Borgo_Santa_Margherita_del_Gruagno

Borgo di Santa Margherita del Gruagno

Località antichissima, Santa Margherita del Gruagno viene ricordata col nome di Groang nella seconda metà dell’VIII secolo. A partire dal X secolo è attestata la presenza di un castello, oggi perduto, attorno al quale, nel basso Medioevo, si strinse il borgo fortificato cinto da mura, ancora oggi visibili insieme alla torre. Al centro del borgo spicca l’antica pieve di Santa Margherita, eretta sul sacello dedicato a Santa Sabida, culto qui praticato fin dall’VIII secolo, di cui si possono vedere ancora i resti. Ben conservate la cinta muraria della cortina e la torre porta, che mantiene resti dei camminamenti di ronda. Belli anche i rustici in pietra con ampi portali voltati.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Via del Gruagno, Moruzzo, provincia di Udine

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Casa_Cavazzini_Museo_Arte_Moderna_Contemporanea_Udine

Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

Casa Cavazzini è un complesso cinquecentesco nel centro storico di Udine. Durante i lavori sono state rinvenute due aree archeologiche che sono state lasciate a vista: un deposito di vasellame risalente alla prima età del ferro e una vasca-cisterna “alla veneziana” del XVI secolo. Il restauro ha consentito, inoltre, di far riemergere le pitture murali di Afro Basaldella nonché alcuni affreschi di soggetto profano risalenti alla seconda metà del Trecento.

Il percorso museale si snoda lungo i tre piani dell’edificio. Ai due livelli superiori si trovano le esposizioni permanenti: la Collezione Astaldi, donata ai Civici Musei di Udine nel 1982, che vanta quasi 200 opere realizzate tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento, con capolavori di De Chirico, Savinio, De Pisis, Carrà e Santomaso; e la Collezione FRIAM (Friul Art and Monuments) che consta di 113 opere realizzate da artisti contemporanei nordamericani – Willem De Kooning, Roy Liechtenstein, Sol Le Witt, Donald Judd, Carl Andre e Frank Stella – che furono donate in occasione del terremoto che colpì il Friuli nel 1976.

Al piano inferiore una sezione è sottoposta a rotazione continua, che consente un ricambio costante delle opere proposte al pubblico attraverso mostre tematiche; mentre un’ampia sezione permanente è dedicata ai tre fratelli udinesi Dino, Mirko e Afro Basaldella.

Nel 1938 Dante Cavazzini fece realizzare nel proprio appartamento padronale un ciclo di tempere murali ai giovani Afro e Mirko Basaldella e a Corrado Cagli.

Il piano terra del palazzo è, invece, dedicato all’allestimento di mostre temporanee ed eventi collaterali.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cavour 14, Udine

Servizi: visite guidate e attività didattiche per le scuole (www.didatticamuseiudine.it); bookshop, sala esposizioni, archivio consultabile su prenotazione; accessibile ai disabili

Orari apertura: dall’1 ottobre al 30 aprile 10.30-17.00; dal 1° maggio al 30 settembre 10.30-19.00; chiuso il martedì

Ingresso: intero € 5,00; ridotto € 2,50; scuole € 1,00; gratis con FVG Card

Informazioni: www.udinecultura.it; www.provincia.udine.it/musei

Tel.: 0432 414772

Fax: 0432 271982

E-mail: casa.cavazzini@comune.udine.it

 

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Diga_del_Vajont

Diga del Vajont

La Diga del Vajont fu teatro della tragica frana del monte Toc, che la notte del 9 ottobre 1963 spazzò via la vallata sottostante: le vittime furono circa duemila. Un’enorme massa di roccia si staccò dal fianco della montagna riversandosi nel lago artificiale, già oltre i margini di sicurezza, creando un’ondata che tracimò dalla diga costruita da pochi anni e che, secondo le perizie, fu costruita in una zona geologicamente inadatta. La frana provocò un terremoto, quindi l’acqua fu violentemente spinta verso il passo Sant’Osvaldo cancellando le piccole borgate attorno al lago, appena sotto Erto e le case più basse di Casso. L’onda, alta un centinaio di metri, si sfogò sulla vallata del Piave, dove le popolazioni non erano state evacuate, né fu dato l’allarme. In pochi attimi furono cancellati Longarone e le frazioni di Rivalta, Pirago, Faè, Villanova e Codissago di Castellavazzo.

Il museo del Vajont è visitabile presso il Centro visite del Parco naturale delle Dolomiti friulane di Erto e Casso, è percorribile, inoltre, parte del coronamento della diga.
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Informazioni: www.parcodolomitifriulane.it
Parco naturale delle Dolomiti friulane, via Roma 4, Cimolais
tel.: +39 0427 87333; fax +39 0427 877900
e-mail: info@parcodolomitifriulane.it
www.prolocoertoecasso.it
Pro Loco Erto e Casso tel.: +39 340 3898661

 

Visite: al Punto informativo Diga del Vajont di Erto e Casso è attivo un servizio di visite guidate al percorso del coronamento della diga effettuabili dalle 10.00 alle 17.00 nelle giornate di domenica 5 aprile, lunedì 6 aprile, sabato 25 aprile, domenica 26 aprile; tutte le domeniche di maggio, venerdì 1° maggio, sabato 2 maggio; ogni sabato e domenica di giugno, lunedì 1° giugno, martedì 2 giugno; ogni sabato e domenica di luglio; tutti i giorni da sabato 25 luglio a domenica 30 agosto; ogni domenica di settembre e ottobre; domenica 1° novembre al costo di € 5,00 a persona (40 minuti circa)

 

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Lago_Barcis

Lago di Barcis

Il lago di Barcis è uno specchio d’acqua di origine artificiale, creato nel 1954 per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica, situato nel cuore della Valcellina, a 402 metri di altitudine; sulla sua sponda settentrionale sorge il paese di Barcis.

