Museo_Mineralogia_Petrografia_Trieste

Museo di Mineralogia e Petrografia

Il museo del Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste (Palazzina O del Comprensorio di San Giovanni), espone circa millecinquecento campioni di minerali, pietre preziose, geminati, forme cristalline e silicati. Si possono ammirare anche noduli di mantello e megacristalli di alta pressione, nonché alcuni minerali tipici delle Tre Venezie. Oltre alle sale espositive e didattiche ci sono due laboratori per la catalogazione e lo studio di minerali e rocce.

I percorsi didattici sviluppano il tema delle rocce magmatiche sedimentarie e metamorfiche e l’esame dei minerali al microscopio.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Comprensorio di San Giovanni, Palazzina O, Via E. Weiss 6, Trieste

Servizi: visite guidate, laboratori didattici; accessibile ai disabili

Informazioni: www.geoscienze.units.it/sedi-museali/museo-mineralogia

Orario di apertura: su richiesta previo appuntamento

Ingresso: gratuito

Tel.: 040 5582264 (Segreteria presso la Palazzina C)

Fax: 040 5582156

E-mail: princiva@units.it

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ALTRO IN ZONA
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Fiume Fella

Il fiume Fella (Fele in friulano) nasce dal monte Mirnig (m. 1389) nelle Alpi Carniche, nei pressi di Malborghetto-Valbruna, dall’unione di alcuni torrenti minori, il più importante dei quali è il Saisera, e ha le caratteristiche di un tipico torrente alpino; attraversa la Val Canale ed il Canal del Ferro trasformandosi in fiume – pur mantenendo un carattere torrentizio – per confluire dopo 54 km nel Tagliamento nei pressi di Portis di Venzone. I suoi molti affluenti sono a sinistra i torrenti Dogna, Raccolana, Rèsia, il rio di Valbruna; a destra il rio Alba, i torrenti Aupa, Glagnò, Malborghetto, Pleccia, Pontebbana.

L’alveo del Fella è molto ampio, caratterizzato da un fondale di ciottoli medio-piccoli biancastri (rocce calcaree). Il bianco di questi ciottoli rende le acque del fiume particolarmente chiare, ed è da questa peculiarità che deriva il suo nome: dalla radice prelatina fel e dallo sloveno Bela (nel significato di bianco, limpido) derivano i termini antichi di Fellach (tedesco), Fele (friulano) poi divenuti Fela, Fella.

In caso di precipitazioni abbondanti, specialmente in primavera ed estate, piene improvvise possono mutarne la fisionomia, ampliando il suo letto e dividendone il corso in più rami.

Nel fiume Fella si trovano diversi tipi di pesce: dalla sorgente verso valle possiamo trovare prima la trota fario e iridea, poi la trota marmorata e infine il temolo.
 

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Trattoria Alla Sacchetta

Alla Trattoria Alla Sacchetta l’atmosfera è allegra e familiare, affacciata sul porto, accoglie nell’ambiente semplice, accuratamente arredato.
Il locale presenta un ricco e gustoso menù a base di piatti marinari e il gulasch, come vuole la tradizione gastronomica triestina.
 
 

Eccellenze agroalimentari

Questa è una terra dove crescono prospere e saporite l’uva, la frutta e la verdura, un territorio di vini e di prodotti agroalimentari d’eccellenza, in cui le materie prime, sia di terra che di mare, sono il presupposto per un’enogastronomia di qualità superiore.

Ubicata alla Sacchetta nella splendida cornice del porto di Trieste, la trattoria è aperta tutti i giorni, escluso il Mercoledì.
 
 

La buona cucina nella città della Barcolana

Il ristoro ideale in occasione della Barcolana, vieni a scoprire i gusti di Trieste. Ricca di tradizioni gastronomiche che arrivano da lontano, la cucina triestina si distingue per le ricette di terra e di mare preparate alla maniera veneta affiancate alle specialità di origine istriana, una cucina ricca di contaminazioni ed al tempo stesso unica e originale.

