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Borgo del Castello di San Vito al Tagliamento

Situato nella fertile piana alluvionale, il nucleo di San Vito crebbe attorno al Castello dopo la metà del XII secolo. Nel borgo medievale, chiuso da tratti di mura duecentesche, tra le strette calli conserva ancora interessanti edifici d’epoca. All’ultimo quarto del XIII secolo risalgono le mura merlate, il fossato e le torri Scaramuccia e Raimonda, quest’ultima adibita a sede del Museo Archeologico.

Il vicino Castello, ove nella seconda metà del Trecento si riunì più volte il Parlamento della Patria del Friuli, nel secolo successivo divenne un palazzo signorile dei nobili Altan. A partire dal Quattrocento sorsero la Loggia Pubblica, ora Teatro Sociale, e la Chiesa di San Lorenzo con annesso convento domenicano, che oggi ospita la Biblioteca civica.

Nel Cinquecento Borgo San Lorenzo fu incorporato nel centro e furono eretti la Torre Grimana e il torrione meridionale, dando all’abitato forma trapezoidale. Piazza del Popolo si circondò di prestigiosi palazzi, come il venezianeggiante Palazzo Rota, con lo splendido parco tardo romantico, attuale sede municipale.

Al Seicento risale Palazzo Altan in Borgo Taliano che ospita il Museo provinciale della vita contadina. La Chiesa dell’Annunciata, rivestita di affreschi trecenteschi, fu la cappella gentilizia dei Patriarchi. Il Duomo, costruito a metà Settecento per volontà del patriarca Daniele Delfino, custodisce opere di Andrea Bellunello, Alessandro Varotari detto il Padovanino, Gaspare Diziani, Francesco Zugno e Pomponio Amalteo, maggior pittore sanvitese e allievo del Pordenone, che lascia un altro splendido ciclo di affreschi nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti. San Vito diede i natali al naturalista Anton Lazzaro Moro, uno dei più insigni scienziati del Settecento italiano.

Interessante anche il percorso naturalistico del parco delle olle di risorgiva della roggia Vignella in località Pissarelle.

 

Informazioni


Dove: San Vito al Tagliamento, Provincia di Pordenone

Informazioni: www.comune.san-vito-al-tagliamento.pn.it

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Civico Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez

La collezione dello studioso triestino Diego de Henriquez (1909-1974) ­– un patrimonio documentale e materiale composto da circa 15.000 oggetti – è stato acquisito dal Comune di Trieste nel 1983 e dal 1999 ha trovato sede nella Caserma Duca delle Puglie. Raccoglie: 2800 armi, 24.000 fotografie, 287 diari, 12.000 libri, 2600 tra manifesti e volantini, 500 stampe, 470 carte geografiche e topografiche, 30 fondi archivistici, 290 documenti musicali, 150 quadri e un fondo di pellicole, 250 documenti cinematografici conservati all’Istituto Luce di Roma.

Due degli edifici della Caserma, recentemente restaurati, accolgono il percorso museale, la biblioteca, la fototeca e l’archivio; restaurati, inoltre, i mezzi e i pezzi di artiglieria: cannoni, veicoli, strumenti esposti nella sezione centrale dell’hangar.

L’attuale allestimento è incentrato sulla Grande Guerra nella ricorrenza del centenario. Le crude fotografie d’epoca si alternano ai testi esplicativi e alle tavole grafiche che riassumono “i numeri della guerra”. Oltre ai numerosi contributi filmati forniti dalla Cineteca del Friuli e dall’Istituto Luce, vi sono quelli del regista Alessandro Scillitani: Funerale della pace, Guerra di trincea e Caporetto.

Secondo il desiderio del suo ideatore, non vuole essere un museo della guerra tradizionalmente inteso, ma un museo della società del Novecento dove le guerre con i loro orrori siano bandite per sempre.

