di Palazzo Antonini Mangilli del Torso, segnato da una serie di percorsi misiti, ortogonali e curvilinei, che circoscrivono le grandi aiuole alberate e i parterre nel settore antistante alla fabbrica nobiliare.

Il primitivo edificio (affacciato sull’odierna piazza Garibaldi) che risale all’ottavo decennio del XVI secolo, fu voluto da Daniele Antonini.

Nel 1746 la residenza fu acquistata dai Mangilli, che forse riformarono il complesso nel corso del secolo XVIII.

Tra la seconda metà del Settecento e il primo decennio dell’Ottocento sarebbe stata realizzata una struttura loggiata che impalcava l’intero bordo settentrionale del giardino, mentre è ancora visibile la loggetta centrale affrescata a ‘grottesche’ di epoca successiva.

Nel 1851 si registarno altri sostanziali interventi architettonici per mano di Andrea Scala.

Nel 1924 il palazzo divenne di proprietà dalla famiglia del Torso che lo donò al Comune di Udine. A partire dal 1970 il giardino è stato adibito a verde pubblico ed è stato oggetto di un recente restauro: si è voluta mettere in risalto la struttura formale esistente, esaltando i valori prospettici e la simmetria del giardino barocco. La grande vasca con piante acquatiche davanti alla loggia, è intesa a valorizzarne l’elegante prospetto.

Nello spazio compreso tra la loggia e il Palazzo del Torso c’è un rifugio antiaereo interrato, rinvenuto durante i lavori di sistemazione del Giardino del Torso, che è stato riaperto dal Comune di Udine in memoria delle vittime delle barbarie belliche.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Sale, Udine

Superficie totale: 0,30 ha

Impianto planimetrico: all’inglese con schema geometrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Udine

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, laghetti artificiali, parterre, statue, vialetti

Specie botaniche di rilievo: bagolaro, bosso nano, leccio, paulonia, abete rosso, tasso

Orari di apertura: dal 1° al 30 aprile 8.00-19.00; dal 1° maggio al 30 settembre 7.00-21.00; dal 1° al 31 ottobre 8.00-19.00; dal 1° novembre al 31 marzo 8.00-18.00

Servizi: parcheggio auto nei pressi

Come arrivare: in autobus con le linee 2, 4, 5, 6, 10 e 11, fermata “Via del Gelso 14″

Segnalazioni: Ufficio verde pubblico, via Nodari, 37 – Tel. +39 0432 520651

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ALTRO IN ZONA
Cimitero_Guerra_austroungarico_Fogliano

Cimitero di guerra austro-ungarico Fogliano Redipuglia

Il cimitero è stato costruito in onore dei quasi quindicimila austro-ungarici caduti nelle zone limitrofe durante la prima guerra mondiale e qui tumulati all’ombra di due file di cipressi e nelle tombe comuni che accolgono i resti dei caduti ignoti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Statale 305, Fogliano Redipuglia

 

Orari di apertura: dalle 9.00 al tramonto

 

Informazioni: Ufficio di informazione e accoglienza turistica di Fogliano Redipuglia, via III Armata 54; Tel.: +39 0481 489139; e-mail: plfogliano@tiscali.it

 

Visite: visite guidate a cura dell’Ufficio turistico di Fogliano di Redipuglia

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

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Galleria d’Arte Moderna Enrico de Cillia

La pinacoteca si formò nel 1975 con la donazione del pittore e collezionista Enrico De Cillia di una cinquantina di opere dei maggiori esponenti della pittura friulana del Novecento: Altieri, Anzil, Bierti, Borta, Bront, Canci, Magnano, Celiberti, Ciussi, Coceani, Colò, Cussigh, Davanzo, Filipponi, Marra, Merlo, Pellis, Pittino, Saccomani, Sopracasa, Supan, Tavagnacco, Tubaro, Ursella, Variola, Zigaina. La collezione si è nel tempo consolidata attraverso gli apporti di artisti e privati e oggi rappresenta esaustivamente la carriera dell’artista cui è dedicata grazie all’acquisizione di ventisei olii del maestro nativo di Treppo.

La raccolta, ospitata nell’ottocentesco palazzo della Biblioteca, è corredata da esaurienti schede critiche nonché da oltre milletrecento libri d’arte e ospita spesso mostre temporanee d’arte e di fotografia.

