Borgo_Nogaredo_di_Corno

Borgo rurale di Nogaredo di Corno

Il borgo, risalente almeno alla fine del Duecento, si trova a pochi passi dal centro storico del comune di Coseano. Esso conserva gli edifici storici locali caratterizzati dai numerosi “androni” e portali. La piazza è stata riqualificata nel rispetto della tipicità del luogo. Nella zona tra il campanile e la chiesa di Nogaredo di Corno, e nei pressi dei ruderi dell’antica chiesa di Santa Margherita, che sorgeva non lontana sulla sponda sinistra del Corno, sono state trovate tracce di insediamenti di epoca romana.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Coseano, provincia di Udine

Informazioni: Comune di Coseano, Largo Municipio 14 – tel.: +39 0432 861556; fax: +39 0432 861289 – e-mail: segreteria@com-coseano.regione.fvg.it

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Palazzo_Attimis_Maniago

Palazzo d’Attimis-Maniago

Il Palazzo, eretto in piazza Italia in centro a Maniago, è un grande edificio del XV secolo, formato da tre corpi affacciati sulla piazza, le pertinenze rustiche (scuderia, granai), il giardino all’italiana (già accatastato in epoca napoleonica) e il grande parco.

La trasformazione ed il completamento della struttura come la vediamo oggi ebbero luogo fra il 1513 ed il 1750. Agli inizi del Seicento, la famiglia dei Signori di Maniago abbandonò il vecchio castello che si ergeva sopra l’abitato per trasferirsi nel centro del paese. La sistemazione definitiva e gli abbellimenti della residenza furono curati nel Settecento dal conte Fabio I di Maniago.

Sulla facciata più antica del Palazzo che dà sulla piazza si può ammirare un affresco (1550 circa), attribuito a Pomponio Amalteo, che raffigura il Leone di San Marco con, al posto del Vangelo, lo stemma del casato maniaghese. Nell’edificio accanto spicca una bella loggetta del Cinquecento di linee semplici.

Oltre un suggestivo giardino che si apre dietro il Palazzo, c’è un parco di circa 8 ettari che si estende fino ai piedi delle rovine del vecchio castello che sorgeva sulle vicine alture. Il parco oggi ospita una scuola ippica con delle scuderie.

Le vecchie scuderie del Palazzo invece si trovano sul lato sinistro del parco, dietro la chiesa dell’Immacolata.

 

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Museo_Archeologico_Friuli_occidentale

Museo Archeologico del Friuli occidentale

Il museo archeologico del Friuli occidentale, allestito presso il Castello di Torre, documenta, attraverso un’esposizione ricca di ricostruzioni, pannelli illustrativi e video, i numerosi ed importanti siti archeologici dell’alta pianura pordenonese occidentale, dalla Preistoria al Rinascimento. Sono raccolte ed esposte testimonianze dei siti preistorici più antichi di Grotte di Pradis, Sequals, Piancavallo, Bus de la Lum; di quelli Neolitici e dell’età del Rame della destra Tagliamento tra cui Fagnigola, Valer, Bannia di Fiume Veneto e Meduno; reperti dell’Età del Bronzo provenienti da Castellir di Palse, Sesto al Reghena e San Tomè di Dardago, unitamente alla ricostruzione di un forno per la fusione dei metalli. Nel museo, inoltre, sono custoditi i reperti archeologici rinvenuti nel sito palafitticolo di Palù di Livenza, dal 2011 patrimonio dell’Unesco.

Non mancano documentazioni delle strutture dei castellieri dell’Età del Ferro di Gradisca di Spilimbergo e di Palse di Porcia, e del sito del Monte Castelir presso Caneva; oggetti riferibili a luoghi di culto e alla necropoli di San Floriano di Polcenigo e dell’epoca della romanizzazione con corredi funerari rinvenuti nel territorio pordenonese; nonchè i preziosi manufatti della villa romana di Torre, delle necropoli dell’epoca tardoromana e altomedioevale, un tesoretto di monete d’argento del III secolo d.C. rinvenuto a Sacile.

Del cimitero tardoantico di Torre di Pordenone si espone la tomba di bambino riallestita nella sala così com’è stata scoperta. Sono anche stati ricostruiti i due contesti cimiteriali altomedioevali, quello di epoca longobarda di Tramonti di Sotto e quello post-carolingio emerso sotto le fondazioni del medioevale Palazzo Ricchieri di Pordenone. Un altro spazio è dedicato ad alcuni castelli del pordenonese oggetto di scavi archeologici, quello di Caneva e quello di Meduno.

Il percorso termina con uno spazio dedicato al castello, sede del museo, e alla figura del conte Giuseppe di Ragogna, archeologo e cultore di antichità che fu l’ultimo proprietario del maniero. Il conte, alla metà degli anni Cinquanta, realizzò diversi scavi nella villa romana di Torre di Pordenone e raccolse numerosissimi reperti, ceramiche, marmi e intonaci affrescati della villa. Sono stati ricostruiti alcuni vani, tra cui una decoraziane parietale risalente agli inizi del I secolo d.C. con una scena di Amazzonomachia.

