Socchieve

Socchieve

Socchieve è una delle borgate più antiche della Carnia di cui si ha menzione fin dall’anno Mille. Il nome, dal latino “sub clivo”, si è trasformato nei secoli in “sot la cleva” e si riferisce alla posizione ai piedi del colle. Sull’altura si ergeva un tempo il castello dei signori di Socchieve e oggi sorge l’antica pieve di Santa Maria Assunta di Castoia.

Il comune, assai esteso, va dalle pendici del Col Gentile fino al passo Rest e include le frazioni di Nonta, Mediis, Priuso, Lungis, Viaso, Dilignidis e Feltrone, nonché le borgate Chiamesans e Siega, sulle sponde del torrente Lumiei, e numerosi casolari sparsi sulle alture attorno al Tagliamento fra i quali Spaia, Avaris, Dalchia, Val, Caprizzi, Cavallaria e Campo.

Nel centro di Socchieve la chiesa di San Martino conserva nel presbiterio un importante ciclo di affreschi del maggior pittore carnico del Rinascimento, Gianfrancesco da Tolmezzo.

Tra i percorsi naturalistici si possono includere la visita alle malghe Mediana, Chiansaveit, Valuta, Monteriù, Pezzeit e Chiarzò oppure al piccolo rifugio di Grasia.

A Socchieve fra luglio e agosto si tiene la Rassegna artigianale e artistica della Carnia, una vetrina del tradizionale artigianato locale: mobili, tessuti, abbigliamento, ceramica, orologeria, pelletteria, lavori di ricamo, legni intagliati.

L’ultimo sabato e domenica di luglio, a Mediis, c’è la famosa Sagra Das Cartufolas, che propone piatti tradizionali a base di patate.

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Antiquarium_Motta_Mostra_del_Fossile_Povoletto

Antiquarium della Motta e Mostra del Fossile

All’interno della splendida villa Pitotti di Povoletto sono ospitate la Collezione archeologica medievale del Castello della Motta di Savorgnano e la Collezione Paleontologica Territoriale.

Nella sezione dell’Antiquarium sono documentate le numerose campagne di scavo archeologiche avviate dal 1997 nel castello di Savorgnano del Torre. I reperti evidenziano le fasi di vita dell’insediamento fortificato appartenuto alla famiglia feudale dei Savorgnan e offrono uno spaccato della quotidianità dei Signori del Castello fra il VII e il XV secolo.

Al piano terra inizia il percorso di visita con una panoranica sulla “terra dei nove castelli”: da Cividale del Friuli a Nimis fino a Povoletto. Un grande cavallo a dimensione reale svetta in una delle sale con un cavaliere in armatura. Nella sezione della Mostra del fossile sono raccolti reperti provenienti prevalentemente dalle Alpi Carniche e dalle Prealpi Giulie. La storia geologica del Friuli Venezia Giulia è ripercorsa attraverso esemplari esposti nelle bacheche e la spiegazione del processo di fossilizzazione.

Nella sezione paleontologica risalta lo scheletro dell’ursus speleaus, un esemplare di orso oggi estinto che è stato rinvenuto in una grotta nei dintorni di Forame di Attimis. La sezione si compone di oggetti e testimonianze raccolte in parte dal compianto Romano Binutti, appassionato e collezionista di Attimis.

L’Antiquarium della Motta e la Mostra del Fossile sono coordinati con il Museo Archeologico Medioevale di Attimis.

 

Informazioni


Indirizzo: Villa Pitotti, Via Roma 40, Povoletto

Orari di apertura: domenica 10.00-13.00 e 14.00-19.00; l’Antiquarium riaprirà al pubblico la prima domenica di marzo, è comunque possibile effettuare visite guidate su prenotazione

Servizi: laboratori e percorsi didattici

Visite: visite guidate su prenotazione – Tel.: 339 6361336

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00 (dai 6 ai 14 anni e oltre i 65 anni); gratuito fino a 6 anni e disabili

E-mail: info@antiquariumpovoletto.it

Informazioni: www.antiquariumpovoletto.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castello_Caporiacco

Castello di Caporiacco

Nel XII secolo i Caporiacco avevano giuridizione sull’omonima località, cui si aggiunsero nel 1219 quelle di Tarcento, Invillino e Castelporpetto. Nel 1248 i nobili si allearono con Ezzelino III da Romano contro il Patriarca Gregorio di Montelongo che per vendicarsi espugnò e distrusse il maniero.

