Rocca_Bernarda_Premariacco

Rocca Bernarda

Questo antico feudo patriarcale fu donato alla comunità di Cividale che nel Quattrocento lo cedette alla famiglia di origine romana Capiferro. Pervenuto in eredità ai Valvason di Maniago, venne trasformata in residenza fortificata nel 1567 da Bernardo Valvason, da cui assunse il nome.

Nonostante l’aspetto era essenzialmente una signorile villa di campagna in cui dedicarsi agli ozi letterari e alla caccia; le quattro torri angolari, infatti, erano più funzionali al decoro che alla difesa.

In seguito la rocca passò ai conti Riccati di Castelfranco Veneto e alla fine dell’Ottocento fu acquistato dai Perusini che introdussero la coltivazione della rinomata uva da vino Picolit. Qui vi soggiornarono Caterina Percoto, Pietro Zorutti nonché il patriota Arnaldo Fusinato.

La rocca cinquecentesca è circondata da un vasto parco e dai vigneti che digradano lungo il colle che anticamente era detto Azzano. L’azienda vinicola e le sue pertinenze appartengono ora al Sovrano Militare Ordine di Malta, a cui sono state donate nel 1977 dall’ultimo proprietario, lo storico friulano Gaetano Perusini.

 

Informazioni


Indirizzo: via Rocca Bernarda 27, Ipplis di Premariacco

Servizi: visite esclusive, azienda agricola, degustazione dei vini,catering,

partecipa a Castelli aperti

Visite: su prenotazione

Informazioni: www.roccabernarda.com; www.consorziocastelli.it; Segreteria del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli venezia giulia – Tel.: +39 0432 288588; Fax: +39 0432 229790; E-mail: info@consorziocastelli.it
Tel.: 0432 716914
Fax: 0432 716273
E-mail: info@roccabernarda.com

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Ampezzo1

Ampezzo

L’abitato è arroccato su uno spuntone di roccia, compreso tra l’alto corso del fiume Tagliamento e il torrente Lumiei, lungo la statale che sale al passo della Mauria e al Cadore.

La chiesa parrocchiale di San Daniele custodisce splendidi dipinti settecenteschi di Nicola Grassi e un altare ligneo barocco del venzonese Giovanni Saidero. Da visitare il Palazzo Angelo Unfer – già sede nel 1944 del Governo della Zona Libera della Carnia e dell’Alto Friuli – che ospita la Mostra sulla Resistenza e la Pinacoteca Marco Davanzo, e Palazzo Beorchia Nigris, tipico esempio di architettura carnica del XVII secolo.

Caratteristiche le frazioni di Oltris (propriamente “oltre” il Lumiei) e Voltois, due borghi storici abbarbicati sulle montagne, che hanno mantenuto nel corso dei secoli l’originaria struttura medievale e le tipiche dimore carniche in sassi e legno con i ballatoi carichi di fiori. I sassi ricoprono i ciottolati delle contrade e delle corti, i muri a secco, le facciate in muratura delle case e dei fienili, le gradinate e le volte dei portoni. Voltois, ai piedi del Monte Nolia, è conosciuto anche per le molte sorgenti del territorio circostante.

L’ambiente naturale offre svariate opportunità escursionistiche sia in quota, nella fitta Foresta di Ampezzo sul Passo del Pura, che a fondovalle, nel Biotopo di Cimacorso. Dalla sponda meridionale del Lago di Sauris e dal margine della selvaggia gola del Torrente Lumiei i boschi si estendono, infatti, senza interruzioni, fino alla base del Monte Tinisa: il bosco Bernon, il bosco della Stua, il bosco Cavallo, il bosco Flobia, il bosco Colmajer.

Numerose sono le manifestazioni che valorizzano il territorio e le sue peculiarità, come la tradizionale Festa del Pane, che propone prodotti da forno preparati da artigiani provenienti da tutta la Carnia.

 

Informazioni


Dove: Ampezzo, provincia di Udine

Informazioni: www.ampezzo.org – Ufficio informazione accoglienza turistica di Ampezzo, Piazza Zona Libera 1944 5 – tel./fax: +39 0433 80758; e-mail: infoampezzo@libero.it; da martedì a sabato 9.00-12.30 e 15.30-19.00; domenica e festivi 9.00-13.00

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Castello_Albana_Prepotto

Castello di Albana

Il castello, posto a difesa della valle dello Judrio, risale al XII secolo, feudo dei d’Albana e successivamente dei Traburgo, nobili carinziani ministeriali del conte di Gorizia e, quindi, dei nobili cividalesi de’ Portis che nel 1483 lo portarono in dote ai visconti di Mels.

