gorizia

Provincia di Gorizia

La Provincia di Gorizia è racchiusa tra l’estremo bordo meridionale delle Prealpi Giulie, rappresentate dai rilievi del Collio, e la laguna di Grado sul mare Adriatico; a Ovest la pianura friulana, a Est il confine con la Slovenia e le alture carsiche. Un territorio piccolo, ma ricco di peculiarità, che racchiude una grande ricchezza di paesaggi, oltre a tante testimonianze storiche e artistiche che rivelano influssi culturali germanici, slavi e latini. Nella provincia convivono le etnie slovena, italiana e friulana, che si armonizzano fra loro in particolare nella città di Gorizia.

Il tratto costiero è dominato dalla meravigliosa laguna di Grado, storico centro di epoca romana di cui sopravvivono testimonianze archeologiche, centro termale, luogo di sport acquatici e di golf, con lunghe spiagge dorate. La laguna è un suggestivo intreccio di canali tra isole e isolotti, dove sono state istituite due aree protette, habitat ideali per numerose specie di uccelli: la Riserva naturale della Valle Cavanata e la Riserva naturale della foce dell’Isonzo, dove vivono allo stato brado i cavalli Camargue. La fertile pianura dell’Isonzo presenta ampie distese di vigneti che producono vini di alta qualità, paesini pittoreschi e scorci panoramici di singolare bellezza. Risalendo la sua valle, l’Isonzo diventa sempre più selvaggio e affascinante.

Uno dei paesaggi più caratteristici della provincia di Gorizia e dell’intera regione è offerto dall’altipiano carsico, il cui terreno aspro e roccioso è coperto da una colorata vegetazione mediterranea. Area di alto valore naturalistico, ma anche storico: il Carso infatti è stato teatro di feroci combattimenti durante la prima guerra mondiale, i cui segni indelebili sono trincee, camminamenti e opere difensive che vengono recuperate e rese fruibili ai visitatori in un percorso della memoria che ha nel Sacrario di Redipuglia, che conserva i corpi di 100.000 soldati caduti, il suo punto di partenza.

Altro paesaggio caratteristico è costituito dalle dolci colline del Collio, costellate da piccoli borghi come Oslavia, Dolegna del Collio e Cormons e ricoperte di vigne che producono eccellenti vini.

I prodotti del mare e la tradizione mitteleuropea sono alla base della cucina goriziana. Si passa dal brodetto di pesce di Grado (boreto alla graisana) ai sapori più robusti, influenzati dall’enogastronomia slava ed austriaca: gnocchi di pane con lo speck, gnocchetti di fegato o di semolino in brodo, kaiserfleish (carrè di maiale affumicato accompagnato da crauti), gulasch, cacciagione, patate in tecia e brovada, cioè rape tagliate a fettine sottili, macerate nella vinaccia e poi cotte. Tra i dolci tipici, la gubana goriziana e la putizza (dolci ripieni di frutta secca), la pinza (tradizionale focaccia), le palacinche (omelette ripiene di marmellata di albicocche, o noci, o cioccolata).

Imperdibili i vini Doc con i marchi Collio e Isonzo: tra i bianchi, il Friulano e il Pinot; tra i rossi, il Cabernet, il Merlot e il corposo Refosco.

 

 

 

 

CULTURA
BORGHI TIPICI CASTELLI EVENTI
    MONUMENTI E SITI STORICI MONUMENTI RELIGIOSI MOSTRE
    MUSEI SITI ARCHEOLOGICI VILLE E PALAZZI
    NATURA
    CASCATE ESCURSIONI FIUMI
        GIARDINI E PARCHI GROTTE LAGHI E LAGUNE
          MONTAGNA PARCHI E RISERVE SPIAGGE
            ENOGASTRONOMIA
            RISTORANTI AGRITURISMO PIZZERIE
                  CANTINE PRODUTTORI
                    OSPITALITÀ
                    HOTEL BED & BREAKFAST AGRITURISMO
                        CAMPEGGI AFFITTACAMERE APPARTAMENTI PER VACANZE
                              SPORT
                              TREKKING E PASSEGGIATE MOUNTAIN BIKE CAVALLO
                                  SPORT ACQUATICI SPORT INVERNALI SPORT MONTAGNA
                                        Aerobase_Rivolto_Frecce_Tricolori

                                        Aerobase di Rivolto – Frecce Tricolori

                                        L’Areobase di Rivolto è il centro logistico e il punto di partenza delle esibizioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Qui sarà possibile vedere i dieci piloti delle Frecce Tricolori solcare il cielo durante i voli di addestramento anche al di fuori delle date programmate nel calendario ufficiale delle manifestazioni. Inoltre è possibile effettuare un tour guidato all’interno della base aeronautica per scoprire i segreti dei velivoli in dotazione ai piloti (Aermacchi MB339), del casco e della Tuta anti G, nonchè assistere alla proiezione di filmati delle straordinarie evoluzioni di volo acrobatico.

