Forte_Hensel_Malborghetto

Forte Hensel

Posto su un picco roccioso a controllo della via che conduceva a Tarvisio, fu una delle piazzeforti più importanti del sistema difensivo austro-ungarico. Nel 1808, durante le guerre napoleoniche, per impedire l’accesso in Carinzia attraverso le Valli del Fella e dell’Isonzo, l’arciduca Giovanni fece costruire delle fortificazioni militari: a presidio della Valcanale, presso Malborghetto, venne costruito il cosiddetto forte Hensel (è coeava la fortificazione realizzata presso il Passo del Predil tra le località di Cave e Bretto di Sopra).

Nel 1809 l’opera ancora incompiuta venne assaltata dalle truppe francesi e il capitano Friedrich Hensel vi morì con le sue truppe. Inutili furono i tentativi di riconquista fatti dall’esercito austriaco; i francesi lasciarono il forte solo nel 1811 e, persa ogni importanza strategica durante la prima guerra mondiale, venne abbandonato dagli austriaci e lasciato in declino. Nel 1847, per volere dell’imperatore Ferdinando I, fu eretto un monumento a memoria del Capitano Hensel.

Oggi, tra la fitta vegetazione, sono ancora visibili i resti. Sulla parete rocciosa del promontorio c’è il monumento del “Leone di Hensel” in ricordo del capitano austriaco morto in battaglia contro l’esercito napoleonico. Dall’altro lato della statale un sentiero che costeggia il fiume Fella permette di superare la galleria che attraversa il promontorio dello Tschalawài. Il primo edificio che si incontra lungo la salita porta la targa con il nome del forte, visibile l’imbocco a un tunnel dotato di feritoie, ma l’accesso all’opera è vietato per il pericolo di crolli. Di fronte si trova un secondo tunnel e il tracciato che sale verso l’edificio più in alto. Infine, in cima al promontorio si trovano le piazzole dei cannoni da dove si gode della vista che si apre sulla Val Canale.

 

Informazioni


Indirizzo: Località Ugovizza, Malborghetto-Valbruna

Come arrivare: superato l’abitato di Malborghetto (strada statale SS13), lasciare l’automobile nell’area di sosta poco prima della galleria “Forte”; il percorso escursionistico prosegue su una carrareccia non segnalata (90 minuti circa)

Informazioni: Comune di Malborghetto Valbruna, Piazza Palazzo Venezian 1 – Tel.: 0428 60023

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Museo_Civico_Storia_Naturale_Silvia_Zenari_Pordenone

Museo Civico di Storia Naturale Silvia Zenari

Nel cinquecentesco Palazzo Amalteo ha sede il museo intitolato a Silvia Zenari, illustre naturalista pordenonese. Le collezioni di vertebrati annoverano oltre 3.000 campioni, fra esse quella di quasi 500 esemplari di uccelli esotici risalente alla prima metà dell’Ottocento, lascito di Oddo Arrigoni degli Oddi, il cui figlio, Ettore, è considerato uno dei fondatori della moderna ornitologia.

La collezione di insetti presenta numerosissimi esemplari di coleotteri, lepidotteri e ortotteri, raccolti da appassionati locali e studiosi come Umberto Posarini, entomologo originario di Polcenigo. Estremamente ricche anche le raccolte di minerali, tra cui quella di Giorgio Rimoli, considerata la più completa dei minerali dell’Alpe Adria. Il museo conserva, inoltre, importanti collezioni paleontologiche, botaniche, di invertebrati e di organismi marini con svariate migliaia di campioni.

Il percorso prevede, poi, sale dedicate al Theatrum Naturae e alla Wunderkammer nella quale sono esposti esemplari rari o bizzarri di storia naturale; la sala di osteologia con numerosi scheletri articolati di uccelli e mammiferi; e, nella sezione preistorica, la ricostruzione di un mammut.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via della Motta 16, Pordenone

Servizi: visite guidate, laboratori, percorsi assistiti e attività didattiche; archivio documentale, bookshop; accessibile si disabili

Informazioni: www.comune.pordenone.it

Orari di apertura: da martedì a sabato 15.30-19.30; domenica 10.00-13.00 e 15.30-19.30; chiuso il lunedì

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,00

Tel.: 0434 392950

Fax: 0434 26396

E-mail: museo.storianaturale@comune.pordenone.it

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lantieri

Palazzo Lantieri

Palazzo Lantieri è stato nei secoli punto di riferimento e centro culturale per Gorizia e la sua Contea, oltre che per tutta la Mitteleuropa. Viene costruito nel XIV secolo per difendere l’entrata Sud-Orientale della città: dopo alcuni interventi di ampliamento e di abbellimento, con il passare del tempo la fortezza si trasforma nel Palazzo nobiliare dal quale sono passati personaggi illustri fra cui i Reali di Francia, il Pontefice Pio VI, l’Arciduchessa d’Austria Maria Theresa, Napoleone ma anche esponenti di rilievo del mondo della cultura come Goethe, Schiller, Goldoni, Pietro Metastasio, Casanova, Lorenzo Da Ponte che lo menzionano nelle loro opere.