Conclude l’esposizione museale una sala dedicata ad alcune collezioni di oggetti pervenuti al Museo grazie a donazioni: la collezione Micheluzzi di vasi etruschi e la collezione Coran di reperti magnogreci.

Informazioni

Indirizzo: Via Vittorio Veneto 19-21, Pordenone

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca; accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.pordenone.it

Orari di apertura: venerdì e sabato 15.00-18.00; domenica 10.00-12.00 e 15.00-18.00; aperture straordinarie su prenotazione

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,00; gratis con Fvg card

Visite: su prenotazione visite guidate al Museo Archeologico e al Castello o alla Villa Romana di Torreper gruppi di almeno 10 persone € 62,00

Tel./Fax: 0434 541433

E-mail: museo.archeologico@comune.pordenone.it

 

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Parco_delle_Rose_Grado

Parco delle Rose

Il parco è situato in un’area urbana bonificata a ridosso dell’arenile della spiaggia nuova. Fu realizzato tra il 1925 e il 1935 per volere dell’Azienda di cura e soggiorno, allora diretta dal poeta Biagio Marin. Le fotografie dell’epoca documentano una ricca varietà di rose in diverse parti del parco – più di 150 tipi – arricchita e rinnovata ogni anno.

Ultimati i lavori, l’arena semicircolare, con la sua quinta di pioppi italici, divenne un punto di aggregazione per manifestazioni diurne e serali.

Nel secondo dopoguerra il parco fu ridimensionato a causa della costruzione dell’ingresso principale dalla spiaggia; furono poi realizzati il minigolf, un campeggio, il Palazzo dei congressi, il Parco termale acquatico, i campi da tennis e la piscina scoperta.

Nel 1982 una parte del parco fu ridisegnata per creare il ‘Parco del drago verde’. Al suo interno si tengono molteplici eventi culturali, sportivi e di vario genere concentrati nella stagione estiva.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Viale Dante, Grado

Superficie totale: 2,50 ha

Impianto planimetrico: geometrico con percorsi rettilinei

Condizione giuridica: proprietà pubblica, comune di Grado

Peculiarità scenografiche e compositive: pergolato, piazzale a esedra (arena), viali

Specie botaniche di rilievo: glicine, pino d’Aleppo, pino marittimo, pino nero, pioppo bianco, platano, rose

Per informazioni: ufficio turistico di Grado

Viale Dante Alighieri, 72 – 34073 Grado (GO)

Tel.: +39 0431 877111

Fax: +39 0431 83509

info.grado@turismo.fvg.it

Ufficio Servizio URP e Turismo del Comune di Grado

Piazza Biagio Marin 4 – 34073 Grado (piano terra)

Tel.: +39 0431 898239

Fax: +39 0431 898205

urp@comunegrado.it

turismo@comunegrado.it

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Castello_Porcia

Castello di Porcia

Le prime notizie del maniero medievale che domina il centro storico di Porcia risalgono al 1188, quando Guecello I Signore di Prata, Porcia e Brugnera fu investito dal Patriarca di Aquileia del feudo e del castello. Il castello, tuttavia, dovrebbe risalire all’XI secolo e forse il mastio perfino al periodo romano.

A partire dal XII secolo è divenuto dimora permanente dei nobili di Porcia che governarono questi territori per quasi otto secoli e ancor oggi è residenza privata e, pertanto, visitabile solo all’esterno.

Il casato, che assurse al titolo comitale prima e al rango principesco poi, nel 1418 giurò fedeltà alla Serenissima, servendola fino alla conquista napoleonica; e anche dopo la fine del potere feudale i Porcia riuscirono a mantenere la proprietà del castello. Qui vi soggiornarono l’imperatore Carlo V d’Asburgo ed Enrico III di Polonia.

Originariamente le mura merlate sormontate da otto torri comprendevano la residenza nobiliare e una chiesa; progressivamente venne ampliato e ulteriormente fortificato. Nel corso dei secoli il castello ha subito numerose devastazioni – soprattutto a causa dei terremoti – e oggi si presenta come una struttura composita: un palazzo rinascimentale ed un edificio in stile veneziano sono, infatti, affiancati all’imponente torre medievale. Al suo interno si conservano alcune pitture quattrocentesche e gli affreschi di Giuseppe Bernardino Bison. Nel fabbricato delle cantine ci sono alcuni resti del Salone degli Stemmi e dei Diamanti che andò distrutto da un incendio nel XVI secolo.

Nelle vicinanze si trova il campanile della chiesa di San Giorgio, realizzato tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo, l’unico in regione ad avere un camminamento senza gradini. Girolamo di Porcia scrisse che su questo campanile – che nella foggia si ispira a quello di San Marco, a Venezia – “si può ascendere a cavallo”.

