Club_Triestino_Fermodellisti_Mitteleuropa

Club Triestino Fermodellisti Mitteleuropa (Ferclub)

Il Ferclub dal 1988 è un punto di aggregazione per gli appassionati di modellismo ferroviario. Si possono ammirare suggestivi plastici con treni e autoveicoli in movimento e circuiti di prova in scala, come il grande Plastico senza Frontiere di 20 mq, spesso ambientato a tema, due plastici Märklin, un grande diorama delle ferrovie svizzere del Cantone dei Grigioni, un plastico portuale, la ferrovia da giardino e la trenovia del Tram di Opicina, un simulatore di guida e video proiezioni. Inoltre, è possibile visitare la biblioteca, la videoteca e l’emeroteca a soggetto ferroviario e fermodellistico. Si organizzano, infine, corsi di modellismo.

La manifestazione pubblica per tutte le età – “I Trenini della Domenica” – si svolge la prima domenica del mese da ottobre a maggio. Qui, i piccoli ospiti hanno uno spazio a loro riservato su cui possono manovrare i convogli. Un simulatore consente di cimentarsi alla conduzione dei treni.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via dei Giardini 16, (Servola) Trieste

Informazioni: www.ferclub.eu

Servizi: visite guidate su appuntamento

Orari di apertura: mercoledì 16.00-18.00; sabato 10.00-12.30 e 16.30-19.00

Tel.: 339 6947493 / 339 8577915

E-mail: ferclub@katamail.com

Eventi: “I Trenini della Domenica”, con tutti i plastici in movimento la prima domenica di ogni mese da ottobre a giugno 10.00-12.30

Ingresso: libero

Come arrivare: in autobus con le linee 8 (fermata Via dei Giardini) e 29 (Servola)

 

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ALTRO IN ZONA
Marina_Julia

Marina Julia

La spiaggia di Marina Julia, la frazione balneare di Monfalcone, si affaccia sullo splendido panorama del golfo di Trieste: basta allontanarsi un po’ dalla riva per poter ammirare le montagne innevate da un lato e le coste istriane dall’altro.

La lunga spiaggia è in parte sabbiosa (verso Marina Nova, a sinistra scendendo la scalinata d’accesso, davanti al campeggio Albatros) e in parte di piccoli ciottoli (verso il Lido di Staranzano). Il mare poco profondo a riva la rende molto adatta ai bambini.

Alcuni tratti della spiaggia sono in concessione e noleggiano ombrelloni e lettini, oltre a offrire il servizio bar.

La spiaggia è sempre molto ventilata, tanto da essere meta frequentatissima da appassionati di windsurf e kitesurf che arrivano anche da Austria e Slovenia; una scuola di windsurf in loco offre lezioni e organizza campionati di alto livello.

Una bella passeggiata lungo l’argine conduce in pochi minuti ai casoni dei pescatori in località Marina Nova (Lido di Panzano); sotto l’argine ci sono piccoli spazi sabbiosi ombreggiati da arbusti, raggiungibili a piedi o in bicicletta. Una pista ciclabile unisce Marina Julia al centro di Monfalcone.

In estate la spiaggia diventa anche palcoscenico per diverse manifestazioni e concerti.

 

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Castello_Ravistagno_Montenars

Castello di Ravistagno

Il castello di Ravistagno (dal tedesco Rabenstein, “rupe dei corvi”) faceva parte di un complesso fortificato che comprendeva anche il castrum di Artegna. I resti visibili sono ciò che resta di una struttura articolata con torri di vedetta, arroccata su uno sperone roccioso a strapiombo sul torrente Orvenco. I ruderi sui quali si sta effettuando il restauro conservativo risalgono ai secoli XII-XIV. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1287 il castello entrò in possesso dei Signori di Prampero, insieme ad altre famiglie, quasi tutte appartenenti all’aristocrazia di Gemona. Nel 1415 l’intero feudo fu dei Prampero, ai quali rimase fino al periodo napoleonico assieme alla giurisdizione su Prampero, Montenars, Flaipano, Pers e Plazzaris. Il castello subì gravissimi danni a causa del terremoto del 1348 e fu spoliato dagli abitanti del paese.