Opere di artisti contemporanei dialogano con l’antica atmosfera che permea le grandi sale di Palazzo Lantieri. “Presenze” espressioni dei tempi attuali hanno la loro collocazione ideale fra le architetture, gli affreschi, i mobili, i quadri e le immagini familiari delle varie epoche che le hanno ispirate.Le grandi installazioni site-specific di Jannis Kounellis, Jan Fabre, e Michelangelo Pistoletto, oltre alle opere di Getulio Alviani, Giulio Paolini e Donatella Spaziani, sono parte integrante del prestigioso patrimonio artistico del Palazzo.

Palazzo Lantieri, che si trova poco distante dal Castello di Gorizia, è al centro di un territorio ricco di mete naturalistiche e di prestigiose località dalla lunga tradizione storica e artistica.

Soggiornare a Palazzo Lantieri permette infatti di raggiungere facilmente la vicina Slovenia e scoprire località estremamente suggestive come le sorgenti dell’Isonzo, dal Parco nazionale del Triglav fino alla pittoresca Bled. Poco distanti alcuni centri storico-culturali di assoluto rilievo come Aquileia, Cividale, Duino, Sistiana, Trieste e Venezia. Gli ospiti hanno anche la possibilità di scegliere interessanti percorsi enogastronomici che offrono la possibilità di visitare le cantine sul Collio italiano e sloveno e apprezzare i migliori vini della regione imparando ad amare il rinomato Bianco del Collio.

Palazzo Lantieri fa parte del Consorzio Castelli, delle Dimore Storiche e aderisce a Castelli Aperti.
 

Ospitalità

Gli ospiti possono scegliere tra la camera matrimoniale e la suite (Piano nobile del Palazzo). Per i più esigenti ci sono due accoglienti mini appartamenti, Foresteria e Suite Torre.

Visite

Attraverso visite guidate su prenotazione, i padroni di casa offrono la possibilità di conoscere il percorso storico che ha determinato struttura, scelte estetiche e architetturali del Palazzo, legato da sempre alle vicende della famiglia Lantieri. Sarà così possibile ammirare la Sala degli affreschi, la Galleria delle formelle, la Torre Porta Oriente, oltre allo splendido Parco alla Persiana. Gli ospiti che vogliono arricchire la loro esperienza all’interno del Palazzo potranno scegliere soluzioni personalizzate che prevedono anche aperitivi, pranzi o cene.

Eventi

Palazzo Lantieri rappresenta lo scenario ideale per organizzare meeting, incontri di lavoro, anniversari, conferenze, concerti, ricevimenti di nozze, con uno stile inconfondibile, nel segno di un passato che ha lasciato tracce indelebili di bellezza e prestigio. Le sale disponibili sono il Salone dei ricevimenti che può contenere fino a 150 persone, le 3 sale più piccole (fino a 50 persone) e i salotti.

 

Informazioni

Indirizzo: Palazzo Lantieri, Piazza Sant’Antonio 6 – 34170 Gorizia

Tel.:+39 0481 533284

Fax: +39 0481 533284

Prenotazioni e informazioni: contatto@palazzo-lantieri.com

Sito internet: www.palazzo-lantieri.com

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Giardino_Ricasoli_Udine

Giardino Ricasoli

Il giardino Ricasoli, delimitato dalla Roggia di Palma, sorge tra le architetture sei-settecentesche del centro storico: il Seminario patriarcale, la chiesa di Sant’Antonio, il palazzo Arcivescovile e il palazzo Antonini Belgrado.

In epoca medievale il terreno era caratterizzato da una spianata coltivata a orti di pertinenza del vicino convento dei Filippini e, con la soppressione napoleonica dell’Ordine passò al Demanio, quindi nel 1866, a seguito dell’annessione del Friuli al Regno d’Italia, l’area retrostante il palazzo venne trasformata in giardino pubblico.

Il progetto fu affidato a Giuseppe Balzaretti, esponente dell’eclettismo storicista, già noto per le sue realizzazioni nel milanese, mentre in seguito Giuseppe Uberto Valentinis, esperto d’arte e restauratore, fu incaricato di ampliare il giardino sul piazzale dell’Arcivescovado che venne, infine, inaugurato nel 1872, e intitolato a Bettino Ricasoli.

Sono visibili interessanti parterre di bosso recentemente restaurati, eleganti fioriture e fontane, oltrechè diversi esemplari arborei autoctoni ed esotici di notevoli dimensioni quali una rovere, un calocedro, una sequoia, diversi cedri, faggi penduli e un enorme gelso in piazza Patriarcato, presso l’ansa della roggia.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Patriarcato, Udine

Superficie totale: 1,00 ha

Impianto planimetrico: romantico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Udine

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, fontana, pescheria, statue, vialetti

Specie botaniche di rilievo: amolo, cedro dell’Himalaya, cipresso di Lawson, faggio, gelso, ligustro lucido, magnolia, pino nero, sequoia, tasso, rovere, thuia gigante

Orari di apertura: dal 1° al 30 aprile 8.00-19.00; dal 1° maggio al 30 settembre 7.00-21.00; dal 1° al 31 ottobre 8.00-19.00; dal 1° novembre al 31 marzo 8.00-18.00

