Tempio_Ossario_Timau

Tempio Ossario

L’Ossario di Timau fu costruito sui resti dell’antico Santuario del Santissimo Crocifisso, distrutto durante la prima guerra mondiale. Vi sono custodite le spoglie di oltre 1700 Caduti provenienti dal fronte dell’alto Bût sparse nei piccoli cimiteri di guerra della Carnia. Il progetto venne affidato a Giannino Castiglioni, già impegnato nei Sacrari di Redipuglia, Oslavia e Caporetto. All’interno si conservano la Madonna delle Nevi, dipinta nel 1916 da Pietro Fragiacomo, e un ciclo pittorico di Marino Sopracasa.

Dal Tempio il 1° novembre di ogni anno parte la fiaccola che arriva al Sacrario di Redipuglia per le celebrazioni del 4.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: via Nazionale 144, Frazione Timau, Paluzza

Informazioni: Museo della grande guerra di Timau, via Nazionale 90 – tel.: +39 0433 779168; www.museograndeguerratimau.it; e-mail: museotimau@alice.it

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Chiesa abbaziale di San Odorico

La Chiesa abbaziale di San Odorico si trova fra i cortili delle case del paese e il muro di cinta di una villa settecentesca nella frazione di San Odorico, a Flaibano.

La chiesa risale all’inizio del 1900, dopo la grande guerra, ma al suo interno ci sono ancora le tracce della pieve dell’XI secolo: la sua semplice facciata rivolta al fiume, sulla quale era dipinto un grande San Cristoforo, ormai quasi invisibile, fa ora da transetto alla chiesa nuova, la cui facciata è rivolta a nord.

Sul fianco sinistro della chiesa nuova c’è il bellissimo abside romanico, rarissimo esempio di questo stile in Friuli, con finestra a lunetta strombata. All’interno si possono vedere le copie di quattro raffinati dipinti settecenteschi degli Evangelisti, attribuiti a Nicola Grassi (1682-1748). Gli originali sono custoditi al Museo Diocesano di Udine.
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Chiesa abbaziale di San Odorico

Via della Chiesa

33030 Flaibano (UD)

Tel.: +39 0432 869083 (famiglia custode delle chiavi)

Orari di visita: giovedì dalle 9.00 alle 9.30; domenica dalle 8.00 alle 8.30; è possibile anche visitare la chiesa su appuntamento, telefonando ai custodi; ingresso libero

 

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Borgo del Castello di San Vito al Tagliamento

Situato nella fertile piana alluvionale, il nucleo di San Vito crebbe attorno al Castello dopo la metà del XII secolo. Nel borgo medievale, chiuso da tratti di mura duecentesche, tra le strette calli conserva ancora interessanti edifici d’epoca. All’ultimo quarto del XIII secolo risalgono le mura merlate, il fossato e le torri Scaramuccia e Raimonda, quest’ultima adibita a sede del Museo Archeologico.

Il vicino Castello, ove nella seconda metà del Trecento si riunì più volte il Parlamento della Patria del Friuli, nel secolo successivo divenne un palazzo signorile dei nobili Altan. A partire dal Quattrocento sorsero la Loggia Pubblica, ora Teatro Sociale, e la Chiesa di San Lorenzo con annesso convento domenicano, che oggi ospita la Biblioteca civica.

Nel Cinquecento Borgo San Lorenzo fu incorporato nel centro e furono eretti la Torre Grimana e il torrione meridionale, dando all’abitato forma trapezoidale. Piazza del Popolo si circondò di prestigiosi palazzi, come il venezianeggiante Palazzo Rota, con lo splendido parco tardo romantico, attuale sede municipale.

Al Seicento risale Palazzo Altan in Borgo Taliano che ospita il Museo provinciale della vita contadina. La Chiesa dell’Annunciata, rivestita di affreschi trecenteschi, fu la cappella gentilizia dei Patriarchi. Il Duomo, costruito a metà Settecento per volontà del patriarca Daniele Delfino, custodisce opere di Andrea Bellunello, Alessandro Varotari detto il Padovanino, Gaspare Diziani, Francesco Zugno e Pomponio Amalteo, maggior pittore sanvitese e allievo del Pordenone, che lascia un altro splendido ciclo di affreschi nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti. San Vito diede i natali al naturalista Anton Lazzaro Moro, uno dei più insigni scienziati del Settecento italiano.

