Cascate_rio_Boncic1

Cascate rio Boncic

Il rio Boncic nasce dal pianoro di Campo de Bonis; dopo circa 1,5 km precipita attraverso una spettacolare successione di salti, alcuni dei quali alti più di dieci metri, da quota 670 m circa a quota 445 m. Le cascate si sviluppano in un ambiente naturale incontaminato, fra una folta vegetazione, in una stretta e tortuosa gola, incisa nel Flysh del Grivò, poco prima della confluenza nel Rio Bianco, affluente del Natisone. Si raggiungono partendo dal paese di Taipana (UD) e seguendo le indicazioni turistiche per il Campo di Bonis. Raggiunto il grande pianoro, si può parcheggiare presso l’azienda agrituristica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

ItinerariTiepolo

Tiepolo a Udine

Udine fu la prima città di terraferma nella quale Giambattista Tiepolo, non ancora trentenne, ottenne importanti commissioni che anticiparono il successo internazionale. Il giovane pittore “tutto spirito e foco” fu chiamato tra il 1726 e il 1729 dal Patriarca di Aquileia Dioniso Delfino e, più tardi, nel 1759, insieme al figlio Giandomenico, quando era già affermato e richiesto in tutte le maggiori Corti europee, dal suo successore e nipote Daniele Delfino.

 

 
 

 
 

 
 

 

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PALAZZO ARCIVESCOVILE
PIAZZA PATRIARCATO
Il Palazzo arcivescovile, già residenza patriarcale nel Cinquecento, ospita oggi il Museo Diocesano e le Gallerie del Tiepolo. Giambattista arrivò a Udine all’inizio del 1726, chiamato da Dioniso Delfino per decorare il palazzo appena restaurato. Per la stessa potente famiglia in quegli anni stava realizzando a Venezia un ciclo di grandi tele raffiguranti episodi di storia romana che andranno a decorare il palazzo di Ca’ Dolfin.
Il primo degli affreschi realizzati da Giambattista nel palazzo patriarcale, ancora legato al gusto barocco, raffigura San Michele che caccia dal Paradiso gli angeli ribelli e otto Storie della genesi entro i riquadri in stucco di Abondio Stazio. Nella Galleria degli Ospiti l’anno successivo raffigurò l’epopea dei Padri della Chiesa. Le finte architetture realizzate da Girolamo Mengozzi Colonna, brani di fantasia esuberante e di bravura illusionistica, sono finestre limpide entro cui la narrazione tiepolesca si svolge con l’incanto di una fiaba: Abramo e gli angeli, Rachele che nasconde gli idoli e l’Angelo che appare a Sara insieme a scene in monocromo e finte statue di Profetesse.
Nel soffitto Il sogno di Giacobbe, Il sacrificio di Isacco, Agar nel deserto. Sono scene in cui le grandi vicende della storia dell’umanità si sciolgono nella delicatezza dei sentimenti. Affreschi dove grazia e invenzione si risolvono in un bagno di luce, ambientati in una cornice rurale pervasa di sottile lirismo. Il tono è colloquiale, antiretorico. La presenza divina si rivela nella dimensione serena e dimessa della quotidianità. In Rachele nasconde gli idoli, il pittore esibisce il suo autoritratto nelle vesti di Giacobbe e quello della moglie, Cecilia Guardi, nel ruolo di Rachele. La Sala Rossa o del Tribunale, che Tiepolo conclude nel 1729, è sovrastata dalla straordinaria scenografia sotto-insù del Giudizio di Salomone, arditamente stagliata contro un cielo terso. Gli episodi dell’Antico testamento furono realizzati in stucco da Giovanni Maria Andreoli. Al 1733 risalgono, invece, i due tondi con raffiguranti santi della cappella palatina.

