Castello_Muggia

Castello di Muggia

Sul colle già in epoca preistorica sorgeva un castelliere, in seguito trasformato dai romani in torre munita a presidio della via Flavia. L’imponente costruzione in conci di arenaria squadrati risale al 1374 quando il Patriarca Marquardo di Randek inviò a Muggia Federico di Savorgnan che, occupata la cittadina, dava inizio alla costruzione del castello e della cinta muraria che racchiudeva il borgo medievale raccolto intorno al porticciolo.

Della cinta muraria del castello restano oggi solo alcune tracce: la porta di Levante e parte di quella di San Ulderico e la basilica romanica di Santa Maria Assunta.

Nel 1420 il castello passò sotto il dominio della Serenissima seguendo da allora, unitamente a tutta la costa istriana, le sorti della Repubblica di Venezia.

Nel 1991 il castello fu acquistato dallo scultore Villi Bossi che lo ha trasformato in residenza privata e atelier.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Calle dei Lauri 7, Muggia

Servizi: visite didattiche, partecipa aCastelli Aperti

Visite: su appuntamento tramite il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; visite@consorziocastelli.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it; www.castellodimuggia.wpeople.it

Tel.: 040 272772

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Museo_Archeologico_Nazionale_Cividale

Museo archeologico nazionale

Il Museo, fondato nel 1817, è ospitato nel cinquecentesco Palazzo dei Provveditori Veneti. La collezione spazia dalle origini della città fino al periodo della dominazione veneziana. Il nucleo originario della raccolta si deve alle ricerche antiquarie di Michele della Torre nei primi decenni del XIX secolo.

Nei locali del piano interrato si conserva una vasta area archeologica, mentre al pian terreno è ospitato il lapidario, dove sono esposti i raffinati mosaici provenienti dalle domus cividalesi e le epigrafi della Forun Iulii romana, nonchè una serie di bronzetti e un thesauros attribuibili al culto di Ercole che veniva venerato in un santuario posto su di un altura a sud della città.

La seconda sezione, esposta nel cortile, raccoglie le decorazioni architettoniche e sculture delle chiese e dei palazzi medievali attraverso l’età longobarda, carolingia e patriarcale. Al basso medioevo, epoca in cui Cividale (Civitas Austriae) fu residenza stabile del Patriarca (fino al 1238 ), risalgono una serie di pàtere e formelle zoomorfe usate nella decorazione dei palazzi, insieme a pilastrini “a colonnine”, mensolette ad arco, cornici e fregi policromi. I rilievi “veneto-bizantini” (XI-inizio del XIV secolo d.C.) sono probabilmente appartenuti alla decorazione del Palazzo Patriarcale e di altre costruzioni del complesso episcopale. Di seguito è esposta la raccolta di Pietro Cernazai (1804-1858), raffinato collezionista attivo nella Udine della prima metà del XIX secolo. Si tratta di materiali provenienti da Roma e dalla Dalmazia (Issa, Salona e Iader).

Le sale del piano superiore sono dedicate alla cultura longobarda, attraverso i manufatti provenienti dalle necropoli cividalesi (Cella-San Giovanni, Gallo, Santo Stefano in Pertica) e friulane (Romans d’Isonzo, San Salvatore di Maiano): armi, fibbie, gioielli, monete e amuleti lasciati in dono ai defunti. L’esposizione è preceduta da pannelli che illustrano il percorso dalla Scandinavia all’Italia del popolo nordico dopo la fine dell’Impero romano di occidente. I reperti illustrano l’artigianato artistico del Ducato longobardo del Friuli per quasi due secoli: dall’arrivo nel 568 d. C. fino all’età carolingia. Esposto anche il sontuoso corredo sepolcrale del duca Gisulfo (metà del VII secolo) il cui sarcofago fu rinvenuto nel 1874 in piazza Paolo Diacono.

