Battistero_Grado

Battistero di Grado

Il Battistero paleocristiano di Grado si trova accanto alla Basilica di Santa Eufemia, in Campo Patriarca Elia. Fu fatto costruire nel VI secolo dal Patriarca di origine beneventana Probino, come testimoniato dal suo monogramma riportato sulla lastra frontale dell’altare, dove colombe e pavoni fanno da cornice a una croce.

L’esterno del Battistero è in cotto. Nello spiazzo antistante sono stati collocati due grandi sarcofagi romani di personaggi vissuti a Grado tra il II e III secolo.

Il Battistero ha forma ottagonale ed è dotato di otto alte finestre, una per lato, sotto le quali c’era un portico d’ingresso, oggi perduto.

L’interno, molto semplice, contiene al centro la vasca battesimale esagonale, simile a quella della basilica di Aquileia, rivestita di cipollino verde; un altare decorato con frammenti scultorei, inserito in un abside ricavato nel lato orientale, illuminato da tre finestre; sulle pareti un mosaico, reintegrato nelle parti più chiare.

Il pavimento a mosaico è suddiviso in parti trapezoidali, con decorazioni geometriche e floreali e un’iscrizione, dedicata al liberto Sesinio.

Il soffitto in legno è stato ricostruito nel 1933.

 

Informazioni


Campo Patriarca Elia

I – 34073 Grado (GO)

Tel. e fax: +39 0431 80146

E-mail: parrocchia.grado@libero.it

 

Orari di apertura: inverno dal lunedì alla domenica 8.00-18.00; estate dal lunedì alla domenica 8.00-19.00

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Lago_Verzenis

Lago di Verzegnis

Il lago di Verzegnis è uno specchio d’acqua artificiale immerso nel verde nei pressi dell’abitato di Chiaicis, da scoprire attraverso la variegata offerta di percorsi escursionistici e piste ciclabili della zona. Percorrendo il ponte che lo attraversa si può imboccare il sentiero lungo le rive del lago o salire fino ai borghi di Dueibis e Pusea. Il bacino fu creato sbarrando il torrente Ambiesta per alimentare la centrale idroelettrica di Somplago. Le acque provengono dal Tagliamento che da Caprizi presso Socchieve sono convogliate in una galleria che attraversa i fianchi del monte Verzegnis e sboccano nel rio Landaia prima di arrivare al lago. Poi, nei pressi della diga che chiude la stretta in località Panias, le acque sono fatte defluire in una galleria che attraversando il monte Zouf e i fianchi del monte Faeit, arriva alle turbine della centrale prima di sfociare nel Lago dei Tre Comuni.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Chiaicis, Verzegnis

Informazioni: www.comune.verzegnis.ud.it

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Giardino_Villa_Engelmann_Trieste

Giardino di Villa Engelmann

Il parco che un tempo costituiva la pertinenza di Villa Frida occupa il pendio ovest del colle di Chiadino, in una zona residenziale suburbana sorta nel tardo Ottocento. L’impianto botanico segue i crismi della tradizione paesaggistica nordica con specie fiorifere ed arbustive a fioritura scalare. Cinto da un alto muro, il giardino si sviluppa in parte su pastini e presenta una prevalenza di sempreverdi arborei e molte specie floreali tappezzanti.

Nel 1840 il milanese Francesco Ponti affidò all’architetto Antonio Butti l’incarico di progettare una villa in stile tardo-neoclassico. La casa, che fu completata tre anni più tardi, insieme al giardino, fu acquistata da Frida Engelmann nel 1888. Nel giardino vennero progressivamente piantate alcune essenze arboree molto in voga all’epoca e gli originari terrazzamenti regolari vennero ampliati con schemi botanici di tipo informale.

Nella prima metà del Novecento l’erede Werner Engelmann donò il giardino alla città. Durante la Seconda guerra mondiale la villa fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti.

Restaurato nel 1980, pochi anni dopo il parco è stato insignito del premio Miflor come miglior realizzazione botanica in ambito pubblico di media-piccola grandezza.

Nel parco, ora aperto al pubblico, è stato allestito un padiglione per spettacoli all’aperto; inoltre è arredato con panchine, un pergolato ed un gazebo nonché attrezzature ludiche per bambini, compresa una pista per il pattinaggio.

