Castello_Valvasone

Castello di Valvasone

Il sito, che reca tracce di fortificazioni di età tardo-antica, fu conteso da numerose casate feudali, finchè alla fine del Duecento divenne possesso stabile dei signori di Cucagna.

Il complesso, che ha perso gran parte degli apparati difensivi medievali, fu notevolmente trasformato nel Cinquecento con la realizzazione di una serie di edifici rinascimentali raccolti attorno al cortile.

Superato il profondo fossato, si accede al cortile attraverso l’unica porta che sostituisce l’antico ponte levatoio. Nel cortile interno è visibile la base del quattrocentesco mastio – in origine alto 18 metri, che fu demolito nel 1884 perché pericolante – e il porticato ad archi ribassati edificato alla fine del Settecento.

All’interno, in un salone decorato da un fregio pittorico del tardo Cinquecento, all’inizio dell’Ottocento è stato costruito un teatrino. Altra particolarità è rappresentata dalla “cavana” che si apre sotto gli edifici, ossia un vano a fior d’acqua utilizzato per l’approdo delle imbarcazioni; infatti, probabilmente Valvasone era anticamente circondata da due rami del Tagliamento.

Il castello ospitò Gregorio XII, Pio VI e Napoleone.

Nell’attuale piazza castello c’è ancora la torre delle ore ed edifici con stemmi dipinti sulla facciata. Il borgo comprende i portici medievali e il duomo con all’interno le portelle dell’organo dipinte da Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone e da Pomponio Amalteo, una pala di Giulio Quaglio e il paliotto marmoreo del Cabianca.

 

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Castello, Valvasone

Eventi: in settembre Rievocazione storica medievale

Visite: in occasione di eventi o su prenotazione contattando la Pro Loco di Valvasone – Tel.: 0434 898898; E-mail:info.valvasone@gmail.com

Informazioni: www.provalvasone.it; www.consorziocastelli.it

Segreteria del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia, tel.: 0432 288588; fax: 0432 229790; E-mail: info@consorziocastelli.it

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Grotta Torri di Slivia

La Grotta delle Torri di Slivia (Pejca v Lascu in sloveno) è stata una delle prime grotte del Carso Triestino ad essere esplorata: il 6 gennaio 1885 gli speleologi della Società degli alpinisti triestini si trovarono di fronte delle imponenti formazioni stalagmitiche (torri), da cui derivò il nome della grotta, che ha uno sviluppo lineare di 554 metri. Nel 1964 il presidente del Gruppo speleologico triestino, Romano Ambroso, iniziò, quasi da solo, i lavori di adattamento per renderla fruibile al pubblico, e nel 1968 finalmente la grotta aprì al turismo.           Negli anni successivi la gestione della grotta passò di mano più volte, per tornare infine ai proprietari del terreno.

La grotta delle Torri di Slivia è considerata una delle meraviglie del Carso triestino: si sviluppa in vani adornati di bellissime vele, eccentriche, stalattiti e stalagmiti, che raggiungono altezze anche di 7 metri per 10 tonnellate di peso. Le concrezioni più famose sono le 8 torri stalagmitiche da cui la grotta prende il nome.

Nella grotta vivono tre specie di pipistrelli, protetti da un’illuminazione parziale della cavità e dalla regolamentazione dell’accesso dei visitatori sulla base dei ritmi della natura.

Alla grotta si può accedere da un pozzo naturale profondo circa 30 metri, dal quale è possibile calarsi solo con attrezzature speleologiche, e da un ingresso artificiale che porta a 60 metri sotto terra attraverso una scalinata di 200 gradini.

La cavità si trova sotto una delle proprietà dell’azienda agricola Le Torri di Slivia ed è un esempio di tutela attiva di un sito naturalistico nato da una stretta collaborazione con il Museo di storia naturale di Trieste e con la Facoltà di Geologia dell’Università di Trieste.

L’agriturismo “Torri di Slivia” funge da biglietteria e punto di partenza per visitare la grotta. Le visite sono tutte guidate (italiano, sloveno, inglese e tedesco), con partenza ad orari fissi.

Per i gruppi inferiori a 15 persone non è necessaria la prenotazione, mentre per i gruppi organizzati superiori ai 15 visitatori è consigliata la prenotazione.

