Museo_Orologeria_Pesarina

Museo dell’Orologeria Pesarina

L’esposizione racconta la secolare storia della produzione orologiaia di Perariis, attività che rappresentò per la vallata e per la Carnia un fenomeno sociale ed economico: fin dal Seicento, infatti, nelle case del paese si producevano pregiati orologi a pendolo. Si tratta di un patrimonio storico e scientifico che vanta una gran varietà di esemplari, catalogati per fase tecnologica: dagli svegliarini monastici a quadrante mobile che segnavano soltanto l’ora agli antichi orologi domestici pesarini con meccanismo a ripetizione dell’ora; dagli orologi da torre settecenteschi a quelli delle stazioni ferroviarie degli inizi del Novecento.

Nel XVII secolo i primi orologi meccanici con suoneria oraria scandivano il lavoro nei campi dai portici delle case padronali, lasciando il passo, nel secolo successivo, ai grandi orologi pubblici, collocati sulle torri civiche e campanarie – celebri quelli della ditta dei fratelli Solari –, che continuano a svolgere il compito fondamentale di misuratori del tempo sociale.

Il XX secolo è segnato dall’invenzione degli orologi a palette – ideati da Remigio Solari attorno agli anni Quaranta – e dal famoso Cifra3, tuttora esposto al Museum of Modern Art di New York.

Il percorso prosegue lungo le vie del paese, dove si affacciano i 12 orologi monumentali.

Informazioni


Indirizzo: Frazione Pesariis 124, Prato Carnico

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, audioguide, applicazioni mobile

Informazioni: www.pesariis.it – www.valpesarina.org/museo – www.prolocovalpesarina.it – www.carniamusei.org – Ufficio Turistico di Prato Carnico, Frazione Pieria 93/A – Tel./Fax: 0433 69420

Orari di apertura: tutti i giorni nei mesi estivi; in febbraio e marzo sabato e domenica 11.00-17.00; nei mesi invernali festivi e su richiesta

Visite: su prenotazione visite per gruppi e scolaresche telefonando al Municipio di Prato Carnico – Tel.: 0433 69034; prenotazione dei laboratori didattici per le scuole presso gli Uffici CarniaMusei – Tel.: 0433 487779; E-mail: carnia.musei@cmcarnia.regione.fvg.it

Ingresso: intero e visita guidata € 1,00; ridotto € 0,50; visita guidata al Museo e al percorso monumentale (gruppi di almeno 5 persone) € 2,00; ridotto € 1,00 (dai 7 ai 18 anni e titolari CartaGiovani); gratuito fino a 6 anni, scolaresche fino alla scuola secondaria di I grado, disabili

E-mail: anagrafe@com-prato-carnico.regione.fvg.it

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Lago_Ca_Selva

Lago di Ca’ Selva

Il lago di Ca’ Selva – un bacino artificiale creato dallo sbarramento sul torrente Silisia, situato tra Frisanco e Tramonti di Sopra – si trova all’interno del Parco naturale delle Dolomiti friulane.

La diga, insieme a quella che ha originato il lago di Cà Zul, poco distante, fa parte dell’impianto della Val Meduna. Il coronamento della diga, di grande impatto scenografico, è accessibile.

 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 

Informazioni


Dove: Chievolis, Tramonti di Sopra

Superficie: 1,2 km²

Come arrivare: percorrendo la SS552 sino alla diga di Tramonti, si transita sul suo coronamento e si prosegue per Chievolis, salendo di quota si arriva al piccolo borgo di Ca’ Selva e immediatamente si incontra la diga

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SentRikle

Sentiero Rilke

Il sentiero Rilke è una passeggiata panoramica che collega Sistiana a Duino costeggiando la Riserva Naturale delle Falesie di Duino.

Il sentiero è intitolato al poeta Rainer Maria Rilke che visse ospite nel castello di Duino. Rilke amò tanto questi luoghi e vi trovò ispirazione per le sue Elegie duinesi: “Essere qui è splendido”.

Il sentiero Rilke offe la possibilità di osservare da vicino il fenomeno del carsismo e lungo l’itinerario sono state allestite postazioni panoramiche sfruttando i bunker e appostamenti militari realizzati durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale.

Potrete ammirare baia di Sistiana e tutto il golfo di Trieste.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Museo della Grande Guerra

Il museo dedicato alle tragiche vicende del fronte dell’Isonzo è allestito nei sotterranei in pietra a vista delle cinquecentesche Case Dornberg e Tasso di Borgo Castello. Il percorso espositivo si sofferma non solo sulla successione degli eventi bellici del primo conflitto mondiale, ma anche sui loro risvolti umani e sociali con un’accurata selezione di materiali e documenti (fra gli altri, quelli provenienti dal fondo archivistico del generale Armando Diaz).