Il museo ospita la rara collezione privata di monete auree longobarde acquistata sul mercato antiquario dalla Cassa di Risparmio delle Provincie di Udine e Pordenone. Nelle ultime sale sono esposti manufatti di età carolingia (Pace del Duca Orso, due reliquiari argentei del tesoro del Duomo e la croce astile di Invillino) e alcuni elementi dell’apparato decorativo bronzeo appartenuti al foro di Iulium Carnicum (Zuglio in Carnia) che costituiscono un unicum del patrimonio artistico dell’Italia romana.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Duomo 13, Cividale del Friuli

Servizi: laboratori didattici, fototeca, archivio documentale; bar; accessibile ai disabili

Orari di apertura: lunedì 9.00-14.00; da martedì a domenica e festivi 8.30-19.30; chiuso 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre

Ingresso: intero € 4,00; ridotto € 2,00 (per cittadini della comunità europea tra i 18 e i 25 anni e insegnanti statali di ruolo); gratuito per i disabili accompagnati, studenti della comunità europea con insegnante, cittadini fino ai 18 e oltre i 65 anni; biglietto cumulativo Monastero di Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo, Museo Cristiano e Museo Archeologico € 9,00

Tel.: 0432 700700

Fax: 0432 700751

E-mail: museoarcheocividale@arti.beniculturali.it

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Lago_Ravedis

Lago di Ravedis

Il lago di Ravedis è un bacino artificiale formato dall’imponente costruzione della diga di Ravedis che regola le dannose piene del torrente Cellina. La diga è stata ripresa nel film Come Dio comanda, di Gabriele Salvatores.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Montereale Valcellina

Superficie: 3 km2

Come arrivare: prendendo da Montereale la SS521 Val di Zoldo-Valcellina in direzione Barcis. Sopra l’abitato di Montereale si percorre la galleria Magredo, alla cui uscita, in fondo alla vallata, si può vedere la diga

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Museo_arte_medaglia_Buja

Museo d’arte della medaglia

Il museo è dedicato alla tradizione dell’arte della medaglia e ai maestri incisori bujesi Pietro Giampaoli e Guerrino Mattia Monassi, che furono tra i primi incisori della Zecca dello Stato Italiano. Una sezione della raccolta ospita gli esemplari coniati da numerosi artisti per il Friuli in occasione del sisma del 1976 (oltre 90 opere).

Pietro Giampaoli ha lasciato al museo alcuni gessi originali e preziose testimonianze sulla creazione della moneta da 500 lire d’argento coniata dallo Stato Italiano in oltre cento milioni di esemplari. Una sezione didattica illustra le fasi materiali del processo di realizzazione della medaglia.

Parte dell’esposizione è dedicata alla storia e all’identità culturale di Buja. A ricordo dell’emigrazione friulana tra il XIX e il XX secolo sono presenti in esposizione dei bellissimi “Mos” di tradizione bavarese (boccali di birra in ceramica o vetro decorati).

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Borgo San Lorenzo in Monte Buja, Buja

Servizi: visite guidate e percorso tattile su appuntamento, bookshop; accessibile ai disabili

Informazioni: www.provincia.udine.it – musei e presso il Comune di Buja – Tel.: 0432 960151; www.comune.buia.ud.it – mail: info@comune.buia.ud.it o la Biblioteca comunale – Tel.: 0432 960963

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,50 (per gruppi di almeno 20 persone); gratuito fino ai 16 anni

Orari di apertura: da aprile a ottobre sabato e domenica 10-12 e 16-19;

da novembre a marzo sabato e domenica 14-17; visite in altri giorni e orari su prenotazione – Tel.: 0432 960151

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Muggia

Borgo Antico di Muggia

Affacciata sull’ultimo lembo d’Istria, con le sue case di arenaria gialla che digradano dalle colline verso il mare, Muggia rivela le sue antiche origini e la secolare dominazione della Serenissima. Nel centro storico di Borgo Lauro le case color pastello si raccolgono attorno al mandracchio, ovvero la darsena anticamente difesa da due torri, che si spinge fin dentro l’abitato di sapore veneziano.

Tra gli edifici storici spiccano la Casa Veneta di Calle Oberdan e la casa “a gheffo” di via Verdi, che si aprono con bifore e logge su viuzze e campielli. La centrale Piazza Marconi è dominata dalla mole dell’antichissimo duomo in stile gotico veneziano con il rosone centrale e dal Municipio.

