Porte_monumentali_Palmanova

Porte monumentali di Palmanova

Tre sono le porte di accesso alla fortezza di Palmanova: attribuibili all’architetto Vincenzo Scamozzi, si aprono sui tre assi urbani che conducono in linea retta alla Piazza Grande. La prima ad essere stata edificata, nel 1598, fu Porta Aquileia, rivestita in pietra d’Istria e incorniciata da due volute barocche, che al tempo della Serenissima fungeva da ingresso di rappresentanza per gli ospiti illustri e per i Provveditori Generali. La Porta Udine, riconoscibile dai due pinnacoli, è stata realizzata all’inizio del Seicento e conserva ancora le due grandi ruote che sollevavano il ponte levatoio. Coeva è anche la Porta Cividale, rivestita in bugnato rustico con le garitte collegate da un’elegante balaustra, che è sede del Museo Storico Militare. Due pesanti cancelli in ferro e quattro battenti in larice con borchie metalliche impedivano l’accesso al nemico. Sul fronte di ognuna delle porte era stato collocato un Leone Marciano, abbattuto dalle truppe francesi durante l’occupazione.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Borgo Aquileia, Borgo Udine, Borgo Cividale

Informazioni: Ufficio turistico di Palmanova, via Borgo Udine 4 – tel./fax: +39 0432 924815; e-mail: palmanova.turismo@libero.it

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Museo_Civico_Arte_Pordenone

Museo Civico d’Arte

Nel medievale palazzo Ricchieri – donato alla città nel 1949 da Lucio Ernesto Ricchieri – sono conservate le raccolte d’arte e la pinacoteca costituitasi con il lascito del pittore di origine pordenonese Michelangelo Grigoletti.

Lo scalone monumentale della fine del Seicento è sovrastato da un soffitto ligneo a cassettoni con decorazioni e cartigli policromi con effetti illusionistici. A parete

è collocata la galleria dei ritratti dei membri illustri del casato dei Ricchieri.

Il palazzo conserva lacerti di affreschi tardogotici raffiguranti scene tratte dalle Storie di Tristano ed Isotta e dal ciclo cavalleresco carolingio.

Di particolare rilievo la sezione di scultura lignea, comprendente opere del Triveneto che vanno dal XII al XVII secolo. Altre peculiarità del museo sono rappresentate dalla raccolta di 200 cantinelle dipinte, tavolette ornamentali da soffitto degli inizi del XV secolo e dal Tesoro del Duomo, una cospicua serie di reliquiari, capolavori d’oreficeria gotica e rinascimentale.

Immancabile protagonista della pittura del Cinquecento è Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone, documentato con opere su tela, tavola e ad affresco, tra cui la pala di San Gottardo tra i santi Rocco e Sebastiano, del 1525, proveniente dalla chiesa dell’ex Convento dei Cappuccini.

Gianfrancesco da Tolmezzo(1450 circa-1510), maestro del Pordenone, èrappresentato dalla Pala di santa Giuliana.

L’Annunciazione di Gerolamo Savoldo (1480 circa-1548) invece fu ritrovata fortunosamente nella parrocchiale di Ghirano di Prata a seguito delle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi.

 

Informazioni


Indirizzo: Palazzo Ricchieri, Corso Vittorio Emanuele II 51, Pordenone

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca; accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.pordenone.it/museoarte

Orari di apertura: da martedì a sabato 15.30-19.30; domenica 10.00- 13.00 e 15.30-19.30; chiuso il lunedì

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,00; il costo del biglietto varia in caso di mostre temporanee

Tel.: 0434 392935

Fax: 0434.522507

E-mail: museo.arte@comune.pordenone.it

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Lago_Ca_Selva

Lago di Ca’ Selva

Il lago di Ca’ Selva – un bacino artificiale creato dallo sbarramento sul torrente Silisia, situato tra Frisanco e Tramonti di Sopra – si trova all’interno del Parco naturale delle Dolomiti friulane.

La diga, insieme a quella che ha originato il lago di Cà Zul, poco distante, fa parte dell’impianto della Val Meduna. Il coronamento della diga, di grande impatto scenografico, è accessibile.

 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 

Informazioni


Dove: Chievolis, Tramonti di Sopra

Superficie: 1,2 km²

Come arrivare: percorrendo la SS552 sino alla diga di Tramonti, si transita sul suo coronamento e si prosegue per Chievolis, salendo di quota si arriva al piccolo borgo di Ca’ Selva e immediatamente si incontra la diga

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Parco_Antonini_Cernazei_Udine

Parco Antonini Cernazai

Il nucleo originario di Palazzo Antonini Cernazai, sede storica dell’Università degli Studi di Udine, parrebbe risalire alla fine del Cinquecento. L’annesso parco si compone da un’area prativa centrale circondata da macchie boschive lungo le zone perimetrali.

I Cernazai, che acquisirono la proprietà dagli Antonini nel 1824, la cedettero ai Padri Stimmatini nel 1899, che vi istituirono il Collegio arcivescovile Gaspare Bertoni.

Al 1975 risale la risistemazione del parco e degli edifici ideata dagli architetti Franz Bogart e Gianni Avon, in vista della conversione del complesso a sede universitaria.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Antonini 8, Udine

Superficie totale: 1,00 ha

Impianto planimetrico: informale all’inglese con schema asimmetrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Consorzio universitario del Friuli

Peculiarità scenografiche e compositive: boschetto perimetrale, peschiera, prato alberato

Specie botaniche di rilievo: carpino, cedro della California, farnia, farnia piramidale, leccio, robinia, sophora pendula

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Museo del Medioevo goriziano

La storica dimora dei Conti di Gorizia, risalente all’XI secolo, arredata con mobili d’epoca e dipinti, beni storico-artistici e archeologici, ospita una ricca raccolta di riproduzioni di armi bianche medievali, esposte nella Sala dei Cavalieri, mentre all’interno delle mura si possono vedere le macchine d’assedio: la catapulta, il trabucco, il trapano e la ronfea.

