Lanterna_Diogene_Udine

Lanterna di Diogene

Nicolò Lipomanno, luogotenente della Patria del Friuli, nel 1487 fece realizzare un pozzo ottagonale nei pressi della chiesa di San Giacomo. Il curioso manufatto, opera di maestri scalpellini lombardi, fu ribattezzato dallo storico dell’arte Giovanni Battista Cavalcaselle “la lanterna di Diogene”. Sul basamento ornato di stemmi si legge l’acronimo Civitas Utinensis Fieri Fecit, al di sopra della vera quattro colonnine sorreggono la copertura a sua volta sormontata da una quinta colonna, ricordando, appunto, le fattezze dell’omonimo monumento di Atene.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Matteotti (San Giacomo), Udine

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Borgo di Erto e Casso

Situato al limite più occidentale del Friuli Venezia Giulia, il comune di Erto e Casso è immerso nella natura della splendida valle del Vajont, coronata dalle cime dolomitiche. I due paesi, sorti sulle opposte pendici della frana del Monte Toc, sono stati dichiarati Monumento nazionale per la loro spontanea e autentica architettura di montagna in pietra locale dal tipico colore rosato.

L’aspetto rurale è rimasto inalterato nel tempo, lasciando memoria delle vecchie usanze e lavorazioni artigianali. Pur essendo vicini i due paesi hanno un’origine differente e distinti dialetti e tradizioni. Sono però legati dal profondo segno che il disastro del Vajont ha lasciato su di essi.

Nelle strette vie ciottolate, tra le alte case in pietra, non si dimentica che un altro paese si sia sostituito al vecchio: lungo le strade sono visibili le fondamenta delle case distrutte dall’onda e la frana domina ancora severa vicino alla diga. La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, custodisce al suo interno un crocifisso ligneo di Andrea Brustolon.

I numerosi percorsi escursionistici nei dintorni e nella Val Zemola offrono la possibilità di visitare le vecchie malghe abbandonate e di ammirare i singolari corpi rocciosi dei Libri di san Daniele sul Monte Borgà. A Erto si trova una palestra di roccia naturale conosciuta a livello internazionale.

Ricca di fascino è l’antica rappresentazione della Passione che da secoli si svolge a Erto nel Venerdì Santo per tener fede a un voto. Il Comune ospita l’Ecomuseo Vajont e fa parte dei Borghi Autentici d’Italia.

 

Informazioni


Dove: Erto e Casso, provincia di Pordenone

Informazioni: www.comune.ertoecasso.pn.it

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Parco_Antonini_Cernazei_Udine

Parco Antonini Cernazai

Il nucleo originario di Palazzo Antonini Cernazai, sede storica dell’Università degli Studi di Udine, parrebbe risalire alla fine del Cinquecento. L’annesso parco si compone da un’area prativa centrale circondata da macchie boschive lungo le zone perimetrali.

I Cernazai, che acquisirono la proprietà dagli Antonini nel 1824, la cedettero ai Padri Stimmatini nel 1899, che vi istituirono il Collegio arcivescovile Gaspare Bertoni.

Al 1975 risale la risistemazione del parco e degli edifici ideata dagli architetti Franz Bogart e Gianni Avon, in vista della conversione del complesso a sede universitaria.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Antonini 8, Udine

Superficie totale: 1,00 ha

Impianto planimetrico: informale all’inglese con schema asimmetrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Consorzio universitario del Friuli

Peculiarità scenografiche e compositive: boschetto perimetrale, peschiera, prato alberato

Specie botaniche di rilievo: carpino, cedro della California, farnia, farnia piramidale, leccio, robinia, sophora pendula

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Castello_Flagogna_Forgaria

Castello di Flagogna

Nel XII secolo il Castelvecchio di Flagogna era compreso nel Marchesato d’Attimis, in seguito si avvicendarono vari proprietari finchè alla metà del XIV secolo divenne proprietà dei Savorgnan. Nel 1348 l’edificio crollò per un forte terremoto e le sue pietre servirono a restaurare il Castelnuovo – detto di San Giovanni – antecedente al 1280, che sorgeva su un’altura a strapiomo ad est del vecchio castello.

Preso dalle milizie udinesi, fu dato in feudo ai nobili Valentinis che lo smantellarono prima di consegnarlo nel 1420 alla Serenissima. Tornato ai Savorgnan, venne danneggiato dalle truppe imperiali nel 1418 e ridotto definitivamente allo stato di rudere dal terremoto del 1511.

Sono ancora visibili i resti del portale e del muro difensivo munito di feritoie, parte del mastio e la piccola chiesa cinquecentesca di San Giovanni. Attualmente è in corso una ristrutturazione delle mura perimetrali.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Castello, Frazione Flagogna, Forgaria nel Friuli

Stato di conservazione: ruderi

Come arrivare: attraverso il sentiero naturalistico segnalato che parte presso la vecchia stazione ferroviaria lasciando l’auto nel piazzale dove ha inizio il Troi di Meni (Informazioni: www.sentierinatura.it)

Informazioni: Pro loco Forgaria – Tel.: 0427 809091

Visite: solo esterni

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colibi

Centro Colibrì

Il Centro per la salvaguardia dei colibrì è una Istituzione Scientifica senza fini di lucro riconosciuta dal Governo Italiano, Tedesco, Ecuadoriano e Peruviano e inoltre dal Decreto Ministeriale 165-A1/2005.

