Rocca_Monte_Quarin_Cormons

Rocca di Monte Quarin

Il castello di Cormons è una fortificazione longobarda risalente al VII secolo, forse edificata sui resti di una rocca ancora più antica, per contrastare l’invasione dagli Avari nel 610.

Fu successivamente la residenza dei Patriarchi di Aquileia e attorno al X secolo, accanto all’originario castello, ne sorse un altro e, ai piedi del monte, si ampliò la villa. Dopo un’aspra contesa, nel 1286 passò sotto il controllo della Contea di Gorizia, quindi, con la morte dell’ultimo dei conti goriziani, divenne possedimento di Massimiliano I d’Asburgo.

Nel 1511 fu preso e distrutto dai veneziani. Ricostruito, fu tuttavia in seguito abbandonando.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Patriarchi 66, Cormons (Gorizia)

Stato di conservazione: ruderi antico castello

Visitabile: solo esterno

 

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Comeglians

Il borgo di Comeglians

Il borgo di Comeglians sorge nella Val di Gorto, lambito dal torrente Degano, alle pendici dei monti Crostis e Zoncolan, splendide mete escursionistiche. Il comune è formato da sette frazioni immerse nei boschi di abeti: Povolaro, Maranzanis, Mieli, Noiaretto, Tualis (la più alta in quota), Runchia e Calgaretto, quest’ultimo situato sul promontorio di San Giorgio dove sorge l’omonima chiesa in cui si conserva un monumento funebre di epoca romana (I secolo d. C.).

Della sua passata ricchezza, dovuta al florido commercio di legnami, sono testimonianza alcuni antichi palazzi con austeri portali in pietra nel centro del paese, dove sorge anche la chiesetta di San Nicolò di origini duecentesche. A Povolaro e Maranzanis si conservano splendidi esempi di case carniche del Sei e Settecento: Casa del Botêr , Palazzo de Gleria, Casa di Palman, Palazzo da Pozzo.

La posizione di Comeglians è ottimale per visitare i dintorni: la cima dello Zoncolan è raggiungibile in pochi minuti con la funivia che parte da Ravascletto; in territorio austriaco si arriva a piedi dal passo del Volaia con il suo lago cristallino; da Tualis si risale la dorsale del Crostis fino a raggiungere una quota di quasi duemila metri di altitudine, per proseguire lungo la strada “Panoramiche delle vette” che permette di ammirare il comprensorio montano carnico tra pascoli e antiche malghe.

Comeglians offre la possibilità di alloggiare negli appartamenti dell’albergo diffuso in case tradizionali, antiche cascine e stalle ristrutturate.

 

Informazioni


Dove: Comeglians, provincia di Udine

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Mostra_Permanente_Speleologia_Carsismo

Mostra Permanente Speleologia e Carsismo

L’area del massiccio del Canin è una delle mete internazionali più ambite da speleologi e ricercatori per le peculiarità dei fenomeni carsici e le oltre mille cavità presenti.

Il Centro visite di Sella Nevea ospita reperti lapidei e concrezionali, plastici della morfologia sotterranea del Canin oltre a materiali ed attrezzature utilizzate nell’attività speleologica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Centro Polifunzionale di Sella Nevea, Chiusaforte

Servizi: visite guidate, bookshop, punto informativo per escursioni speleologiche; accessibile ai disabili

Informazioni: www.parcoprealpigiulie.it; E-mail: info@parcoprealpigiulie.it

Orari di apertura: apertura nel periodo estivo e festività; apertura anche su prenotazione

Ingresso: gratuito

Tel.: 0433 54060

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

TarvisioFor

Riserve Naturali del Rio Bianco e di Cucco

La Riserva naturale integrale di Rio Bianco si trova immersa tra boschi di abete rosso, pino nero e larice, custoditi da aspre pareti rocciose a strapiombo. La Riserva naturale di Cucco è in prossimità dell’abitato di Malborghetto, presso le pendici del monte Alpe Piccola. Ospita una pineta naturale di pino nero d’Austria, di grande valore per la sua rarità, dove non mancano alcuni interessanti endemismi come l’euforbia della Carnia e numerose specie rare tra le quali la dafne alpina e la viola rupestre.

L’area protetta del Rio Bianco, resa inaccessibile dal territorio impervio, caratterizzato da pendii scoscesi di rocce di dolomia, salti e ripidi ghiaioni, preserva un ecosistema selvaggio e intatto, uno degli ambienti più integri delle Alpi orientali. La riserva è inoltre ricca d’acqua, con molte sorgenti che alimentano il Rio Bianco, formando piccoli ruscelli a cascate.

