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Riserve Naturali dei Monti Lanaro e Orsario

Monte Lanaro

Quest’area protetta presso Sgonico (Zgonik) è limitata a Nord dal confine con la Slovenia e comprende la zona boschiva posta ai piedi del monte Lanaro (Volnik). Il territorio, esplorabile attraverso i percorsi che conducono in vetta al monte, è estremamente rappresentativo dell’altopiano carsico, con rilievi e doline, macchie di estesa boscaglia carsica a carpino nero e roverella mista a pino nero, nonché boschi di rovere, cerro, carpino bianco e nocciolo.

Nelle doline più profonde si trovano estese fioriture di piante primaverili tra le quali la scilla silvestre, l’isopiro, la latrea e il bucaneve e alcune specie di flora rara come la santoreggia lilacina croata.

Nell’area vivono il gatto silvestre e il riccio europeo, oltre a caprioli e cinghiali; episodiche, invece, le presenze dell’orso bruno e dello sciacallo provenienti dalla vicina Slovenia.

In prossimità della vetta, una landa carsica dove è stata realizzata una vedetta panoramica che spazia dall’Istria al Carso e alle Alpi, sono presenti alcune specie rare: la scorzonera di Spagna, l’eufrasia illirica, il lino di Tommasini, l’astragalo della Carniola, l’orchidea scimmia, la viperina degli arenili e la rosa di montagna.

Tra i rettili di queste zone devono essere ricordati il variopinto algiroide magnifico e la vipera dal corno predati da alcuni rapaci, quali l’astore e lo sparviere.

 

Monte Orsario

La riserva dell’Orsario (Veliki Medvedjak) presso Monrupino (Repentabor) è un tipico tratto dell’altipiano carsico con numerose doline e campi solcati, ovvero rocce calcaree modellate dagli agenti atmosferici con scannellature, fori e vaschette di corrosione. Vi si trovano ampi tratti di landa, boscaglia carsica a carpino nero e roverella, ma anche boschi a rovere e cerro, mentre nella parte meridionale crescono rigogliosi i pini neri.

Le doline profonde ospitano variopinte fioriture e alcune specie di flora rara in primavera, mentre in estate si effondono gli odori delle piante aromatiche, come la santoreggia. Ai boschi si alternano i rustici in pietra, le tipiche case carsiche che si integrano armonicamente nel paesaggio naturale. In queste zone proliferano il gatto silvestre e il riccio europeo; più rari sono gli avvistamenti dell’orso bruno e dello sciacallo.

 

Informazioni

Monte Lanaro

Ubicazione: Comune di Sgonico (Zgonik)

Estensione: 285 ettari

Informazioni: www.comune.sgonico.ts.it – Comune di Sgonico, Località Sgonico 45, Trieste – tel.: 040 229101

 

Monte Orsario

Ubicazione: Monrupino (Repentabor)

Estensione: 156 ettari

Informazioni: Comune di Monrupino, Frazione Zolla 37 – Tel.: 040 327335

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

Poffabro1

Poffabro

Nominato per la prima volta nel 1339, è un borgo in Val Colvera, nelle Prealpi Carniche, che deriva il nome da Prafabrorum, ovvero prato dei fabbri.

Il paese è un compendio di caratteri architettonici tipici della montagna friulana, dove forme e materiali si fondono garbatamente con il paesaggio circostante: pietre arenarie e calcaree tagliate al vivo, ballatoi e scale in legno, pilastri e archi in sasso. Questo borgo rurale di origini molto umili e dalle linee austere è ingentilito da capitelli votivi sparsi ovunque e chiesette minori.

Il pittore Armando Pizzinato lo definì l’esempio di architettura spontanea più razionale e fantasiosa delle nostre Prealpi ed è, in effetti, incluso tra i borghi più belli d’Italia.

Ogni inverno, da metà dicembre a metà gennaio, le strade del borgo si popolano di oltre un centinaio di presepi.

 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Poffabro, frazione del Comune di Frisanco in Provincia di Pordenone

 

Informazioni: Comune di Frisanco, Via Valdestali 8 – www.comune.frisanco.pn.it – Tel.: +39 0427 78061; Fax: +39 0427 78062; e-mail: protocollo@comune.frisanco.pn.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

Castello_Miramare_Trieste

Castello di Miramare

Il castello di Miramare – edificato tra il 1856 e il 1860 – sorge sull’impervio promontorio di Grignano, arroccato sul golfo di Trieste e circondato dallo splendido parco botanico. Questa sontuosa residenza in stile eclettico fu voluta dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo e progettata dall’ingegnere austraiaco Carl Junker, in una commistione di stilemi tratti dai periodi gotico, medievale e rinascimentale.