Tra le strette calli si incontrano la Portizza e tratti delle mura medievali, le tipiche case di via della Torre, la chiesa gotica di San Francesco e il Castello fino ad arrivare al nucleo di Muggia Vecchia, sull’alto del colle, ricca di testimonianze archeologiche tra cui il castelliere di Elleri e la basilica romanica di Santa Maria Assunta, risalente al X secolo.

Oltre al dialetto, un’altra tradizione che l’accomuna a Venezia è il tradizionale Carnevale, fra i più antichi d’Italia, con la sfilata dei carri allegorici, le bande musicali e i variopinti costumi.

 

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Parco_Urbano_Villa_Giulia_Trieste

Parco Urbano Villa Giulia

Il parco si estende su un’area collinare a est di Trieste dove si trovano alcuni rifugi militari scavati nella roccia nonchè un eccellente punto panoramico sul golfo. Estendendosi su due versanti con diversa esposizione, lungo i due pendii si è sviluppata una macchia diversa: una di conifere e l’altra di latifoglie.

Fu inaugurato nell’aprile del 1934, a più di vent’anni dalle prime acquisizioni dei terreni di proprietà delle famiglie Rumer, Geiringer e Krausenek. Lasciato lungamente in abbandono, il parco è stato riaperto al pubblico nel 1984, dopo che l’area è stata riqualificata. Vi si può osservare la caratteristica vegetazione carsica: roverella, carpino nero, orniello e sommaco, che in autunno si tinge di rosso; ricca anche la fauna selvatica: capriolo, tasso, volpe e cinghiale e anche diverse specie di uccelli quali il picchio, la cinciallegra, la gazza e la ghiandaia. Sono stati, inoltre, creati due stagni artificiali, il maggiore dei quali – il “laghetto delle rane”, presso una cava dismessa – è attualmente curato dal Museo di storia naturale.

Negli ultimi anni sono state organizzate diverse iniziative a tema naturalistico-ricreativo per valorizzare questo luogo e goderne l’atmosfera e sono sorti anche dei comitati cittadini per la salvaguardia del verde minacciato dall’incombente espansione edilizia.

Si può raggiungere il parco con il caratteristico tram di Opicina.

 

Informazioni


Indirizzo: Strada nuova per Opicina, Trieste

Superficie totale: 23,50 ha

Impianto planimetrico: a bosco, irregolare

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

Peculiarità scenografiche e compositive: arena, laghetto

Specie botaniche di rilievo: acero campestre, acero trilobo, carpino nero, cipresso, ginestra, orniello, robinia, rovere, roverella

Servizi: campo da calcio

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Giardino_Palazzo_Valvason_Morpurgo_Udine

Giardino Palazzo Valvason Morpurgo

Il giardino di Palazzo Morpurgo, è sito nel cuore della città, tra via Savorgnana, piazzetta Belloni e piazza Duomo. L’area fu acquistata dalla famiglia Morpurgo nel 1871. Il giardino, forse ideato da Elio Morpurgo, venne realizzato tra il 1907 e il 1918. Collegato alla corte d’onore del palazzo da una loggia, si disponeva secondo una composizione tradizionale incentrata sulla fontana con la Ninfa, scolpita da Leonardo Liso.

Nel 1969 il complesso diventò proprietà comunale. Radicalmente ristrutturato tra il 2006 e il 2007, funge ora da collegamento con piazzetta Belloni e piazza Duomo. Sono state ricostituite le aiuole e i camminamenti in pietra delimitati da alberi e siepi, ed è stato restaurato il loggiato di stile neoclassico con volta a botte che conduce al giardino all’italiana e che esibisce al di sopra di una cornice architravata sormontata da due balaustre otto raffigurazioni allegoriche delle Quattro stagioni risalenti al 1782.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Savorgnana 12, Udine

Superficie totale: 0,05 ha

Impianto planimetrico: formale a schema geometrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Udine

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuoloni, fontana, loggia, peschiera

Specie botaniche di rilievo: il giardino non conserva esemplari storici

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