Museo_Medioevo_goriziano

Museo del Medioevo goriziano

La storica dimora dei Conti di Gorizia, risalente all’XI secolo, arredata con mobili d’epoca e dipinti, beni storico-artistici e archeologici, ospita una ricca raccolta di riproduzioni di armi bianche medievali, esposte nella Sala dei Cavalieri, mentre all’interno delle mura si possono vedere le macchine d’assedio: la catapulta, il trabucco, il trapano e la ronfea.

La sezione dedicata alla didattica ripercorre la storia della Contea dalla prima citazione di Gorizia alla morte dell’ultimo conte Leonardo avvenuta nel 1500. All’interno della Sala degli Stati Provinciali è stata allestita l’esposizione permanente Theatrum Instrumentorum, che propone strumenti musicali che vanno dal X al XVII secolo. Il castello ospita, inoltre, mostre temporanee incentrate sulla storia e l’arte del territorio. La Sala del Conte e la Corte dei Lanzi sono adibite a concerti e letture, mentre nel Cortile delle Milizie si svolgono spettacoli musicali, rassegne teatrali e cinematografiche presso il Teatro Tenda.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Borgo Castello 36, Gorizia

Servizi: visite guidate su prenotazione, bookshop, bar

Informazioni: www.comune.gorizia.it

Orari di apertura: da martedì a domenica 10.00-19.00; lunedì 09.30-11.30; chiuso, 25 e 26 dicembre, 1° gennaio

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,50; studenti e scolaresche € 1,00; gratis con FVG Card

Tel./Fax: 0481 535146

E-mail: urp@comune.gorizia.it

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Giardino_Giovanni_Pascoli_Udine

Giardino Giovanni Pascoli

Il giardino, realizzato agli inizi del Novecento, è compreso tra piazza della Repubblica e le vie Dante, Giusti e Carducci. Si dispone simmetricamente lungo due aiuole di sempreverdi in asse – una ellittica e una circolare – lambite da viali curvilinei.

Nei primi decenni del XX secolo si procedette allo spianamento della braida medievale Arcoloniani – superficie tenuta a frutteto, vigneto e ortaggi – e furono tracciate le vie Dante e Carducci a collegamento tra la stazione ferroviaria e il centro cittadino. Sul sito, nel primo Novecento, sorsero numerosi edifici tra i quali la Casa del Fascio, realizzata così come il giardino dall’architetto Ettore Gilberti, che dispose una sorta di giardino-piazza circoscritto, luogo di sosta e di decoro urbano che prevedeva un recinto aperto in cinque accessi, con l’aiuola maggiore detta ‘paniere’. Si utilizzò un impianto misto, formale all’italiana e con la tecnica di figurazione floreale a ‘mosaicultura’. Le specie arbustive – bosso, ligustro, tasso, ginepro – furono foggiate secondo i canoni della topiaria.

Nel 1997, dopo un periodo di progressivo degrado, si procedette al ripristino dell’assetto originario, su progetto dell’architetto Massimo Asquini, realizzato gli allievi giardinieri dell’ENAIP di Udine.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza della Repubblica

Superficie totale: 0,45 ha

Impianto planimetrico: formale all’italiana

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Udine

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, belvedere, parterre, vialetti

Specie botaniche di rilievo: bosso nano, cipresso di Lawson, ginepro cinese, ginepro ibrido, lagestroemia, tasso, tasso d’Irlanda

Orari di apertura: dal 1° al 30 aprile 8.00-19.00; dal 1° maggio al 30 settembre 7.00-21.00, dal 1° al 31 ottobre 8.00-19.00; dal 1° novembre al 31 marzo 8.00-18.00

Servizi: accesso da via Dante, parcheggio auto nei pressi, fontanelle di acqua potabile

Segnalazioni: Ufficio verde pubblico, via Nodari, 37 – Tel. +39 0432 520651

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Villa_Kechler_Udine

Villa Manin Kechler

Nel piccolo borgo di San Martino sorge Villa Kechler, residenza del tardo XVI secolo. Due massicci pilastri in bugnato sormontati da statue settecentesche introducono al lungo viale che attraversa la corte a giardino con sculture neoclassiche tra le ali delle barchesse e arriva in fronte alla villa dal colore aranciato. Sul retro si estende un parco chiuso dalla cinta muraria.

Un tempo la villa appartenne alla famiglia veneziana Manin, che vi abito finché non si trasferì a Passariano. Gli spazi della barchessa di ponente furono adibiti nel corso dell’Ottocento a filanda di sete pregiate dai Kechler che entrarono in possesso dell’intero bene all’inizio del Novecento. Un ospite illustre del conte Carlo Kechler fu Ernest Hemingway, che vi soggiornò più volte, partecipando alle battute di caccia tra Lignano, la foce del Tagliamento – a dire dello scrittore la “Florida d’Italia” – e Caorle.