2

CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNZIATA
PIAZZA DUOMO
Nel 1726 Giambattista Tiepolo realizzò – pare in soli 10 giorni – la decorazione della Cappella del Santissimo Sacramento del Duomo, una spettacolare volta dipinta su cui si librano le schiere di angeli in volo. Successivamente per l’altare dipinse la pala della Resurrezione e nel 1733 la paletta con la Crocifissione, nel 1737 quella con i Santi Ermacora e Fortunato e, infine, un anno più tardi, la Trinità.

3

ORATORIO DELLA PURITÀ
PIAZZA DUOMO
Nel 1757 padre e figlio furono chiamati dal Patriarca Daniele Delfino che due anni prima aveva fatto costruire l’edificio dell’oratorio attiguo al Duomo. Giambattista vi dipinse la pala d’altare con l’Immacolata e il soffitto con la luminosissima Assunta portata in volo da un nugolo di angeli. Il figlio Giandomenico fu invece incaricato di realizzare gli otto grandi monocromi su fondo oro delle pareti che rappresentano episodi della Bibbia in cui furono protagonisti i fanciulli e le fanciulle a cui quella scuola sarebbe stata dedicata.

4

GALLERIA DI ARTE ANTICA E PINACOTECA DEL CASTELLO
Forte del successo ottenuto con gli affreschi del Duomo Giambattista fu chiamato a realizzare il fregio del Salone del Parlamento con Il Trionfo dei Cristiani sui Turchi che celebrava la vittoria veneziana nella battaglia di Lepanto del 1571.
Nel 1737 realizzò le due tele per la chiesa di Santa Maria dei Filippini con l’Angelo Custode e San Francesco di Sales ora conservati nella pinacoteca, insieme alla magniloquente tela allegorica che in origine ornava il soffitto di Palazzo Caiselli raffigurante La virtù e la Nobiltà trionfano sull’Ignoranza (1740-1743).
Il Consilium in arena è la singolare opera di Giandomenico che celebra il conte Filippo Florio, primo udinese che ottenne di essere ammesso all’Ordine dei Cavalieri di Malta, una scena corale e vivace che raffigura la società udinese con occhio spregiudicato.
ALTRO IN ZONA
Fortini_Vallo_Littorio

Fortini del Vallo Alpino del Littorio

Il Vallo Littorio era un sistema di opere fortificate realizzato prima dello scoppio della seconda guerra mondiale a difesa delle Alpi, dalla Francia fino al Carso, a presidio delle vie di comunicazione dal fondovalle fino alle quote elevate. In località Invillino, sulla riva destra del fiume Tagliamento, si trova un articolato complesso di gallerie ricavate su tre piani sotto la roccia dei rilievi montuosi, in grado di resistere isolato per diverso tempo, progettato per ritardare l’avanzata, facilitare il tiro delle artiglierie in fortezza e incanalare eventuali attacchi. La struttura è dotata di due ingressi, depositi e casematte per le postazioni delle mitragliatrici, nonché di un osservatorio a due visuali che permette di controllare il territorio da Invillino fino ad Enemonzo, mantenendo così il collegamento visivo con gli osservatori di Preone e Socchieve.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Invillino Località Plera, Villa Santina

Servizi: visite guidate, bookshop

Tel./fax: +39 0432 541305

Informazioni: www.parks.it/parco.colline.carnichewww.comune.villasantina.ud.it – Ufficio Accoglienza Turistica Villa Santina, Piazza Venezia 1 – Tel.: +39 0433 74040; e-mail: turismovilla@tiscali.it

Orari di apertura: su prenotazione con adeguato preavviso – Tel.: +39 334 9580496; chiuso il 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Spiaggia_del_bosco

Spiaggia al Bosco

La spiaggia chiamata “Al Bosco” è il tratto di arenile tra la spiaggia principale di Grado e la spiaggia di Pineta. Il nome è dato dalla zona boschiva che la circonda, dove si può parcheggiare a pagamento arrivando così proprio a ridosso della bella spiaggia sabbiosa lunga più di un chilometro. L’ingresso è gratuito; alcuni tratti sono in concessione e vi si possono noleggiare lettini e ombrelloni.