Nel 1509 il castello, ereditato dagli Asburgo, fu attaccato dalle truppe della Serenissima. Nello stesso periodo il territorio fu colpito anche da una violenta epidemia di peste e, nel 1511, dal terremoto. Eventi, questi, che furono la probabile causa della sua rovina.

Nel secolo successivo il castello venne ricostruito e adibito a moderna residenza di campagna. Durante la prima guerra mondiale l’edificio fu usato come ospedale militare e restaurato alla fine del confiltto. Requisito nella seconda guerra mondiale divenne un ricovero per gli sfollati. Passato in eredità ai Gabrici di Cividale, dopo un lungo priodo di degrado nel 2000 è stato sottoposto a un radicale restauro.

Il mastio è serrato da quattro torri angolari e un muro di cinta in cui si apre un portale ad arco centinato, su cui campeggiano lo stemma dei Mels e un leone di San Marco. Secondo antichi detti popolari dalla torre di sud-est si accedeva ad un naturale cunicolo sotterraneo – poi franato – che avrebbe condotto fino al torrente Judrio. Il castello poggia su uno zoccolo di roccia calcarea, che è notoriamente soggetta ai fenomeni erosivi caratteristici del Carso.

 

Informazioni


Indirizzo: Prepotto – Udine

Stato di conservazione: in fase di restauro

Visite: solo esterni

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Museo_Civico_Carrozze_Epoca_Codroipo

Museo Civico delle carrozze d’epoca

La collezione appartenuta ad Antonio Lauda (Foggia 1925-Codroipo 2000) ripercorre la storia del trasporto su strada fino all’avvento dell’auto, esponendo quasi tutte le tipologie di carrozze usate in Europa fra Ottocento e inizio Novecento: dallo Spider di campagna alle vetture di gala e passeggio, dai modelli Omnibus inglesi alla classica diligenza dell’Ottocento, vantando pezzi appartenuti ai Tomasi di Lampedusa e allo zar di Russia Pietro il Grande.

Il museo accoglie nelle sue gallerie 44 carrozze perfettamente funzionanti e restaurate con materiali originali d’epoca.

Il viaggio nella Belle Epoque prosegue con la collezione di giocattoli d’epoca provenienti da tutto il mondo, donata da Gabriella Cardazzo: bambole in porcellana, cartapesta e pezza, pupi siciliani, burattini, giocattoli in latta, cavalli in legno e una vasta sezione di costumi del folclore mondiale.

Al museo appartengono, inoltre, una collezione di paramenti sacri, lascito della famiglia Kechler-Ferrari, e la collezione d’arte contemporanea, dono dello scrittore Elio Bartolini, che conta oltre settanta opere fra dipinti, stampe e sculture dei maggiori artisti friulani, quali Renzo Tubaro, Nane Zavagno, Sergio Altieri, Tonino Cragnolini e Carlo Ciussi.

Durante il periodo esitivo il museo organizza le passeggiate in carrozza da San Martino a Villa Manin, il teatrino di burattini, concerti di musica classica e mostre tematiche.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Pietro 6, San Martino di Codroipo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, laboratorio teatrale per scuole d’infanzia, fototeca; parzialmente accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.codroipo.ud.it – www.provincia.udine.it/musei

E-mail: museodellecarrozze@comune.codroipo.ud.it

Tel.: 0432 912493

Fax: 0432 913911

Orari di apertura: giovedì e venerdì 14.30-17.30; sabato 9.00-12.30; domenica 10.30-12.30 e 14.30-18.30; gruppi (minimo 15 persone) e scolaresche su prenotazione anche in altri giorni e orari

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00; gratis fino ai 18 anni con FVG Card; laboratorio didattico € 5,00 a persona

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Castello_Ahrensperg

Castello di Ahrensperg

Il castello di Ahrensperg (castello dell’aquila) nei pressi di Biacis, nella valle del Natisone, sarebbe sorto ai tempi dei longobardi e sarebbe storicamente legato al castello e grotta di San Giovanni d’Antro.

Il maniero, di proprietà della chiesa di Aquileia, fu espugnato nel 1306 dal conte di Gorizia e fatto demolire dal Patriarca nel 1346 assieme ai vicini castelli di Zuccola, Uruspergo e Antro.

