Castello_Ahrensperg

Castello di Ahrensperg

Il castello di Ahrensperg (castello dell’aquila) nei pressi di Biacis, nella valle del Natisone, sarebbe sorto ai tempi dei longobardi e sarebbe storicamente legato al castello e grotta di San Giovanni d’Antro.

Il maniero, di proprietà della chiesa di Aquileia, fu espugnato nel 1306 dal conte di Gorizia e fatto demolire dal Patriarca nel 1346 assieme ai vicini castelli di Zuccola, Uruspergo e Antro.

Nel 1511 sulle rovine fu edificata la chiesa dei Santi Giacomo ed Anna attorno alla quale si possono ancora vedere una torre circolare e una quadrangolare, con feritoie, restaurata nel 1929.

Negli ultimi anni il sito è stato oggetto di campagne di scavo e di una parziale ricostruzione, condotta dagli attuali proprietari.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Biacis, Pulfero

Stato di conservazione: ruderi

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Museo_Civico_Carrozze_Epoca_Codroipo

Museo Civico delle carrozze d’epoca

La collezione appartenuta ad Antonio Lauda (Foggia 1925-Codroipo 2000) ripercorre la storia del trasporto su strada fino all’avvento dell’auto, esponendo quasi tutte le tipologie di carrozze usate in Europa fra Ottocento e inizio Novecento: dallo Spider di campagna alle vetture di gala e passeggio, dai modelli Omnibus inglesi alla classica diligenza dell’Ottocento, vantando pezzi appartenuti ai Tomasi di Lampedusa e allo zar di Russia Pietro il Grande.

Il museo accoglie nelle sue gallerie 44 carrozze perfettamente funzionanti e restaurate con materiali originali d’epoca.

Il viaggio nella Belle Epoque prosegue con la collezione di giocattoli d’epoca provenienti da tutto il mondo, donata da Gabriella Cardazzo: bambole in porcellana, cartapesta e pezza, pupi siciliani, burattini, giocattoli in latta, cavalli in legno e una vasta sezione di costumi del folclore mondiale.

Al museo appartengono, inoltre, una collezione di paramenti sacri, lascito della famiglia Kechler-Ferrari, e la collezione d’arte contemporanea, dono dello scrittore Elio Bartolini, che conta oltre settanta opere fra dipinti, stampe e sculture dei maggiori artisti friulani, quali Renzo Tubaro, Nane Zavagno, Sergio Altieri, Tonino Cragnolini e Carlo Ciussi.

Durante il periodo esitivo il museo organizza le passeggiate in carrozza da San Martino a Villa Manin, il teatrino di burattini, concerti di musica classica e mostre tematiche.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Pietro 6, San Martino di Codroipo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, laboratorio teatrale per scuole d’infanzia, fototeca; parzialmente accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.codroipo.ud.it – www.provincia.udine.it/musei

E-mail: museodellecarrozze@comune.codroipo.ud.it

Tel.: 0432 912493

Fax: 0432 913911

Orari di apertura: giovedì e venerdì 14.30-17.30; sabato 9.00-12.30; domenica 10.30-12.30 e 14.30-18.30; gruppi (minimo 15 persone) e scolaresche su prenotazione anche in altri giorni e orari

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00; gratis fino ai 18 anni con FVG Card; laboratorio didattico € 5,00 a persona

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castello_Spessa_Capriva

Castello Spessa

Il castello di Spessa si erge nel cuore del Collio goriziano fin dal XIII secolo, edificato su fortificazioni ancora più antiche, forse una torre dʼavvistamento romana utilizzata in seguito dai Longobardi (lo stesso toponimo “Spessa”, deriverebbe dal latino “silva spissa”). L’aggregato rurale di Capriva nel 1420 fu assoggettato a Venezia finchè nel 1528 venne posto sotto al dominio degli Asburgo.

Fin dal Cinquecento il maniero fu dimora della nobiltà friulana, dapprima appartenne ai Rassauer de Ratscha, quindi nel 1575 passò in dote alla famiglia Della Torre Valsassina che ne rimase proprietaria per oltre trecento anni. Nel 1773 il conte Luigi Torriani ospitò a Spessa l’avventuriero Giovanni Giacomo Casanova e qualche anno più tardi Lorenzo da Ponte futuro librettista di Mozart e uomo di cultura.