La Galleria Enrico de Cilla fa parte della rete museale CarniaMusei.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Palazzo della Biblioteca, Via Giacomo Matteotti 13, Treppo Carnico

Servizi: bookshop, audioguida, visite guidate e laboratori didattici, animazione per bambini; accessibile ai diversamente abili

Informazioni: www.treppocarnico.org; Municipio di Treppo Carnico – Tel.: 0433 777023; Fax: 0433 777331; CarniaMusei – Tel.: 0433 487779; Fax: 0433 487760; www.carniamusei.org; E-mail: carnia.musei@cmcarnia.regione.fvg.it

Orari di apertura: da settembre a giugno sabato 16.00-18.00; domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; luglio e agosto da martedì a sabato 16.00-18.00, domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; chiuso il lunedì

Ingresso: intero 2,60 €; ridotto: 1,60 €;gratis con FVG Card

Tel.: 0433 777307

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Parco del Castello di Miramare

Il parco, che digrada verso il mare, incorniciando con i suoi parterre le costruzioni architettoniche, si affaccia sul Golfo di Trieste coprendo il promontorio roccioso di Grignano con la sua macchia sempreverde. Fino alla metà del XIX secolo l’area, che aveva l’aspetto di una landa carsica quasi del tutto priva di vegetazione, era adibita a pascoli e vigne con un modesto querceto e la tipica flora del Carso.

Tra il 1855 e il 1856 l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, fratello dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, iniziò la costruzione della residenza e del parco. Secondo la volontà dell’arciduca, che ne seguì da vicino la creazione, il parco fu ispirato al romanticismo ottocentesco, combinando i criteri strutturali dei giardini nordici con la ricchezza botanica della flora mediterranea. Nell’intenzione dello sfortunato imperatore del Messico il parco si sarebbe dovuto configurare come stazione sperimentale di rimboschimento e di acclimatazione di specie botaniche rare, facendone un complesso insieme naturale e artificiale.

Per il progetto architettonico l’arciduca si avvalse dell’architetto viennese Carl Junker, mentre la realizzazione del parco fu affidata a Wilhelm Knechtel, già giardiniere nell’isola di Lacroma, che divenne residenza estiva dell’arciduca.

L’area orientata a est fu convertita in un bosco, che avrebbe dovuto difendere il giardino mediterraneo dai venti, scegliendo di assecondare l’orografia del luogo: gruppi arborei si alternano a radure, dove i sentieri si insinuano tra i gazebi e i laghetti, seguendo puntualmente i dettami del giardino paesistico inglese. Il giardino che sarebbe sorto in prossimità del castello si sarebbe contraddistinto per le specie rare ed esotiche.

I lavori iniziarono sotto la direzione del boemo Josef Laube, già aiuto giardiniere a Laxenburg e giardiniere di Villa Lazarovich, che tra il 1851 e il 1857 fu la residenza triestina di Massimiliano.

Dal 1859 al 1867 la responsabità dei lavori fu di Anton Jelinek, che pochi anni prima aveva partecipato alla spedizione della fregata Novara in qualità di assistente del dottor Eduard Schwarz, botanico e medico di bordo.

Il terreno fu preparato con alcuni sbancamenti e si fece importare il terriccio dalla Stiria e dalla Carinzia. Dopo che i viali carrozzabili e gli altri sentieri furono tracciati, si avviò la piantagione di pini, sementi e giovani piante provenienti da diverse località: da vivai e ville in Veneto tra cui Villa Reale di Stra, poi dai giardini di famiglia a Vienna, dalla fregata Novara, da Gibilterra, da Shangai, da altri giardini mediterranei e triestini. Gran parte delle essenze erano di origine extraeuropea e anche dopo la sua partenza per il Messico continuò a far importare nuove specie per il suo giardino.

Oltre al castello, si edificarono il ‘castelletto’ o Garten Haus, la Kaffee-Haus, la ‘casa svizzera’, due villette per la servitù, le scuderie e il portale con portineria sulla carrozzabile dalla città. Furono conservati i resti di una preesistente cappelletta e vennero realizzate una grotta artificiale, una palestra all’aperto, i parterres, le gradonate verso il porticciolo, una vasca nel bosco, un lago e collocate, inoltre, le voliere e le serre.

Un inventario del 1861 registra la presenza di 21.368 specie, tra erbacee, arbustive, arboree, in gran parte di provenienza alloctona.

Nel 1862 si fecero arrivare le sculture prodotte dalla fonderia Moritz Geiss di Berlino. Nel 1867, con la morte di Massimiliano, Jelinek lasciò il suo incarico all’assistente August Vogel.