La sezione dedicata alla didattica ripercorre la storia della Contea dalla prima citazione di Gorizia alla morte dell’ultimo conte Leonardo avvenuta nel 1500. All’interno della Sala degli Stati Provinciali è stata allestita l’esposizione permanente Theatrum Instrumentorum, che propone strumenti musicali che vanno dal X al XVII secolo. Il castello ospita, inoltre, mostre temporanee incentrate sulla storia e l’arte del territorio. La Sala del Conte e la Corte dei Lanzi sono adibite a concerti e letture, mentre nel Cortile delle Milizie si svolgono spettacoli musicali, rassegne teatrali e cinematografiche presso il Teatro Tenda.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Borgo Castello 36, Gorizia

Servizi: visite guidate su prenotazione, bookshop, bar

Informazioni: www.comune.gorizia.it

Orari di apertura: da martedì a domenica 10.00-19.00; lunedì 09.30-11.30; chiuso, 25 e 26 dicembre, 1° gennaio

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,50; studenti e scolaresche € 1,00; gratis con FVG Card

Tel./Fax: 0481 535146

E-mail: urp@comune.gorizia.it

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Oasi avifaunistica dei Quadris

La cicogna bianca è il simbolo della zona dei Quadris che, con i suoi ambienti umidi, costituisce una delle stazioni sperimentali per la reintroduzione di questa specie in Italia: sono, infatti, oltre cinquanta gli esemplari di questo uccello migratore che volano liberi nel territorio circostante e che dopo aver svernato nei paesi caldi dell’Africa tornano qui per nidificare. Il nido viene costruito a grande altezza dal suolo, su alberi, tetti e pali del telegrafo. Le cicogne nidificano spesso utilizzando gli stessi siti per generazioni, arrivando a record di nidi utilizzati ogni anno per cento anni.

I Quadris sono un paradiso naturale per molte specie a rischio estinzione; è qui tutelato, infatti, anche l’ibis eremita, in forte pericolo, che nidifica in zone rocciose, falesie e scarpate, scegliendo spesso i castelli e le rovine e si può vedere facilmente vicino alle rive dei fiumi e lungo i ruscelli. La riserva da rifugio anche a molte specie di anatre, oche selvatiche e ai Konjik, i cavallini selvatici.

Un contesto naturalistico di grande suggestione, quello dei Quadris, il cui toponimo deriva da alcune pozze d’acqua scavate in forme geometriche, i quadris appunto, per lo sfruttamento dell’argilla che, dismesse dall’uomo, danno vita a un ambiente inusuale e selvaggio colonizzato dalla vegetazione stagnale dei bacini lacustri e delle paludi: le piante galleggianti, fra cui le stupende ninfee bianche, il canneto e i brandelli di bosco igrofilo con salici e ontano nero.

Gli ambienti umidi dei Quadris e i brandelli di bosco sono ricchissimi di avifauna, basti ricordare la presenza di specie come l’airone cenerino, la gallinella d’acqua, il martin pescatore o il pendolino, ma qui trovano rifugio anche la volpe, il ghiro, la donnola, la faina, la puzzola e occasionalmente anche il capriolo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Ubicazione: Via Caporiacco, Fagagna

Estensione: 100 ettari

Informazioni: www.oasideiquadris.it – Associazione Amici dell’Oasi dei Quadris, via Caporiacco, Fagagna – Tel.: 331 9788574, e-mail: info@oasideiquadris.it

Servizi: centro visite didattico, voliere

Attività: visite guidate su prenotazione, birdwatching

Orari di apertura: dal 29 marzo al 1° novembre la domenica e i festivi in primavera e autunno 10.00-12.30 / 14.00-18.30, in estate: 9.30-12.30 / 14.30-19.00

Visite: su prenotazione visite guidate per scolaresche o gruppi di almeno 10 persone

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Galleria Regionale d’arte contemporanea Luigi Spazzapan

La galleria intitolata al pittore gradiscano, costituita nel 1977, espone la collezione permanente delle opere di Luigi Spazzapan (Gradisca d’Isonzo 1889 – Torino 1958) donate dal collezionista torinese Eugenio Giletti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. È una raccolta di 87 opere tra chine, tempere ed oli che ricoprono l’intera produzione dell’artista, mentre l’archivio conserva fotografie, manoscritti, lettere, cataloghi e una ricchissima rassegna stampa su Luigi Spazzapan.

Nella galleria vengono inoltre allestite mostre temporanee di artisti regionali e dei territori limitrofi transfrontalieri: dalle mostre antologiche dedicate a Luigi Spazzapan alla mostra su Espressionismo e Nuova Oggettività in Slovenia, a quella dei disegni di Pier Paolo Pasolini a Translimina, che ha riunito artisti della regione, dell’Austria e della Slovenia, nonchè rassegne dedicate alle arti visive e alle attuali tendenze artistiche del Friuli Venezia Giulia.

La Galleria è gestita dalla Provincia di Gorizia, dal Comune di Gradisca d’Isonzo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Via Battisti, Gradisca d’Isonzo

Servizi:bookshop, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, visita guidata ogni domenica alle 16.00

Informazioni: www.galleriaspazzapan.it

Orari di apertura: martedì, sabato e domenica 10.00-19.00; mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00; chiuso il lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, Pasqua, 25 e 31 dicembre

Tel./Fax: 0481 960816

E-mail: galleriaspazzapan@libero.it

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00

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