Nel XIX secolo cominciò la decadenza della casata dei Torriani, finchè nel 1880 lʼultimo Torriano di Spessa, Antonio, ed Emilio Formentini vendettero la tenuta al triestino Rodolfo Voekl, il quale affidò allʼarchitetto Ruggero Berlam la riedificazione del palazzo secondo il gusto neogotico con la torre merlata e la bifora centrale.

Nel 1911 la proprietà fu ceduta al barone triestino Demetrio Economo di San Serff, che fece circondare il castello da un magnifico parco. Durante la prima Guerra Mondiale il castello venne utilizzato come sede militare e successivamente sequestrato ai proprietari, di nazionalità austriaca.

Nel 1925 il castello fu acquistato dal Senatore triestino Salvatore Segrè, che con la moglie Anna Sartorio ne favorì il recupero architettonico configurandolo in prestigioso luogo di incontri mondani: furono qui ospiti politici, membri dellʼaristocrazia italiana, del mondo industriale e culturale. Durante la seconda guerra mondiale il castello venne occupato e utilizzato come rifugio il bunker risalente agli anni ʼ30, che dalle cantine medievali scende in profondità riaffiorando a metà collina.

Nel dopoguerra il castello fu ereditato da Michele Stavro Santarosa, di origini greche e figlio adottivo della coppia. Il primogenito Giorgio trasformò la tenuta in unʼazienda vinicola con accanto un allevamento di cavalli nel quale creò la razza “Spessa” dalla quale prese vita una scuderia che ottenne importanti successi.

Nel 1981 la tenuta è stata acquistata dallʼimprenditore friulano Loretto Pali che ne ha fatto una rinomata azienda vinicola.

 

Informazioni


Indirizzo: Località Spessa 1, Capriva del Friuli

Servizi: albergo, ristorante, enoteca, campo da golf; cantina medievale con barricaia; museo; percorsi naturalistici

Visite: su prenotazione; aderisce a Castelli Aperti

Tel.: 0481 808124

Cell.: 348 2561011

E-mail: info@castellodispessa.it

Informazioni: www.castellodispessa.it;

Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – www.consorziocastelli.it; tel.: 0432 288588; e-mail:visite@consorziocastelli.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

SONY DSC

Biotopo delle Risorgive di Flambro

Situato alla destra del Cormor e adiacente al biotopo delle Risorgive di Virco, quello delle Risorgive di Flambro è un biotopo articolato e ben salvaguardato, compreso nel sito delle Risorgive dello Stella. Si tratta del più importante e vasto complesso di vegetazione umida d’acqua dolce della regione, garantito dalle risorgive – un reticolo di acque affioranti in superficie – nonché uno dei pochi lacerti naturali rimasti intatti in pianura.

Un percorso attrezzato permette di visitare l’area in un circuito ad anello che parte dal Mulino Braida. Lungo la corrente d’acqua limpida della Roggia dei Molini spiccano le fioriture bianche del crescione e le distese di piante acquatiche galleggianti. Si possono osservare i cladieti che circondano le olle ricche di acqua, le torbiere dominate dal giunco nero e i più rari i prati umidi colorati dalla gramigna azzurrognola. Poco oltre cresce qualche rado bosco di farnie, olmi e ontani neri alternato a radure e prati coltivati.

La flora vanta specie rare come l’armeria delle paludi che risalta con il suo rosa pastello contro i giunchi scuri, il giallo erucastro, il gladiolo palustre, l’eufrasia di Marchesetti, i viticcini estivi della famiglia delle orchidee e numerosi relitti glaciali fra cui la primula farinosa nei toni dei rosa e dei lilla, la parnassia, la genzianella, la carnivora rosolida, e, ancora, il giglio caprino e le iris azzurra e gialla. Nei pressi della Roggia Mezzal è possibile incontrare un esemplare di ramarro verde brillante con una macchia azzurra all’altezza della gola.

I cartelli lungo il tragitto descrivono specie vegetali e animali caratteristici della zona, fra cui la rana di Lataste – una delle specie più rare d’Europa e soggette ad estinzione – oppure i tritoni, l’ululone dal ventre giallo e la tartaruga di acqua dolce. Di interesse anche la presenza dell’airone rosso e il tarabusin; fra i rapaci vi sono, inoltre, l’albanella reale e il falco di palude.

