Lago_Verzenis

Lago di Verzegnis

Il lago di Verzegnis è uno specchio d’acqua artificiale immerso nel verde nei pressi dell’abitato di Chiaicis, da scoprire attraverso la variegata offerta di percorsi escursionistici e piste ciclabili della zona. Percorrendo il ponte che lo attraversa si può imboccare il sentiero lungo le rive del lago o salire fino ai borghi di Dueibis e Pusea. Il bacino fu creato sbarrando il torrente Ambiesta per alimentare la centrale idroelettrica di Somplago. Le acque provengono dal Tagliamento che da Caprizi presso Socchieve sono convogliate in una galleria che attraversa i fianchi del monte Verzegnis e sboccano nel rio Landaia prima di arrivare al lago. Poi, nei pressi della diga che chiude la stretta in località Panias, le acque sono fatte defluire in una galleria che attraversando il monte Zouf e i fianchi del monte Faeit, arriva alle turbine della centrale prima di sfociare nel Lago dei Tre Comuni.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Chiaicis, Verzegnis

Informazioni: www.comune.verzegnis.ud.it

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Palazzo_Attimis_Maniago

Palazzo d’Attimis-Maniago

Il Palazzo, eretto in piazza Italia in centro a Maniago, è un grande edificio del XV secolo, formato da tre corpi affacciati sulla piazza, le pertinenze rustiche (scuderia, granai), il giardino all’italiana (già accatastato in epoca napoleonica) e il grande parco.

La trasformazione ed il completamento della struttura come la vediamo oggi ebbero luogo fra il 1513 ed il 1750. Agli inizi del Seicento, la famiglia dei Signori di Maniago abbandonò il vecchio castello che si ergeva sopra l’abitato per trasferirsi nel centro del paese. La sistemazione definitiva e gli abbellimenti della residenza furono curati nel Settecento dal conte Fabio I di Maniago.

Sulla facciata più antica del Palazzo che dà sulla piazza si può ammirare un affresco (1550 circa), attribuito a Pomponio Amalteo, che raffigura il Leone di San Marco con, al posto del Vangelo, lo stemma del casato maniaghese. Nell’edificio accanto spicca una bella loggetta del Cinquecento di linee semplici.

Oltre un suggestivo giardino che si apre dietro il Palazzo, c’è un parco di circa 8 ettari che si estende fino ai piedi delle rovine del vecchio castello che sorgeva sulle vicine alture. Il parco oggi ospita una scuola ippica con delle scuderie.

Le vecchie scuderie del Palazzo invece si trovano sul lato sinistro del parco, dietro la chiesa dell’Immacolata.

 

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Palazzo_Municipio_Trieste

Palazzo del Municipio

Il Palazzo municipale fu edificato nel 1875, anno in cui tutta la piazza fu ristrutturata. Giuseppe Bruni vi immaginò una torre dell’orologio che sovrasta il palazzo, a ricordo dell’antica torre civica del porto, su cui due automi bronzei, chiamati dai triestini Micheze e Jacheze, scandiscono le ore. La torre è affiancata da due ali in cui le luci e i ricchi apparati decorativi creano un intenso gioco di chiaroscuri. Per il suo curioso aspetto è stato soprannominato dai triestini “Cheba”, per la forma che ricorda quella di una gabbia per uccelli.

Al suo interno, nel Salone del Consiglio, è esposto il grande dipinto di Cesare dall’Acqua raffigurante La prosperità commerciale di Trieste.

 
 
 
  
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza dell’Unità d’Italia, Trieste

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Roccolo_del_Postino_Montenars

Roccolo del postino

Questo roccolo è stato realizzato tra il XIX e il XX secolo per la cattura degli uccelli. Si tratta di strutture arboree costruite sulle selle e sui crinali dei monti per intercettare le rotte migratorie. Il roccolo, di forma circolare, è delimitato da una doppia siepe in carpino bianco e in bosso, ed è situato a circa 2,6 chilometri dal centro abitato.

L’architettura arbustiva è sostenuta da colonne e archi di rami e tronchi di carpino bianco, che conserva le foglie, ormai secche, anche nella stagione autunnale, mimetizzando le reti che vengono tese tra le arcate.

Oggi una legge regionale contribuisce alla manutenzione di questo e degli altri roccoli del territorio di Montenars, visitabili tramite un sentiero anulare che collega alcuni dei roccoli superstiti immergendosi nei boschi di castagni. Il Roccolo del Postino è valorizzato dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo:Strada comunale Montenars-Flaipano, Montenars

Superficie totale: 0,03 ha

Impianto planimetrico: alberatura formale

Peculiarità scenografiche e compositive: siepe formale

Specie botaniche di rilievo: bosso, carpino bianco

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Museo_centrale_science_centre_immaginario_scientifico_Montereale_Valcellina

Museo della Centrale & Science Centre Immaginario Scientifico

L’ex Centrale idroelettrica Antonio Pitter è uno splendido esempio di archeologia industriale di inizio Novecento restaurata e convertita in museo dell’energia elettrica con i macchinari originali perfettamente conservati. In funzione dal 1905 al 1988, la centrale di Malnisio illuminava Piazza San Marco a Venezia con l’energia prodotta dal torrente Cellina.