Interessante anche il percorso naturalistico del parco delle olle di risorgiva della roggia Vignella in località Pissarelle.

 

Informazioni


Dove: San Vito al Tagliamento, Provincia di Pordenone

Informazioni: www.comune.san-vito-al-tagliamento.pn.it

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Malghe_di_Porzus_Attimis

Malghe di Porzus

Il 7 febbraio 1945 un gruppo di partigiani della Divisione Osoppo furono uccisi dai gappisti della Divisione Garibaldi, capeggiati da Mario Toffanin, detto “Giacca”: un episodio controverso della storia della Resistenza che ancora oggi da adito a polemiche sui mandanti dell’omicidio. L’accusa per i partigiani verdi era quella di osteggiare la politica di alleanza con la resistenza jugoslava di Tito e di trattare con i tedeschi e con i fascisti della X Mas di Borghese per un’intesa volta ad impedire l’annessione di territori italiani alla Slovenia. Le vittime furono 17 partigiani e una donna accusata di spionaggio.

Sette anni dopo i responsabili dell’eccidio, tra cui Toffanin (che però era riparato in Jugoslavia), furono condannati all’ergastolo e poi liberati in seguito a varie amnistie. Al comandante della Osoppo Francesco De Gregori “Bolla” fu riconosciuta la medaglia d’oro al valore militare alla memoria.

Le Malghe di Porzus (Topli Uorh), sono state dichiarate bene culturale.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Porzus, Attimis

Come arrivare: Si può decidere di lasciare l’auto sulla strada e percorrere la salita alla malga a piedi (una quindicina di minuti), oppure arrivare direttamente con l’auto fino allo spiazzo realizzato alla base della lunga scalinata che conduce ai due casolari.

Visite: è visitabile solo l’esterno

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Tempietto_Longobardo_Cividale

Tempietto Longobardo

Questo raro esempio di architettura alto medioevale è stato iscritto alla lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco per “la sua aulica bellezza nutrita di motivi longobardi, memorie della tradizione classica e influssi dell’arte carolingia e ottoniana”. Probabilmente fu costruito nella seconda metà dell’VIII secolo nel luogo in cui un tempo sorgeva la gastaldia, sede del signore della città. Si trattava, quindi, di una cappella palatina, che forse si deve ad Astolfo, duca del Friuli dal 744 al 749 e re dei Longobardi dal 749 al 756. In seguito l’edificio venne incorporato nel Monastero di Santa Maria in Valle.

La preziosità delle decorazioni dell’aula suggerisce il ricorso a maestranze di grande prestigio, che si esprimono in un linguaggio sofisticato, promosso dalle più alte sfere del regno. Gli affreschi si devono ad artisti greco-bizantini, ma ancor più spettacolari sono i rilievi in stucco, come quelli che muovono dall’arcone del portale d’ingresso con un tralcio di vite carico di grappoli d’uva sottilmente traforato. Quindi si notano altri dettagli raffinatissimi come le cornici con motivi a fiori, al cui centro erano inserite ampolle vitree, ma soprattutto la teoria di sante e martiri, riccamente vestite e ieratiche, decorate con collari gemmati e diademi. Gli stalli lignei del coro più antico del Friuli sono databili, invece, entro il 1384 e sono ornati con intagli di girali e animali fantastici. Colonne, pilastri, mensole e architravi marmoree sono di epoca romana; alto medievali sono, invece, le basi e i capitelli.

Al tempietto si accede da Piazza San Biagio attraverso una passerella pensile sul fiume Natisone.

Informazioni


Indirizzo: via Monastero Maggiore 34, Cividale del Friuli

Servizi: bookshop, noleggio audioguide

Informazioni: www.tempiettolongobardo.itwww.cividale.net

Orari di apertura: da ottobre a marzo da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 14.00-17.00, sabato, domenica e festivi 10.00-1700; da aprile a settembre da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 15.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.00-18.00; chiuso 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre

