Palazzo_delle_poste_Trieste

Palazzo delle Poste

Il Palazzo, già sede dell’imperial regia direzione delle poste e telegrafi dell’impero asburgico, fu progettato dall’architetto austriaco Friedrich Setz ispirandosi al palazzo di Giustizia di Vienna. L’imponente edificio eclettico, inaugurato nel 1894, si apre su piazza Vittorio Veneto per le Poste e su Largo Panfili per la sede dell’Intendenza di finanza, mentre sulle vie laterali si aprono i portoni da cui transitavano i carri postali.

Sulla facciata delle Poste un colonnato di ordine gigante incornicia le finestre timpanate, mentre all’ultimo piano le bifore si alternano a sei statue che rappresentano la Navigazione, la Ferrovia, il Commercio, la Viticultura, l’Agricoltura e l’Industria. Le sculture della facciata del Palazzo dell’Intendenza della Finanzaraffigurano, invece, Coniazione, Commercio, Industria Mineraria, Fisco, Economia e Stato.

Da notare sono gli inconsueti “Putti Postini“, posti sui timpani delle due entrate laterali di via Milano e via Galatti: uno con il berretto degli ufficiali postali austro-ungarici, la borsa a tracolla e recante due lettere in mano, mentre l’altro, che impugna la frusta del postiglione, suona la trombetta.

Oggi è sede degli uffici postali e del Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto1, Trieste

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Centro Colibrì

Il Centro per la salvaguardia dei colibrì è una Istituzione Scientifica senza fini di lucro riconosciuta dal Governo Italiano, Tedesco, Ecuadoriano e Peruviano e inoltre dal Decreto Ministeriale 165-A1/2005.

Il Centro Colibrì di Margherita Hack, è un centro di ricerca, rinato a dicembre 2013 con fondi interamente privati, in una nuova sede altamente tecnologica con laboratori, aule di ricerca e una vera e propria foresta tropicale completamente isolata dall’ambiente esterno ed è sito nel piano interrato del Città Fiera. Un percorso di 900 mq con 7 sale tematiche a contatto diretto con colibrì, farfalle, bradipi, pappagalli e formiche.
L’istituzione scientifica è ancora oggi una realtà unica in Europa e nasce con l’obiettivo  di studiare la vita, la riproduzione e le tecniche di salvaguardia dei colibrì. Su un’area di 900 mq i soci vengono immersi nella foresta tropicale dove possono ammirare dal vivo i colibrì ma anche una coppia di bradipi, i pappagalli e le farfalle. La visita del centro diventa quindi un’esperienza unica per vivere un contatto diretto con gli animali.
Un centro di ricerca dedicato alla tutela del colibrì ma altresì strumento importante per la diffusione del concetto di biodiversità.

L’ingresso avviene attraverso la sottoscrizione di una tessera associativa che ha validità annuale e consente di accedere anche successivamente ad un costo ridotto.

Informazioni


Indirizzo:
Centro Commerciale Città Fiera
Via Antonio Bardelli, 4
33035 – Torreano di Martignacco (UD)
PIANO -1

Telefono:0432/544315  – 0432/544665

Email: segreteria@centrocolibri.com

Sito: http://www.centrocolibri.com

Biglietti e visite:
L’ingresso avviene attraverso la sottoscrizione di una tessera associativa che ha validità annuale e consente di accedere anche successivamente ad un costo ridotto.
Per avere maggiori informazioni relative alle visite è possibile scrivere una mail a segreteria@centrocolibri.com o telefonare al numero 0432/544315 (lunedì – martedì – giovedì dalle 9 alle 13) oppure al numero 0432/544665 negli orari di apertura del Centro.

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Castello_Artegna

Castello di Artegna

Il castello sorge nel cuore del centro storico di Artegna, sulle pendici del colle di San Martino. In origine esisteva un secondo castello – detto Superiore – in cima al colle, che pare sorgesse su un insediamento romano posto a controllo della Via Iulia Augusta e che funse da riparo per gli Arimanni forogiuliesi durante l’incursione degli Avari nel 610. Quest’ultimo fu distrutto nei 1381 dai gemonesi, mentre il castello Inferiore, a partire dalla metà del XIII secolo, divenne stabile dimora dei Signori di Artegna. Accanto al non più esistente castello Superiore, nel 1005, fu edificata la chiesetta di San Martino, si dice, sulle rovine di un tempio longobardo.

Il castello fu spesso teatro di scontri tra i patriarchi e gli Artegna, fu distrutto e riedificato a cavallo tra il XIV e il XV secolo, passò in mano a svariati feudatari fino a che pervenne ai conti Bonati Savorgnan d’Osoppo che ne detennero il possesso fino al XVIII secolo.

Parzialmente ricostruito dopo il terremoto del 1976, l’edificio, anche detto Castello Savorgnan o “Castelletto”, è stato oggetto di un recente intervento di recupero, al termine del quale è stato riaperto al pubblico: ristrutturato e riarredato, nei suoi interni sono stati ricavati un luogo di ristoro e spazi espositivi.

 

Informazioni


Indirizzo: Colle di San Martino, Artegna

Orari di apertura:festivi

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Museo_Casa_Clautana

Museo Casa Clautana

Il museo etnografico e antropologico punta a recuperare le testimonianze della cultura materiale per preservare la memoria collettiva degli stili di vita e delle tradizioni del passato.