Attualmente si sta effettuando un restauro conservativo dell’edificio (oggi proprietà del Comune di Montenars) sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia. In origine era composto da una torre che sovrastava il cortile interno con pozzo-cisterna, circondato dalle stanze abitative e protetto dallo spesso muraglione, ora parzialmente recuperati.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Montenars, Artegna

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Castello di Gronumbergo

Le pendici del monte Purgessimo ospitarono un castelliere attivo tra l’età della pietra e quella del bronzo, come emerso dagli scavi archeologici che hanno portato alla luce anche parecchi reperti di epoca romana. Il sito – insieme con il vicino castello di Guspergo o Uruspergo, posto sull’altro versante – presidiava la valle del Natisone e la strada che conduceva a Forum Iulii (Cividale).

Indicato per la prima volta nel 1160 con il nome di Grunenberg (dal tedesco medievale “Monteverde”), dal 1267 fu feudo dei Signori di Gronumbergo, in seguito passò ai nobili cividalesi de Portis che lo tennero fino al 1401, allorché passò in dote ai Formentini, signori di Cusano. Nel 1776 fu acquistato dai Remondini, celebre famiglia di stampatori di Bassano, che lo tennero fino alla fine dell’Ottocento.

Nonostante l’abbandono e il degrado i resti del castello si ergono ancora imponenti: della domus residenziale a pianta rettangolare rimangono le strutture perimetrali con merlature; nell’angolo sud-est sopravvive una torre parzialmente ricostruita; sulla parete ovest si apriva il portone d’ingresso di cui si conserva l’arco ribassato ornato da un mascherone; in origine vi si accedeva solo tramite un ponte levatoio di legno che oltrepassava il fossato scavato nella roccia.

 

Informazioni


Indirizzo: frazione Purgessimo, Cividale del Friuli

Stato di conservazione: ruderi

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Giardino del Parco di Villa di Toppo Florio

Il complesso della Villa di Toppo Florio con le sue residenze nobiliari e fattorie si estende su un colle affacciato alla piana di Buttrio. Il suo giardino archeologico e botanico, arricchito da numerosi reperti lapidei provenienti dall’antica Aquileia, è considerato fra i più importanti d’Italia. Il parco, inerpicato su un terreno in forte pendenza, copre un’area irregolare interrotta dalla scalea che accede al viale centrale, sviluppandosi attorno ai boschetti e al lago.

Il corpo più antico della villa, edificato dai Toppo, risale alla seconda metà del Settecento e fu usato come residenza di campagna.

L’impianto del parco, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, si deve all’erudito e appassionato archeologo Francesco di Toppo, che lo concepì secondo il gusto romantico dell’epoca per il rovinismo e le piante esotiche.

Una notazione fortemente caratterizzante e pittoresca è data al luogo dall’inserimento nell’ambiente naturalistico di parte della ricca collezione archeologica della famiglia, con iscrizioni lapidee, fregi, bassorilievi e urne risalenti all’età romana provenienti dai siti di Aquileia; mentre, invece, all’epoca medievale sono riconducibili due vere da pozzo ed alcuni scudi araldici in pietra murati nell’ala ovest della facciata. Alcuni pezzi furono restituiti al museo acquileiese ma, recentemente, il numero dei reperti rimasti sembra essersi molto ridotto, ed è in corso una nuova catalogazione per evitare l’ulteriore dispersione di questo patrimonio.

La tenuta divenne di proprietà dei Florio tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi del Novecento, i quali attuarono consistenti rifacimenti sia nella parte edilizia che nel parco, che fu arricchito da manufatti in pietra artificiale.

Acquistata dallo Stato nel 1947, la villa fu adibita prima a collegio e quindi a scuola, e, pertanto, pesantemente trasformata: nel parco fu demolita una parte considerevole delle strutture arboree dell’area orientale per fare spazio ai campi sportivi. Il complesso è ora proprietà del Comune di Buttrio che ne ha curato il restauro e ha consentito l’apertura al pubblico del parco. La villa è diventata, inoltre, la sede di rappresentanza della “Fiera Regionale dei vini” e viene aperta in occasione di eventi e manifestazioni.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Enrico Morpurgo, 2-4, Buttrio

Superficie totale: 4,00 ha

Impianto planimetrico: romantico con schema informale

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Buttrio

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuola, capriccio piramidale con urne funerarie, fontana, grotta, laghetto artificiale, scalea loggiata