 

Informazioni


Ubicazione: Comune di Talmassons

Estensione: 73 ettari

Informazioni: www.comune.talmassons.ud.it – Comune di Talmassons, via Tomadini 15 -tel.: 0432 766020; fax 0432 765235; e-mail: segreteria@com-talmassons.regione.fvg.it

Servizi: dalla località Molini Braida si sviluppa un breve percorso didattico

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Lago_Verzenis

Lago di Verzegnis

Il lago di Verzegnis è uno specchio d’acqua artificiale immerso nel verde nei pressi dell’abitato di Chiaicis, da scoprire attraverso la variegata offerta di percorsi escursionistici e piste ciclabili della zona. Percorrendo il ponte che lo attraversa si può imboccare il sentiero lungo le rive del lago o salire fino ai borghi di Dueibis e Pusea. Il bacino fu creato sbarrando il torrente Ambiesta per alimentare la centrale idroelettrica di Somplago. Le acque provengono dal Tagliamento che da Caprizi presso Socchieve sono convogliate in una galleria che attraversa i fianchi del monte Verzegnis e sboccano nel rio Landaia prima di arrivare al lago. Poi, nei pressi della diga che chiude la stretta in località Panias, le acque sono fatte defluire in una galleria che attraversando il monte Zouf e i fianchi del monte Faeit, arriva alle turbine della centrale prima di sfociare nel Lago dei Tre Comuni.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Chiaicis, Verzegnis

Informazioni: www.comune.verzegnis.ud.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Museo_Archeologico_Nazionale_Aquileia

Museo Archeologico Nazionale

Istituito nel 1882 con il patrocinio dell’imperatore Francesco Giuseppe nella Villa Cassis Faraone, il museo presenta le collezioni storiche risalenti all’epoca romana delle più illustri famiglie aquileiesi – il nucleo originario proviene dalla settecentesca raccolta del canonico e archeologo Gian Domenico Bertoli – integrate dai risultati delle ricerche condotte fra Otto e Novecento.

La sezione dedicata alla statuaria esibisce una galleria di teste-ritratto ad uso funerario provenienti da edicole e sacorfagi ritrovati nel suburbio, che documentano il variare delle tendenze stilistiche (con esiti che spaziano dal realismo alla tendenza ellenistica, fino alla cosiddetta “tensione interiore” del III secolo). La scultura onoraria è esemplificata dal cosiddetto Navarca del tardo periodo repubblicano e dal ciclo di età claudia raffigurante la famiglia imperiale collocata originariamente nelle vicinanze del Foro.

Nel primo piano sono raccolte le manifatture delle arti applicate e dell’artigianato, con un’ampia sezione dedicata alla glittica: oggetti ornamentali di pietra dura, cristallo di rocca, ambra e avorio finemente lavorati.

L’arte dell’intaglio su pietre dure, infatti, costituisce una delle classi maggiormente rappresentative del patrimonio archeologico aquileiese (oltre 10. 000 pezzi) ed è tale da individuare nella città il centro di produzione più importante dell’Italia centro- settentrionale. La sala dei culti tardo-imperiali propone la ricostruzione di un larario, il sacello domestico in cui venivano venerati gli spiriti degli antenati, manufatti votivi connessi ai riti misterici e un pregevole lampadario paleocristiano proveniente dall’Episcopio di Piazza Capitolo.

Nel settore della ceramica e della terracotta sono esposti esemplari di vasellame rosso prodotto della fornace di Carlino a poca distanza da Aquileia (fine IV-inizi V). Anche la cospicua quantità di vetri fa supporre l’esistenza nella città di officine attive a partire dal I secolo d. C.: contenitori per profumi (balsamari) e vasellame da mensa (olle, coppe e piatti) nonchè preziosi oggetti in in vetro murrino, millefiori e vetro-mosaico. I manufatti bronzei spaziano dall’abbigliamento (fibule e fibbie) alle sculture devozionali e alle suppellettili (specchi e strigili).

Nel secondo piano del Museo si conservano gli armamenti (come l’elmo in ferro con parti ornamentali in argento, bronzo e rame) e i gioielli, tra cui le duecento piccole appliques a forma di mosca, in oro, destinate ad essere cucite sulla veste. La raccolta numismatica vanta oltre 40.000 esemplari, tra cui le emissioni della zecca di Aquileia e le monete auree.

Le gallerie lapidarie ospitano preziosi mosaici ellenistici, due pavimenti raffiguranti il Ratto d’Europa e un Asaraton, ovvero la rara rappresentazione di un pavimento non spazzato e i mosaici provenienti dal vasto complesso delle Grandi terme, con il Trionfo di Nettuno.