Nel 1300 – estintisi i Caporiacco – il castello fu ceduto dal Patriarca a Randolfino di Villalta che ne assunse il predicato. Dieci anni dopo la fortezza fu incendiata dalle truppe del conte di Gorizia; ricostruito nel 1351 fu assaltato dai soldati patriarcali di Nicolò di Lussemburgo e, infine, dal 1419 fu soggetto alla Repubblica veneziana.

Venne saccheggiato dai contadini nella rivolta del Giovedì Grasso del 1511 e il terremoto che seguì poco tempo dopo lo ridusse alla rovina. Ulteriormente danneggiato dal sisma del 1976, è stato parzialmente ripristinato nel 2013: ricostruiti il corpo principale e la cosiddetta Casa del Frate, collegati un tempo dalla torre del mastio, ancora mancante.

 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Sottocastello, frazione Caporiacco, Colloredo di Monte Albano

Visite: solo esterni

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Dama_Bianca

Dama Bianca

La “Dama Bianca” è un piccolo stabilimento balneare a pagamento situato nel caratteristico porticciolo di Duino. L’ingresso è adiacente all’omonimo ristorante. La spiaggia è di ciottoli, il mare trasparente e profondo.

È accessibile ai disabili ed è aperta dal 1° giugno al 30 settembre, dalle 8.30 alle 18.00.

Il numero telefonico di riferimento è lo 040 208137.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

Comprensorio_difensivo_Dolina_XV_Bersaglieri

Comprensorio difensivo della Dolina del XV Bersaglieri

Il Museo all’aperto si trova sui campi di battaglia dell’altopiano carsico noto come Monte Sei Busi, tra Fogliano Redipuglia e Ronchi dei Legionari, a poca distanza dal Sacrario dei Centomila. I sentieri segnalati conducono alle trincee, ai tunnel e alle postazioni militari – dalla prima linea alle retrovie – costruiti dai soldati di entrambi gli eserciti. Questa zona passò in mano italiana nell’ottobre del 1915 con la terza Battaglia dell’Isonzo, divenendo poi sede di un piccolo ospedale militare, i cui ruderi sono ancora visibili nella dolina del XV Bersaglieri, insieme ai resti di alcune baracche per i soldati e la fossa comune coperta da un tumulo con un’iscrizione dell’epoca.

Seguendo i ripristinati camminamenti si raggiunge la linea fortificata, in cemento armato, all’altezza del cippo altimetrico dove è stato ricostruito un campo di battaglia con le ravvicinate postazioni italiane e austro-ungariche e la “terra di nessuno” cinta da fili spinati.

Visite guidate a cura di esperti sulla Prima Guerra Mondiale dei Sentieri di Pace sono prenotabili presso l’ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica, situato nelle immediate vicinanze.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Informazioni e visite guidate: Sentieri di Pacepresso l’Ufficio turistico di Fogliano Redipuglia (IAT),Via III Armata 54Tel.: 0481 489139;www.prolocofoglianoredipuglia.it; E-mail:plfogliano@tiscali.it

Come arrivare: raggiungibile in auto dopo aver percorso circa due chilometri e mezzo della strada che collega Redipuglia a Doberdò del Lago. Il sentiero prosegue a piedi verso la cima del Monte Sei Busi (118 metri sul livello del mare)

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Museo_Diocesano_Gallerie_Tiepolo_Udine

Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo

Nel Palazzo Arcivescovile di Udine, già residenza del Patriarca d’Aquileia, é custodito il patrimonio artistico proveniente dalle parrocchie della diocesi di Udine. Le sale del primo piano espongono 53 pezzi di scultura lignea databili dal XII al XVIII secolo, nonchè opere di due artisti rinascimentali friulani attivi a Udine: Domenico Mioni da Tolmezzo (1448-1507) e il nipote Giovanni Martini (1475-1535).