Tra la fauna troviamo il camoscio, il cervo, il capriolo, la volpe, la martora, il tasso, la lepre alpina, lo scoiattolo; tra gli uccelli, l’aquila reale, il gufo reale, il grifone, il gheppio, lo sparviero, il codirosso spazzacamino e il picchio nero.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Ubicazione: Comune di Malborghetto-Valbruna

Estensione: 378 ettari / 21 ettari

Servizi: Centro area di parcheggio “La foresta” presso Bagni di Lusnizza provvisto di museo, giardino botanico

Visite: visitabile solo per ragioni di studio o escursioni naturalistiche previa autorizzazione del Corpo Forestale dello Stato, via Romana 35, Tarvisio – tel.: 0428 2786 / 0428 2787; e-mail: utb.tarvisio@corpoforestale.it

Orari di apertura: 8.00-13.00 e 14.00-17.00

 

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Parco_Villa_Ottelio1

Parco di Villa Ottelio

Il giardino e il parco di Villa Ottelio sorgono nel borgo rurale di Ariis, nei pressi dei fiume Stella, su un terreno caratterizzato dalle tipiche “olle” di risorgive. A nord della villa sono visibili i resti di una struttura castellana che risale probabilmente al 1266. Dopo l’edificazione della fortezza di Palma il castello fu smantellato e trasformato in villa.

All’inizio dell’Ottocento il complesso dai Savorgnan passò agli Ottelio che lo riformarono. Nel parco furono impiantati boschetti di conifere, essenze autoctone ed esotiche che hanno arricchito la caratteristica vegetazione fluviale.

La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ha acquistato l’intero complesso tra il 1986 e il 1997, concedendo l’uso del giardino e del parco al Comune di Rivignano che ne cura la manutenzione e vi ha realizzato una serie di percorsi ciclabili e pedonali.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Rivignano, Ariis (Rivignano)

Superficie totale: 11,00 ha

Impianto planimetrico: all’italiana (giardino) e all’inglese (parco)

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Dal 2012 concesso in uso al Comune di Rivignano

Peculiarità scenografiche e compositive: corte d’onore, gradinata, ‘olle’ (bolle che emergono dal terreno, formate da acqua di falda affiorante in superficie), percorsi, serra, vialetti

Specie botaniche di rilievo: abete rosso, alloro, bosso, cedro dell’Himalaya, cipresso, farnia, leccio, magnolia, pino domestico, pino silvestre, tasso

Orari di apertura: sempre aperto

Visite: per prenotazioniPro Loco “Cuore dello Stella” di Ariis

Tel: +39 346 7217282

E-mail: prolocoariis@gmail.com

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

sirti

Azienda agricola Zidaric Dario

L’azienda agricola Zidaric è ubicata sull’altipiano carsico, territorio estremamente ostile per l’attività zootecnica perché povero di terra e di acqua, ma ricco di freddo e bora d’inverno e caldo siccitoso d’estate. Queste condizioni non permettono di lavorare i terreni (non esiste, infatti, agricoltura intensiva) pertanto i foraggi vengono raccolti su prati polifiti permanenti (centenari) su una vasta area del territorio. Il fieno ha la particolarità di essere fine come quello di montagna, ma molto più ricco di essenze botaniche perché il clima continentale d’inverno e mediterraneo d’estate ne favorisce lo sviluppo. È questa dunque la base dell’alimentazione giornaliera della mandria.

Da anni l’azienda ha scelto la strada della produzione di formaggi per valorizzare in questo modo i frutti del territorio. Per preservarne tutte le caratteristiche organolettiche, il latte viene lavorato a crudo, dunque non pastorizzato, e il fermento viene preparato di volta in volta con lo stesso latte. Non solo, ad alcuni formaggi vengono aggiunti elementi di territorialità unici, come ad esempio le erbe carsiche e il polline di millefiori del Carso.

 

I formaggi

Ricotta (fresca e affumicata), Caciotta bianca (15 giorni circa di stagionatura); Koromac (caciottine con fiori di finocchio selvatico, 15 giorni circa di stagionatura); Zepek (caciottine con la Santoreggia, tipica erba del Carso, 15 giorni circa di stagionatura); Tabor (stagionatura di 3, 6, 12 e 24 mesi); Jamar (formaggio stagionato in grotta, 6 mesi di stagionatura); Mlet (formaggi di varie stagionature tritati e impastati con il pepe; un mese di stagionatura);Yogurt bianco.

