Basilica_della_Corte_Grado

Basilica della Corte

Nel 1902, durante gli scavi per il restauro di piazza Biagio Marin, nel centro storico di Grado, sono venuti alla luce i resti paleocristiani della più antica chiesa di Grado, la Basilica della Corte, edificata nel IV secolo. Si tratta di una pavimentazione musiva, con decori geometrici e nomi, dei sarcofagi e parte delle mura che delineavano la pianta dell’edificio.

Poco distante, un perimetro in pietra bianca sulla pavimentazione della piazza disegna la pianta ottagonale e l’abside semicircolare del Battistero che sorgeva accanto alla Basilica. Gli interventi di valorizzazione dell’area permettono di ammirare i resti in un contesto molto suggestivo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Cimitero_Guerra_austroungarico_Aurisina

Cimitero di guerra austro-ungarico Aurisina

Circondato da un recinto di pietra bianco e immerso nei boschi della dolina Šišček – la più ampia del Carso triestino – il camposanto raccoglie un migliaio di croci in pietra grezza che segnalano le spoglie dei soldati austro-ungarici caduti durante la Grande guerra tra Monfalcone e il Monte Ermada, teatro di aspri scontri durante l’undicesima battaglia sull’Isonzo nel 1917, che comportarono la distruzione di tutti i paesi del territorio circostante con gravissime perdite umane per entrambi i fronti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Duino Aurisina

Orari di apertura: dall’alba al tramonto

Come arrivare: sentiero segnalato CAI 32 con partenza da Aurisina

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

Museo_Archeologico_Udine

Museo archeologico

Il museo si è formato nel 1866 grazie al contributo dei nobili ed eruditi friulani che si dedicarono al collezionismo archeologico tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Si ricordino i lasciti delle famiglie di Toppo, de Brandis, di Prampero, Gropplero, Frangipane, ma anche di molti studiosi, quali Giulio Andrea Pirona, Alexander Wolf, Valentino Ostermann, Giovanni Marinelli e Carlo Someda de Marco.

La raccolta consta di materiali etrogenei, oggetti ad uso sacro e profano, riferibili ad un periodo compreso tra la Protostoria e il Medioevo. Francesco di Toppo nel 1883 lasciò alla città la sua ricchissima collezione di reperti rinvenuti in una necropoli romana di Aquileia, tra cui spiccano le ambre e centinaia di manufatti in vetro e ceramiche. Da Aquileia provengono anche due tappeti musivi, rinvenuti da Giovanni Brusin nel fondo Ritter. La prima sala è dedicata alla splendida raccolta del conte Augusto de Brandis, composta principalmente di reperti magnogreci provenienti dalla zone archeologiche di Taranto: crateri apuli e campani, ceramiche di Gnathia e lo stamnos dipinto ad Atene dal celebre ceramografo Menelao (440 a.C. circa).

Negli ultimi anni gli scavi condotti nella provincia di Udine hanno portato all’acquisizione di numerose testimonianze della preistoria, dell’età del bronzo, del primo periodo romano, del periodo altomedioevale e del basso medioevo tra cui centinaia di reperti in ceramica integralmente ricostruiti.

Il gabinetto numismatico vanta circa 60.000 monete, tra cui spiccano le coniazioni di Aquileia, 3.000 medaglie e numerosi esemplari di cartamoneta. L’ultima sala è dedicata a Luigi Pio Tessitori che a partire dal 1914 si dedicò agli studi archeologici nel nord dell’India con Sir John Marshall, allora direttore dell’Archaeological Survey of India.

Nel sottoportico del castello trova, infine, posto il Lapidario con epigrafi, monumenti e sculture di epoca romana provenienti soprattutto dalle collezioni dei conti Gorgo e di Toppo, ma anche materiali frutto di ritrovamenti fortuiti.

 

Informazioni


Indirizzo: Salita Castello 1, Udine

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca, biblioteca d’arte; accessibile ai disabili

Informazioni: www.udinecultura.itwww.provincia.udine.it/musei – www.comune.udine.it

Orari di apertura: da ottobre a aprile da martedì a domenica 10.30-17.00; da maggio a settembre da martedì a domenica 10.30-19.00; chiuso il lunedì

Ingresso: unico per i Civici Musei del Castello € 5,00; ridotto € 2,50 (da 14 a 18 anni e studenti universitari, oltre ai 65 anni); scolaresche € 1,00; gratis fino ai 13 anni disabili con FVG Card

Tel.: 0432 271591

Fax: 0432 271982

E-mail: civici.musei@comune.udine.it

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ALTRO IN ZONA
FalesieDuino

Riserva Naturale delle Falesie di Duino

L’area protetta tra le località di Duino Aurisina e Sistiana si sviluppa su una ripida scogliera carsica che si affaccia sull’Alto Adriatico e comprende l’inconfondibile falesia bianca che scende a picco sul mare e una stretta fascia dell’altipiano carsico, nonché il mare e il tratto di costa, ricca di calcari fossiliferi del Cretacico. La bianca roccia è modellata in singoli torrioni lungo la costa e in affioramenti rocciosi lungo il ciglione, crivellata dai fenomeni di carsismo e ridotta fino in frantumi nei ghiaioni. Lungo il ciglione delle falesie, tra il Castello nuovo di Duino e la baia di Sistiana, costeggiando i resti delle postazioni militari e dei bunker scavati nella roccia, si snoda il sentiero Rilke, dal quale si può ammirare il vasto panorama sul golfo di Trieste, dalla foce dell’Isonzo fino a Punta Salvore in Croazia. Il percorso è stato così chiamato in omaggio al poeta Rainer Maria Rilke, che aveva soggiornato al Castello di Duino nel 1912, dove scrisse le Elegie duinesi.

