Parco_Archeologico_Castelraimondo_Forgaria

Parco Archeologico Castelraimondo

Il nome del sito, Castelraimondo, deriva da Zuc Scjaramont, il toponimo dell’altura che domina le vallate dei fiumi Tagliamento ed Arzino; ciò che resta di Castelraimondo forse è solo una parte dei tre fortilizi costruiti in posizione strategica, da cui si aveva il controllo di un vasto settore della pianura friulana e della via verso la Carnia ed il Norico.

Dagli scavi effettuati risulta che l’insediamento si formò nel IV secolo a. C. e fu abitato ininterrottamente fino al X secolo d. C. Prima del castello, quindi, qui sorgeva un villaggio fortificato, circondato da mura. Oggi possiamo ancora vedere un’abitazione protostorica, detta la “grande casa” per le sue notevoli dimensioni. Successivamente l’insediamento venne rinforzato con un murus gallicus, unafortificazione di tipo celtico, di cui è rimasta visibile una parte. Il terrapieno che si appoggiava a questo muro (largo 2,40/2,80 m) portava lo spessore della fortificazione a ben 11 metri. In epoca romana si eresse un ulteriore perimetro fortificato e delle torri difensive, trasformando Castelraimondo in una vera e propria fortezza.

Intorno al 430 per motivi a noi tuttora ignoti l’insediamento fu distrutto e abbandonato. Successivamente cominciò a essere usato come riparo dai pastori e da gente povera, che costruirono dei rifugi utilizzando i resti delle fortificazioni. Dal X secolo non risultano più insediamenti, ma tra la fine dell’anno Mille ed il XIII secolo sul costone occidentale dell’altura sorse un castello medievale, distrutto nel 1348.

Il parco archeologico di Castelraimondo è attrezzato con un percorso di visita e con pannelli esplicativi ed è sempre accessibile.

I reperti archeologici sono esposti nel Palazzo del Comune di Forgaria nel Friuli.

 

 

Informazioni


Visite guidate: chiamare il numero +39 0427 809091.
 

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Galleria_arte_moderna_Enrico_Cillia

Galleria d’Arte Moderna Enrico de Cillia

La pinacoteca si formò nel 1975 con la donazione del pittore e collezionista Enrico De Cillia di una cinquantina di opere dei maggiori esponenti della pittura friulana del Novecento: Altieri, Anzil, Bierti, Borta, Bront, Canci, Magnano, Celiberti, Ciussi, Coceani, Colò, Cussigh, Davanzo, Filipponi, Marra, Merlo, Pellis, Pittino, Saccomani, Sopracasa, Supan, Tavagnacco, Tubaro, Ursella, Variola, Zigaina. La collezione si è nel tempo consolidata attraverso gli apporti di artisti e privati e oggi rappresenta esaustivamente la carriera dell’artista cui è dedicata grazie all’acquisizione di ventisei olii del maestro nativo di Treppo.

La raccolta, ospitata nell’ottocentesco palazzo della Biblioteca, è corredata da esaurienti schede critiche nonché da oltre milletrecento libri d’arte e ospita spesso mostre temporanee d’arte e di fotografia.

La Galleria Enrico de Cilla fa parte della rete museale CarniaMusei.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Palazzo della Biblioteca, Via Giacomo Matteotti 13, Treppo Carnico

Servizi: bookshop, audioguida, visite guidate e laboratori didattici, animazione per bambini; accessibile ai diversamente abili

Informazioni: www.treppocarnico.org; Municipio di Treppo Carnico – Tel.: 0433 777023; Fax: 0433 777331; CarniaMusei – Tel.: 0433 487779; Fax: 0433 487760; www.carniamusei.org; E-mail: carnia.musei@cmcarnia.regione.fvg.it

Orari di apertura: da settembre a giugno sabato 16.00-18.00; domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; luglio e agosto da martedì a sabato 16.00-18.00, domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; chiuso il lunedì

Ingresso: intero 2,60 €; ridotto: 1,60 €;gratis con FVG Card

Tel.: 0433 777307

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Giardino_Ricasoli_Udine

Giardino Ricasoli

Il giardino Ricasoli, delimitato dalla Roggia di Palma, sorge tra le architetture sei-settecentesche del centro storico: il Seminario patriarcale, la chiesa di Sant’Antonio, il palazzo Arcivescovile e il palazzo Antonini Belgrado.