Miramare diventò residenza periodica dei membri della famiglia imperiale fino allo scoppio della prima guerra mondiale; in seguito il castello restò disabitato fino al 1931, quando vi si stabilì il duca Amedeo di Savoia-Aosta.

Nel 1928 fu inaugurata la strada costiera che unisce Sistiana a Barcola e che divise in due il parco. Da allora, il pendio è attraversato trasversalmente da due gallerie e un tratto in trincea su cui fu aperto un nuovo portale monumentale di accesso. Da segnalare poi altri punti di interesse come il piccolo piazzale con i cannoni donati da Leopoldo I re dei Belgi e la cappella di San Canciano con un crocifisso scolpito con il legno della fregata Novara, dedicato nel 1900 a Massimiliano da suo fratello Ludovico Vittore.

 

Informazioni


Indirizzo: Viale Miramare, Trieste

Superficie totale: 22,00 ha

Impianto planimetrico: paesaggistico (arboretum e parco mediterraneo), formale (parterre)

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Stato

Peculiarità scenografiche e compositive: belvedere, Kaffeehaus, ‘lago dei cigni’ con isolotto di roccia e chalet, parterre, pergolati in ferro, porticciolo con gradonate, scultura di Marcello Mascherini, statue

Specie botaniche di rilievo: abete del Caucaso, abete di Spagna, abete greco, araucaria, cipresso, cipresso di Monterey, corbezzolo, leccio, libocedro, pino d’Aleppo, pino di Sabine, pino nero, rovere, sequoia, sequoia gigante, tsuga

Servizi: ristoro, accesso disabili

Orari di apertura: da aprile ad agosto 8.00-19.00; accesso gratuito

Informazioni: info@castello-miramare.it

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Borgo di Villafredda

Il borgo di Villafredda, situato su un colle nei pressi di Tarcento, ha antiche origini feudali. Le mura turrite proteggono ancora l’abitato risalente al XIV secolo. Inizialmente il luogo era detto Burgfried, in tedesco borgo vecchio, mentre più tardo sembrerebbe il toponimo Villa Frigida.

All’interno del borgo si trovano la piccola chiesa della Trinità e il complesso di Villa Liruti Biasutti, che appartenne ai nobili signori del luogo, cui si accede da una torre-porta merlata di colore rosso, circondata da un parco secolare.

Nel borgo di Villafredda si trova anche una famosa osteria che ha trovato spazio nei rustici ambienti di una casa colonica risalente al XVII secolo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Loneriacco, Tarcento, provincia di Udine

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Cascate_Butines

Cascate Butines

Il torrente Pontaiba in Val di Cosa ha scavato nella roccia una serie di gole e salti d’acqua immersi in un paesaggio incontaminato. Le tre cascate dette “Butines” scorrono su lastre di roccia verticali. Il torrente Pontaiba è anche adatto al canyoning.

Le cascate Butines si trovano presso Manazzons di Pinzano al Tagliamento (PN), facilmente accessibili: una strada che corre parallela al torrente porta nella parte alta a una vista particolarmente spettacolare sulle tre cascate.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Museo_Archeologico_Laguna

Museo Archeologico della Laguna

Questa piccola realtà museale custodisce un patrimonio di oltre cinquecento manufatti, rinvenuti in varie località delle lagune di Marano e Grado e lungo la fascia costiera, molti dei quali inediti e frutto di recuperi occasionali. Numerosi reperti sono legati alla vita quotidiana come ceramiche da mensa e da cucina, lucerne, vasellame in vetro, utensili in metallo, monete e pipe. Oggetti che testimoniano le tappe più importanti dello sviluppo insediativo e delle trasformazioni paesaggistiche della fascia perilagunare dall’età neolitica e del bronzo, all’epoca romana, fino al Medioevo e al Rinascimento. Nel percorso sono, inoltre, descritte l’evoluzione geologica della Laguna e la distribuzione territoriale delle presenze antiche.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Centro Civico (ingresso da Piazza Risanamento) Via Sinodo 28, Marano Lagunare

Servizi: laboratorio didattico per scuole, visita guidata per gruppi su prenotazione

Informazioni: www.comune.maranolagunare.ud.it

Orari di apertura: martedì 9.30-12.30 e 15.00-18.00; venerdì 15.00-18.00; su richiesta in altri giorni e orari

Ingresso: gratuito

Tel.: 0431 640506

Fax: 0431 67930

E-mail: museolaguna@comune.maranolagunare.ud.it

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