Nell’antica casa medievale detta “ciasa da fum” si tramanda la dignitosa povertà della donna clautana e valcellinese – ricordata anche nel romanzo di Carlo Sgorlon Gli dei torneranno – nella quotidianità domestica e rurale e nelle peregrinazioni in veste di venditrice ambulante di utensili di legno artigianali.

Ogni anno nei mesi di luglio e agosto viene allestita una mostra tematica e sono ricreati angoli di lavoro reale dove gli ultimi vecchi artigiani intagliano il legno o realizzano i tipici scarpets.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza San Giorgio 4, Claut

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale; accessibile ai disabili

Informazioni: www.parcodolomitifriulane.it – www.ecomuseolisaganis.it

Orari di apertura: a luglio e agosto tutti i giorni 15.00-18.00; apertura su prenotazione durante gli altri mesi – Tel.: 0427 878195 – 0427 878078 – 340 9708570

Tel.: 0427 878078

Fax: 0427 878033

E-mail: info@parcodolomitifriulane.it

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Castello_Soffumbergo

Castello di Soffumbergo

Il sito, forse già fortificato in epoca tardoantica e utilizzato dai Longobardi, fu anche sede di una cappella al tempo dei Sassoni. Dominio del Patriarca sin dal 1025, nel 1184 era abitato dai Signori di Soffumbergo (dal tedesco Scharfenberg, “monte aguzzo”), vassalli della Chiesa d’Aquileia.

Nel 1298 il castello fu scelto dal Patriarca quale residenza estiva della corte. Tuttavia, gli antichi feudatari, i “domini Sophumbergi”, conservarono il diritto d’abitanza e dopo aspre contese con il casato dei Torriani, ne vennero infine scacciati nel 1352.

Il castello di Soffumbergo – il cui feudo comprendeva anche Campeglio, Raschiacco, Colloredo, Valle e Canale – sembra essere stato distrutto nel 1441 dai cividalesi. Rimangono ancora visibili le fondamenta, mentre l’antica cappella castellana è stata integralmente restaurata.

Nel 1993 vennero effettuati alcuni scavi archeologici che portarono alla luce diversi reperti (ceramiche, armi e utensili risalenti ai secoli XIII-XIV).
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Castellana, frazione Soffumbergo a Campeglio, Faedis

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Museo Civico Antonio Cerutti

La sezione di storia naturale del Museo Civico di Ragogna illustra, attraverso diorami e campioni di rocce e fossili, i caratteri geologici dell’anfiteatro morenico del Tagliamento, soffermandosi sulla descrizione del territorio, dell’ecosistema e delle falde acquifere. Vengono inoltre affrontati alcuni temi specifici legati alla storia e all’economia locale quali i fenomeni del carsismo e dell’estrazione mineraria.

La collezione archeologica, il cui primo nucleo si deve alle ricerche di Antonio Cerutti, copre un arco temporale che va dal Mesolitico recente all’epoca altomedioevale. Tra i pezzi più interessanti si possono trovare una serie di manufatti fittili e litici rinvenuti nei pressi del lago di Ragogna, un’ascia levigata in pietra di serpentina, una fibula di epoca romana, alcuni bassorilievi longobardi, tra cui l’acquasantiera antropomorfa di San Remigio (XI secolo) e un’interessante collezione di monete che va dal periodo romano sino alla Repubblica di Venezia.

Il Museo offre, inoltre, visite guidate lungo i percorsi naturalistici del Monte, del Lago e del Castello.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Roma 23, Ragogna

Servizi: visite guidate, visita al Castello di Ragogna, bookshop, laboratori didattici, archivio documentale; accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.ragogna.ud.it – www.provincia.udine.it/musei

Ingresso: gratuito; visita guidata € 3,00

Orari di apertura: martedì e giovedì dalle 15.30-18.00; su richiesta in altri giorni e orari

Tel.: 0432 943434 – 0432 957255

Fax: 0432 943105

E-mail: cultura@com-ragogna.regione.fvg.it – g.toniutti@comuneragogna.it

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Castello_Saciletto_Ruda

Castello di Saciletto

Il “Castrum Zazilet” è documentato a partire dal 1263, ma era probabilmente più antico, si dice che la prima pietra della fortezza sia stata posta dal longobardo Andreas De Zazil nel 1139. Nel 1315 il conte di Gorizia – alleatosi con i da Camino, i Prampero, gli Spilimbergo, i Cucagna e gli Zuccola – assaliva ed incendiava il castello che rimase a lungo in rovina, tanto che la località veniva ricordata come “Sacilettum Castrum Desolatum”; nel XV secolo entrò in possesso di Bernardino Floriano Antonini che lo ristrutturò.

Dopo esser stato fra i possedimenti dei Valentinis nel 1923 il castello venne acquistato da Enrico Paolo Salem – futuro podestà di Trieste – che lo riformò secondo il gusto neogotico, quindi nel secondo dopoguerra passò ai marchesi D’ Angeri-Pilo di Boyl sino alla fine del Novecento, quando venne acquistato dai Volpato.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: frazione Saciletto, Ruda

Visite: solo esterni

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