In epoca medievale il terreno era caratterizzato da una spianata coltivata a orti di pertinenza del vicino convento dei Filippini e, con la soppressione napoleonica dell’Ordine passò al Demanio, quindi nel 1866, a seguito dell’annessione del Friuli al Regno d’Italia, l’area retrostante il palazzo venne trasformata in giardino pubblico.

Il progetto fu affidato a Giuseppe Balzaretti, esponente dell’eclettismo storicista, già noto per le sue realizzazioni nel milanese, mentre in seguito Giuseppe Uberto Valentinis, esperto d’arte e restauratore, fu incaricato di ampliare il giardino sul piazzale dell’Arcivescovado che venne, infine, inaugurato nel 1872, e intitolato a Bettino Ricasoli.

Sono visibili interessanti parterre di bosso recentemente restaurati, eleganti fioriture e fontane, oltrechè diversi esemplari arborei autoctoni ed esotici di notevoli dimensioni quali una rovere, un calocedro, una sequoia, diversi cedri, faggi penduli e un enorme gelso in piazza Patriarcato, presso l’ansa della roggia.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Patriarcato, Udine

Superficie totale: 1,00 ha

Impianto planimetrico: romantico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Udine

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, fontana, pescheria, statue, vialetti

Specie botaniche di rilievo: amolo, cedro dell’Himalaya, cipresso di Lawson, faggio, gelso, ligustro lucido, magnolia, pino nero, sequoia, tasso, rovere, thuia gigante

Orari di apertura: dal 1° al 30 aprile 8.00-19.00; dal 1° maggio al 30 settembre 7.00-21.00; dal 1° al 31 ottobre 8.00-19.00; dal 1° novembre al 31 marzo 8.00-18.00

Servizi: parcheggio auto nei pressi; percorribile in bici

Come arrivare: in autobus con le linee 1 e 3 fermata Via Vittorio Veneto 24; linee 7, 8, 9 e 10 fermata Piazza Patriarcato

Segnalazioni: Ufficio verde pubblico, Via Nodari 37 – Tel. +39 0432 520651

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Castello_Pinzano

Castello di Pinzano al Tagliamento

 

 

Il complesso fortificato costituiva un presidio inespugnabile, protetto da più cinte murate, bastionature e torri, difeso naturalmente dal dirupo e dal sottostante fiume Tagliamento.

I signori di Pinzano vengono ricordati a partire dal XII secolo come vassalli dei duchi di Carinzia. Questa casata tenne la rocca fino al 1344, quando ne furono privati dal Patriarca a seguito di una sanguinosa faida familiare; nel 1352 il feudo fu ceduto ai Savorgnan che lo tennero fino al 1797, anno della caduta della Repubblica veneta.

L’abbandono secolare, le traversie subite durante la prima guerra mondiale e gli eventi sismici del 1928 e del 1976 hanno quasi del tutto cancellato le tracce dell’imponente complesso: attorno al mastio, di cui restano solo le fondamenta, sorgevano ben tre cinte murarie, i cui resti sono ancora visibili; qui si raccoglieva anche un piccolo borgo di cui si notano ancora le fondamenta ormai immerse nella macchia circostante, ma ancora apprezzabili ripercorrendo l’antica strada castellana.

Secondo una leggenda, nei sotterranei del castello ci sarebbero state una camera segreta che conteneva il prezioso tesoro dei Pinzano, frutto delle numerose scorrerie nel Friuli, nonché delle gallerie segrete che conducevano sino al Tagliamento.

Attualmente è in corso un progetto di recupero; i lavori hanno già portato alla luce le cantine del maniero voltate a botte.

 

Informazioni


Indirizzo: Via XX Settembre 60, Pinzano al Tagliamento

Stato di conservazione: in rovina

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Costa_dei_barbari

Costa dei Barbari

La Spiaggia Costa dei Barbari, nel comune di Duino Aurisina, si trova nei pressi di Sistiana, ed è delimitata da un lato da Portopiccolo e dall’altro dal Residence Europa. Per raggiungere la spiaggia provenendo da Trieste, poco prima di Sistiana, di fronte alla Pasticceria Costa dei Barbari, si può parcheggiare a pagamento su un vecchio tratto di strada dismesso sul lato mare. Da lì diversi sentieri scendono a picco sul mare. Oppure, ancora sulla Strada Costiera, provenendo da Trieste, poco dopo la discesa a Marina d’Aurisina, c’è un altro accesso la cui esistenza si deduce dalle auto parcheggiate intorno al suo imbocco. Anche qui un ripido sentiero, immerso nel bosco, porta rapidamente al mare.