Nel primo hangar trova posto l’esposizione permanente dedicata alla storia della prima guerra mondiale, che si apre con il corteo funebre dell’erede al trono d’Austria-Ungheria Francesco Ferdinando, assassinato con la moglie a Sarajevo il 28 giugno 1914. Al piano superiore una sintetica cronologia racconta i cento anni di guerre del Novecento; quindi l’allestimento si focalizzata sulla storia di Trieste dal primo conflitto mondiale agli anni del fascismo fino al ritorno dell’Italia nel 1954. Nella sede di Via Revoltella altre sezioni presentano gli armamenti leggeri, le telecomunicazioni, le uniformi militari, stampe, dipinti e medaglie.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cumano 22, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, fototeca, archivio documentale, biblioteca

Informazioni: www.museodiegodehenriquez.it

Orari di apertura: da metà ottobre a fine marzo da mercoledì a lunedì 10.00-17.00; da aprile a metà ottobre 10.00-19.00; chiuso il martedì tranne nei mesi di luglio e agosto; chiuso 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua, 25 aprile e 1° maggio

Ingresso: intero 6,00 €; ridotto 4,00 €

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Come arrivare: in autobus con la linea 18 (nei festivi sostituita dalla linea 5)

Tel.: 040 675 4699; 040 675 8377

E-mail: museodehenriquez@comune.trieste.it

 

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ALTRO IN ZONA
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Sentieri sul Pal Piccolo e Pal Grande

Il Pal Piccolo deve la sua importanza ai combattimenti qui avvenuti nella prima guerra mondiale. Oggi sulla cima del monte è allestito un museo all’aperto, dove è possibile visitare i resti delle trincee e dei baraccamenti usati da alpini durante il conflitto.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Traversata carnica
Dislivello in metri: 500
Difficoltà: E
Tempi di percorrenza in ore: 4.30

INFO: Iat Paluzza
Tel. +39 0433 775344
Email info.paluzza@turismo.fvg.it

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1

Partenza dal Passo Monte Croce Carnico (mt. 1.360)

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Imboccate il sentiero Cai nr. 401 mantenendo sulla sinistra la palestra di roccia

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Proseguite sullo stesso sentiero fino alle trincee di vetta del Pal Piccolo (mt. 1.866)

4

Scendete brevemente lungo il sentiero di salita e imboccate un sentiero militare che, passando attraverso trincee e strutture militari in disuso, riconduce ai piedi della palestra di roccia e quindi al Passo di Monte Croce

VARIANTE

Una volta raggiunta la vetta del Pal Piccolo (mt. 1.866), una serie di sentieri militari in disuso consentono di raggiungere la cima del Friekofel e del Pal Grande dove è in allestimento il museo all’aperto con numerosi recuperi di gallerie

    Museo all’aperto del Pal Piccolo     Museo all’aperto del Freikofel
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Museo della Comunità Greco Orientale

Il museo, che sorge a fianco della neoclassica Chiesa di San Nicolò, presenta una raccolta di icone, quadri e oggetti sacri. Fra le opere della tradizione ortodossa vi è la ricca collezione di icone, opere che vanno dal XV al XX secolo, di produzione greca, russa, slava e medio orientale, tra cui quelle realizzate dai monaci del Monte Athos sino a quelle dei pittori greci operanti a Trieste.

Le opere di tradizione occidentale e cattolica annoverano una Sacra conversazione di scuola veneta del Cinquecento, la Presentazione della Vergine al Tempio del Maestro delle storie di Sant’Agnese, un allievo del Bramantino, e la Susanna e i vecchioni opera fiamminga del Seicento.

Tra i ritratti dei personaggi benemeriti della comunità vi è quello di Alessandro de Manussi realizzato da Antonio Lonza, il barone Ambrogio di Stefano Ralli ritratto da Eugenio Scomparini e ancora i ritratti del barone Demetrio Economo opera di Luigi Sorio, quello di Giovanni Scaramangà realizzato da Zangrando e quello di Konstantinos Hatzikonsta di Alfredo Tominz, nonchè opere dedicate alla Rivoluzione greca del 1821.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via III Novembre 7, Trieste

Tel.: 040 635614

Fax: 040 634830

Informazioni: www.comgrecotrieste.it

E-mail: comgrots@tin.it

Orari di apertura: mercoledì 15.30-18.30; giovedì e venerdì 9.30-12.30

Visite: a cura dei volontari per il patrimonio del Touring Club Italiano di Trieste

Ingresso: gratuito

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Parco Villa Moretti

Il parco di Villa Moretti si arrampica sulle pendici del colle di Coja al di sopra dell’abitato circostante. La villa fu costruita nel 1904 per volere dell’industriale Luigi Moretti secondo il progetto in stile ‘neogotico’ dell’architetto Antonio Vandone di Torino.