 

Informazioni


Informazioni

Indirizzo: Prepotto, 36 – 34011 Aurisina (TS)

Numeri utili: tel: +39 040 201178 / cell. +39 392 5594992

E-mail: zidaric@tiscali.it

Orari di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì 9-13 e 15-17; sabato 9-13

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

Laguna_Grado

Laguna di Grado

La laguna di Grado è un luogo senza tempo, un ecosistema unico al mondo, un intrico di canali e valli fra le mote, come i gradesi chiamano le piccole isole lagunari, ricoperte di canne e di cespugli, regno dell’acqua, del vento e del silenzio.

Si estende per oltre 12 mila ettari fra Fossalon di Grado e la foce dei fiumi Ausa e Corno, dove sorge l’isola di Anfora, al confine con la laguna di Marano. L’idrovia Litoranea Veneta, una via d’acqua che collega Venezia con la foce dell’Isonzo e Trieste, l’attraversa in senso longitudinale.

Grado è un’isola collegata alla terraferma da una strada che viene presa come riferimento per dividere la laguna in due settori, l’orientale, chiamato palù de sora, e l’occidentale, palù de soto. La parte più ampia è la laguna occidentale, che è anche la più ricca di isole, fra cui la piccola isola di San Pietro d’Orio, che era sede di un monastero, Ravaiarina, dove si trovano valli da pesca e strutture ricettive, e l’isola di Gorgo, dove sorgeva una chiesa e, durante la prima guerra mondiale, una base area italiana. In direzione della laguna di Marano troviamo l’isola di Anfora, che nel 1866 divenne il confine tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico, che vi costruì una caserma. Oggi vi sorge il piccolo abitato di Porto Buso.

La laguna orientale, palù de sora, si è ridotta di superficie in conseguenza dei lavori di bonifica realizzati a partire dal 1928 nella zona di Fossalon. L’isola più importante è Barbana, dove sorge da circa 1500 anni un santuario mariano condotto da una comunità di frati francescani. Ogni anno nella prima domenica di luglio si svolge il Perdòn di Barbana, una suggestiva processione di barche imbandierate e infiorate che partono in pellegrinaggio da Grado e attraversano la laguna fino a Barbana.

Il simbolo della laguna di Grado sono i casoni, le antiche case dei pescatori, capanne fatte di canne, paglia e vimini. Sono a pianta rettangolare, composti da un’unica stanza con il focolare, la porta rivolta a occidente per riparare dal freddo vento dell’est, il tetto di canne a forma di piramide che spunta fra gli isolotti lagunari. Vengono ancora utilizzati dai pescatori gradesi come base d’appoggio per la pesca, pochissimi ci vivono ancora, magari solo nella bella stagione, quando talvolta vengono trasformati in trattorie.

La batèla è la barca tipica della laguna: lunga fra i 5 e i 10 metri, a fondo piatto, è condotta da un rematore in piedi a poppa e può essere dotata di un albero.

In laguna sono presenti numerose valli da pesca dove si pratica l’itticoltura.

Dal punto di vista naturalistico, la laguna è ricca di essenze arboree, e in particolare di tamerici, olmi, pioppi, ginepri e pini. I banchi sabbiosi che emergono nelle lagune di Grado e Marano, chiamati barene, hanno la maggior varietà di specie vegetali lagunari. La pianta più diffusa è la graminacea sparto delle barene, che con le sue radici difende le barene dall’erosione marina. La pianta simbolo della laguna è il limonio dai fiori violetti, chiamato in dialetto fiuri de tapo. Con il giunco una volta si fabbricavano cordami per l’armatura delle reti da pesca.

La fauna è rappresentata da una grande varietà di volatili. Una delle aree indubbiamente più importanti sotto il profilo biologico è il Banco d’Orio, che delimita il confine meridionale della laguna, dove sono visibili molte migliaia di uccelli, più frequenti nei mesi di migrazione. I più numerosi in assoluto sono i piovanelli pancianera, assieme ai gabbiani, alle sterne, ai cormorani, agli aironi, ma si possono osservare anche specie rare come i fenicotteri. Per proteggere questo ambiente così incantevole ma delicato, habitat ideale per decine di specie di uccelli acquatici che vi nidificano o che vi fanno tappa nel periodo delle migrazioni, sono state create due grandi riserve naturali, la Riserva naturale della Foce dell’Isonzo e la Riserva Naturale Valle Cavanata.

 

 

Informazioni


Info Point Grado – TurismoFVG

Viale Dante, 72

34073 Grado (GO)

Tel.: +39 0431 877111

Fax: +39 0431 83509

info.grado@turismo.fvg.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA