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Lago Minisini

Questo piccolo specchio d’acqua a forma di mezzaluna si trova a Nord di Gemona. Si tratta di un lago di origine glaciale alimentato da una serie di sorgenti lungo le rive settentrionali e orientali. Questo lago si sta lentamente interrando a causa dei sedimenti trasportati dal Rio del Giago e per il deflusso delle acque attraverso un condotto carsico che collega il lago con una roggia del XII secolo che scorre nei pressi di Ospedaletto. Anche le piane di Lunghinâl e Broili ospitavano antiche conche lacustri, oggi completamente riempite da sedimenti. L’ambiente palustre del lago è un naturale rifugio per numerose specie di anfibi, libellule e ninfee.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Ospedaletto, Gemona del Friuli

Come arrivare: a partire dalle scuole elementari di Ospedaletto percorrendo la carrareccia che conduce al Colle di Sant’Agnese

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Castello di Saciletto

Il “Castrum Zazilet” è documentato a partire dal 1263, ma era probabilmente più antico, si dice che la prima pietra della fortezza sia stata posta dal longobardo Andreas De Zazil nel 1139. Nel 1315 il conte di Gorizia – alleatosi con i da Camino, i Prampero, gli Spilimbergo, i Cucagna e gli Zuccola – assaliva ed incendiava il castello che rimase a lungo in rovina, tanto che la località veniva ricordata come “Sacilettum Castrum Desolatum”; nel XV secolo entrò in possesso di Bernardino Floriano Antonini che lo ristrutturò.

Dopo esser stato fra i possedimenti dei Valentinis nel 1923 il castello venne acquistato da Enrico Paolo Salem – futuro podestà di Trieste – che lo riformò secondo il gusto neogotico, quindi nel secondo dopoguerra passò ai marchesi D’ Angeri-Pilo di Boyl sino alla fine del Novecento, quando venne acquistato dai Volpato.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: frazione Saciletto, Ruda

Visite: solo esterni

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Museo Archeologico Medievale

Il museo propone al visitatore le vestigia dei castelli di epoca feudale, edificati tra il XII e il XIII secolo e posti a presidio della strada che da Cividale portava al Norico, che costituiscono il patrimonio monumentale e archeologico medievale del territorio: Attimis Superiore e Inferiore, Partistagno, Soffumbergo, Zucco, Cucagna, Cergneu, Motta e Zuccola.

Il percorso affronta la storia delle fortificazioni e della loro evoluzione architettonica, con sezioni dedicate alla coniazione della moneta nella zecca medievale, alle fasi del lavoro dell’archeologo e il metodo stratigrafico. Ampio spazio è dato alla ricostruzione della vita negli ambienti castellani del basso Medioevo, alle armi e alle armature nell’età feudale, infine, ai ritrovamenti, come la più antica Madonna lignea del Friuli, risalente alla metà del XIII secolo.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Principale 99, Attimis

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoattimis.it

Orario apertura: da marzo a dicembre la domenica 10.00-13.00 e 14.00-19.00; aperture straordinarie su prenotazione – tel.: 329 8993616

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00 (dai 6 ai 14 e oltre i 65 anni); gratuito fino a 6 anni e disabili

Tel.: 0432 789700 / 329 8993616

Fax: 0432 789700

E-mail: info@museoattimis.it

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Riserva Naturale Lago di Cornino

All’estremo margine sudorientale delle Prealpi Carniche, separata dalle Prealpi Giulie dall’ampio alveo del fiume Tagliamento, la riserva occupa il tratto di fiume compreso tra l’abitato di Peonis e il ponte di Cornino. Include prati e coltivi e, verso Ovest, l’ampio anfiteatro roccioso sopra Somp Cornino, il lago e le ripide pareti dei rilievi che raggiungono la quota massima sull’altopiano di Monte Prat.

Il paesaggio è di una bellezza aspra e selvaggia, fatto di pareti rocciose calcaree e frane che raggiungono il greto del Tagliamento, il “re dei fiumi alpini”, popolato di aironi e anatre.

In una vasta depressione tra i ghiaioni si è formato il Lago di Cornino, caratterizzato dalla trasparenza delle acque di colore verde-azzurro. Le rupi calcaree, su cui si arroccano i nidi dei gufi reali e degli altri rapaci, fanno da sfondo al volo di corvi imperiali e cornacchie grigie. È possibile osservare vari migratori, come il biancone, l’astore, ma anche diverse specie di falco, nonché specie rare come il nibbio reale, il capovaccaio e l’aquila imperiale. Nella riserva nidifica una colonia di grifoni che si alzano in volo nelle ore mattutine e planano in grandi spirali sulla piana.

Negli anni Ottanta è stato avviato un progetto di conservazione del Grifone (Gyps fulvus) che ha portato alla creazione di una colonia nidificante.

Dal Centro visite, che fornisce informazioni relative al territorio e al progetto di conservazione dell’avvoltoio grifone, partono i vari itinerari segnalati che raggiungono il lago di Cornino e le golene del fiume. Esistono, inoltre, numerosi itinerari di trekking, più impegnativi, che raggiungono i soprastanti Monte Cuâr e l’altopiano del Monte Prât.

Informazioni

Ubicazione: la riserva è inclusa nei territori dei comuni di Forgaria nel Friuli e Trasaghis

Estensione: 487 ettari

Informazioni: www.riservacornino.it – www.comune.forgarianelfriuli.ud.it – Comune di Forgaria nel Friuli, Piazza Tre Martiri 4 – Tel.: 0427 808137

Centro visite: Via Sompcornino 81, Forgaria nel Friuli

Orari di apertura: marzo e aprile martedì e giovedì 9.00-13.00, sabato, domenica e festivi 9.00-13.00 e 14.00-17.00; da maggio a settembre tutti i giorni 9.00-13.00 e 14.00-18.00; ottobre martedì e giovedì 9.00-13.00, sabato, domenica e festivi 9.00-13.00 e 14.00-17.00; da novembre a febbraio martedì e giovedì 9.00-13.00, sabato, domenica e festivi 9.00-13.00 e 14.00-16.00

Servizi: museo, voliere, terrario, ristorante; accessibile ai disabili

Attività: escursioni guidate su prenotazione, trekking, birdwatching

Tel./ fax: 0427808526

E-mail: info@riservacornino.it – centrovisite@riservacornino.it

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Centro Didattico Montano Pianpinedo

Questo parco incontaminato ospita numerose specie di animali selvatici delle Dolomiti come cervi, stambecchi, caprioli e camosci. Attraverso il sentiero botanico si possono osservare numerose specie floristiche alcune delle quali molto rare.

Nel Centro Didattico di Pianpinedo è stato realizzato un percorso artificiale che stimola la percezione sensoriale del mondo naturale: percorrendo un bosco e una grotta virtuali, nei quali i suoni e gli odori sono stati amplificati, è possibile scoprire le tracce e riconoscere i versi degli animali. Le postazioni multimediali consentono di percorrere virtualmente le aree faunistiche e di approfondire le proprie conoscenze.

Numerosi i laboratori didattici, come quello che illustra l’antica arte della distilleria del pino mugo e delle altre piante officinali della montagna pordenonese; e, presso borgo Palin, il laboratorio per la lavorazione del latte e quello sulle fonti energetiche alternative.

Il Centro Didattico Montano Pianpinedo di Cimolais fa parte dell’Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane Lis Aganis.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, Cimolais

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, noleggio audioguide

Informazioni: www.pianpinedo.it o presso il Comune di Cimolais – Tel.: 0427 87019; Fax: 0427 87020

Visite: per prenotazione visite e laboratori – Via Venezia 18/A, Maniago; Tel.: 0427 71775; Fax: 0427 71754; www.montagnaleader.org; E-mail: gal@montagnaleader.org

Orari di apertura: da maggio a ottobre la domenica e i festivi 9.00-18.00; in agosto tutti i giorni 9.00-18.00 (chiuso il lunedì); aperto su prenotazione per visite guidate a gruppi o scolaresche

Ingresso: al Parco Faunistico intero € 3,00; ridotto € 2,00 (studenti, bambini fino ai 12 anni, over 65); servizio guida € 2,00 a persona; al Laboratorio degli Antichi Mestieri € 6,00 a persona (minimo 15 persone)

E-mail: info@pianpinedo.it

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Parco di Villa Manin

Nel 1578 Antonio Manin acquisì da Nicolò di Valvasone la Gastaldia di Sedegliano, comprensiva dello storico insediamento di Passariano, ma fu con Lodovico I Manin che ebbe inizio l’ampio programma di riassetto urbanistico ed edilizio del borgo e della campagna circostante, attraverso diverse bonifiche. Il progetto per la costruzione della nuova villa fu affidato a Giuseppe Benoni, già sovrintendente ai lavori della fortezza di Palma.