Il Centro Colibrì di Margherita Hack, è un centro di ricerca, rinato a dicembre 2013 con fondi interamente privati, in una nuova sede altamente tecnologica con laboratori, aule di ricerca e una vera e propria foresta tropicale completamente isolata dall’ambiente esterno ed è sito nel piano interrato del Città Fiera. Un percorso di 900 mq con 7 sale tematiche a contatto diretto con colibrì, farfalle, bradipi, pappagalli e formiche.
L’istituzione scientifica è ancora oggi una realtà unica in Europa e nasce con l’obiettivo  di studiare la vita, la riproduzione e le tecniche di salvaguardia dei colibrì. Su un’area di 900 mq i soci vengono immersi nella foresta tropicale dove possono ammirare dal vivo i colibrì ma anche una coppia di bradipi, i pappagalli e le farfalle. La visita del centro diventa quindi un’esperienza unica per vivere un contatto diretto con gli animali.
Un centro di ricerca dedicato alla tutela del colibrì ma altresì strumento importante per la diffusione del concetto di biodiversità.

L’ingresso avviene attraverso la sottoscrizione di una tessera associativa che ha validità annuale e consente di accedere anche successivamente ad un costo ridotto.

Informazioni


Indirizzo:
Centro Commerciale Città Fiera
Via Antonio Bardelli, 4
33035 – Torreano di Martignacco (UD)
PIANO -1

Telefono:0432/544315  – 0432/544665

Email: segreteria@centrocolibri.com

Sito: http://www.centrocolibri.com

Biglietti e visite:
L’ingresso avviene attraverso la sottoscrizione di una tessera associativa che ha validità annuale e consente di accedere anche successivamente ad un costo ridotto.
Per avere maggiori informazioni relative alle visite è possibile scrivere una mail a segreteria@centrocolibri.com o telefonare al numero 0432/544315 (lunedì – martedì – giovedì dalle 9 alle 13) oppure al numero 0432/544665 negli orari di apertura del Centro.

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Castello_Arcano

Castello di Arcano

Il più antico castello d’Arcano superiore in origine sorgeva poco distante dalla chiesetta di San Mauro, presso il fiume Corno; in seguito fu riedificato nel sito odierno, mentre un’altra fortificazione era stata eretta presso Arcano inferiore e fu distrutta nel XV secolo dai turchi.

Fin dal XII secolo i castelli furono affidati dal Patriarca ai Tricano, così chiamati per i tre cani neri dello stemma araldico. Il castello ha mantenuto inalterato il suo aspetto medievale con le cortine merlate alla guelfa, la doppia torre portaia e il possente mastio – tra i più grandi del Friuli – coronato da una fila di bifore tardo romaniche. Al suo interno si trovano una saletta affrescata da Andrea Urbani, i saloni con mobilia e armi d’epoca, camini e portali in marmi policromi opera del lapicida secentesco Raffaello de’ Raffaelli.

Attualmente abitato, è anche sede di una azienda agricola e vitivinicola dove vengono privilegiate colture di tipo biologico.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Arcano Superiore 11/C, Rive d’Arcano

Servizi: visite didattiche, azienda agricola, degustazioni enologiche, bed & breakfast, convegni, partecipa a Castelli Aperti

Eventi: a luglio il borgo ospita una rievocazione storica

Orari di apertura: sabato e domenica 15.30-18.30 (orario di inizio ultima visita)

Visite: per gruppi tramite l’ufficio visite del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; visite@consorziocastelli.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it

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Faro della Vittoria

Con i suoi sessantotto metri di altezza, questo imponente monumento ai marinai caduti nella prima guerra mondiale guida la navigazione notturna nel Golfo di Trieste dal Poggio di Gretta.

Progettato dall’architetto triestino Arduino Berlam, che iniziò a idearlo nel 1917, fu inaugurato dieci anni dopo alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

La grande colonna scanalata, rivestita in pietra istriana di Orsera e di pietra carsica di Gabria, fu eretta sopra il bastione rotondo dell’ex Forte austriaco Kressich. Il capitello sostiene la “coffa” in cui è inserita la gabbia di bronzo e cristalli della lanterna. All’apice della cupola svetta la statua in rame di Giovanni Mayer, raffigurante la Vittoria Alata. Dello stesso autore è anche la scultura del Marinaio Ignoto, collocata sopra l’ancora del cacciatorpediniere Audace, la prima nave italiana a entrare nel porto di Trieste il 3 novembre 1918. Ai lati dell’ingresso del Faro sono posti due proiettili della corazzata austriaca Viribus Unitis.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Strada del Friuli 141, Trieste.

Orari di apertura: da aprile alla seconda domenica di ottobre sabato e domenica 15.00-19.00 e in occasione della Barcolana, il secondo sabato e domenica di ottobre 9.30-17.30

Come arrivare: in autobus da piazza Oberdan con le linee 42, 44 e 46

Informazioni: www.provincia.trieste.it – Servizi culturali e valorizzazione beni del territorio, Provincia di Trieste, da lunedì a venerdì 9.00-13.00 – Tel.: +39 040 3798500; e-mail: cultura@provincia.trieste.it

Visite: possono accedere alla torre gruppi di massimo 40 persone, sabato e domenica 15.00-16.00 previa prenotazione almeno 20 giorni prima

Ingresso: gratuito

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