Il percorso interno è illuminato artificialmente e si snoda attraverso comodi gradini e sentieri in ambienti ampi. La temperatura interna varia a seconda delle stagioni dai 3 ai 9 gradi centigradi.

 

Informazioni


Orari (gli orari si riferiscono alla partenza di ogni visita, per le visite fuori orario è necessaria la prenotazione):

gennaio/febbraio: su prenotazione minimo 8 persone

marzo/aprile/maggio: sabato domenica e festivi 10,30, 14,00, 15,30

giugno/settembre/ottobre: sabato domenica e festivi 10,30, 14,00, 15,30

luglio/agosto: tutti i giorni 10,30, 14,00, 15,30, 17,00

novembre/dicembre: su prenotazione minimo 8 persone

Prezzi: intero            € 8,00; ridotto dai 4 ai 12 anni / scuole / gruppi organizzati di almeno 15 persone € 6,00; bambini fino a tre anni gratis, FVG CARD gratis.

L’ingresso comprende: visita guidata con guida naturalistica o speleologica; trasporto con Agribus all’ingresso della grotta e ritorno; dotazione di caschetti protettivi con lampada.

 

Informazioni: Azienda agricola Le Torri di Slivia, Aurisina Cave 62/A – 34011 Duino Aurisina (TS) – Tel: +39 338 3515876 – info@letorridislivia.netwww.letorridislivia.net

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Castello_Cassacco

Castello di Cassacco

Il castello di Cassacco è stato edificato sui resti di fondazioni tardo romane. Tra l’XI e il XII secolo fu eretta la torre Sud per difendere i signori Cassinberg. Successivamente appartenne ai della Torre, ai Savorgnan della Bandiera e infine nel 1466 per volontà del Patriarca Bertrando fu ceduto ai Signori di Montegnacco che mantennero la proprietà fino al 1947.

Data la posizione strategicamente poco importante, il maniero non fu al centro dei fatti d’arme che coivolsero i fortilizi della Patria del Friuli e riuscì a mantenere quasi inalterata la sua fisionomia castellana se si eccettuano i rifacimenti quattrocenteschi: due torri quadrangolari con merlatura aggettante sorretta da archetti pensili fiancheggiano il corpo centrale, attorniati dalla cinta muraria con i camminamenti di ronda.

Da Aquileia provengono due altorilievi romani effigiati, trasportati qui nel XVI secolo, e recentemente restaurati e collocati sul lato nord della parete lungo il fossato.

Secondo una leggenda il castello era collegato a quello della vicina Tricesimo da un cunicolo sotterraneo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cassimberg 10, Cassacco

Servizi: visite didattiche, ricevimenti, convegni, bed & breakfast, catering, partecipa a Castelli Aperti

Orario di apertura: sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 18 (orario di inizio dell’ultima visita)

Visite: visitabile su appuntamento tramite il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; E-mail: visite@consorziocastelli.it

Come arrivare: raggiungibile dai centri più vicini con il servizio pubblico di autocorriere.

Tel.: 0432 880534/0432 881327

E-mail: castellodicassacco@libero.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it

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Parco delle risorgive di Codroipo

Il territorio, una zona umida di grande valore naturalistico e biodiversità, ricchissimo di acque di risorgiva e corsi d’acqua affioranti, è percorso da sentieri e ponti. Vi si possono osservare le olle sorgive, i fontanili, le torbiere alcaline e i molinieti, inverditi dai grossi ceppi del giunco nero. Le acque tiepide defluiscono poi in stretti ruscelletti, i “ghebi” che alimentano il fiume Stella. Altre rogge più ampie sono sorte in seguito alla canalizzazione artificiale; la roggia di San Odorico, anticamente forniva l’acqua ai mulini di Bert, Bosa e della Siega. I due corsi principali sono l’Acqua Reale e l’Acqua Bianca.

Le varietà floristiche vantano specie endemiche come i ciuffi rosa pastello dell’armeria delle paludi, la genziana alata, orchidee e il giallo dell’erucastro, simbolo della zona delle risorgive. Vicino ai corsi d’acqua, invece, si distinguono l’ontano nero, il pioppo e il salice argenteo.