L’area è l’unico luogo in cui cresce la centaurea kartschiana, detta anche fiordaliso del Carso, che affiora sulle falesie più vicine al mare. Sul ciglione si alternano gli arbusti della landa carsica: ginepro, sommaco, genziana; mentre nella pineta artificiale dominano il pino nero e il pino d’Aleppo. Il bosco carsico (roverella, orniello con sottobosco di carniolo) si confonde con le specie più tipiche del mar Mediterraneo (leccio, alloro, carpino nero), sulle rupi a picco sul mare crescono, invece, il fiordaliso del Carso, la caracia campanella, la salvia e il ciliegio canino.

Il simbolo dell’area protetta è l’algiroide magnifico. Tra gli uccelli che nidificano sulle rocce si registra la presenza del passero solitario, l’occhiocotto, il picchio rosso, la cinciallegra e il falco pellegrino. Nei boschi della riserva sono presenti poi caprioli, tassi, cinghiali, volpi, lepri e scoiattoli. Nelle acque della baia di Sistiana è stata più volte avvistata la stenella striata, un piccolo delfino.

 

Informazioni


Ubicazione: Duino Aurisina

Estensione: 107 ettari di cui 63 a mare

Informazioni: www.falesiediduino.it – Comune di Duino Aurisina, Aurisina Centro 102 – Tel: 040 2017372; Fax: 040 201307; E-mail: info@falesiediduino.com

Come arrivare: percorrendo la strada provinciale 14 da Trieste verso Monfalcone e oltrepassando l’abitato di Sistiana si raggiunge il parcheggio nei pressi del bivio per Sistiana mare dove si trovano delle indicazioni per il sentiero Rilke oppure dall’abitato di Duino

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LaghiDoberdo

Riserva Naturale Laghi di Doberdò e Pietrarossa

La riserva si trova al limite occidentale dell’altopiano carsico dove due grandi depressioni (polje) ospitano due bacini d’acqua separati da una dorsale calcarea. Il lago di Doberdò – uno dei rari esempi di lago carsico – è alimentato dai fiumi Vipacco e Isonzo.

Percorrendo i sentieri di quest’area protetta si ha la possibilità di osservare la cesura tra i prati di landa e i campi solcati e le zone umide lungo le sponde dei laghi, dove crescono le ninfee. Qui, nella sottile striscia di bosco ripario, formato da pioppo nero e salici, trovano rifugio diverse varietà di picchio, la puzzola, il capriolo e altre specie rare e difficilmente osservabili, come lo sciacallo dorato. Simbolo della Riserva è il riccio orientale. Negli anfratti scavati dalle acque sotterranee vive il proteo, mentre il lago è popolato soprattutto da ciprinidi. Le cavità ospitano poi una ricca comunità di pipistrelli.

Nella riserva si trova, inoltre, il sito archeologico di un castelliere appartenente all’Età del Bronzo.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Ubicazione: l’area protetta interessa i comuni di Doberdò del Lago (Doberdob), Monfalcone e Ronchi dei Legionari

Estensione: 726 ettari

Servizi: foresteria, bar, ristorante, degustazione prodotti tipici, punto ristoro, area pic-nic, area giochi per bambini, sentiero con fondo consolidato dal parcheggio al pontile panoramico sul lago

Attività: mostra permanente, centro visite, visite guidate, birdwatching

Centro visite: Gradina, via Vallone 32, Doberdò del Lago – Tel.: 0481 784111 – 333 4056800

Informazioni: www.riservanaturalegradina.com

E-mail: inforogos@gmail.com

 

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Piazza_Vittoria_Gorizia

Piazza della Vittoria

Quello che era un prato incolto ai piedi del colle del Castello, venne a circondarsi di case d’abitazione durante l’espansione urbana tra il XIV e il XV secolo, per cui, questa piazza era anticamente detta Traunik (dallo sloveno “prato”).

Nel corso dei secoli ospitò le celebrazioni della città: feste, mercati, parate, giochi e cerimonie. Il suo perimetro triangolare fu arricchito nel corso del Sei e Settecento da palazzi gentilizi, dalla Chiesa barocca di Sant’Ignazio, che con le due torri campanarie coronate da cupole a cipolla manifesta l’adesione al gusto d’oltralpe, dalla Fontana del Nettuno, disegnata da Nicolò Pacassi e dalla cinquecentesca Casa Torriana, oggi sede della Prefettura. La Colonna di Sant’Ignazio fu eretta in ricordo della tremenda pestilenza del 1682.

 
 
 
 
 
 
 
ALTRO IN ZONA

Lago_Volaia

Lago di Volaia

Quello di Volaia (Wolayersee) è uno splendido laghetto alpino raccolto nella conca glaciale del versante austriaco dell’omonimo passo, immerso in un paesaggio montano incontaminato di straordinaria bellezza. Il lago Volaia è al centro di una riserva naturale che corre lungo lo spartiacque delle Alpi Carniche, a occidente del passo di Monte Croce Carnico.

Per più di metà dell’anno il lago è ghiacciato e lo spessore del ghiaccio può raggiungere i due metri. Gli emissari sotterranei del lago alimentano due fontane: una in territorio austriaco, l’altra a valle del rifugio Lambertenghi-Romanin.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Passo del Volaia

Informazioni: www.comune.forni-avoltri.ud.it o presso l’Ufficio turistico di Forni Avoltri, Corso Italia 24 – tel: 0433 72202; e-mail: info.forniavoltri@turismo.fvg.it

Come arrivare: da Forni Avoltri si sale in direzione Collina fino al rifugio Tolazzi, da qui è possibile proseguire solo a piedi seguendo l’itinerario per il rifugio Lambertenghi-Romanin;

Attività: il sentiero Spinotti è attrezzato per l’arrampicata

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