Nei magazzini si trovano le sale dedicate alla Via Annia e l’imbarcazione rinvenuta a Monfalcone presso le risorgive del Timavo. Il giardino accoglie il lapidario con resti architettonici, epigrafi, stele, monumenti funerari e i contenitori lapidei disposti in piramidi.

 

 

Informazioni


Indirizzo: Via Roma 1, Aquileia

Servizi: noleggio audioguide presso Infopoint Turismo FVG; archivio documentale; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoarcheologicoaquileia.beniculturali.it; www.provincia.udine.it/musei

Orari di apertura: domeniche e festivi 13.45-19.30; da martedì a sabato 8.30-19.30; chiuso il lunedì, il 25 dicembre e l’1 gennaio

Ingresso: intero € 4,00; ridotto € 2,00 (cittadini tra i 18 ed i 25 anni e docenti); gratuito per i cittadini della comunità europea che non abbiano compiuto 18 anni; ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese

Tel.: 0431 91016 / 0431 91035

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

colliook

La Strada del Vino e delle Ciliegie sul Collio

Il Collio, estrema propaggine orientale del Friuli, crocevia di popoli e culture, è una zona a Denominazione di Origine Controllata fin dal 1968. Con i suoi 1.600 ettari di vigneti che producono 19 varietà di vini pregiati, il territorio compreso tra i colli di San Floriano e Oslavia e quelli di Ruttars, Lonzano e Vencò sulle sponde dello Judrio, è uno splendido paesaggio puntellato da piccoli borghi e vigneti che si arrampicano sui dolci declivi delle colline. Nella produzione primeggiano i bianchi: Pinot, Tocai friulano, Sauvignon e l’uvaggio DOC Collio Bianco. Fra i rossi prevalgono il Collio Rosso, i Cabernet e il Merlot.

Questa zona rurale immersa nel verde offre una rinomata varietà di aziende agrituristiche. La cucina locale ha tratto il meglio dalle tradizioni culinarie austriache, friulane e slovene, combinandole in una gamma di sapori unica che coniuga gusti mitteleuropei e accenti mediterranei. Tipico piatto del goriziano è il prosciutto cotto nel pane servito con cren grattugiato (rafano). Fra gli insaccati ottimi anche salami, cotechini e salsicce. Fra i primi, la pasta fatta in casa e tagliata a strisce (blecs), condita con sughi d’arrosto e selvaggina, gli gnocchi di pane o di patate (caratteristici quelli ripieni di susine e conditi con burro fuso e cannella), la jota (una saporita minestra di capucci acidi, patate, fagioli e carne o cotenne di maiale) e la friulana minestra di orzo e fagioli. In primavera nelle trattorie si trovano frittate con le erbe di stagione o con gli asparagi selvatici; nei mesi freddi il muset e la brovada (cotechino con rape bianche grattugiate e fermentate nella vinaccia), il gulasch (declinato in infinite variazioni), il kaiserfleisch (carne di maiale affumicato, cosparso di cren fresco e accompagnato con crauti o gnocchi di pane), la selvaggina con polenta, lo stinco di maiale o il vitello al forno. Tra i contorni patate in tecia e kipfel (piccole mezzelune fritte fatte con un impasto di patate) e il rinomato radicchio Rosa di Gorizia.

Dolci tradizionali sono la gubana (un rotolo di pasta sfoglia ripieno di frutta secca, uva passa, cedro candito, pinoli e noci), la putizza, la pinza, lo strudel (con mele, susine o ciliege), i krapfen, la torta Sacher e la Dobos (dolce ungherese a strati con pan di Spagna, cioccolato e caramello), le palacinke (omelettes ripiene di marmellata o di cioccolato), il Kugelhupf (ciambella lievitata con uvette e mandorle). Da non dimenticare il miele di acacia e di marasca e i distillati di erbe e frutti.

I vini che si producono in zona sono: Chardonnay, Muller Thurgau, Riesling italico, Riesling renano, Sauvignon, Traminer aromatico, Tocai friulano, Malvasia istriana, Pinot bianco, Pinot grigio, Ribolla gialla, Picolit, Merlot, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Pinot nero, Carmenère.

 

 

 

 

1

OSLAVIA
Per inoltrarsi nel Collio si esce da Gorizia oltrepassando l’Isonzo sul Ponte del Torrione. Qui comincia la Strada del vino e delle ciliegie che in breve raggiunge la frazione di Oslavia, piccolo borgo raccolto tra le vigne-giardino su cui si staglia la bianca mole dell’Ossario.