Il futuro imperatore del Messico seguì personalmente sia la progettazione della dimora – assecondando il gusto romantico, come rivisitazione di una rocca medievale – che l’allestimento del vasto parco che sostituì la brulla landa carsica: ricco di piante rare, sculture e laghetti, scende con ampi gradoni verso il mare.

La realizzazione degli interni fu curata dagli artigiani Franz e Julius Hofmann. Al pianoterra ci sono gli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta del Belgio, con la saletta “Novara” che riproduce la fregata su cui l’Arciduca aveva iniziato la carriera d’ufficiale di Marina; al primo piano invece ci sono le sale di rappresentanza dalle rosse tappezzerie con i simboli imperiali. La Sala XX, detta “Sala Storica”, è stata decorata dal pittore Cesare Dell’Acqua con dipinti illustranti episodi salienti della storia locale.

Nel parco venne eretto il piccolo “Gartenhaus” o “Castelletto”, a imitazione in scala ridotta della residenza principale: si affaccia sul porticciolo, preceduto da una zona a parterre, abbellita da alberi e da una fontana nello spiazzo antistante alle serre. La decorazione superstite al primo piano mostra numerose analogie con quella della prima residenza triestina di Massimiliano: Villa Lazarovich sul colle di San Vito, tuttora esistente in via Tigor 23. Attualmente il castelletto ospita la sede della Direzione della Riserva Naturale Marina di Miramare.

Il castello accolse per brevi periodi anche la famiglia Asburgo: tra il 1869 e il 1896 ospitò quattordici soggiorni di Sissi, l’imperatrice Elisabetta d’Austria consorte di Francesco Giuseppe, anch’egli ospite nel 1882 in occasione di una sua visita ufficiale a Trieste. Nel 1900 Stefania del Belgio sposò qui in seconde nozze il nobile ungherese Elemér de Lónyay e nel 1914 Francesco Ferdinando, due mesi prima di essere assassinato a Sarajevo, ricevette l’imperatore prussiano Guglielmo. Gli ultimi Asburgo presenti a Miramare furono gli imperatori Carlo e Zita.

Al termine della prima guerra mondiale il comprensorio di Miramare passò sotto l’amministrazione italiana e, tra il 1925 e il 1926, l’Austria restituì gli arredi completi affinché il Castello venisse trasformato in museo.

Nel 1930 il governo italiano destinò il castello a residenza del Duca Amedeo di Savoia-Aosta fino al 1937, anno in cui ricevette la nomina di vicerè d’Etiopia. L’architetto Alberto Riccoboni, della Regia Soprintendenza alle Belle Arti, curò il progetto di ristrutturazione e modernizzazione del castello, che venne arredato con mobili in stile razionalista, ancora visibili nell’ala sinistra del primo piano.

Dopo il secondo conflitto mondiale castello e parco furono riconfermati proprietà demaniale e sottoposti a lavori di restauro a cura della locale Soprintendenza. Sulla base di documentazioni grafiche e di foto d’epoca si ricostruirono le decorazioni a legno nelle stanze e si ricollocarono mobili, suppellettili, quadri e tappezzerie.

Nel 1955 il parco viene riaperto al pubblico e s’inaugura il Museo Storico del Castello di Miramare, affidato alla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia. Le Scuderie del castello sono state restaurate a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e vengono utilizzate per esposizioni temporanee.

 

Informazioni


Indirizzo: Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare
Viale Miramare – 34151 Trieste

Orari di apertura: sempre aperto 9.00-19.00 (chiusura biglietteria 18.30)

Ingresso:
Dal 1 aprile 2018 all’11 maggio 2018:
– INTERO: € 8,00
– RIDOTTO: € 4,00

Dal 12 maggio 2018 al 30 dicembre 2018:
– INTERO: € 12,00
– RIDOTTO: € 6,00
(incremento del costo del biglietto per mostra)

Servizi: visite guidate, audioguide, laboratori didattici, accesso ai disabili, bookshop, fototeca, archivio, ristoro

Visite: prenotazione ingresso tel. 041 2770470 dal lunedì al venerdì 9.00-18.00; sabato 9.00-14.00 (chiuso durante le principali festività); in caso di richiesta di guida turistica o operatore didattico da parte di gruppi o scolaresche (min. 10 – max. 25 persone), la prenotazione va effettuata almeno 15 giorni prima; per le visite tematiche gratuite e accompagnate consultare il sito web del castello aggiornato settimanalmente

Informazioni: http://www.castello-miramare.it

Tel.: +39 040 224143 – Fax: +39 040 224220

E-mail: mu-mira@beniculturali.itPec: mbac-mu-mira@mailcert.beniculturali.it

 

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ALTRO IN ZONA

 
 

ENOGASTRONOMIA
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    Castelreggio

    Castelreggio

    Lo stabilimento balneare di Castelreggio è situato nella splendida Baia di Sistiana, a circa 18 km dal centro di Trieste. Lo si raggiunge scendendo la strada che da Sistiana conduce al porticciolo, dove è disponibile un ampio parcheggio a pagamento.