Tra il 1919 e il 1922 gli architetti triestini Ruggero e Arduino Berlam, incaricati da Caterina Micco Moretti, realizzarono diversi interventi sull’edificio, piegandolo al corrente gusto Liberty. Nel 1952 la villa venne ulteriormente modificata sotto la direzione dell’architetto Pietro Zanini. Dopo la devastazione del terremoto del 1976 il palazzo divenne inagibile e rimase inutilizzato, finchè, nel 1988, villa e parco furono acquistati dal Comune di Tarcento che ne promosse il restauro e nel 2009 ripristinò parte del parco.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via del Castello, Coja (Tarcento)

Superficie totale: 2,40 ha

Impianto planimetrico: informale-naturalistico (parco), formale (giardino)

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Tarcento

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, muro con merli, portale ad arco, scalea, scalea loggiata, viale

Specie botaniche di rilievo: abete, magnolia, pino

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Castello di San Daniele del Friuli

Il castello era arroccato sulla vetta del colle sin dal 1267, dove sorge ancora una delle antiche torri adattata a campanile della chiesa di San Daniele Profeta. Nel XVI secolo il castello era formato da tre portali, otto torri e una cinta muraria merlata. Il sito fu venduto dai di Varmo a Giacomo Concina, che ne ricevette l’investitura dalla Serenissima nel 1756, e ancora oggi appartiene ai discendenti della famiglia.

La torre-mastio era molto probabilmente affiancata dalla chiesetta castellana e dalla casa del Gastaldo. A mezza costa correva un’ulteriore cinta con terrazzamenti e bastioni, eretta nella seconda metà del Quattrocento, a cui si accedeva tramite una torre portaia con levatoia su fossato che tagliava l’intero rilievo.

L’area circostante è stata adibita a parco pubblico con belvedere panoramico.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via San Sebastiano, San Daniele del Friuli

Visite: alla chiesa su appuntamento, informazioni e prenotazioni presso la Sede A.N.A. Associazione Nazionale Alpini – Tel.: 0432 954350; E-mail: anasandanieledelfriuli@virgilio.it

Informazioni: Ufficio Turistico Pro San Daniele (I.A.T.), Via Roma n. 3; Tel.: 0432 940765

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Galleria d’Arte Moderna Enrico de Cillia

La pinacoteca si formò nel 1975 con la donazione del pittore e collezionista Enrico De Cillia di una cinquantina di opere dei maggiori esponenti della pittura friulana del Novecento: Altieri, Anzil, Bierti, Borta, Bront, Canci, Magnano, Celiberti, Ciussi, Coceani, Colò, Cussigh, Davanzo, Filipponi, Marra, Merlo, Pellis, Pittino, Saccomani, Sopracasa, Supan, Tavagnacco, Tubaro, Ursella, Variola, Zigaina. La collezione si è nel tempo consolidata attraverso gli apporti di artisti e privati e oggi rappresenta esaustivamente la carriera dell’artista cui è dedicata grazie all’acquisizione di ventisei olii del maestro nativo di Treppo.

La raccolta, ospitata nell’ottocentesco palazzo della Biblioteca, è corredata da esaurienti schede critiche nonché da oltre milletrecento libri d’arte e ospita spesso mostre temporanee d’arte e di fotografia.

La Galleria Enrico de Cilla fa parte della rete museale CarniaMusei.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Palazzo della Biblioteca, Via Giacomo Matteotti 13, Treppo Carnico

Servizi: bookshop, audioguida, visite guidate e laboratori didattici, animazione per bambini; accessibile ai diversamente abili

Informazioni: www.treppocarnico.org; Municipio di Treppo Carnico – Tel.: 0433 777023; Fax: 0433 777331; CarniaMusei – Tel.: 0433 487779; Fax: 0433 487760; www.carniamusei.org; E-mail: carnia.musei@cmcarnia.regione.fvg.it

Orari di apertura: da settembre a giugno sabato 16.00-18.00; domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; luglio e agosto da martedì a sabato 16.00-18.00, domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; chiuso il lunedì

Ingresso: intero 2,60 €; ridotto: 1,60 €;gratis con FVG Card

Tel.: 0433 777307

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