L’attenzione è rivolta in particolare agli avvenimenti della guerra italo-austriaca e all’amara vita di trincea dei soldati: oggetti, cimeli, divise dei soldati di entrambi i fronti ritrovati nell’isontino; oltre a diversi plastici che aiutano a capire quale fosse la situazione a Gorizia e sulle alture che la circondano, in particolare sul Monte Calvario e sul Sabotino.

Una sezione è dedicata al cruciale 1917, anno segnato dalla disgregazione del fronte orientale, con le ultime cruente offensive sull’Isonzo e lo sfondamento austro-tedesco a Caporetto, ma, ancor prima, dall’esasperazione della popolazione e degli eserciti e dalle manifestazioni contro la guerra organizzate in diverse città europee.

Infine, è dato spazio agli avvenimenti del 1918: la resistenza dell’esercito italiano sul Piave, Vittorio Veneto e l’armistizio italo-austriaco del 3 novembre.

Una serie di riproduzioni fotografiche è dedicata a Gorizia, immagini che fanno rivere la città in guerra, devastata dai bombardamenti, ma mai del tutto abbandonata dai suoi abitanti. Non mancano in esposizione le armi con cui la guerra è stata combattuta: dalle mazze ferrate e baionette, alle mitragliatrici e bombarde.

 

Informazioni


Indirizzo: Casa Dornberg e Tasso, Borgo Castello 13, Gorizia

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, accessibile ai disabili su prenotazione

Informazioni: www.provincia.gorizia.it

Orari di apertura: 9.00-19.00;chiuso il lunedì

Ingresso: intero € 3,50; ridotto € 2,50; visite guidate € 1,00; scolaresche € 1,00 a persona. Gratis per minori di 6 anni e over 65. Gratis con FVG Card

Tel.: 0481 530382 – 533926

Fax: 0481 534878

E-mail: musei@provincia.gorizia.it

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Villa_Kechler_Udine

Villa Manin Kechler

Nel piccolo borgo di San Martino sorge Villa Kechler, residenza del tardo XVI secolo. Due massicci pilastri in bugnato sormontati da statue settecentesche introducono al lungo viale che attraversa la corte a giardino con sculture neoclassiche tra le ali delle barchesse e arriva in fronte alla villa dal colore aranciato. Sul retro si estende un parco chiuso dalla cinta muraria.

Un tempo la villa appartenne alla famiglia veneziana Manin, che vi abito finché non si trasferì a Passariano. Gli spazi della barchessa di ponente furono adibiti nel corso dell’Ottocento a filanda di sete pregiate dai Kechler che entrarono in possesso dell’intero bene all’inizio del Novecento. Un ospite illustre del conte Carlo Kechler fu Ernest Hemingway, che vi soggiornò più volte, partecipando alle battute di caccia tra Lignano, la foce del Tagliamento – a dire dello scrittore la “Florida d’Italia” – e Caorle.

 
 

Informazioni


Indirizzo: via Erminia, Località San Martino, Codroipo

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Cascata_Cukula

Cascata della Čukula

La cascata del Čukula, posta sul rio Namlen, è la più imponente tra tutte quelle presenti nel territorio delle valli del Torre e Natisone. Lo spettacolare salto, di oltre 70 metri, avviene poco a monte della confluenza tra il rio Podiauer e il rio Podiama. Solo dopo la confluenza il torrente assume la denominazione di rio Namlen, ma la cascata della Čukula è conosciuta anche come cascata del rio Namlen. Il rio Podiama nasce dalle pendici del Monte Cripia, a circa 850 m di altitudine.

Il corso d’acqua incide le rocce del Flysch di Grivò (v. Cascate del Rio Boncic) approfondendosi rapidamente e formando poi la cascata la cui base è posta ad una quota di circa 420 m: un dislivello quindi di oltre 400 m.

La cascata si raggiunge partendo da Prossenicco: nei pressi del cimitero del piccolo borgo rurale, dove si può parcheggiare, si imbocca il Sentiero Naturalistico della Cascata della Čukula.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Palazzo_delle_Poste_Gorizia

Palazzo delle Poste

L’imponente edificio in bugnato e laterizio si articola attorno alla torre dell’orologio. Fu realizzato nei primi anni Trenta su progetto di Angiolo Mazzoni, che si ispirò allo stile imperiale austriaco. Il porticato accoglie tre Vittorie, monumento ai caduti postelegrafonici realizzato da Domenico Ponzi. Al piano terra si trovano i mosaici di san Cristoforo opera di Matilde Festa Piacentini e quello di Pericle Gentili raffigurante i santi Ilario e Taziano, protettori della città di Gorizia. Al primo piano c’è l’affresco Danae fecondata da Giove realizzato su disegno del pittore Edoardo Del Neri mentre all’interno della torre la scalea è decorata con il ciclo pittorico di Guido Cadorin dal titolo Le guerre producono vittime. Infine, è qui conservato il Treno in corsa (1933) del futurista Tato (Guglielmo Sansoni).

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Corso Giuseppe Verdi 33, Gorizia

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