I percorsi dell’Immaginario Scientifico si avvalgono di postazioni interattive hands-on che stimolano la curiosità verso la scienza. La sezione ludo-didattica Fenomena permette di scoprire i fenomeni naturali con la sperimentazione diretta: giroscopi, calamite, luci e ombre colorate, lenti, caleidoscopi e specchi consentono di giocare con le leggi della gravità, dell’elettromagnetismo e della riflessione luminosa. Il Science Centre offre inoltre un ricco programma di laboratori tematici per gruppi e scuole sulle discipline della chimica, fisica, matematica e scienze della terra.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Volta 27, Malnisio di Montereale Valcellina

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici; accessibile ai disabili

Informazioni: www.immaginarioscientifico.it

Visite: prenotazionidelle visite guidate per scolaresche – Tel.: 040 224424

Orari di apertura: aperto su prenotazione per gruppi e scolaresche

Ingresso: intero € 6,00; ridotto € 4,00 dai 6 ai 12 e oltre i 65 anni; gratis fino a 6 anni; il biglietto da diritto a una riduzione per il Geo Centre Immaginario Geografico di Malnisio e Immaginario Scientifico di Torre di Pordenone

Tel.: 0427 798722 / 040 224424

Fax: 040 224439

E-mail: info@centralemalnisio.it; info@immaginarioscientifico.it

 

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Villa_Kechler_Udine

Villa Manin Kechler

Nel piccolo borgo di San Martino sorge Villa Kechler, residenza del tardo XVI secolo. Due massicci pilastri in bugnato sormontati da statue settecentesche introducono al lungo viale che attraversa la corte a giardino con sculture neoclassiche tra le ali delle barchesse e arriva in fronte alla villa dal colore aranciato. Sul retro si estende un parco chiuso dalla cinta muraria.

Un tempo la villa appartenne alla famiglia veneziana Manin, che vi abito finché non si trasferì a Passariano. Gli spazi della barchessa di ponente furono adibiti nel corso dell’Ottocento a filanda di sete pregiate dai Kechler che entrarono in possesso dell’intero bene all’inizio del Novecento. Un ospite illustre del conte Carlo Kechler fu Ernest Hemingway, che vi soggiornò più volte, partecipando alle battute di caccia tra Lignano, la foce del Tagliamento – a dire dello scrittore la “Florida d’Italia” – e Caorle.

 
 

Informazioni


Indirizzo: via Erminia, Località San Martino, Codroipo

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Museo_aperto_Freikofel

Museo all’aperto del Freikofel

Il Museo all’aperto Freikofel-Pal Grande offre ai visitatori la possibilità di inoltrarsi nei luoghi della Grande Guerra, percorrendo i crinali del Pal Piccolo, del Freikofel, del Pal Grande e del Creta di Timau. Nei pressi del Passo Monte Croce Carnico, dove si fronteggiavano le due linee di difesa nemiche a poche centinaia, talvolta decine, di metri è possibile scoprire trincee, torrette di osservazione, gallerie, fortini, postazioni per mitragliatrici e fucili.

Le cime attorno al valico, avamposti strategici della “Zona Carnia”, si trasformarono in campi di battaglia nell’estate del 1915 e lasciano ancora oggi affiorare una costellazione di opere fortificate e camminamenti lungo il Pal Piccolo e il Freikofel (o Cuelàt) che dal 2005 è sede del museo all’aperto transfrontaliero.

Per visitare il Freikofel bisogna risalire la Valle del But lungo la strada statale 52 bis fino a Timau (Paluzza) e proseguire verso il passo di Monte Croce Carnico. Il sentiero sterrato segnalato (CAI 401a) parte nei pressi di una casa cantoniera (1064 m) e conduce alla Cappella Battaglione Val Tagliamento (1428 m). Proseguendo lungo il tracciato si esce dal bosco e si attraversano i prati della casera Pal Piccolo dove si scorgono i resti di alcuni fabbricati militari e un altare di guerra del 1916, mentre più avanti è collocata una lapide con una croce di ferro che ricorda i caduti. Al bivio successivo si svolta a destra (sentiero CAI 413) dove è ormai visibile la cima del Freikofel; quindi, attraverso dei semplici passaggi aerei attrezzati (corrimano e scalini in ferro), si arriva sulla vetta (1757 m). Qui sono visibili il monumento commemorativo di epoca fascista e le strutture militari recentemente riportate alla luce dai volontari dell’Associazione “Amici delle Alpi Carniche” che hanno, inoltre ricostruito i baraccamenti e restaurato i fregi.

A Timau è possibile visitare l’Ossario, il Monumento dedicato alle Portatrici Carniche e l’esposizione permanente “La Zona Carnia nella Grande Guerra 1915-1918”.

 

Informazioni


Informazioni: Associazione Amici Alpi Carniche presso il Museo Storico. La Zona Carnia nella Grande Guerra, via Nazionale 90, Timau – Tel.-Fax: 0433 779168; www.museograndeguerratimau.it – e-mail: museotimau@alice.it

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