Ingresso: intero (Tempietto Longobardo e Monastero di Santa Maria in Valle) € 4,00; ridotto € 3,00 (per gruppi di 15 persone e oltre i 65 anni); studenti € 1,50 (da 8 a 14 anni, scolaresche di almeno 15 persone); ingresso cumulativo 2 Musei (Monastero Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo – Museo Cristiano) € 6,00; ridotto € 4,00 (per gruppi di 15 persone e oltre i 65 anni); studenti € 3,00 (da 8 fino a 14 anni, scolaresche di almeno 15 persone); ingresso cumulativo 3 Musei (Monastero Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo – Museo Cristiano – Museo Archeologico) € 9,00

Visite: prenotazione delle visite presso l’Ufficio turistico di Cividale (Informacittà), Piazza Paolo Diacono 10 – tel.: +39 0432 710460; fax: +39 0432 710423; e-mail: informacitta@cividale.net

Tel.: +39 0432 700867

E-mail: info@tempiettolongobardo.it

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Lago_Ragogna

Lago di Ragogna

Il lago di Ragogna è un piccolo lago di origine glaciale situato tra i comuni di Ragogna e San Daniele del Friuli. Si è formato circa 12.000 anni fa in una depressione tra le colline. Ha forma ellittica, diametro di 700 m e circa 25 ettari di superficie; le attuali dimensioni sono circa un quarto rispetto a quelle originali a causa di una bonifica attuata negli anni Trenta. Il lago è alimentato, oltre che dalle precipitazioni piovane, da una sorgente sotterranea e da piccoli ruscelli che scendono dalle pendici meridionali del monte di Ragogna e dalle colline circostanti.

Il lago è stato riconosciuto dalla Comunità Europea come sito naturalistico di interesse comunitario per le sue particolarità: qui vegeta ancora la rara “castagna d’acqua“, una pianta acquatica caratterizzata dal frutto dall’involucro legnoso di colore bruno-rossastro con quattro punte, commestibile, utilizzato fin dalla preistoria, quando veniva raccolto alla fine dell’estate, essiccato e poi macinato per ricavarne una farina.

Il lago è situato fra boschetti di ontani, pioppi e salici; è circondato da un terreno paludoso, da canneti, torbiere e prati umidi; nelle sue acque fioriscono vari tipi di ninfee e ranuncoli fra cui vivono cavedani, carpe, tinche, lucci, persici reali, scardole e persici sole.

Il lago è situato lungo la rotta di diverse specie di uccelli migratori, ed è quindi un luogo ideale per il birdwatching: esso è centro di transito per germani reali, folaghe, marzaiole, gallinelle d’acqua, aironi cenerini, tuffetti, svassi maggiori, strolaghe, cigni reali, tarabusi, morette tabaccate. Nel lago si può praticare la pesca.

Un tracciato ciclo-pedonale percorre tutto il perimetro del lago e conduce a una “vedetta” che consente di ammirare il panorama circostante.

Non lontano dal lago sorge un cimitero israelitico, la cui tomba più antica è datata 1742.

 

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Casa delle Farfalle

La Casa delle Farfalle di Bordano è una struttura eco-museale che ospita oltre quattrocento specie di farfalle nelle grandi serre che riproducono gli habitat naturali dell’Africa tropicale, delle foreste pluviali asiatiche e del bacino del Rio delle Amazzoni. I terrari e gli acquari consentono di ammirare molte altre specie di piante esotiche e animali come camaleonti, pappagalli e tartarughe.

Il sentiero entomologico è un percorso guidato che mostra le oltre cento specie diurne e le cinquecentocinquanta specie notturne di farfalle che popolano il monte San Simeone. Da vedere anche le sezioni del Museo vivente del mimetismo, il percorso interattivo Profumi e una sezione dedicata al linguaggio dei colori.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Canada 5, Bordano UDINE

Servizi: visite guidate, bookshop, bar, laboratori didattici; accessibile ai disabili

Orari di apertura: Lun – Ven dalle 9 alle 18 / Sab – Dom – Festivi dalle 9 alle 19

Ingresso: intero € 8,00; ridotto (da 4 a 12 anni; oltre i 65 anni; gruppi con più di 15 persone)

Visite: visite guidatesu prenotazione€ 20,00 (per gruppi di 15-25 persone); guida gratuita per scolaresche, centri estivi, e gruppi diversamente abili (almeno 15 persone)

Telefono: +39 0432 1636175

Fax: +39 0432 030069

Informazioni: www.farfalledibordano.it

E-mail: info@farfalledibordano.it

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