Ci sono, inoltre, affreschi realizzati tra il 1726 e il 1729 da Giambattista Tiepolo, voluti dal Patriarca Dionisio Dolfin. Il soffitto dello Scalone d’onore, disegnato dall’architetto Domenico Rossi, è ornato dagli stucchi del luganese Abondio Stazio che inquadrano il San Michele che scaccia gli Angeli ribelli; la Galleria degli ospiti, ritmata dalle quadrature di Gerolamo Mengozzi Colonna, è illustrata con le storie degli antichi Patriarchi e il grande riquadro con Rachele che nasconde gli idoli; da ultima, la Sala rossa o del Tribunale, in cui il pittore dipinse Il Giudizio di Salomone.

Al piano nobile si possono ammirare le singolari grottesche realizzate nel Cinquecento da Giovanni da Udine nella Sala azzurra, gli stucchi di Giovanni Maria Andreoli nella Sala gialla e la Biblioteca patriarcale, ornata dalle tele di Nicolò Bambini rappresentanti le allegorie trionfali della Sapienza e della Fede. Disposta su due piani, essa custodisce codici miniati, incunaboli e cinquecentine e, per volere di Diosino Dolfin fu aperta alla pubblica consultazione degli uomini di scienza e di lettere.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Patriarcato 1, Udine

Servizi: bookshop, audioguide; accessibile ai disabili

Informazioni: www.musdioc-tiepolo.itwww.udinecultura.it – www.provincia.udine.it/musei

Orari di apertura: da lunedì a domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.00; chiuso il martedì e nei giorni di Pasqua, 25 dicembre, 1° gennaio

Ingresso: intero € 7,00; ridotto € 5,00 (gruppi di almeno 15 persone, oltre i 65 anni); ridotto studenti € 3,00 (da 6 a 18 anni e gruppi scolastici); gratuito fino a 6 anni, disabili, titolari FVG Card

Visite: per gruppi scolastici, laboratorio didattico e visita guidata gratuiti; visite

guidate per gruppi di almeno 15 persone € 70,00; prenotazione presso il Servizio didattica – Tel.: 0432 298056; E-mail: didattica @musdioc-tiepolo.it

Tel.: 0432 25003

Fax: 0432 25003

E-mail: info@musdioc-tiepolo.it

×

 

ALTRO IN ZONA
Museo_Archeologico_Laguna

Museo Archeologico della Laguna

Questa piccola realtà museale custodisce un patrimonio di oltre cinquecento manufatti, rinvenuti in varie località delle lagune di Marano e Grado e lungo la fascia costiera, molti dei quali inediti e frutto di recuperi occasionali. Numerosi reperti sono legati alla vita quotidiana come ceramiche da mensa e da cucina, lucerne, vasellame in vetro, utensili in metallo, monete e pipe. Oggetti che testimoniano le tappe più importanti dello sviluppo insediativo e delle trasformazioni paesaggistiche della fascia perilagunare dall’età neolitica e del bronzo, all’epoca romana, fino al Medioevo e al Rinascimento. Nel percorso sono, inoltre, descritte l’evoluzione geologica della Laguna e la distribuzione territoriale delle presenze antiche.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Centro Civico (ingresso da Piazza Risanamento) Via Sinodo 28, Marano Lagunare

Servizi: laboratorio didattico per scuole, visita guidata per gruppi su prenotazione

Informazioni: www.comune.maranolagunare.ud.it

Orari di apertura: martedì 9.30-12.30 e 15.00-18.00; venerdì 15.00-18.00; su richiesta in altri giorni e orari

Ingresso: gratuito

Tel.: 0431 640506

Fax: 0431 67930

E-mail: museolaguna@comune.maranolagunare.ud.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE