Roberto-Contarutti

Roberto Cantarutti – diSegni diVersi

“diSegni diVersi” è la mostra di Roberto Cantarutti che si inaugura il 9 dicembre presso lo studiofaganel e lo spazio espositivo del Kinemax. L’artista presenta una serie di lavori che rappresentano una cospicua parte della produzione dell’ultimo anno.
Sono opere in cui i colori pastello e acquatici – tipici della pittura di Cantarutti – lasciano il posto a una tonalità unica ma ugualmente articolata quale può essere il nero: polveroso e cenerino quello della fusaggine nei disegni di medio e grande formato su carta avana, discontinuo quando lascia riaffiorare il fondo ligneo nelle tavole dipinte ad acrilico e, ancora, a forte contrasto e grafico come quello dei minuti monotipi su carta bianca.

A legare queste opere stavolta non è tanto la tecnica pittorica impiegata quanto il tema; il tratto impetuoso, sicuro e sintetico dell’artista si sofferma sull’importanza della poesia e dei poeti nella letteratura, nell’arte e nella vita.
Il disegno non è solo il mezzo per celebrare la poesia, ma è esso stesso, inteso come linguaggio, poesia.
Come “di versi” è fatto un componimento poetico, così “di segni” è costituita una figurazione. I disegni di Cantarutti appaiono irresistibili e gentilmente inaccessibili come spesso è una poesia. La comprensione di soggetti, di segni, di significati, non è sempre immediata e univoca. In tutti i disegni, innegabilmente, l’artista è capace di infondere una sorta di malia che ci cattura e “costringe” a ritornare sulle immagini create per comprenderle più in profondità.
L’artista dedica una sezione della mostra dal titolo “Tramite i versi”a Giuseppe Ungaretti e Allen Ginsberg, approfondendo un interesse nato dalla sua partecipazione a notturnidiversi 2016.

Presso lo studiofaganel sarà disponibile un catalogo con una selezione di opere e con testi di Paola Bristot e Sara Occhipinti.

 

 

Informazioni


9 – 30 dicembre 2016
 
 
studiofaganel
Viale XXIV Maggio 15/c
34170 Gorizia
+39 0481/81186
www.studiofaganel.com

 
 
kinemax
Piazza Vittoria 41
34170 Gorizia
+39 0481/534604
www.kinemax.it

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ALTRO IN ZONA
Fortini_Vallo_Littorio

Fortini del Vallo Alpino del Littorio

Il Vallo Littorio era un sistema di opere fortificate realizzato prima dello scoppio della seconda guerra mondiale a difesa delle Alpi, dalla Francia fino al Carso, a presidio delle vie di comunicazione dal fondovalle fino alle quote elevate. In località Invillino, sulla riva destra del fiume Tagliamento, si trova un articolato complesso di gallerie ricavate su tre piani sotto la roccia dei rilievi montuosi, in grado di resistere isolato per diverso tempo, progettato per ritardare l’avanzata, facilitare il tiro delle artiglierie in fortezza e incanalare eventuali attacchi. La struttura è dotata di due ingressi, depositi e casematte per le postazioni delle mitragliatrici, nonché di un osservatorio a due visuali che permette di controllare il territorio da Invillino fino ad Enemonzo, mantenendo così il collegamento visivo con gli osservatori di Preone e Socchieve.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Invillino Località Plera, Villa Santina

Servizi: visite guidate, bookshop

Tel./fax: +39 0432 541305

Informazioni: www.parks.it/parco.colline.carnichewww.comune.villasantina.ud.it – Ufficio Accoglienza Turistica Villa Santina, Piazza Venezia 1 – Tel.: +39 0433 74040; e-mail: turismovilla@tiscali.it

Orari di apertura: su prenotazione con adeguato preavviso – Tel.: +39 334 9580496; chiuso il 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Lago di Redona

Il lago artificiale di Redona, detto anche “Lago dei Tramonti“, fu costruito nel 1951 sbarrando il fiume Meduna, presso la stretta del monte Racli, per produrre energia elettrica ed alimentare i sistemi d’irrigazione della pianura. La sua costruzione però ha comportato la distruzione di tre borgate che sono state sommerse, Flors, Movàda e Redòna: nei periodi di secca, i resti delle case e degli edifici emergono dalle acque come scheletri.

Lungo circa 5 km, si trova in Val Tramontina, circondato dalle montagne, fra i Comuni di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, vicino a Meduno (Pordenone).

Il lago è inserito in un ambiente naturale affascinante, percorso da sentieri panoramici, ed è possibile praticare la pesca: la fauna ittica è rappresentata da trote iridee, fario, barbi e cavedani.
 
 
 
 
 
 
 
 

    Laghi della Val Tramontina ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Monumento_resistenza_Udine

Monumento alla Resistenza

Dopo aver ricevuto la medaglia d’oro al valor militare per la guerra di liberazione, la città di Udine decise di costruire un monumento che ricordasse la Resistenza nel luogo in cui già esisteva il Tempio Ossario, che ricorda i caduti della Grande Guerra.