Nel 1511 sulle rovine fu edificata la chiesa dei Santi Giacomo ed Anna attorno alla quale si possono ancora vedere una torre circolare e una quadrangolare, con feritoie, restaurata nel 1929.

Negli ultimi anni il sito è stato oggetto di campagne di scavo e di una parziale ricostruzione, condotta dagli attuali proprietari.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Biacis, Pulfero

Stato di conservazione: ruderi

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Sutrio

Sutrio

Sutrio sorge nella valle del Bût a pochi chilometri dall’Austria. Oltre al capoluogo, il comune conta le frazioni di Nojaris, Priola e la località Zoncolan. Questo suggestivo paese di montagna, adagiato in una splendida vallata delle dolomiti carniche, è un antico borgo di alta tradizione di artigianato del legno.

Sul colle di Ognissanti si trova l’omonima Pieve, edificata all’inizio dell’Ottocento dall’architetto Francesco Schiavi di Tolmezzo. Tra le strette vie lastricate del borgo si ammirano le antiche case del tipo carnico con loggiati, portoni e balconate in pietra e legno. Le case dei Cramârs, i venditori ambulanti che valicavano le Alpi esportando e importando spezie e mercanzie, si distinguono grazie all’incisione della Croce di Mercurio sui portali.

Ovunque sono visibili le statue di legno dei maestri falegnami, i “marangones”, esperti nell’intaglio e nella scultura del legno, che si possono veder lavorare nelle botteghe, mentre realizzano mobili intagliati con i decori tradizionali, oggetti in legno per la casa, statue e bassorilievi.

La prima domenica di settembre la manifestazione “Magia del legno” è dedicata all’artigianato locale. Durante il periodo natalizio si svolge la rassegna “Borghi e Presepi”, dove sono visibili numerosi presepi allestiti nei cortili e sotto i loggiati delle più antiche case del paese come il Presepe di Teno, frutto di un lavoro trentennale.

Nei pressi di Sutrio sono da ricordare il comprensorio sciistico dello Zoncolan e le terme di Arta.

 

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Antiquarium della Motta e Mostra del Fossile

All’interno della splendida villa Pitotti di Povoletto sono ospitate la Collezione archeologica medievale del Castello della Motta di Savorgnano e la Collezione Paleontologica Territoriale.

Nella sezione dell’Antiquarium sono documentate le numerose campagne di scavo archeologiche avviate dal 1997 nel castello di Savorgnano del Torre. I reperti evidenziano le fasi di vita dell’insediamento fortificato appartenuto alla famiglia feudale dei Savorgnan e offrono uno spaccato della quotidianità dei Signori del Castello fra il VII e il XV secolo.

Al piano terra inizia il percorso di visita con una panoranica sulla “terra dei nove castelli”: da Cividale del Friuli a Nimis fino a Povoletto. Un grande cavallo a dimensione reale svetta in una delle sale con un cavaliere in armatura. Nella sezione della Mostra del fossile sono raccolti reperti provenienti prevalentemente dalle Alpi Carniche e dalle Prealpi Giulie. La storia geologica del Friuli Venezia Giulia è ripercorsa attraverso esemplari esposti nelle bacheche e la spiegazione del processo di fossilizzazione.

Nella sezione paleontologica risalta lo scheletro dell’ursus speleaus, un esemplare di orso oggi estinto che è stato rinvenuto in una grotta nei dintorni di Forame di Attimis. La sezione si compone di oggetti e testimonianze raccolte in parte dal compianto Romano Binutti, appassionato e collezionista di Attimis.

L’Antiquarium della Motta e la Mostra del Fossile sono coordinati con il Museo Archeologico Medioevale di Attimis.

 

Informazioni


Indirizzo: Villa Pitotti, Via Roma 40, Povoletto

Orari di apertura: domenica 10.00-13.00 e 14.00-19.00; l’Antiquarium riaprirà al pubblico la prima domenica di marzo, è comunque possibile effettuare visite guidate su prenotazione

Servizi: laboratori e percorsi didattici

Visite: visite guidate su prenotazione – Tel.: 339 6361336

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00 (dai 6 ai 14 anni e oltre i 65 anni); gratuito fino a 6 anni e disabili

E-mail: info@antiquariumpovoletto.it

Informazioni: www.antiquariumpovoletto.it

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