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Riserva Naturale della Valle Canal Novo

La valle lagunare, un tempo utilizzata per l’allevamento ittico, offre specchi d’acqua e barene affioranti, protette dalla marea dagli argini e dalle chiuse che regolano il livello idrico. La valle riceve l’acqua dolce da tre pozzi artesiani e dalle piogge. La laguna è un territorio molto complesso e diversificato, a seconda della salinità delle acque e dei terreni: dallo stagno d’acqua dolce, circondato dalla canna palustre e dai salici, fino alle barene salmastre.

Molti sono gli uccelli che nidificano tra i canneti come il tarabuso, il pendolino e il migliarino di palude, tra i più comuni sono il cigno reale e quello selvatico, l’oca grigia e il germano reale o la più rara moretta tabaccata, ma anche l’airone cenerino, il falco di palude e il beccaccino. Durante i mesi estivi è stata registrata una sporadica presenza di fenicotteri rosa.

La riserva è dotata di casoni per l’osservazione degli uccelli, di un acquario e percorsi su passerelle.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Ubicazione: Marano Lagunare

Estensione: 121 ettari

Informazioni: www.maranoinforma.it

Centro Visite: riserve naturali Valle Canal Nuovo e Foci dello Stella, via delle Valli 2, Marano Lagunare – Tel.: 0431 67551; e-mail: centrovisite@maranolagunare.com

Orari di apertura: aperto tutto l’anno da martedì a domenica; durante i mesi invernali 9.00-17.00, nei mesi estivi 9.00-18.00

Ingresso: intero € 3,50; ridotto € 2,50 (tutti gli studenti)

Servizi: bar e ristoro, area pic-nic, parco giochi, foresteria, osservatorio panoramico, recinti faunistici, passerella sull’acqua

Attività: laboratori tematici, attività didattica ed educazione ambientale, escursioni guidate, birdwatching, escursioni in barca

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Castello_Muggia

Castello di Muggia

Sul colle già in epoca preistorica sorgeva un castelliere, in seguito trasformato dai romani in torre munita a presidio della via Flavia. L’imponente costruzione in conci di arenaria squadrati risale al 1374 quando il Patriarca Marquardo di Randek inviò a Muggia Federico di Savorgnan che, occupata la cittadina, dava inizio alla costruzione del castello e della cinta muraria che racchiudeva il borgo medievale raccolto intorno al porticciolo.

Della cinta muraria del castello restano oggi solo alcune tracce: la porta di Levante e parte di quella di San Ulderico e la basilica romanica di Santa Maria Assunta.

Nel 1420 il castello passò sotto il dominio della Serenissima seguendo da allora, unitamente a tutta la costa istriana, le sorti della Repubblica di Venezia.

Nel 1991 il castello fu acquistato dallo scultore Villi Bossi che lo ha trasformato in residenza privata e atelier.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Calle dei Lauri 7, Muggia

Servizi: visite didattiche, partecipa aCastelli Aperti

Visite: su appuntamento tramite il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; visite@consorziocastelli.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it; www.castellodimuggia.wpeople.it

Tel.: 040 272772

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Castello_Arcano

Castello di Arcano

Il più antico castello d’Arcano superiore in origine sorgeva poco distante dalla chiesetta di San Mauro, presso il fiume Corno; in seguito fu riedificato nel sito odierno, mentre un’altra fortificazione era stata eretta presso Arcano inferiore e fu distrutta nel XV secolo dai turchi.

Fin dal XII secolo i castelli furono affidati dal Patriarca ai Tricano, così chiamati per i tre cani neri dello stemma araldico. Il castello ha mantenuto inalterato il suo aspetto medievale con le cortine merlate alla guelfa, la doppia torre portaia e il possente mastio – tra i più grandi del Friuli – coronato da una fila di bifore tardo romaniche. Al suo interno si trovano una saletta affrescata da Andrea Urbani, i saloni con mobilia e armi d’epoca, camini e portali in marmi policromi opera del lapicida secentesco Raffaello de’ Raffaelli.