Si trova nelle vicinanze della Riserva naturale forra del Cellina e dalla Foresta del Prescudin.

La sua fama è dovuta non solo alla bellezza delle sue acque, di un verde brillante, ma pure alle molteplici possibilità di divertimento: sul lago di Barcis si possono praticare vela, surf, canoa, kayak, hovercraft, motonautica (vi si svolge una gara internazionale), immersioni subacquee, pesca sportiva; ma anche free-climbing, speleologia e parapendio, escursioni naturalistiche e pedalate in mountain bike su bellissimi percorsi.

 
 
 
 
 
 
 
 

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Cascata_Salino

Cascata di Salino

Vicino a Paularo, tra le località di Lambrusco e Salino, si trova la Cascata di Salino, straordinariamente elegante, il cui fascino è amplificato dalle rocce che la circondano, rosse, grigie, giallastre. La cascata termina con un salto spettacolare di quasi 30 metri.

 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 

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Castello_Canussio_Cividale_Friuli

Castello Canussio

Fin dal XII secolo la famiglia guelfa dei Canussio (da Canussio di Varmo nel Medio Friuli) fu investita dal governo patriarcale dell’antico castello – considerato il più ampio complesso architettonico civile di epoca tardo antica – sorto sulla cinta delle mura di Cividale. La famiglia Canussio ne detenne il possesso sino alla fine dell’Ottocento quando lo cedette al barone austriaco Dionigi Craigher che fece ricostruire l’edificio secondo un gusto neogotico, facendo realizzare torrette quadrate e rotonde e coronamenti con merli ghibellini.

Negli anni ’90 del secolo scorso il palazzo, riacquistato da Vittorio Canussio, discendente della nobile famiglia friulana, è stato sottoposto a un radicale intervento di recupero architettonico. E dallo scavo archeologico stratigrafico, voluto dalla Sovrintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, sono emersi un tratto di muro della cerchia perimetrale di Forum Iulii risalenti al II-III secolo d. C. e due fortificazioni a torre di forma pentagonale nonché una grande varietà di reperti datati dall’epoca romana a quella rinascimentale.

Nel 1994 sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’edificio che hanno mantenuto a vista il muro latino e protetto da un piano calpestabile di lastre in cristallo le strutture di epoca romana. La zona archeologica è parte integrante del Museo Archeologico Nazionale di Cividale.

La torre esterna è affiancata da un gradevole prato all’inglese e sono state messe in sicurezza le strutture altomedievali e romaniche, e valorizzati gli elementi architettonici di epoca rinascimentale, dovuti alla scuola del Palladio. Dall’indagine archeologica e dal recupero architettonico di Casa Canussio sono così emersi molti secoli di storia urbana, tanto che nel 2000 sono state effettuate ulteriori ricognizioni che hanno consentito il ritrovamento di nuovi reperti di epoca romana (laterizi, ceramica comune e “terra sigillata”) e il significativo rinvenimento di una moneta dell’imperatore Onorio (393-418 d.C.) che ha permesso di datare la costruzione della torre all’età tardo-antica.

Casa Canussio è, inoltre, sede della Fondazione di studi storici e latini dedicata all’umanista e storico Niccolò Canussio, autore del De Restitutione Patriae.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Niccolò Canussio 4, Cividale del Friuli

Servizi: convegni, cene di gala, concerti, mostre

Informazioni: www.castellocanussio.it

Tel./Fax: 02 89015523

E-mail: castellocanussio@yahoo.it

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Rocca_Bernarda_Premariacco

Rocca Bernarda

Questo antico feudo patriarcale fu donato alla comunità di Cividale che nel Quattrocento lo cedette alla famiglia di origine romana Capiferro. Pervenuto in eredità ai Valvason di Maniago, venne trasformata in residenza fortificata nel 1567 da Bernardo Valvason, da cui assunse il nome.

Nonostante l’aspetto era essenzialmente una signorile villa di campagna in cui dedicarsi agli ozi letterari e alla caccia; le quattro torri angolari, infatti, erano più funzionali al decoro che alla difesa.

In seguito la rocca passò ai conti Riccati di Castelfranco Veneto e alla fine dell’Ottocento fu acquistato dai Perusini che introdussero la coltivazione della rinomata uva da vino Picolit. Qui vi soggiornarono Caterina Percoto, Pietro Zorutti nonché il patriota Arnaldo Fusinato.

La rocca cinquecentesca è circondata da un vasto parco e dai vigneti che digradano lungo il colle che anticamente era detto Azzano. L’azienda vinicola e le sue pertinenze appartengono ora al Sovrano Militare Ordine di Malta, a cui sono state donate nel 1977 dall’ultimo proprietario, lo storico friulano Gaetano Perusini.

 

Informazioni


Indirizzo: via Rocca Bernarda 27, Ipplis di Premariacco

Servizi: visite esclusive, azienda agricola, degustazione dei vini,catering,

partecipa a Castelli aperti

Visite: su prenotazione

Informazioni: www.roccabernarda.com; www.consorziocastelli.it; Segreteria del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli venezia giulia – Tel.: +39 0432 288588; Fax: +39 0432 229790; E-mail: info@consorziocastelli.it
Tel.: 0432 716914
Fax: 0432 716273
E-mail: info@roccabernarda.com

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