ItinerariPacassi

Nicolò Pacassi: itinerari a Gorizia e dintorni

I Pacassi erano un’antichissima famiglia scalpellini di origine greca che sul finire del Cinquecento si trasferirono a Gorizia dove allora stavano sorgendo importanti cantieri come la chiesa di san Giovanni Battista (eretta a spese del barone Dornberg), il palazzo di Carlo Zengraf di Grafenberg e la chiesa dei padri cappuccini. Lungo tutto il Seicento questi maestri scalpellini lavorarono tra il santuario della Castagnevizza e il Seminario Werdenbergico, costruendo altari in marmi policromi per le chiese del Friuli e della Slovenia.

Giovanni III è l’ultimo dei Pacassi nato a Gorizia che nel primo decennio del Settecento si trasferì a Vienna per lavorare alla cripta dei Cappuccini. A Wiener Neustadt nacque il figlio Nicolò (1716-1790), da sempre ritenuto un goriziano per i meriti artistici che tributò alla città e che fu primo architetto di Corte di Maria Teresa d’Austria meritando anche il titolo di barone

 

 

Vedi
G. Ludovico e F. Castellan, Itinerari pacassiani a Gorizia e nel Friuli goriziano, Associazione Goriziana “Amici dei Musei”, Mariano del Friuli 1998

G. Ludovico e F. Castellan, Itinerari pacassiani II. Friuli, Carinzia e Slovenia, Associazione Goriziana “Amici dei Musei”, Mariano del Friuli 2000

G. Ludovico, F. Castellan e P. Tommasella, Itinerari pacassiani III. Gli Attems. La villa di Piedimonte, Associazione Goriziana “Amici dei Musei”, Gorizia 2004

 

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PALAZZO ATTEMS SANTA CROCE
PIAZZA DEL MUNICIPIO
L’edificio fu realizzato attorno al 1740 per i conti Attems del ramo di Santa Croce. Nell’Ottocento il palazzo passò ai baroni Ritter von Zàhony che lo ristrutturarono. Durante l’occupazione francese del 1797 fu la residenza del generale Gioacchino Murat. Nel Novecento è divenuto la sede del Municipio. Al disegno di Nicolò Pacassi si riconosce il loggiato che dà sul parco, lo scalone monumentale che sale al piano nobile e il prospetto della facciata con le sei eleganti lesene concluse da capitelli ionici. Nel parco è stato creato un tempietto neoclassico con cupola a bulbo di ispirazione barocca.

2

COLONNA DI SANT’IGNAZIO E FONTANA DEL NETTUNO
PIAZZA DELLA VITTORIA
La statua del santo fu realizzata nel 1687 da uno dei Pacassi, mentre la fontana (1756) è stata eseguita dallo scultore Marco Chiereghin su disegno di Nicolò Pacassi e collocata nel centro urbanistico da cui si dipartono le direttrici della viabilità cittadina.

3

PALAZZO ATTEMS PETZENSTEIN
PIAZZA DE AMICIS
Questo capolavoro indiscusso dell’architetto degli Asburgo a Gorizia si deve alla volontà di Sigismondo d’Attems. Al di sopra del fastigio della serliana balconata è posto lo stemma comitale e la data: 1745. La facciata è scandita da sottili lesene che disegnano linee d’ombra delicate e da fasce orizzontali che animano i volumi con garbo. La balaustra sul cornicione sfuma verso il cielo con statue e volute a ricciolo. Le sculture e gli stucchi sono attribuiti a Giovanni Battista Mazzoleni, forse tratte da disegni di Nicolò. Nel cortile interno, al centro di un giardino all’italiana, è stata collocata la fontana con l’Ercole e l’Idra (1775), ultima opera di Pacassi, che in origine era stata posta nella piazza quasi a firmare la sua miglior creazione.

4

PORTALE IN PIETRA, PARCO DELLA VILLA CORONINI CRONBERG
VIALE XX SETTEMBRE
Della sontuosa residenza di campagna degli Attems, distrutta dai bombardamenti della prima guerra mondiale, si salvò questo portale dalle sinuose volute che venne smontato e qui trasferito.