Le zone boscate lungo le rive sono abitate da volpi, lepri, caprioli e scoiattoli. La macchia è animata dal canto flautato del rigogolo, dal regolo variopinto, dalla ghiandaia e dal picchio rosso, nonché da qualche rapace come la poiana e lo sparviero.

 

Informazioni


Ubicazione: Comune di Codroipo

Estensione: 45 ettari

Informazioni: www.comune.codroipo.ud.it

Orari di apertura: sempre visitabile

Servizi: visite per scolaresche

Ingresso: libero

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Borgo di Villafredda

Il borgo di Villafredda, situato su un colle nei pressi di Tarcento, ha antiche origini feudali. Le mura turrite proteggono ancora l’abitato risalente al XIV secolo. Inizialmente il luogo era detto Burgfried, in tedesco borgo vecchio, mentre più tardo sembrerebbe il toponimo Villa Frigida.

All’interno del borgo si trovano la piccola chiesa della Trinità e il complesso di Villa Liruti Biasutti, che appartenne ai nobili signori del luogo, cui si accede da una torre-porta merlata di colore rosso, circondata da un parco secolare.

Nel borgo di Villafredda si trova anche una famosa osteria che ha trovato spazio nei rustici ambienti di una casa colonica risalente al XVII secolo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Loneriacco, Tarcento, provincia di Udine

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Museo Archeologico Medievale

Il museo propone al visitatore le vestigia dei castelli di epoca feudale, edificati tra il XII e il XIII secolo e posti a presidio della strada che da Cividale portava al Norico, che costituiscono il patrimonio monumentale e archeologico medievale del territorio: Attimis Superiore e Inferiore, Partistagno, Soffumbergo, Zucco, Cucagna, Cergneu, Motta e Zuccola.

Il percorso affronta la storia delle fortificazioni e della loro evoluzione architettonica, con sezioni dedicate alla coniazione della moneta nella zecca medievale, alle fasi del lavoro dell’archeologo e il metodo stratigrafico. Ampio spazio è dato alla ricostruzione della vita negli ambienti castellani del basso Medioevo, alle armi e alle armature nell’età feudale, infine, ai ritrovamenti, come la più antica Madonna lignea del Friuli, risalente alla metà del XIII secolo.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Principale 99, Attimis

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoattimis.it

Orario apertura: da marzo a dicembre la domenica 10.00-13.00 e 14.00-19.00; aperture straordinarie su prenotazione – tel.: 329 8993616

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00 (dai 6 ai 14 e oltre i 65 anni); gratuito fino a 6 anni e disabili

Tel.: 0432 789700 / 329 8993616

Fax: 0432 789700

E-mail: info@museoattimis.it

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Palazzo del Lloyd Triestino

Il palazzo fu realizzato tra il 1880 e il 1883 dall’architetto viennese Ernesto von Ferstel per la potente società di navigazione del Lloyd austriaco.

Nella severa facciata di ispirazione rinascimentale si aprono due nicchie che accolgono le due fontane con le statue di Teti e Venere, che rappresentano l’acqua dolce e l’acqua salsa, a ricordo della signoria sul mare lungo le rotte del Mediterraneo e dell’Estremo Oriente. Le sculture furono realizzate da Giuseppe Pokorny e Ugo Härdlt. A coronamento dell’edificio sono poste statue allegoriche e due Vittorie alate che reggono l’emblema della compagnia.

Al suo interno un grande scalone in pietra carsica conduce all’ampio salone del primo piano con soffitto dorato sul quale sono ritratti gli imperatori asburgici Francesco Giuseppe ed Elisabetta d’Austria, Sissi.

Le sale sono decorate con stucchi a motivi marini e ospitano quadri di pittori triestini: vi sono due quadri di Giuseppe Barison raffiguranti il Commercio e l’Industria, e, ancora, la Pancogola servolana di Edgardo Sambo, il bassorilievo di Giovanni Mayer, la Saturnia Tellus che si trovava sull’omonima nave. Nei corridoi si trovano i modellini delle navi che hanno solcato i mari per il Lloyd Austriaco.

Oggi il palazzo è sede della Giunta della Regione Friuli Venezia Giulia.

 

Informazioni


Dove: Piazza Unità d’Italia, Trieste

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