Servizi: parcheggio auto nei pressi; percorribile in bici

Come arrivare: in autobus con le linee 1 e 3 fermata Via Vittorio Veneto 24; linee 7, 8, 9 e 10 fermata Piazza Patriarcato

Segnalazioni: Ufficio verde pubblico, Via Nodari 37 – Tel. +39 0432 520651

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Cascata_Cukula

Cascata della Čukula

La cascata del Čukula, posta sul rio Namlen, è la più imponente tra tutte quelle presenti nel territorio delle valli del Torre e Natisone. Lo spettacolare salto, di oltre 70 metri, avviene poco a monte della confluenza tra il rio Podiauer e il rio Podiama. Solo dopo la confluenza il torrente assume la denominazione di rio Namlen, ma la cascata della Čukula è conosciuta anche come cascata del rio Namlen. Il rio Podiama nasce dalle pendici del Monte Cripia, a circa 850 m di altitudine.

Il corso d’acqua incide le rocce del Flysch di Grivò (v. Cascate del Rio Boncic) approfondendosi rapidamente e formando poi la cascata la cui base è posta ad una quota di circa 420 m: un dislivello quindi di oltre 400 m.

La cascata si raggiunge partendo da Prossenicco: nei pressi del cimitero del piccolo borgo rurale, dove si può parcheggiare, si imbocca il Sentiero Naturalistico della Cascata della Čukula.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Area Archeologica Colle di San Giusto

Risale alla metà del I secolo d. C. la più antica costruzione ancora visibile sul colle di San Giusto: si tratta di un propileo, o meglio dei resti di un antico portale d’accesso a un’area sacra recintata, che conteneva probabilmente uno o più templi. Il propileo era davvero monumentale: largo 17,20 m e profondo 5,28 m, era costituito da due grandi strutture laterali colonnate e una scalinata centrale, e si trovava in cima alla strada principale (oggi via della Cattedrale) che univa la riva del mare al punto più elevato della città.

I resti oggi visibili sono delle colonne appartenenti all’estremità anteriore sinistra del monumento, inglobate nel campanile della cattedrale di San Giusto. I resti della struttura di destra e della scalinata sono visibili scendendo nel cunicolo che si apre nel giardino dell’Orto Lapidario, adiacente alla Cattedrale.

Per quanto si sa, questo è l’unico propileo romano conservatosi in Europa.

Accanto alla cattedrale sorgono i resti di una basilica civile, il cui primo impianto risale circa alla metà del I secolo d. C. Era una costruzione molto grande (88 m x 23,50 m), a tre navate; sul lato mare si trovava una platea lastricata, il Foro. Della basilica restano solo due file di ceppi di colonne: probabilmente nel V secolo le pietre di questi edifici monumentali divennero materiale per la costruzione della basilica paleocristiana, che incorporò anche il propileo utilizzandolo come base per il campanile.

Nel castello in cima al Colle di San Giusto è ospitato il Lapidario Tergestino, che raccoglie i resti lapidei provenienti dagli scavi della città.

 

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Giardino_San_Michele_Trieste

Giardino San Michele

Il giardino si inerpica sul pendio sud-ovest del colle di San Giusto in una zona urbanizzata già in epoca romana e crea una cerniera tra il nucleo medievale della città e l’area urbana di epoca ottocentesca. La sua superficie trapezoidale è scandita da terrazzamenti pavimentati, gradinate e aiuole.

Nel 1771 il terreno fu acquisito dal Comune di Trieste per realizzarvi un giardino pubblico. Dopo il 1790 il terreno divenne di proprietà del conte Giacomo Prandi che vi edificò una casa dominicale con l’annesso giardino. L’area tornò nel 1925 al Comune, a seguito dell’apertura del vicino Museo di storia e arte. Durante gli scavi archeologici che coinvolsero l’area nel 1946 furono ritrovati alcuni resti di case romane.

Il nuovo giardino fu realizzato dalla cooperativa SELAD – Sezione lavoro aiuto disoccupati – a partire dal 1952. Si realizzarono i due piani terrazzati con pergolati colonnati e gradinate in pietra e fontane che si alternano alle zone verdi ombreggiate dai platani.

Dal 1999 sono stati realizzati interventi di riqualificazione ambientale e sociale, creati in accordo tra il Comune e l’associazione del rione AnDanDes. Il giardino è un piacevole punto d’incontro per il quartiere, dove si si organizzano attività ricreative e di animazione e non mancano aree attrezzate per i più piccoli.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Michele, Trieste

Superficie totale: 0,77 ha

Impianto planimetrico: all’italiana con schema geometrico, di forma quadrangolare

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

Peculiarità scenografiche e compositive: bacino, belvedere, fontana, gradinata, lapide, pergolati

Specie botaniche di rilievo: albero di Giuda, Albizia julibrissin, glicine, koelreuteria paniculata, mirabolano

Orari di apertura: estivo 8.00-20.15; invernale 8.00-18.15

Servizi: gioco a torre, giochi d’acqua, giochi multifunzionali in legno, toilettes, divieto d’accesso ai cani

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