Cantine e Aziende: Dario Prinčič – La Castellada – Fiegl – Primosic – Radikon – Il Carpino – Gravner – Sfiligoj Emilio

Prodotti tipici: Ribolla Gialla, vino in anfora

2

SAN FLORIANO DEL COLLIO
San Floriano torreggia sul colle più alto, con i suoi caratteristici terrazzamenti, al confine con la Slovenia. Grazie al terreno ideale la vite era qui coltivata sin dall’anno 1100. Nell’antico complesso castellano dei Conti Formentini si produce il vino sin dal Cinquecento.

Cantine e Aziende: Alessio Komjanc – Draga – Graunar – Humar – Ivan Vogric -Muzic – Conti Formentini – Franco Terpin – Gradis’ciutta – Il Carpino – Komjanc Nicolaj Simon – Marega – Braidot – Podversic Damijan – Skok – Tercic – Zuani

Feste e sagre: Mostra e assaggio vini e prodotti tipici (prima settimana di maggio); Likof (maggio)

3

PLESSIVA
Plessiva è una tranquilla località alle spalle del monte Quarin. Le sue vigne si distendono fra le colline al confine con la Slovenia disegnando geometrie di filari a perdita d’occhio nelle frazioni di Zegla, Montona e Novali.
C’è anche l’omonimo bosco, una splendida riserva naturalistica che ospita animali selvatici, con sentieri ben tracciati e aree di svago e ristoro.

Cantine e Aziende: Aldo Polencic – Anzelin Gianluca – Blazic – Branko – Colle Duga – Edi Keber – Eugenio Collavini Viticoltori – Kurtin – Polencic Isidoro – Renato Keber – Ronco dei Tassi – Sturm – Toros

4

RUTTARS
Arroccato sulla cima dell’omonimo colle sopra la valle dello Judrio, Ruttars è conosciuta – oltre che per i suoi vini – anche per le sue buone trattorie. Nella parte vecchia del paese si trova la Torre di Marquardo del XII secolo, mentre sulle pendici del colle si erge l’austera sagoma medievale del Castello di Trussio, che ora è un elegante ristorante.

Cantine e Aziende: Crastin – Jermann – Casa delle Rose – Lis Aganis – Livon Pascolo – Persoglia Luca – Tenuta di Angoris – Valle – Visintini Andrea

5

DOLEGNA DEL COLLIO
Dolegna, “la perla del Collio”, alterna dolci declivi vitati a vasti boschi di castagno, rovere e ciliegi selvatici. Questa amena località, il cui nome in sloveno significa “sita in basso”, diede i natali allo scrittore Pietro Zorutti (1792-1867).
Dolegna – che aderisce all’Associazione nazionale Città del Vino – è una delle località del Collio meglio attrezzate per l’agriturismo, frequentata anche per le sue ottime trattorie.

Cantine e Aziende: Ferruccio Sgubin – La Rajade – Cumar di Buiatti Michele – Battistutta Gabriele – Cà Ronesca – Fantinel – Ferreghini – Norina Pez – Ronco dei Pini – Tiare di Snidarcig Roberto – Tenuta La Ponca – Venica & Venica

Feste e sagre: Sapori in cantina (ottobre)

6

BRAZZANO
Frazione di Cormòns, segnava un tempo il confine fra l’Italia e l’Austria. La torre della chiesetta di San Giorgio sorveglia un ampio ventaglio di vigneti rivolti a meridione, verso il mare, lontano appena venti chilometri, che regala un microclima caldo e mite. Le ripide colline sono costellate dai filari dei vigneti che corrono lungo le terrazze.

Cantine e Aziende: Bastiani Barbara – Borgo del Tiglio – Borgo Savaian – Corte Colombicchio – Drius – Gall – Grazia – I Clivi – Kitzmueller – Livio Felluga – Manzocco – Polje – Raccaro – Vosca – Zorzon

7

CORMONS
Caratteristica cittadina di stampo asburgico situata ai piedi del monte Quarin, Cormòns è il “cuore” del Collio. Centro agricolo antichissimo, famoso da secoli per la produzione di vino e di frutta, è conosciuto, oltre che per i suoi vini, anche per i suoi eccellenti ristoranti (fra i migliori del Friuli).
Merita una visita la Cantina Produttori, attorno alla quale è piantata la “Vigna del mondo”, oltre 400 uve provenienti dai 5 continenti che, vendemmiate insieme, danno vita al “Vino della Pace”, che viene inviato ogni anno ai capi di Stato di tutto il mondo.