    La spiaggia di ciottoli è abbastanza lunga e piuttosto ampia; il mare è splendido e l’acqua subito profonda; il paesaggio circostante, fatto di ripidi pendii boscosi, si apprezza ancor di più nuotando un po’ al largo e ammirandolo dal mare.

    La spiaggia è suddivisa in aree gratuite e zone a pagamento attrezzate con lettini e ombrelloni. Ci sono alcuni chioschi e un bar che d’estate propone musica e serate danzanti. La spiaggia è pure dotata di un ristorante self-service che offre soprattutto piatti di pesce.

    La spiaggia di Castelreggio è accessibile anche ai disabili ed è generalmente aperta dal 1° maggio al 30 settembre, dalle 7.30 alle 20.30 (balneazione 9.00-19.00).

     

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    Parco_Castello_Duino

    Parco del Castello di Duino

    Il Castello di Duino è arroccato su un alto promontorio che, per il carattere scosceso del terreno, consentì di realizzare solo un piccolo giardino a piccole terrazze. La disposizione attuale risale alla fase ricostruttiva del XIX secolo, quando l’ultima erede dei Thurn-Hofer und Valassina, Theresa, volle abbellire il complesso con un giardino in stile mediterraneo secondo i crismi dell’eclettismo.

    Nel 1875 la figlia Maria portò in dote il castello al principe Alexander von Thurn und Taxis, lontano discendente del ramo boemo della famiglia. Il Castello è tuttora di proprietà dei Della Torre e Tasso, che furono creati duchi di Duino da Vittorio Emanuele III di Savoia.

    Attraversando il parco lungo i suoi romantici viali, costellati di statue e reperti archeologici, percorrendo le terrazze e gli spalti aperti sul mare si possono ammirare distese multicolori di fiori di ogni specie.

    Al poeta Rainer Maria Rilke, che qui fu ospite, è intitolato il sentiero panoramico che percorre il costone roccioso tra Duino e la baia di Sistiana, affacciandosi sulla Riserva naturale delle Falesie.

    Nel 2006 è stato riaperto al pubblico il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale dalla Kriegsmarine tedesca, scavato nella roccia a picco sul mare, che è stato trasformato in un piccolo museo con cimeli d’epoca esposti nella sala di ben 400 metri quadrati situata a 18 metri di profondità.

     

    Informazioni


    Indirizzo: Duino Aurisina

    Impianto planimetrico: informale

    Condizione giuridica: proprietà privata

    Specie botaniche di rilievo: leccio, tasso, ulivo, cipresso

    Orari di apertura: in inverno nei weekend 9.30-16.00; da aprile a metà settembre 9.30-17.30; chiuso il martedì

    Ingresso: intero 8 €; ridotto 3,50 €

    Tel.: +39 040 208120 Fax: +39 040 208022

    E-mail: visite@castellodiduino.it

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    Giardino_Castello_Strassoldo_Sopra

    Giardini dei Castelli di Strassoldo

    Giardino del Castello di Strassoldo di Sopra

    Nel Settecento il complesso fortificato del castello fu oggetto di ampie ricostruzioni che lo ridefinirono come moderna villa di campagna che, in quanto tale, non poteva prescindere dall’esibire un curato giardino. All’interno del parco secolare si ritagliano diverse aree verdi solcate da ruscelli di risorgiva. Il giardino

    principale si estende tra il nucleo del maniero e il corso Milleacque, che anticamente fungeva da fossato del castello di Sopra. Di impianto informale, con dense zone arboree concentrate lungo il perimetro, il parco era in origine delimitato da una fila di carpini neri, che oggi è un folto coacervo di varietà di piante contemporanee come aceri campestri, tigli, ippocastani e alberi secolari, come la magnifica Magnolia di trecento anni. Si possono, inoltre, ammirare fra le altre numerose piante di taxus baccata, un gazebo di palme e le aiuole fiorite con rose antiche, tea ed inglesi, camelie ed ortensie. Un secondo giardino è stato, invece, ricavato nella distesa che ospitava l’antico brolo, tra la cancelleria ed il fiume Taglio.

    Nel XVIII secolo il giardino doveva presentarsi con un tradizionale impianto di tipo formale con siepi e vialetti, ospitava alberi da frutto ed un orto formale, mentre un ponte permetteva di accedere al castello in carrozza. Risalenti all’epoca sono ancora gli elementi decorativi, tra i quali spicca un’imponente orangérie colonnata, statue e alcuni pozzi.