 

Informazioni


Indirizzo: Via di Chiadino 5, Trieste

Superficie totale: 1,40 ha

Impianto planimetrico: a terrazze (parte sud-est), all’inglese (parte ovest e nordest)

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

Peculiarità scenografiche e compositive: percorsi curvilinei, pergolato, terrazzamenti

Specie botaniche di rilievo: cipresso, ippocastano, magnolia, tasso

Orari di apertura: estivo 7.00-19.00; invernale 7.00-18.00

Servizi: accesso ai disabili, giochi multifunzionali in legno, altalene, percorso vita, pista di pattinaggio, toilettes, divieto di accesso ai cani

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Castello_Arcano

Castello di Arcano

Il più antico castello d’Arcano superiore in origine sorgeva poco distante dalla chiesetta di San Mauro, presso il fiume Corno; in seguito fu riedificato nel sito odierno, mentre un’altra fortificazione era stata eretta presso Arcano inferiore e fu distrutta nel XV secolo dai turchi.

Fin dal XII secolo i castelli furono affidati dal Patriarca ai Tricano, così chiamati per i tre cani neri dello stemma araldico. Il castello ha mantenuto inalterato il suo aspetto medievale con le cortine merlate alla guelfa, la doppia torre portaia e il possente mastio – tra i più grandi del Friuli – coronato da una fila di bifore tardo romaniche. Al suo interno si trovano una saletta affrescata da Andrea Urbani, i saloni con mobilia e armi d’epoca, camini e portali in marmi policromi opera del lapicida secentesco Raffaello de’ Raffaelli.

Attualmente abitato, è anche sede di una azienda agricola e vitivinicola dove vengono privilegiate colture di tipo biologico.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Arcano Superiore 11/C, Rive d’Arcano

Servizi: visite didattiche, azienda agricola, degustazioni enologiche, bed & breakfast, convegni, partecipa a Castelli Aperti

Eventi: a luglio il borgo ospita una rievocazione storica

Orari di apertura: sabato e domenica 15.30-18.30 (orario di inizio ultima visita)

Visite: per gruppi tramite l’ufficio visite del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; visite@consorziocastelli.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it

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Museo_Gino_Tonutti_Remanzacco

Museo Gino Tonutti

Nei locali del vecchio battiferro Tonutti è documentata l’evoluzione tencologica di attrezzature e macchine agricole dal tardo Ottocento alla meccanizzazione del lavoro rurale degli anni ’30 e ’40 del Novecento.

Dalla sezione di archeologia industriale si passa a quella di auto storiche e d’epoca, che espone un’ottantina di autoveicoli, tra cui una serie di motori a vapore, la prima Ford modello T, una Chevrolet del 1929, quattro Rolls Royce, la Jacquard XK 120 del 1952, la Delorean del film Ritorno al futuro, una Corvette Batman, varie Ferrari, tra cui la F40 e diverse Lamborghini. La collezione comprende, inoltre, 75 motocicli d’epoca europei e americani.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: località Casali Battiferro 6, Remanzacco

Servizi: visita guidata, biblioteca, ristoro; accesssibile ai disabili

Informazioni: museoginotonutti.wix.com/museoginotonutti

Orari: apertura su richiesta

Ingresso: gratuito

Tel.: 0432 667015 – 335 7705126

Fax: 0432 668282

E-mail: tonuttimuseum@gmail.com

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Parco di Villa Chiozza

Villa Chiozza si trova nella piana rurale di Scodovacca non distante dalla zona abitata. Il primitivo insediamento della villa, forse settecentesco, subì un ammodernamento secondo il gusto storicista, realizzato nel 1904 dall’architetto triestino Giorgio Polli.

Nel 1820 il complesso apparteneva a una famiglia di latifondisti locali, i Modena; a metà del secolo l’insieme fu acquistato dai Chiozza, famiglia d’imprenditori triestini. Fu Luigi Chiozza, chimico-agronomo, a riformare la villa, realizzare il parco e ampliare il giardino originario. La villa ospitò l’illustre chimico Louis Pasteur, conosciuto dal proprietario durante i suoi studi all’Ecole de Chimie Pratique di Parigi.