Gli architetti Gino Valle e Federico Marconi, lo scultore Dino Basaldella e il designer Sandro Conti vinsero il concorso nazionale con il progetto “Farra” e completarono nel 1969 la struttura geometrica con forti connotazioni simboliche, che vuole essere un monito al precario equilibrio su cui si regge la libertà.

Ogni anno il sito ospita una cerimonia commemorativa nel giorno della Festa della Liberazione.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazzale XXVI Luglio, Udine

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ALTRO IN ZONA
Musei_Provinciali_Gorizia_Collezione_archeologica

Collezione archeologica

La raccolta archeologica annovera reperti raccolti durante le campagne di scavo condotte nel Goriziano e nella valle dell’Isonzo fra la seconda metà dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento che documentano gli insediamenti umani sul territorio dall’età preistorica fino all’epoca medievale e rinascimentale.

Trovano spazio nell’esposizione i più antichi manufatti litici, provenienti da San Lorenzo Isontino, Capriva e Mossa appartenenti al tardo Paleolitico e Neolitico, nonchè reperti dell’età del Ferro con testimonianze di abitati e necropoli.

All’età protostorica risalgono, infatti, i castellieri, strutture difensive erette sulle alture del Carso, come quelli di Brestovec, San Polo e Castellazzo di Doberdò. Sono esposti anche una serie di reperti delle necropoli a cremazione di numerose località tra le quali Most na Soči (Slovenia), una delle più antiche necropoli dell’area padano-alpina orientale con oltre seimila tombe; Medea e Monte Calvario (Lucinico).

Si possono ammirare, inoltre, vari manufatti di età romana, attrezzi e utensili in ferro legati alla vita rurale; in vetro, provenienti soprattutto da Aquileia; ceramiche, anfore e lucerne, oltre ai manufatti rinvenuti nella villa rustica di Lucinico.

All’alto medioevo risalgono alcune armi in ferro e la bella crocetta longobarda della fine del VI secolo, in lamina d’oro, decorata con motivi a nastri intrecciati e dettagli zoomorfi. Di età medievale e rinascimentale sono i ritrovamenti provenienti dalla Rocca di Monfalcone, tra cui spiccano le ceramiche in maiolica dipinta.

 

Informazioni


Indirizzo: Casa Tasso, Borgo Castello 13, Gorizia

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale; accessibile ai disabili

Informazioni: www.provincia.gorizia.it

Orari di apertura: 9.00-19.00; chiuso il lunedì

Ingresso: intero € 3,50; ridotto € 2,50; visite guidate € 1,00; scolaresche € 1,00; gratuito per minori di 6 anni, over 65 e con FVG Card

Tel.: 0481 530382 – 533926

Fax: 0481 534878

E-mail: musei@provincia.gorizia.it

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Monumento alle portatrici carniche

Il bassorilievo dello scultore Antonio Tinaglia è intitolato a Maria Plozner Mentil – uccisa da un cecchino austriaco il 15 febbraio 1916 – e alle portatrici carniche, è stato dichiarato di interesse culturale nazionale.

Queste donne della Carnia e delle limitrofe valli nelle Alpi Giulie, di ogni età e di varie etnie, fornivano vettovaglie e armamenti, trasportandole nelle pesanti gerle, arrampicandosi anche a più di mille metri di dislivello fino alle prime linee italiane, dove spesso combattevano i loro uomini nei reparti alpini.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza San Pio X, Frazione Timau, Paluzza

 

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Castello di Cosa

Un originario fortilizio fu edificato probabilmente nel IX secolo per proteggersi dalle invasioni ungare. La Signoria del castello di Cosa fu ceduta dai Patriarchi a una nobile famiglia che in seguito assunse il predicato di Spilimbergo.

Nel corso del Seicento, venute meno le esigenze difensive, i conti di Spilimbergo trasformano il castello in villa, mantenendo però le quattro torri angolari; la facciata fu abbellita da una serie di lesene, un timpano e la scalinata d’accesso.

La proprietà passò in seguito ai conti d’Attimis Maniago. Durante la prima guerra mondiale fu seriamente danneggiata e, dopo la rotta di Caporetto, fu bombardata e quindi incendiata.

Nel 1921 il castello di Cosa fu ristrutturato dagli Attimis Maniago che ne mantennero la proprietà fino agli anni Sessanta del Novecento. Infine, nel 1974, fu acquistata da Gian Franco Furlan che vi stabilì la sede delle Cantine Castelcosa.

All’interno la villa è affrescata e pavimentata alla veneziana e a mosaico; all’esterno c’è un bel parco con alberi secolari; le stalle sono state in seguito ristrutturate e trasformate ad uso di foresteria e bed & breakfast.

Oggi la villa-castello è un ristorante e viene utilizzata per ospitare eventi.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Palazzo 1, Cosa (San Giorgio della Richinvelda)

Servizi: ristorante, foresteria, enoteca, bed & breakfast

Visite: su appuntamento

Come arrivare: raggiungibile in pullman

Informazioni: www.castelcosa.com

Tel.: 0427 96134/96585

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