Il fondale qui è molto basso fino ai banchi di sabbia, l’acqua mai fredda, ideale per i bambini; oltre i banchi di sabbia l’acqua diventa più profonda. Questa spiaggia è sempre molto tranquilla, e l’ampia fascia alberata permette di riposare all’ombra e fare dei pic-nic.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

gorizia

Provincia di Gorizia

La Provincia di Gorizia è racchiusa tra l’estremo bordo meridionale delle Prealpi Giulie, rappresentate dai rilievi del Collio, e la laguna di Grado sul mare Adriatico; a Ovest la pianura friulana, a Est il confine con la Slovenia e le alture carsiche. Un territorio piccolo, ma ricco di peculiarità, che racchiude una grande ricchezza di paesaggi, oltre a tante testimonianze storiche e artistiche che rivelano influssi culturali germanici, slavi e latini. Nella provincia convivono le etnie slovena, italiana e friulana, che si armonizzano fra loro in particolare nella città di Gorizia.

Il tratto costiero è dominato dalla meravigliosa laguna di Grado, storico centro di epoca romana di cui sopravvivono testimonianze archeologiche, centro termale, luogo di sport acquatici e di golf, con lunghe spiagge dorate. La laguna è un suggestivo intreccio di canali tra isole e isolotti, dove sono state istituite due aree protette, habitat ideali per numerose specie di uccelli: la Riserva naturale della Valle Cavanata e la Riserva naturale della foce dell’Isonzo, dove vivono allo stato brado i cavalli Camargue. La fertile pianura dell’Isonzo presenta ampie distese di vigneti che producono vini di alta qualità, paesini pittoreschi e scorci panoramici di singolare bellezza. Risalendo la sua valle, l’Isonzo diventa sempre più selvaggio e affascinante.

Uno dei paesaggi più caratteristici della provincia di Gorizia e dell’intera regione è offerto dall’altipiano carsico, il cui terreno aspro e roccioso è coperto da una colorata vegetazione mediterranea. Area di alto valore naturalistico, ma anche storico: il Carso infatti è stato teatro di feroci combattimenti durante la prima guerra mondiale, i cui segni indelebili sono trincee, camminamenti e opere difensive che vengono recuperate e rese fruibili ai visitatori in un percorso della memoria che ha nel Sacrario di Redipuglia, che conserva i corpi di 100.000 soldati caduti, il suo punto di partenza.

Altro paesaggio caratteristico è costituito dalle dolci colline del Collio, costellate da piccoli borghi come Oslavia, Dolegna del Collio e Cormons e ricoperte di vigne che producono eccellenti vini.

I prodotti del mare e la tradizione mitteleuropea sono alla base della cucina goriziana. Si passa dal brodetto di pesce di Grado (boreto alla graisana) ai sapori più robusti, influenzati dall’enogastronomia slava ed austriaca: gnocchi di pane con lo speck, gnocchetti di fegato o di semolino in brodo, kaiserfleish (carrè di maiale affumicato accompagnato da crauti), gulasch, cacciagione, patate in tecia e brovada, cioè rape tagliate a fettine sottili, macerate nella vinaccia e poi cotte. Tra i dolci tipici, la gubana goriziana e la putizza (dolci ripieni di frutta secca), la pinza (tradizionale focaccia), le palacinche (omelette ripiene di marmellata di albicocche, o noci, o cioccolata).

Imperdibili i vini Doc con i marchi Collio e Isonzo: tra i bianchi, il Friulano e il Pinot; tra i rossi, il Cabernet, il Merlot e il corposo Refosco.