                                        Le visite organizzate dall’Agenzia TurismoFVG hanno un costo di 10 euro e devono essere prenotate con almeno dieci giorni di anticipo. Le prenotazioni possono essere effettuare tramite il portale del turismo del Friuli Venezia Giulia.

                                        Durante la visita, della durata di circa 3 ore, sarà possibile assistere ai voli di addestramento.

                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         

                                        Informazioni


                                        Indirizzo: Via Udine 56, Rivolto

                                        Informazioni: www.aeronautica.difesa.it/Pan

                                        Skype: Frecce_Tricolori – Rivolto

                                        Twitter: Freccetricolori

                                        Come arrivare: Strada Statale 13 km 110

                                        Visite: è possibile visitare l’aeroporto delle Frecce Tricolori con gruppi organizzati previo contatto con la Sezione Pubbliche Relazioni oppure tramite l’Agenzia Turismo FVG. Durante le visite, del costo di € 10,00 a persona, è possibile assistere ai voli di addestramento

                                        Calendario delle date di apertura 2015

                                        Ufficio Pubbliche relazioni – Tel.:0432 902166; Fax: 0432 902178; E-mail: pan@aeronautica.difesa.it

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                                        Città fortificata di Palmanova

                                        Nel 1593, perduta la piazzaforte di Gradisca, i veneziani firmarono, nel vicino castello di Strassoldo l’atto di fondazione della fortezza di Palma: nuovo baluardo strategico per la difesa del territorio della Serenissima contro l’Impero e l’Oriente turco-ottomano. La città stellata, cinta da poderosi bastioni a nove punte e ampi fossati, è un felice compendio della trattatistica rinascimentale sulla città ideale. Al suo centro sorge la Piazza Grande, l’antica piazza d’armi a forma di esagono perfetto da cui partono sei strade radiali. Emblema della città-fortezza è il Leone di San Marco che riposa tranquillo sotto una palma e, in effetti, la fortezza restò inespugnata per duecento anni, fino alle invasioni napoleoniche.

                                        La prima pietra fu posta il giorno di Santa Giustina, acclamata patrona della città, nonché l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi. La città è divisa in nove settori che ricordano i firmatari del suo atto di nascita: Grimani, Savorgnan, Foscarini, Villachiara, Contarini, Garzoni, Monte, Donato e Barbaro. Alla città poligonale, ribattezzata da Napoleone Palma la Nuova, si accede attraverso tre porte progettate da Antonio Scamozzi a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.

                                        Il primo weekend di settembre si tiene la rievocazione storica A.D. 1615. Palma alle armi che ricorda l’inizio della guerra degli uscocchi o guerra del Friuli contro gli austriaci, l’ultima tra Austria e Venezia.

                                         

                                        Informazioni


                                        Informazioni:

                                        www.comune.palmanova.ud.it – Comune di Palmanova, Piazza Grande 1 – tel.: +39 0432 922111; fax: +39 0432 923346

                                        Ufficio Turistico, Borgo Udine 4 – Tel.: +39 0432 924815 – aperto tutti i giorni 10.00-12.00

                                         

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                                        Poffabro

                                        Nominato per la prima volta nel 1339, è un borgo in Val Colvera, nelle Prealpi Carniche, che deriva il nome da Prafabrorum, ovvero prato dei fabbri.

                                        Il paese è un compendio di caratteri architettonici tipici della montagna friulana, dove forme e materiali si fondono garbatamente con il paesaggio circostante: pietre arenarie e calcaree tagliate al vivo, ballatoi e scale in legno, pilastri e archi in sasso. Questo borgo rurale di origini molto umili e dalle linee austere è ingentilito da capitelli votivi sparsi ovunque e chiesette minori.

                                        Il pittore Armando Pizzinato lo definì l’esempio di architettura spontanea più razionale e fantasiosa delle nostre Prealpi ed è, in effetti, incluso tra i borghi più belli d’Italia.

                                        Ogni inverno, da metà dicembre a metà gennaio, le strade del borgo si popolano di oltre un centinaio di presepi.