Cantine: Cantina Produttori Cormòns – Paolo Caccese – Tenuta di Angoris – Villa Martina

Specialità locali: Prosciutto crudo artigianale, Salami e marcundela

Feste e sagre: rievocazione storica in onore di Massimiliano d’Asburgo (prima domenica di settembre); Festa provinciale dell’uva (seconda domenica di settembre); Jazz and Wine of Peace Festival (ottobre)

Equitazione: La Subida

8

PRADIS
A Pradis i filari disegnano dolci profili, le sue colline poco ripide sono rivolte a Sud e ben riparate dai venti dell’Est. I suoi vini hanno un carattere deciso, ricco e suadente. Le stradine che attraversano le vigne sono contrassegnate da cippi votivi e cappelle, segni della devozione popolare che ha dedicato un’icona alla Regina delle vigne per offrire protezione ai vigneti.

Cantine e Aziende: Bortoluzzi – Buzzinelli uomini e vini di Pradis – Carlo di Pradis – Cociancig – Doro Princic – Paolo Caccese – Picech – Subida di Monte – Tomadoni Umberto – Venturini Paolo

9

CAPRIVA DEL FRIULI
Capriva, piccolo centro di antiche origini, il cui nome in lingua vetero-slava significava “ortica”, è conosciuta per il suo dolce paesaggio, le sue eccellenti cantine e le vigne che crescono sui versanti collinari del torrente Versa.
Sui colli che le fanno da corona, spiccano il Castello di Spessa e Villa Russiz in stile Windsor con la Cappella De La Tour, ambedue oggi sede di aziende vinicole.

Cantine e Aziende: Budignac – Castello di Spessa – Grion – Orzan – Pighin – Roncùs – Russiz Superiore – Vidussi – Vignai di Roc – Villa Russiz

Feste e sagre: Bismarcia (giugno)

Golf: Golf Club Castello di Spessa

10

FARRA D’ISONZO
Farra, borgo rurale di origine longobarda, è un’isola collinare che comprende le ultime propaggini del Collio. Ai suoi piedi scorre il fiume Isonzo che in questo tratto è stato teatro di cruente battaglie durante la prima guerra mondiale. Farra è conosciuta per il suo Osservatorio astronomico e per il caratteristico Borgo Grotta con il Museo della Civiltà Contadina.

Cantine e Aziende: Bressan Wines – Casa Zuliani – Colmello di Grotta – Marco Felluga – Tenuta Borgo Conventi

Prodotti tipici: Sauvignon

11

VILLANOVA DI FARRA
In questa frazione, terra di passaggio e di confine, che è stata da sempre teatro di contese spesso molto sanguinose, svetta solitario il Monte Fortin. Per gli appassionati di storia, un’escursione fino alla sua cima rivela un labirinto di gallerie cannoniere della prima guerra mondiale.

Cantine e Aziende: Jermann – Tenuta Villanova

12

MOSSA
Mossa, dove scorre il Rio Toccai che si narra dette il nome al Tocai (attuale Friulano) è zona di origine antichissima (i reperti ritrovati in zona risalgono al neolitico). In questo piccolo centro che si sviluppa fra la pianura e la collina troviamo l’imponente Villa Codelli, risalente al XVII secolo, da cui partiva per le battute di caccia il conte Chambord, erede al trono di Francia in esilio a Gorizia. Fuori dal paese, la Chiesetta votiva del Preval si trova ai margini degli omonimi laghetti circondati da canne e vegetazione palustre.

Cantine e Aziende: Codelli – La Ginestra – Ronco Blanchis

Prodotti tipici: Friulano DOC

13

LUCINICO
Lucinico è un antico paese medievale ai piedi del monte Calvario. Nei versanti di Piedimonte esistono alcuni storici vigneti di Ribolla gialla e di Malvasia Istriana.
Questa frazione di Gorizia è frequentata per le sue trattorie e i suoi eccellenti negozi di alimentari.

Cantine e Aziende: Grion – Komic – Tenuta Attems

Equitazione: Circolo Ippico alla Stesa
Informazioni

Percorsi cicloturistici:

Giro del Collio: Capriva del Friuli – Castello di Spessa – Cormòns – Brazzano – San Rocco – Monte Quarin – Subida – Russiz superiore – Capriva del Friuli (28 km)

Strada del Vino e delle Ciliege: Gorizia – Mossa – Capriva – Cormòns – Giasbana – San Floriano – Oslavia – Piuma – Gorizia (36,4 km)

×

ALTRO IN ZONA