Attualmente abitato, è anche sede di una azienda agricola e vitivinicola dove vengono privilegiate colture di tipo biologico.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Arcano Superiore 11/C, Rive d’Arcano

Servizi: visite didattiche, azienda agricola, degustazioni enologiche, bed & breakfast, convegni, partecipa a Castelli Aperti

Eventi: a luglio il borgo ospita una rievocazione storica

Orari di apertura: sabato e domenica 15.30-18.30 (orario di inizio ultima visita)

Visite: per gruppi tramite l’ufficio visite del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; visite@consorziocastelli.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it

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Borgo_Santa_Margherita_del_Gruagno

Borgo di Santa Margherita del Gruagno

Località antichissima, Santa Margherita del Gruagno viene ricordata col nome di Groang nella seconda metà dell’VIII secolo. A partire dal X secolo è attestata la presenza di un castello, oggi perduto, attorno al quale, nel basso Medioevo, si strinse il borgo fortificato cinto da mura, ancora oggi visibili insieme alla torre. Al centro del borgo spicca l’antica pieve di Santa Margherita, eretta sul sacello dedicato a Santa Sabida, culto qui praticato fin dall’VIII secolo, di cui si possono vedere ancora i resti. Ben conservate la cinta muraria della cortina e la torre porta, che mantiene resti dei camminamenti di ronda. Belli anche i rustici in pietra con ampi portali voltati.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Via del Gruagno, Moruzzo, provincia di Udine

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Area Archeologica Colle di San Giusto

Risale alla metà del I secolo d. C. la più antica costruzione ancora visibile sul colle di San Giusto: si tratta di un propileo, o meglio dei resti di un antico portale d’accesso a un’area sacra recintata, che conteneva probabilmente uno o più templi. Il propileo era davvero monumentale: largo 17,20 m e profondo 5,28 m, era costituito da due grandi strutture laterali colonnate e una scalinata centrale, e si trovava in cima alla strada principale (oggi via della Cattedrale) che univa la riva del mare al punto più elevato della città.

I resti oggi visibili sono delle colonne appartenenti all’estremità anteriore sinistra del monumento, inglobate nel campanile della cattedrale di San Giusto. I resti della struttura di destra e della scalinata sono visibili scendendo nel cunicolo che si apre nel giardino dell’Orto Lapidario, adiacente alla Cattedrale.

Per quanto si sa, questo è l’unico propileo romano conservatosi in Europa.

Accanto alla cattedrale sorgono i resti di una basilica civile, il cui primo impianto risale circa alla metà del I secolo d. C. Era una costruzione molto grande (88 m x 23,50 m), a tre navate; sul lato mare si trovava una platea lastricata, il Foro. Della basilica restano solo due file di ceppi di colonne: probabilmente nel V secolo le pietre di questi edifici monumentali divennero materiale per la costruzione della basilica paleocristiana, che incorporò anche il propileo utilizzandolo come base per il campanile.

Nel castello in cima al Colle di San Giusto è ospitato il Lapidario Tergestino, che raccoglie i resti lapidei provenienti dagli scavi della città.

 

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Castello_Soffumbergo

Castello di Soffumbergo

Il sito, forse già fortificato in epoca tardoantica e utilizzato dai Longobardi, fu anche sede di una cappella al tempo dei Sassoni. Dominio del Patriarca sin dal 1025, nel 1184 era abitato dai Signori di Soffumbergo (dal tedesco Scharfenberg, “monte aguzzo”), vassalli della Chiesa d’Aquileia.

Nel 1298 il castello fu scelto dal Patriarca quale residenza estiva della corte. Tuttavia, gli antichi feudatari, i “domini Sophumbergi”, conservarono il diritto d’abitanza e dopo aspre contese con il casato dei Torriani, ne vennero infine scacciati nel 1352.

Il castello di Soffumbergo – il cui feudo comprendeva anche Campeglio, Raschiacco, Colloredo, Valle e Canale – sembra essere stato distrutto nel 1441 dai cividalesi. Rimangono ancora visibili le fondamenta, mentre l’antica cappella castellana è stata integralmente restaurata.

Nel 1993 vennero effettuati alcuni scavi archeologici che portarono alla luce diversi reperti (ceramiche, armi e utensili risalenti ai secoli XIII-XIV).
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Castellana, frazione Soffumbergo a Campeglio, Faedis

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Castello di Aviano

Il castello – probabilmente costruito sui resti di fortificazioni di epoca romana – fu ceduto nel 967 da Ottone I di Sassonia al Patriarca di Aquileia e, nel 1161, Federico Barbarossa lo concesse al Vescovo di Belluno.
Nel 1411 il maniero fu occupato dagli ungheresi comandati da Pippo Spano, capitano generale di re Sigismondo e distrutto nel 1420 dalle milizie venete; fu ricostruito nel 1432 ma poi nuovamente devastato durante le incursioni turche.
Nonostante sia fortemente degradato, sono ancora visibili alcuni tratti di cinta muraria, quattro delle antiche sette torri merlate, i resti del mastio e del torrione originario, la chiesa castellana e la porta fortificata con l’emblema araldico del lupo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Aviano

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