    Peculiarità del luogo è un microclima particolarmente mite; infatti, la temperatura del suolo non scende mai al di sotto dei 13 gradi, fenomeno che garantisce la proliferazione di molte specie esotiche, come le palme e le rose cinesi. Le rive dei corsi d’acqua, che ospitano i salici piangenti sono, inoltre, popolate da germani reali, anatre e cigni.
     

    Giardino del Castello di Strassoldo di Sotto

    Il parco e il giardino annessi al castello di Strassoldo di Sotto sono situati alla confluenza di due fiumi di risorgiva – il Taglio e il Milleacque – e sono separati dal viale che conduce ai terreni arginali della famiglia, a est, e alla storica strada di Aquileia, a ovest. Si tratta di uno dei primi esempi di giardino paesaggistico nella zona, in ottimo stato di conservazione.

    Il giardino sorge negli spazi della corte del Castello e del borgo che gli si è raccolto intorno, mentre la peschiera meridionale costituiva in origine l’antico fossato difensivo. L’area dell’odierno parco era un acquitrino paludoso e sterile che fu bonificato nel corso del XVIII secolo da Francesco Nicolò di Strassoldo, il quale fece realizzare una rete di drenaggio delle acque e rese il sito «fertile, navigabile e pescoso».

    Il parco era regolarmente ripartito in settori rettangolari tramite vialetti e raccordato all’isola che emergeva dalla peschiera: un giardino all’italiana con piante di bosso e sempreverdi, geometricamente disposti. Nella parte originariamente occupata da boschetti e risorgive fu realizzato un impianto che sfruttava la copiosa presenza acquifera con complesse opere di ingegneria idraulica: fontane, pozzi, laghetti e peschiere moltiplicavano nei riflessi le statue ornamentali.

    Nella seconda metà dell’Ottocento l’impianto fu modificato e convertito in giardino di tipo informale circondato da fasce alberate perimetrali di carpini e cedri. La peschiera meridionale costituisce l’unico elemento superstite dell’assetto settecentesco.

    Negli ultimi decenni del Novecento, a causa della perdita di specie d’alto fusto ottocentesche, il parco è stato ripopolato in prevalenza con conifere. Accanto ad alcune specie interessanti per rarità o vetustà se ne trovano altre tipiche dei giardini locali come ippocastani, ontani, betulle, faggi e acacie.

    Informazioni

    Giardino del Castello di Strassoldo di Sopra

    Indirizzo: Via dei Castelli, 17-33, Strassoldo (Cervignano del Friuli)

    Superficie totale: 0,60 ha

    Impianto planimetrico: all’inglese con schema formale e informale

    Condizione giuridica: proprietà privata

    Peculiarità scenografiche e compositive: elementi in pietra, fontana circolare, orangérie, pozzo

    Specie botaniche di rilievo: acero campestre, bosso, carpino bianco, convallaria, ligustro, magnolia grandiflora

    Visite: Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia

    Gabriella ed Elisabetta di Strassoldo

    Tel.: +39 0431 93217/ +39 0431 93095

    E-mail: info@castellodistrassoldo.it

     

    Giardino del Castello di Strassoldo di Sotto

    Indirizzo: Via dei Castelli 22, Strassoldo (Cervignano del Friuli)

    Superficie totale: 2,00 ha

    Impianto planimetrico: all’inglese con schema geometrico

    Condizione giuridica: proprietà privata

    Peculiarità scenografiche e compositive: esedra, peschiera, peschiera con isola

    Specie botaniche di rilievo: bosso, carpino bianco, convallaria, ippocastano, sequoia, magnolia

    Visite: guidate a gruppi su prenotazione

    Telefono: +39 0431 93093

    E-mail: info@castellodistrassoldo.it

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    Cascata_Torrente_Favarinis

    Cascata del torrente Favarinis

    Il rio o torrente Favarinis, poco prima di confluire nel fiume Fella, passa attraverso una stretta forra, le cui rocce rivelano molti resti fossili, e ne esce formando una cascata alta alcune decine di metri, circondata da una ricca vegetazione, con alcune specie tipiche dell’habitat.

    Si può raggiungere la cascata con una passeggiata di circa un’ora attraverso il sentiero 415 che parte da uno spiazzo (dove si può parcheggiare) del primo ponte che attraversa il torrente Favarinis sulla strada fra Amaro e Campiolo: si procede sulla statale 52 in direzione ponte di Stazione della Carnia, poco prima di arrivarci si svolta a sinistra sulla strada per Campiolo fino appunto al primo ponte sul torrente. Arrivati allo stallo di Nole, si raggiunge il greto del torrente e l’imbocco della forra e, dopo un breve passaggio in facile arrampicata, si incontra la suggestiva cascata.

     
     
     
     
     
     
     
     

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