La Trattoria Alla Sacchetta è abituata ad accogliere i turisti, i clienti abituali e tutti coloro che dopo una mattinata o un’intera giornata “in rada” desiderano degustare un buon piatto di pesce o il gulasch, accompagnato da dell’ottimo vino.

Informazioni


TRATTORIA ALLA SACCHETTA
Riva T. Gulli, 2 – Trieste

Tel.: +39 040 303098
E-mail: info@allasacchetta.com
Sito internet: www.allasacchetta.com

ORARIO DI APERTURA
Lun – Mar / Gio – Dom
11 – 15 / 18 – 23
Mercoledì chiuso

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ALTRO IN ZONA
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Porta Gemona o Portonat

Il Portonat è una porta ad arco progettata nel 1579 dall’architetto Andrea Palladio per sostituire il vecchio torrione rovinato sulla via che porta a Gemona, una torre portaia scudata che si apriva nella cinta muraria medievale. La torre era in passato legata al celebre Palio di San Daniele che si teneva il 28 agosto di ogni anno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Dante Alighieri 8-9, San Daniele del Friuli

Orari di apertura: sempre visibile dall’esterno

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Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl

Sito nel Borgo Teresiano, sulla riva del Canal Grande, il museo è stato costituito con il lascito dell’editore musicale Carlo Schmidl, appassionato cultore delle memorie di palcoscenico. Esso documenta la storia teatrale e musicale triestina dal Settecento ad oggi, attraverso raccolte di locandine, fotografie e costumi di scena, come quelli appartenuti al grande mezzosoprano triestino Fedora Barbieri. Ci sono, inoltre, una raccolta di strumenti musicali antichi, etnici e strumenti meccanici. Ospitato dal 1924 al 1991 nel Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, ha trovato definitiva collocazione a Palazzo Gopcevich. L’edificio, voluto da Spiridione Gopcevich nel 1850 e realizzato dall’architetto Giovanni Berlam, fu acquistato e trasformato in sede museale dal Comune di Trieste grazie anche al mecenatismo della famiglia Costantinides.

Il primo piano, con i suoi saloni riccamente decorati, offre un percorso espositivo dedicato alla storia degli edifici teatrali e ai protagonisti della musica e dello spettacolo a Trieste. Una sezione è dedicata alla ricostruzione del laboratorio del liutaio triestino Francesco Zapelli. Sono esposti manifesti, programmi teatrali, stampe, medaglie, dipinti (ritratti di attori e musicisti), cimeli degli artisti, pupazzi, marionette e burattini. Copioso il fondo di bozzetti di scena e figurini per opere, operette e spettacoli di prosa nei teatri triestini, nonchè i fondi archivistici (tra cui l’Archivio Schmidl, quelli del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, del Teatro Verdi, di Giulio Viozzi, Dario Daris e John Gualiani) e i manoscritti autografi.

L’esposizione di strumenti musicali è al secondo piano del palazzo, dove ci sono anche gli spazi dedicati alla memoria di Giorgio Strehler. Alla fototeca (oltre 50.000 esemplari) si affianca la raccolta di autografi che spazia da Rossini a Verdi, Boito e Puccini, da Adelaide Ristori a Serge Lifar. Costituita da circa 100.000 pezzi la biblioteca specializzata ospita una sezione di libretti d’opera, un ricco fondo musicale ed un’emeroteca. La mediateca, comprende il lascito del farmacista Riccardo Gmeiner (1905-1984) oltre a preesistenti fondi discografici e successive acquisizioni.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Rossini 4, Trieste

Servizi: visite guidate e didattiche; servizio di reference, biblioteca, archivio documentale, fototeca, bookshop, bar; accessibile ai disabili

Orari di apertura: sale espositiveda martedì a domenica10.00-17.00;biblioteca, mediateca «Riccardo Gmeiner», archivi e centro di documentazionelunedì e mercoledì 9.00-16.00;martedì, giovedì e venerdì 9.00-13.00

Ingresso: intero 4,00 €; ridotto 3,00 €; gratuito per i bambini fino ai 5 anni

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Informazioni: www.museoschmidl.it