5

RESTI DELLA VILLA ATTEMS
VIA IV NOVEMBRE, PIEDIMONTE
Resti della Villa Attems, Via IV Novembre, Piedimonte
Attraversando il Parco dei Principi si incontrano tre dei maestosi portali della villa terminata da Nicolò Pacassi nel 1748. La splendida residenza palladiana sorgeva sulle falde del monte Calvario e una distesa di giardini e frutteti digradava fino all’Isonzo. Del vasto complesso è rimasto il Ninfeo, una costruzione incassata nella collina e riccamente ornata, un tempo affrescata, che cela una nicchia in cui era posta una fontana.

6

PALAZZO TACCÒ AITA
CORMÒNS
Gli stucchi al primo piano del palazzo sono attribuiti a Giovanni Battista Mazzoleni (1699-1769) scultore e decoratore che collaborò con Pacassi nel palazzo Attems di Gorizia. Si ritiene che i disegni preparatori siano perciò dell’architetto. Intrecci curvilinei con putti alati e mascheroni giocano a snodarsi tra i pieni e i vuoti dei soffitti e delle pareti e si abbarbicano attorno alle finestre.

7

VILLA PACE
TAPOGLIANO
Questa villa fortificata, serrata tra quattro torri angolari è stata ingentilita in età settecentesca da teorie di candide lesene che fasciano gli spigoli delle torri e sbocciano in capitelli corinzi poco al di sotto dei cornicioni. Questi interventi non sono stati attribuiti a Pacassi in modo univoco sebbene l’effetto sia quello di un’innegabile grazia rococò e mitteleuropea.
ALTRO IN ZONA
Porta_Gemona_Portonat_San_Daniele_Friuli

Porta Gemona o Portonat

Il Portonat è una porta ad arco progettata nel 1579 dall’architetto Andrea Palladio per sostituire il vecchio torrione rovinato sulla via che porta a Gemona, una torre portaia scudata che si apriva nella cinta muraria medievale. La torre era in passato legata al celebre Palio di San Daniele che si teneva il 28 agosto di ogni anno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Dante Alighieri 8-9, San Daniele del Friuli

Orari di apertura: sempre visibile dall’esterno

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Parco_Rimembranza_Gorizia1

Parco della Rimembranza

Il parco è inserito in una zona residenziale edificata tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Il suo impianto simmetrico, delimitato dai filari di pini, converge scenograficamente sul Monumento ai Caduti.

Il fondo era adibito, tra il 1827 e il 1880, a cimitero comunale con una cappella, (ornata da una pala di Giuseppe Tominz) in cui erano sepolti alcuni arcivescovi goriziani.

All’inizio del Novecento si iniziò ad adibire l’area a spazio di verde ricreativo e, nel 1925 si avviarono i lavori per creare un parco dedicato alla memoria dei caduti goriziani. Quattro anni dopo fu inaugurato il Monumento ai Caduti progettato dall’architetto Enrico Del Debbio, un tempietto monoptero di dimensioni monumentali ispirato al mausoleo di Teodorico che ricordasse i volontari goriziani che disertarono l’esercito asburgico per arruolarsi in quello italiano; distrutto nel 1944 da un attentato, una sola delle otto colonne rimase indenne e così fu conservata con il cumulo di blocchi lapidei ai suoi piedi.

Nel parco, ora dedicato alle vittime di tutte le guerre, furono collocati altri monumenti commemorativi, tra cui quelli intitolati ai Lupi di Toscana, ai caduti della Divisione Julia e dei busti dedicati a Vittorio Locchi e agli irredentisti Giovanni Maniaco ed Emilio Cravos.

 

Informazioni


Indirizzo: Corso Italia, Gorizia

Superficie totale: 2,46 ha

Impianto planimetrico: all’italiana, schema geo-simmetrico con percorsi rettilinei di forma rettangolare

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Gorizia

Peculiarità scenografiche e compositive: colonna e resti monumentali di un tempietto monoptero, fontana rettangolare, lapidi commemorative

Specie botaniche di rilievo: abete di Douglas, bosso delle Baleari, corbezzolo, magnolia soulangeana, magnolia stellata, nespolo, pino domestico, sophora, tiglio

Orari di apertura: sempre aperto

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Cascata_torrente_Rosandra

Cascata del torrente Rosandra

Nel Parco naturale della Val Rosandra, un unicum all’interno del panorama carsico triestino, dalla confluenza del rio Grisa con il torrente Glínšcica presso il paese di Bottazzo nasce il torrente Rosandra, che precipita in una cascata di circa trenta metri e termina in un’ampia vasca, la prima di una serie di circa venti pozze d’acqua che si susseguono nella profonda valle scavata dal torrente fino al paese di Bagnoli e nelle quali in estate è possibile fare il bagno. Un sentiero piuttosto disagevole conduce alla base della cascata da dove si ha la vista più spettacolare. La cascata è comunque visibile da molti punti della valle. Si raggiunge da San Dorligo della Valle-Dolina (Trieste).
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
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Canovella_de_Zoppoli