                                         
                                         
                                         
                                         
                                         

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                                        Dove: Poffabro, frazione del Comune di Frisanco in Provincia di Pordenone

                                         

                                        Informazioni: Comune di Frisanco, Via Valdestali 8 – www.comune.frisanco.pn.it – Tel.: +39 0427 78061; Fax: +39 0427 78062; e-mail: protocollo@comune.frisanco.pn.it

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                                        Castello di Prampero

                                        L’anno di fondazione del castrum è il 1025, quando il Patriarca di Aquileia concesse in feudo un colle e diede licenza al feudatario originario di Augusta di costruirvi un castello (l’avvenimento è tramandato in una lapide antica ancora conservata). Il castello appartiene ancora a questo casato, che assunse il predicato di Prampero.

                                        Già alla fine del Duecento il complesso era notevolmente articolato, con più circuiti murati, porte, torri, chiesa castellana e molti fabbricati. Si distinguono tre torri inserite nel muro di cinta del castello romanico: la torre Gemona a nord-ovest, la torre Nord (risalente all’anno di fondazione) e a sud-est la torre Tarcento con la cappella dei Santi Simone e Giuda dell’XI secolo. La prima, anch’essa forse anteriore al Mille, fungeva da residenza. Il Portale dei Leoni, che si apre sulla facciata meridionale, documenta un ampliamento dell’edificio di epoca ghibellina. Due erano i palatia: quello che congiunse la torre Gemona con la torre Nord e quello rovinato accanto alla Torre Tarcento.

                                        Il castello, che subì il saccheggio e l’incendio del giovedì grasso del 1511, fu restaurato soltanto a partire dal 1567, tralasciando nella ricostruzione le opere di difesa ormai obsolete. Il maniero prese allora l’aspetto che mantenne fino al crollo del 1976. In seguito è stata ricostruita la torre nord coperta con loggia, il palatium, il muro di nord-est, il portale in pietra che immette nella corte e sono stati messi in sicurezza i percorsi che costeggiano il castello lungo il Rio Prampero; interamente restaurata è la sottostante chiesetta castellana di Santa Margherita.

                                         

                                        Informazioni


                                        Indirizzo: Via del Castello, Magnano in Riviera

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                                        Lago del Predil

                                        Il lago del Predil (o di Raibl) è situato a pochi chilometri da Tarvisio, nelle vicinanze dell’abitato di Cave del Predil e del Passo del Predil, da cui prende il nome. Sorge a 959 m s. l. m., in un’antica conca glaciale, che si apre circa a metà della valle del Rio del Lago. Lungo 1,5 km e largo 500 m, è il secondo lago naturale della regione per grandezza dopo il lago di Cavazzo.

                                        Grazie alla bellezza delle sue acque, limpide e fredde, d’un colore verde-azzurro intenso, circondanti un’isoletta, e del paesaggio molto suggestivo, è un punto di grande interesse turistico-naturalista.

                                        Sul lago è stato costruito uno stabilimento nautico-balneare dotato di spiaggia, giochi per bambini e una scuola di windsurf; è possibile noleggiare attrezzature nautiche (barche a remi e a vela, pedalò, surf bike, kayak).

                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
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                                        Castello di Ragogna

                                        Il promontorio roccioso sul quale sorgono il complesso fortificato e l’antica pieve di San Pietro – nonchè sede dell’antico insediamento castrense di Reunia – controllava il guado del fiume Tagliamento. Esistente già nel VI secolo, il maniero era soggetto nel XII secolo alla giurisdizione dei duchi di Carinzia della Casa di Eppenstein, passando nel 1218 ai Signori di Ragogna, infeudati dal Patriarca d’Aquileia.

                                        Oggetto di ripetuti assedi durante le lotte tra Patriarcato e duchi d’Austria, passò nel XV secolo ai Porcia. In seguito il castello decadde e, abbandonato alla fine del Settecento, venne regalato al Comune.

                                        Attualmente si possono ammirare le cinte murarie merlate con il portale Nord, alcune torri, il cortile interno con il pozzo e la domus residenziale. Presso l’antica pieve di San Pietro sono visibili gli scavi archeologici effettuati.

                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                         

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                                        Indirizzo: Frazione di San Pietro, Ragogna

                                        Orari di apertura: da aprile ad ottobre il sabato 14.30-17.30 e domenica 10.00-12.30; 14.30-17.30

                                        Stato di conservazione: ristrutturato

                                        Informazioni: Comune di Ragogna – Tel.: 0432 955226; g.toniutti@comuneragogna.it; Associazione Pro Ragogna – Tel.: 0432940310; E-mail: info@prolocoragogna.it; oppure Segreteria del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli venezia giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; E-mail: info@consorziocastelli.it; www.consorziocastelli.it

                                        Ingresso: libero

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