 
 

Informazioni


Indirizzo: via Erminia, Località San Martino, Codroipo

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Museo_Archeologico_Friuli_occidentale

Museo Archeologico del Friuli occidentale

Il museo archeologico del Friuli occidentale, allestito presso il Castello di Torre, documenta, attraverso un’esposizione ricca di ricostruzioni, pannelli illustrativi e video, i numerosi ed importanti siti archeologici dell’alta pianura pordenonese occidentale, dalla Preistoria al Rinascimento. Sono raccolte ed esposte testimonianze dei siti preistorici più antichi di Grotte di Pradis, Sequals, Piancavallo, Bus de la Lum; di quelli Neolitici e dell’età del Rame della destra Tagliamento tra cui Fagnigola, Valer, Bannia di Fiume Veneto e Meduno; reperti dell’Età del Bronzo provenienti da Castellir di Palse, Sesto al Reghena e San Tomè di Dardago, unitamente alla ricostruzione di un forno per la fusione dei metalli. Nel museo, inoltre, sono custoditi i reperti archeologici rinvenuti nel sito palafitticolo di Palù di Livenza, dal 2011 patrimonio dell’Unesco.

Non mancano documentazioni delle strutture dei castellieri dell’Età del Ferro di Gradisca di Spilimbergo e di Palse di Porcia, e del sito del Monte Castelir presso Caneva; oggetti riferibili a luoghi di culto e alla necropoli di San Floriano di Polcenigo e dell’epoca della romanizzazione con corredi funerari rinvenuti nel territorio pordenonese; nonchè i preziosi manufatti della villa romana di Torre, delle necropoli dell’epoca tardoromana e altomedioevale, un tesoretto di monete d’argento del III secolo d.C. rinvenuto a Sacile.

Del cimitero tardoantico di Torre di Pordenone si espone la tomba di bambino riallestita nella sala così com’è stata scoperta. Sono anche stati ricostruiti i due contesti cimiteriali altomedioevali, quello di epoca longobarda di Tramonti di Sotto e quello post-carolingio emerso sotto le fondazioni del medioevale Palazzo Ricchieri di Pordenone. Un altro spazio è dedicato ad alcuni castelli del pordenonese oggetto di scavi archeologici, quello di Caneva e quello di Meduno.

Il percorso termina con uno spazio dedicato al castello, sede del museo, e alla figura del conte Giuseppe di Ragogna, archeologo e cultore di antichità che fu l’ultimo proprietario del maniero. Il conte, alla metà degli anni Cinquanta, realizzò diversi scavi nella villa romana di Torre di Pordenone e raccolse numerosissimi reperti, ceramiche, marmi e intonaci affrescati della villa. Sono stati ricostruiti alcuni vani, tra cui una decoraziane parietale risalente agli inizi del I secolo d.C. con una scena di Amazzonomachia.

Conclude l’esposizione museale una sala dedicata ad alcune collezioni di oggetti pervenuti al Museo grazie a donazioni: la collezione Micheluzzi di vasi etruschi e la collezione Coran di reperti magnogreci.

Informazioni

Indirizzo: Via Vittorio Veneto 19-21, Pordenone

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca; accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.pordenone.it

Orari di apertura: venerdì e sabato 15.00-18.00; domenica 10.00-12.00 e 15.00-18.00; aperture straordinarie su prenotazione

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,00; gratis con Fvg card

Visite: su prenotazione visite guidate al Museo Archeologico e al Castello o alla Villa Romana di Torreper gruppi di almeno 10 persone € 62,00

Tel./Fax: 0434 541433

E-mail: museo.archeologico@comune.pordenone.it

 

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Museo_Casa_Carsica_Trieste

Museo della Casa Carsica (Kraska Hisa)

Questa cascina carsica della fine del XVIII secolo è caratterizzata da un cortile chiuso (borjac) attorno al quale si sviluppano gli ambienti abitativi e i fabbricati agricoli. L’edificio, interamente realizzato in pietra, conserva arredi e oggetti d’uso originali che testimoniano le attività domestiche e rurali tipiche della civiltà contadina del Carso tra Otto e Novecento. Nel fienile si tengono esposizioni d’arte e documentarie. Il cortile e la casa sono aperti per varie manifestazioni: usi popolari, manifestazioni letterarie e concerti. Negli anni dispari, nell’ultima settimana di agosto si svolge la caratteristica cerimonia delle nozze carsiche.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Repen 31, Repentabor-Monrupino (Trieste)

Servizi: visite guidate, bookshop

Informazioni: www.kraskahisa.com

Orari di apertura: domeniche e festivi 11.00-12.30 e 15.00-17.00 da aprile a ottobre; aperture straordinarie per gruppi su prenotazione

Tel.: 040 327240

E-mail: info@kraskahisa.com – martinarepinc@gmail.com

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Antiquarium_Tesis

Antiquarium

Nell’antiquarium di Tesis sono conservati reperti archeologici provenienti dalla pianura e dalla pedemontana pordenonese databili dall’età del bronzo a quella romana e altomedioevale. I materiali sono stati reperiti dal Gruppo Archeologico “Cellina-Meduna Co. G. di Ragogna” durante la sua trentennale attività diretta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia.