Come arrivare: in autobus con le linee 5, 8, 9, 10, 11, 17, 19, 25 e 30

E-mail: museoschmidl@comune.trieste.it – cmtbiblioteca@comune.trieste.it

Tel.: 040 6754068 (biblietteria)

Biblioteca e Archivi: Conservatore, Stefano Bianchi – E-mail: bianchis@comune.trieste.it – cmtbiblioteca@comune.trieste.it;

Tel.: 040 6754072; Fax 040 6754030

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Grado GIT

La dorata spiaggia sabbiosa gestita da Grado Impianti Turistici, chiamata Spiaggia principale, è lunga diversi chilometri e si sviluppa dalla cosiddetta “Diga”, la passeggiata lungomare che porta alla Costa Azzurra, fino alla spiaggia ”Al Bosco” attraverso la Città Giardino.
Diversi accessi la rendono facilmente raggiungibile da ogni punto della cittadina. Numerosi i servizi: parco giochi nell’ombroso Parco delle Rose, spogliatoi, docce, copertura wi-fi, attività di animazione (ginnastica, giochi per i piccoli, presentazione di libri, balli di gruppo). Naturalmente sono a disposizione a pagamento ombrelloni, lettini, sdraio e pedalò.

La spiaggia è molto curata e sicura, i fondali bassi sono adatti per i più piccoli, mentre per gli amanti del nuoto sono a disposizione dei moli dai quali si raggiungono rapidamente le acque più profonde, e una zattera ancorata al fondale da cui potersi tuffare.
All’interno dello stabilimento vi sono due aree dedicate, una ai piccoli, la “Baby Beach“, che mette a disposizione, fra l’altro, ombrelloni più grandi e un “superbagnino“, e l’altra alla clientela più esigente, l’Area Vip “Settimo cielo” (ingresso n. 1).
Altri servizi a pagamento sono le Terme Marine, gli stabilimenti psammoterapico (sabbiature) ed elioterapico (solarium) e il Parco Termale Acquatico, una grande piscina con acqua di mare e giochi d’acqua come trampolini e scivoli, dotato anche di un bar con sedili in acqua.
 

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Giardino e Parco di Palazzo Altan Rota

Il parco, posto nell’area retrostante il palazzo, è delimitato su due lati dall’antico percorso delle mura e del fossato e si sviluppa su di un terreno pianeggiante, ad eccezione di alcuni rilievi, uno dei quali nasconde un rifugio antiaereo.

Vi si accede dalla piazza e da via delle Fosse tramite un cancello e un ponte che supera la roggia.

Palazzo Altan Rota è uno tra gli edifici più antichi del centro storico, oggi sede del municipio. Il corpo principale fu eretto nella seconda metà del Quattrocento dalla famiglia Altan, conti di Salvarolo, secondo l’impianto tripartito della casa padronale veneta. Il portico d’ingresso fu edificato nel XVII secolo per delimitare una corte quadrata nella quale è presente un giardino all’italiana con bosso e palme del Giappone.

Dietro il complesso dominicale si estende un parco d’ispirazione tardoromantica dei primi anni del XX secolo, attribuito all’architetto Domenico Rupolo, che realizzò anche l’ampliamento del palazzo. Al suo interno sono ospitati: una vasca circolare con ninfee racchiuse da arbusti di osmanto odoroso; una torre circolare del XV secolo, un rifugio costruito durante la Prima guerra mondiale, la serra.

Le essenze vegetali sono eterogenee e, alcune, molto antiche, in una commistione di varietà autoctone e altre di gusto esotico importate all’epoca dall’Asia e dal Nord America.

 

Informazioni

Indirizzo: Piazza del Popolo 31, San Vito al Tagliamento

Superficie totale: 0,74 ha

Impianto planimetrico: formale (giardino), naturalistico-informale (parco)

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di San Vito al Tagliamento

Peculiarità scenografiche e compositive: statue, fontana, torre

Specie botaniche di rilievo: bosso, cedro della California, cipresso calvo, magnolia, palma del Giappone, platano, zelkova

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