A questa fase risalgono il nucleo centrale, con i due casini di ispirazione palladiana. Tuttavia, l’assetto attuale risale al XVIII secolo, quando fu ideato anche il giardino formale, innervato di artifici tecnologici e allestimenti statuari che impressionarono anche Carlo Goldoni che lò definì «un soggiorno degno di re». Il progetto originario, noto da una serie di incisioni, presentava i tipici elementi della tipologia barocca, tratti dal repertorio francese e diffusi in tutta Europa.

Durante le occupazioni francesi il giardino fu lasciato in stato di degrado e le strutture architettoniche furono riformate secondo il gusto neoclassico. Agli inizi dell’Ottocento, Giannantonio Selva progettò un parco d’assetto geometrico che ridusse l’enfasi compositiva settecentesca. Infine, alla metà dell’Ottocento, il friulano Pietro Quaglia da Polcenigo ideò, in pieno clima risorgimentale, un impianto paesaggistico con parterre centrale, a forma di stivale italico, e delle zone boschive – con platani che superano i due metri di diametro e piante esotiche – attraversate da sentieri e da slarghi erbosi. Furono scavati due laghetti e venne spostato l’apparato lapideo per realizzare i numerosi percorsi lungo i quali sono stati sistemati gruppi statuari allegorico-mitologici che fanno rivivere l’età mitica dell’Arcadia.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Manin 10, Località Passariano (Codroipo)

Peculiarità scenografiche e compositive: gruppi statuari(Europa e Asia, Africa e America,Ratto di Proserpina, MonteParnaso con Apollo), tempietto belvedere,vasi lapidei su piedistallo

Specie botaniche di rilievo: aucuba del Giappone, bagolaro,barancio, bosso, calicanto d’inverno,catalpa, ontano cordato,paulonia, tasso

Superficie totale: 22 ha

Impianto planimetrico: all’inglese, con percorsi curvilinei (parte meridionale) e viali rettilinei (parte settentrionale)

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Orari di apertura: estivo fino alle 18.00; invernale fino alle 17.00

Biglietto d’ingresso: 1,00 €

Tel.: +39 0432 821211

Fax: +39 0434 392925

Informazioni: Azienda Speciale Villa Manin

asvm@regione.fvg.it

aziendaspeciale.villamanin@certgov.fvg.it

www.artemodernapordenone.it

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Castello di Prampero

L’anno di fondazione del castrum è il 1025, quando il Patriarca di Aquileia concesse in feudo un colle e diede licenza al feudatario originario di Augusta di costruirvi un castello (l’avvenimento è tramandato in una lapide antica ancora conservata). Il castello appartiene ancora a questo casato, che assunse il predicato di Prampero.

Già alla fine del Duecento il complesso era notevolmente articolato, con più circuiti murati, porte, torri, chiesa castellana e molti fabbricati. Si distinguono tre torri inserite nel muro di cinta del castello romanico: la torre Gemona a nord-ovest, la torre Nord (risalente all’anno di fondazione) e a sud-est la torre Tarcento con la cappella dei Santi Simone e Giuda dell’XI secolo. La prima, anch’essa forse anteriore al Mille, fungeva da residenza. Il Portale dei Leoni, che si apre sulla facciata meridionale, documenta un ampliamento dell’edificio di epoca ghibellina. Due erano i palatia: quello che congiunse la torre Gemona con la torre Nord e quello rovinato accanto alla Torre Tarcento.

Il castello, che subì il saccheggio e l’incendio del giovedì grasso del 1511, fu restaurato soltanto a partire dal 1567, tralasciando nella ricostruzione le opere di difesa ormai obsolete. Il maniero prese allora l’aspetto che mantenne fino al crollo del 1976. In seguito è stata ricostruita la torre nord coperta con loggia, il palatium, il muro di nord-est, il portale in pietra che immette nella corte e sono stati messi in sicurezza i percorsi che costeggiano il castello lungo il Rio Prampero; interamente restaurata è la sottostante chiesetta castellana di Santa Margherita.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Castello, Magnano in Riviera

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