Si tratta di significative testimonianze delle popolazioni che si insediarono sul territorio dalla Protostoria al Medioevo. Molti gli oggetti relativi alla vita quotidiana, alle attività produttive, alle abitazioni e al culto dei morti: bronzetti, monete, oggetti ornamentali e amuleti in metallo; attrezzi agricoli, utensili in ferro e vasellame, che documentano l’agricoltura e l’artigianato negli insediamenti rustici romani; le urne funerarie di età imperiale e tardo antica.

L’antiquarium – nella restaurata sede della vecchia latteria di Tesis – fa parte dell’Ecomuseo Lis Aganis.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via dell’Oste 10, Tesis di Vivaro (Vivaro)

Servizi: visite guidate, bookshop, archivio documentale

Orari di apertura: su prenotazione – Tel.: 345 5005149

Ingresso: gratuito

Informazioni: Comune di Vivaro, Via Vivaro 1, Tesis di Vivaro; Tel.: 0427 97015; Fax: 0427 97510; www.comune.vivaro.pn.it oppure Ecomuseo Lis Aganis, Via Maestri del lavoro 1, Maniago – Tel.: 0427 764425; www.ecomuseolisaganis.it; E-mail: info@ecomuseolisaganis.it

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Villa Manin

Le candide strutture della residenza si stagliano sul verde della campagna circostante creando scenografici effetti che riportano all’epoca degli splendori della Serenissima, ma nonostante ciò Villa Manin rappresenta anche il simbolo della fine della civiltà veneta e della sua secolare autonomia. Infatti, fu qui che Napoleone firmò nel 1797 il Trattato di Campoformido decretando la cessione di Venezia all’Austria. Fu qui che visse l’ultimo doge, Ludovico Manin, discendente di una famiglia d’origine toscana che in Friuli compì una straordinaria ascesa fino all’aggregazione alla nobiltà veneziana nel 1651.

La Villa, che è stata la sontuosa residenza di campagna della famiglia Manin, è armonizzata nell’ambiente che la circonda tanto da divenire parte integrante del paesaggio con un parco secolare di diciotto ettari.

Carlo Goldoni la definì un “soggiorno degno di un re”, pensiero che dovette essere condiviso da Napoleone che vi soggiornò durante la campagna d’Italia.

L’atrio fu affrescato da Louis Dorigny (1654-1742) con il Trionfo della Primavera e racconti mitologici a monocromo. Il cuore dell’edificio è costituito dal grande salone centrale, luminosissimo nel suo aprirsi all’altezza di ben tre piani e contemporaneamente al parco retrostante. Il salone delle feste è decorato con stucchi settecenteschi e illuminato da imponenti lampadari in vetro di Murano. Segue un’infilata di stanze decorate a stucco o affrescate con illusionistici trompe-l’oeil, per poi salire al piano nobile con il naso all’insù incuriositi dai rustici soggetti mitologici che occupano la volta delle scale.

La fastosa decorazione di stucchi e sculture della Cappella di Sant’Andrea Apostolo fu ideata da Domenico Rossi (1657-1737), con gli altari barocchi di Giuseppe Torretti e due dipinti a tempera su tavola di Francesco Fontebasso.

Il magniloquente giardino, disseminato di statue allegoriche si apre su viali ricchi di essenze storiche.

Nella seconda metà del Novecento la Villa fu acquistata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Nella barchessa di levante, dove si trovavano le scuderie, oggi si può visitare il Museo delle Carrozze e l’Armeria delle collezioni dei Civici Musei di Udine.

Il contesto della settecentesca villa ospita eventi culturali di grande richiamo: dai concerti estivi sotto le stelle, alle mostre d’arte moderna e contemporanea, dalle iniziative di carattere sportivo ai mercatini dell’antiquariato, dai festival enogastronomici e folkloristici all’intensa attività convegnistica. Il tutto con un occhio attento a ciò che succede a livello internazionale senza mai trascurare, però, la vitalità di una regione di confine come la nostra.

Villa Manin rappresenta il cuore del territorio comunale e da qui si possono scegliere diversi percorsi anche di carattere tematico. Volendo proseguire alla scoperta delle ville venete presenti in zona basterà imboccare il tratto dello stradone che prende avvio di fronte alla residenza, fra le due torri dell’esedra. Alla fine del lungo rettilineo si seguono le indicazioni per San Martino, dove si giunge facilmente grazie ad un sicuro tratto di pista ciclabile.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Doge, Passariano, Codroipo

Informazioni: www.villamanin-eventi.it

Orari di apertura: orari e biglietti d’ingresso dipendono dagli eventi attualmente in corso

Tel.: +39 0432 821211

Fax: +39 0432 821229

E-mail: asvm@regione.fvg.it

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