Negli anni Sessanta, a pochi chilometri dalla villa, Luigi costruì un laboratorio, detto ‘amideria’ per l’estrazione dell’amido dal frumento, secondo un procedimento da lui stesso sperimentato.

La composizione del parco fu influenzata dalla maniera paesaggistico-pittoresca allora in voga, e lo splendore botanico dell’impianto a verde sono legati agli interessi scientifici di Chiozza: è il caso del gelseto, creato per i suoi studi sul baco da seta.

Durante la Seconda guerra mondiale la villa fu sede del Comando Gruppo Armate dell’Est e attualmente ospita l’Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia.

L’impianto è all’inglese, con radure erbose alternate da macchie verdi. L’impatto coloristico è stato attentamente studiato nel susseguirsi delle stagioni per meglio esaltare le tonalità con soluzioni scenografiche d’effetto.

L’ingresso alla villa è costituito da un vialetto affiancato da lecci e bagolari di enormi dimensioni. Rilevante per dimensione è anche un esemplare di bosso che viene lasciato crescere in forma naturale.

I sentieri, attraverso viottoli e ponticelli, conducono il visitatore tra carpini bianchi, tigli, aceri, cedri deodara, liriodendri, zelkova, farnie, pioppi cipressini, tassi, palme e abeti. Sparsi in altre zone del parco si trovano anche specie a fiore e vari esemplari di agrifogli, salici, cipresso calvo, bambù, gynkgo biloba; di un certo interesse è anche la crescita spontanea di numeose varietà di funghi.

Notevole è anche la presenza di un gruppo di cervi inseriti nell’ambiente a cura dell’Ersa. Infine è presente anche una storica vigna di Refosco.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Carso 3, Scodovacca (Cervignano del Friuli)

Superficie totale: 18,00 ha

Impianto planimetrico: all’inglese con schema asimmetrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Regione Autonoma Friuli Venezia

Giulia

Peculiarità scenografiche e compositive: percorsi d’acqua, viali

Specie botaniche di rilievo: carpino, cedro del Libano, cipresso calvo, farnia, pioppo bianco

Orari di apertura: da lunedì a venerdì 8.00-18.30 (estate); da lunedì a venerdì 8.00-16.30 (inverno)

Visite: lungo i sentieri tracciati Viale dei carpini (400 m, 15 minuti); percorso dei canneti (1.100 m, 30 minuti); percorso lungo il fiume (2.000 m, 45 minuti, sterrato)

Prenotazioni viste guidate per gruppi, Numero verde: 800 016 044

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Galleria Regionale d’arte contemporanea Luigi Spazzapan

La galleria intitolata al pittore gradiscano, costituita nel 1977, espone la collezione permanente delle opere di Luigi Spazzapan (Gradisca d’Isonzo 1889 – Torino 1958) donate dal collezionista torinese Eugenio Giletti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. È una raccolta di 87 opere tra chine, tempere ed oli che ricoprono l’intera produzione dell’artista, mentre l’archivio conserva fotografie, manoscritti, lettere, cataloghi e una ricchissima rassegna stampa su Luigi Spazzapan.

Nella galleria vengono inoltre allestite mostre temporanee di artisti regionali e dei territori limitrofi transfrontalieri: dalle mostre antologiche dedicate a Luigi Spazzapan alla mostra su Espressionismo e Nuova Oggettività in Slovenia, a quella dei disegni di Pier Paolo Pasolini a Translimina, che ha riunito artisti della regione, dell’Austria e della Slovenia, nonchè rassegne dedicate alle arti visive e alle attuali tendenze artistiche del Friuli Venezia Giulia.

La Galleria è gestita dalla Provincia di Gorizia, dal Comune di Gradisca d’Isonzo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Via Battisti, Gradisca d’Isonzo

Servizi:bookshop, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, visita guidata ogni domenica alle 16.00

Informazioni: www.galleriaspazzapan.it

Orari di apertura: martedì, sabato e domenica 10.00-19.00; mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00; chiuso il lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, Pasqua, 25 e 31 dicembre

Tel./Fax: 0481 960816

E-mail: galleriaspazzapan@libero.it

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00

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