La Costa dei Barbari è una bellissima spiaggia di ciottoli e scogli dove distendersi a prendere il sole integrale, ombreggiata dalla profumata vegetazione mediterranea. Non c’è alcun tipo di servizio, uno dei motivi per cui è molto tranquilla ed è prevalentemente naturista. Il mare qui è molto bello, azzurro, cristallino e straordinariamente trasparente, subito profondo come in tutta la costa rocciosa, la zona assolutamente splendida, ancora quasi selvaggia.

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Giardino_del_Torso_Udine

Giardino del Torso

Il giardino sorge presso il complesso di Palazzo Antonini Mangilli del Torso, segnato da una serie di percorsi misiti, ortogonali e curvilinei, che circoscrivono le grandi aiuole alberate e i parterre nel settore antistante alla fabbrica nobiliare.

Il primitivo edificio (affacciato sull’odierna piazza Garibaldi) che risale all’ottavo decennio del XVI secolo, fu voluto da Daniele Antonini.

Nel 1746 la residenza fu acquistata dai Mangilli, che forse riformarono il complesso nel corso del secolo XVIII.

Tra la seconda metà del Settecento e il primo decennio dell’Ottocento sarebbe stata realizzata una struttura loggiata che impalcava l’intero bordo settentrionale del giardino, mentre è ancora visibile la loggetta centrale affrescata a ‘grottesche’ di epoca successiva.

Nel 1851 si registarno altri sostanziali interventi architettonici per mano di Andrea Scala.

Nel 1924 il palazzo divenne di proprietà dalla famiglia del Torso che lo donò al Comune di Udine. A partire dal 1970 il giardino è stato adibito a verde pubblico ed è stato oggetto di un recente restauro: si è voluta mettere in risalto la struttura formale esistente, esaltando i valori prospettici e la simmetria del giardino barocco. La grande vasca con piante acquatiche davanti alla loggia, è intesa a valorizzarne l’elegante prospetto.

Nello spazio compreso tra la loggia e il Palazzo del Torso c’è un rifugio antiaereo interrato, rinvenuto durante i lavori di sistemazione del Giardino del Torso, che è stato riaperto dal Comune di Udine in memoria delle vittime delle barbarie belliche.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Sale, Udine

Superficie totale: 0,30 ha

Impianto planimetrico: all’inglese con schema geometrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Udine

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, laghetti artificiali, parterre, statue, vialetti

Specie botaniche di rilievo: bagolaro, bosso nano, leccio, paulonia, abete rosso, tasso

Orari di apertura: dal 1° al 30 aprile 8.00-19.00; dal 1° maggio al 30 settembre 7.00-21.00; dal 1° al 31 ottobre 8.00-19.00; dal 1° novembre al 31 marzo 8.00-18.00

Servizi: parcheggio auto nei pressi

Come arrivare: in autobus con le linee 2, 4, 5, 6, 10 e 11, fermata “Via del Gelso 14″

Segnalazioni: Ufficio verde pubblico, via Nodari, 37 – Tel. +39 0432 520651

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Lago_Barcis

Lago di Barcis

Il lago di Barcis è uno specchio d’acqua di origine artificiale, creato nel 1954 per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica, situato nel cuore della Valcellina, a 402 metri di altitudine; sulla sua sponda settentrionale sorge il paese di Barcis.

Si trova nelle vicinanze della Riserva naturale forra del Cellina e dalla Foresta del Prescudin.

La sua fama è dovuta non solo alla bellezza delle sue acque, di un verde brillante, ma pure alle molteplici possibilità di divertimento: sul lago di Barcis si possono praticare vela, surf, canoa, kayak, hovercraft, motonautica (vi si svolge una gara internazionale), immersioni subacquee, pesca sportiva; ma anche free-climbing, speleologia e parapendio, escursioni naturalistiche e pedalate in mountain bike su bellissimi percorsi.

 
 
 
 
 
 
 
 

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