 

Informazioni


Indirizzo: Porcia

Visite: Cantine dei Principi di Porcia e Brugnera, sempre aperte

Informazioni: www.porcia.com

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Clauiano2

Clauiano

Le testimonianze dell’esistenza del borgo risalgono al 1031, quando venne menzionato con il toponimo di Cleuian che forse fu derivato dal nome di un possidente locale (forse Claudius o Clavius).

Due sono gli antichi borghi attorno a cui si raccolgono le case storiche: quello di San Martino, dove si trovano gli edifici più antichi, risalenti al tardo Quattrocento; e quello di San Giorgio, quest’ultimo riunito attorno all’omonima chiesa e nei cui pressi c’era la centa, un rudimentale sistema difensivo di epoca medioevale molto diffuso nei paesi della pianura friulana.

La Chiesa di San Marco ha origini paleocristiane, mentre quella di San Giorgio è di costruzione settecentesca. Le case del borgo furono edificate con pietre e sassi del torrente Torre, che fungono da rustico decoro dei portali delle ville rurali, e con i mattoni e i coppi realizzati nelle fornaci della zona. Tra dimore di pregio storico, che hanno fatto includere il paese tra i borghi più belli d’Italia, spiccano la quattrocentesca Casa Gardellini, la più vecchia del borgo, con la facciata decorata a losanghe bianche e rosse, e le abitazioni nobiliari settecentesche come Casa Menotti e Casa de Checo, con gli splendidi portali e le finestre riquadrate in pietra.

Villa Ariis, con un portale in pietra sormontato da una bifora e dal Leone di San Marco, è un tipico complesso padronale con rustici annessi e grande orto recintato da una muraglia merlata.

Casa Palladino, la cui facciata è ornata da una meridiana, consta di una tipica corte friulana del XVIII secolo con loggia colonnata.

Il complesso di rustici di Casa Bosco riporta in facciata iscrizioni e decorazioni geometriche cinquecentesche. Villa Manin è, invece, una dimora nobiliare settecentesca di forme classiche, preceduta da una corte d´onore, che appartenne al potente casato della Serenissima. Casa Foffani, palazzo urbano ottocentesco, conserva soffitti con stucchi settecenteschi, mentre i fabbricati rustici, raccolti attorno a questa come alle altre case padronali, erano usati per la produzione del vino, la conservazione del tabacco e delle granaglie e per l’allevamento del baco da seta.

 

Informazioni


Dove: Clauiano è una frazione del Comune di Trivignano Udinese in Provincia di Udine

 

Informazioni: Comune di Trivignano Udinese, Piazza Municipio 5

www.comune.trivignano-udinese.ud.it – Tel.: +39 0432 999002; Fax: +39 0432 999559; e-mail: protocollo@com-trivignano-udinese.regione.fvg.it

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Aquario_Marino_Trieste

Civico Aquario Marino

L’Aquario di Trieste è stato inaugurato nel 1933 negli spazi della Pescheria Centrale della città. La fauna ospitata al Civico Aquario Marino è costituita da specie marine provenienti prevalentemente dal Golfo di Trieste, ma si incontrano anche specie esotiche come quelle della barriera corallina, stimolando il visitatore a riflettere sull’importanza della biodiversità, sulla sostenibilità e sul bisogno di preservare il fragile equilibrio del mondo marino.

Al piano inferiore sono collocati gli acquari, una trentina di vasche alimentate con acqua marina, prelevata dal porto e filtrata all’interno della torre dell’orologio: nelle cinque vasche maggiori si ricreano gli habitat dell’alto Adriatico (allevamento di mitili, barriere artificiali sommerse, relitto, molo e ambiente pelagico), nella grande vasca ottagonale sono ospitati piccoli squali e razze, mentre nelle vasche minori trovano posto le specie tipiche del Mediterraneo (astici, aragoste, orate, branzini, scorfani, dentici, murene, cefali e mormore).

Al piano superiore è stato allestito un vivarium, con terrari che accolgono numerose specie di anfibi e rettili appartenenti alla fauna autoctona. C’è anche una sezione dove è stato ricostruito il biotipo degli stagni carsici: ambiente naturale in cui vivono e si riproducono gli ululoni, i rospi comuni e le rane verdi. A rotazione vengono ospitati anche grossi esemplari tropicali come iguana, pitoni e boa.

 

Informazioni


Indirizzo: Molo Pescheria 2, Riva Nazario Sauro 1, Trieste

Servizi: visite guidate su prenotazione; accessibile ai disabili; Trieste City Pod

Orari di apertura: dal 1 novembre al 31 marzo 9.00-13.30; dal 1 aprile al 3 novembre 9.00-19.00; chiuso il mercoledì

Ingresso: intero € 4,50; ridotto € 3,00; gratuito per i bambini fino ai 5 anni

Informazioni: www.aquariomarinotrieste.it

Come arrivare: in autobus con le linee 8, 9, 10, 30

Tel.: 040 306201

Fax: 040 3220520

E-mail: acquario@comune.trieste.it

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