 

 

 

 

CULTURA
BORGHI TIPICI CASTELLI EVENTI
    MONUMENTI E SITI STORICI MONUMENTI RELIGIOSI MOSTRE
    MUSEI SITI ARCHEOLOGICI VILLE E PALAZZI
    NATURA
    CASCATE ESCURSIONI FIUMI
        GIARDINI E PARCHI GROTTE LAGHI E LAGUNE
          MONTAGNA PARCHI E RISERVE SPIAGGE
            ENOGASTRONOMIA
            RISTORANTI AGRITURISMO PIZZERIE
                  CANTINE PRODUTTORI
                    OSPITALITÀ
                    HOTEL BED & BREAKFAST AGRITURISMO
                        CAMPEGGI AFFITTACAMERE APPARTAMENTI PER VACANZE
                              SPORT
                              TREKKING E PASSEGGIATE MOUNTAIN BIKE CAVALLO
                                  SPORT ACQUATICI SPORT INVERNALI SPORT MONTAGNA
                                        Palazzo_Valvason_Morpurgo_Udine

                                        Palazzo Valvason Morpurgo

                                        Palazzo Valvason Morpurgo è uno degli edifici più ricchi di storia ed arte di Udine grazie alla sovrapposizione di interventi che i successivi proprietari hanno avviato per abbellire quello che in origine era un insieme di distinte abitazioni di diversi nobili locali.

                                        Il primo intervento in questo senso, nel Settecento, è dovuto probabilmente alla ricca famiglia dei Sarmede che iniziano ad ospitare molti artisti per decorare la residenza, con quadri e stucchi, ritratti e miniature. A fine Settecento, con i nuovi proprietari, i conti di Valvason, oltre ad ulteriori lavori strutturali fu deciso di aggiornare le decorazioni interne secondo il nuovo gusto neoclassico. L’incarico venne affidato a Giambattista Canal e a Giuseppe Borsato, che decorarono il piano nobile e lo scalone con un bellissimo ciclo di affreschi, opere tra le più rappresentative dello stile Neoclassico.

                                        Notevoli gli affreschi sul soffitto dello scalone di pietra, dove Canal dipinge le Allegorie della Fama e della Verità celebranti la famiglia Valvason, e quelli sul soffitto del salone d’onore: qui “Il carro di Apollo” è dipinto con una ricchezza di particolari e un’arditezza di illusionismo prospettico semplicemente spettacolari.

                                        Nel 1871 il palazzo fu acquistato dal mecenate barone Morpurgo, che lo riammoderna nelle strutture ma anche nel gusto, come testimoniano gli affreschi ornamentali tardo-ottocenteschi del primo piano. Grande importanza viene data al romantico giardino loggiato, la cui vasca d’acqua viene abbellita con un’elegante statua di gusto neoclassico raffigurante una Ninfa, dello scultore udinese Leonardo Liso.

                                        Nel 1969 il palazzo venne lasciato in eredità al Comune di Udine con l’impegno della sua destinazione museale. Ora è una sezione della Galleria d’Arte Moderna, di cui conserva gli archivi di Architettura e di Design.

                                        Informazioni


                                        Palazzo Valvason Morpurgo

                                        Via Savorgnana, 12, Udine – tel.: +39 0432 414742 / +39 0432 414719

                                        Orari di apertura: da martedì a domenica 15.00 – 18.00

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                                        Canovella de’ Zoppoli

                                        Canovella de’ Zoppoli è un’ampia spiaggia adiacente al porticciolo di Aurisina. Il suo nome fa riferimento ad antiche imbarcazioni, gli zoppoli appunto, che venivano usate dai pescatori sloveni. Da Aurisina si può scendere al mare attraverso un ripido sentiero, detto dei Pescatori, che offre una vista stupenda sul golfo. Più comodamente si raggiunge dalla Strada Costiera, seguendo l’indicazione Marina di Aurisina e scendendo una lunga scalinata.

                                        La spiaggia, di ciottoli, è bellissima: alle sue spalle macchia mediterranea e vigneti, e davanti il mare azzurro, straordinariamente trasparente. La spiaggia è libera e offre anche un chiosco-bar che in estate propone piatti di pesce fresco.

                                         

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