Specie botaniche di rilievo: cipresso calvo, farnia, larice, leccio, palma giapponese, tasso, pino strobo

Apertura: tra febbraio e aprile mostre di arte contemporanea, 1° maggio Ville aperte (visite guidate gratuite), primo fine settimana di giugno Fiera regionale dei vini, 10 agosto Calici di stelle

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Ex Chiesa di San Michele Affrescoteca

L’ottocentesca Chiesa di San Michele, che si trova accanto a Porta Udine e che è stata ricostruita dopo il terremoto del 1976 a cura della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, ospita oggi l’Affrescoteca. L’esposizione raccoglie affreschi databili dal XIV al XVII secolo, tra cui il ciclo illustrante la Vita della Vergine, il Compianto di Cristo morto e una sinopia proveniente dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e da San Giovanni in Brolo raffiguranti Santi e La cavalcata dei Re Magi, nonché una Madonna con Bambino, che ornava la facciata dell’Ospedale San Michele, tutte opere di anonimi pittori friulani, staccate e restaurate dopo il sisma.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Servizi: visite guidate; accessibile ai disabili

Indirizzo: Largo Porta Udine, Gemona del Friuli

Tel.: 0432 971399 (in orario di apertura del museo)

Informazioni: al Comune di Gemona del Friuli (Tel.: 0432 973258) o all’Ufficio Turistico di Gemona – IAT – (Tel.: 0432 981441; Fax: 0432 971090; E-mail: info@gemona.fvg.it)

Orari di apertura: da ottobre a maggio sabato e domenica 10.00-18.00 (in caso di maltempo l’Affrescoteca rimane chiusa per evitare danni agli affreschi causa l’eccessiva umidità); da giugno a settembre tutti i giorni; apertura anche in altri giorni e orari su richiesta all’Ufficio Turistico di Gemona

Ingresso: gratuito

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Museo Civico di arte orientale

Il settecentesco Palazzo Leo nella Città Vecchia di Trieste ospita le collezioni d’arte orientale, un’eterogenea raccolta di memorie di viaggio, stampe e manufatti di produzione asiatica.

Il percorso indaga i rapporti intercorsi tra Trieste e l’Oriente, soprattutto nel XIX secolo quando, per vocazione marittima e commerciale, le navi del Lloyd si avventuravano a Levante, verso l’India, la Cina e il Giappone.

Al piano terra è esposto il nucleo di sculture del Gandhara, (I-IV secolo d. C.), giunte a Trieste nel 1954 con la spedizione italiana che conquistò la vetta del K2. Salendo lo scalone si possono ammirare otto aquiloni giapponesi del XIX secolo dipinti ad acquerello su carta.

Il primo piano, dedicato alla Cina, propone una serie di abiti e tessuti di seta ricamata del tardo periodo Qing (1644-1911) e manufatti in avorio, madreperla e smalto su riti e tradizioni della Cina imperiale e alle sue tre correnti di pensiero: Confucianesimo, Taoismo e Buddhismo. Ampio spazio è riservato all’arte della porcellana cinese, con pezzi che vanno dal periodo Song (960-1279 d. C.) all’epoca tardo imperiale della dinastia Manciù (Qing).

La sezione del Giappone occupa gli ultimi due piani, con raccolte di porcellane, smalti, oggetti della tradizione del teatro popolare kabuki, stampe, maschere e strumenti musicali. La collezione vanta anche una serie di stampe Ukiyo-e, dipinti, lacche, specchi e sculture dell’età Edo o Tokugawa (1603-1868).

L’ultimo piano espone armi e armature giapponesi dal XV al XIX secolo e alcune stampe di carattere epico che evocano la disciplina morale dei guerrieri samurai. L’ultima stanza è dedicata a religioni e riti sia di tradizione giapponese, lo Shintoismo, che di influsso straniero, il Buddhismo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Sebastiano 1, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoarteorientaletrieste.it – www.triestecultura.it

Orario di apertura: da martedì a sabato 13.30-17.30; domenica 10.00-17.00; chiuso il lunedì

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero 4,00 €; ridotto 3,00 €; gratuito per minori di 5 anni

Tel.: 040 3220736

E-mail: museoarteorientale@comune.trieste.it

 

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