Canovella de’ Zoppoli

Canovella de’ Zoppoli è un’ampia spiaggia adiacente al porticciolo di Aurisina. Il suo nome fa riferimento ad antiche imbarcazioni, gli zoppoli appunto, che venivano usate dai pescatori sloveni. Da Aurisina si può scendere al mare attraverso un ripido sentiero, detto dei Pescatori, che offre una vista stupenda sul golfo. Più comodamente si raggiunge dalla Strada Costiera, seguendo l’indicazione Marina di Aurisina e scendendo una lunga scalinata.

La spiaggia, di ciottoli, è bellissima: alle sue spalle macchia mediterranea e vigneti, e davanti il mare azzurro, straordinariamente trasparente. La spiaggia è libera e offre anche un chiosco-bar che in estate propone piatti di pesce fresco.

 

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Borgo_Barazzetto1

Borgo di Barazzetto

A Coseano, immerso nel verde della valle del Corno, si può riscoprire tra le vie del borgo di Barazzetto, il più antico paese del Comune e un esempio integro e autentico di borgo rurale friulano. Tutta la borgata è stata restaurata per preservarne i valori storici e artistici, nel rispetto dell’uso dei materiali originari: il contesto urbano e gli edifici d’abitazione sono stati oggetto di interventi di riqualificazione paesistica lungo via Maggiore.

 

Informazioni


Dove: Comune di Coseano, Provincia di Udine

Informazioni: www.comune.coseano.ud.it – Comune di Coseano, Largo Municipio 14 – tel.: +39 0432 861556; fax: +39 0432 861289; e-mail: segreteria@com-coseano.regione.fvg.it

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Roberto-Contarutti

Roberto Cantarutti – diSegni diVersi

“diSegni diVersi” è la mostra di Roberto Cantarutti che si inaugura il 9 dicembre presso lo studiofaganel e lo spazio espositivo del Kinemax. L’artista presenta una serie di lavori che rappresentano una cospicua parte della produzione dell’ultimo anno.
Sono opere in cui i colori pastello e acquatici – tipici della pittura di Cantarutti – lasciano il posto a una tonalità unica ma ugualmente articolata quale può essere il nero: polveroso e cenerino quello della fusaggine nei disegni di medio e grande formato su carta avana, discontinuo quando lascia riaffiorare il fondo ligneo nelle tavole dipinte ad acrilico e, ancora, a forte contrasto e grafico come quello dei minuti monotipi su carta bianca.

A legare queste opere stavolta non è tanto la tecnica pittorica impiegata quanto il tema; il tratto impetuoso, sicuro e sintetico dell’artista si sofferma sull’importanza della poesia e dei poeti nella letteratura, nell’arte e nella vita.
Il disegno non è solo il mezzo per celebrare la poesia, ma è esso stesso, inteso come linguaggio, poesia.
Come “di versi” è fatto un componimento poetico, così “di segni” è costituita una figurazione. I disegni di Cantarutti appaiono irresistibili e gentilmente inaccessibili come spesso è una poesia. La comprensione di soggetti, di segni, di significati, non è sempre immediata e univoca. In tutti i disegni, innegabilmente, l’artista è capace di infondere una sorta di malia che ci cattura e “costringe” a ritornare sulle immagini create per comprenderle più in profondità.
L’artista dedica una sezione della mostra dal titolo “Tramite i versi”a Giuseppe Ungaretti e Allen Ginsberg, approfondendo un interesse nato dalla sua partecipazione a notturnidiversi 2016.

Presso lo studiofaganel sarà disponibile un catalogo con una selezione di opere e con testi di Paola Bristot e Sara Occhipinti.

 

 

Informazioni


9 – 30 dicembre 2016
 
 
studiofaganel
Viale XXIV Maggio 15/c
34170 Gorizia
+39 0481/81186
www.studiofaganel.com

 
 
kinemax
Piazza Vittoria 41
34170 Gorizia
+39 0481/534604
www.kinemax.it

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