Museo_Gino_Tonutti_Remanzacco

Museo Gino Tonutti

Nei locali del vecchio battiferro Tonutti è documentata l’evoluzione tencologica di attrezzature e macchine agricole dal tardo Ottocento alla meccanizzazione del lavoro rurale degli anni ’30 e ’40 del Novecento.

Dalla sezione di archeologia industriale si passa a quella di auto storiche e d’epoca, che espone un’ottantina di autoveicoli, tra cui una serie di motori a vapore, la prima Ford modello T, una Chevrolet del 1929, quattro Rolls Royce, la Jacquard XK 120 del 1952, la Delorean del film Ritorno al futuro, una Corvette Batman, varie Ferrari, tra cui la F40 e diverse Lamborghini. La collezione comprende, inoltre, 75 motocicli d’epoca europei e americani.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: località Casali Battiferro 6, Remanzacco

Servizi: visita guidata, biblioteca, ristoro; accesssibile ai disabili

Informazioni: museoginotonutti.wix.com/museoginotonutti

Orari: apertura su richiesta

Ingresso: gratuito

Tel.: 0432 667015 – 335 7705126

Fax: 0432 668282

E-mail: tonuttimuseum@gmail.com

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Cimitero_Guerra_austroungarico_Fogliano

Cimitero di guerra austro-ungarico Fogliano Redipuglia

Il cimitero è stato costruito in onore dei quasi quindicimila austro-ungarici caduti nelle zone limitrofe durante la prima guerra mondiale e qui tumulati all’ombra di due file di cipressi e nelle tombe comuni che accolgono i resti dei caduti ignoti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Statale 305, Fogliano Redipuglia

 

Orari di apertura: dalle 9.00 al tramonto

 

Informazioni: Ufficio di informazione e accoglienza turistica di Fogliano Redipuglia, via III Armata 54; Tel.: +39 0481 489139; e-mail: plfogliano@tiscali.it

 

Visite: visite guidate a cura dell’Ufficio turistico di Fogliano di Redipuglia

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Palazzo_Comunale_Cervignano

Palazzo municipale di Cervignano

Il Palazzo municipale di Cervignano, che si trova in piazza Unità, fu inaugurato nel 1927, quando il regime fascista ripristinò la figura del podestà. In effetti il progetto dell’architetto goriziano Silvano Baresi ne fa un tipico palazzo del podestà, con tutte le caratteristiche ad esso connesse: la loggia, gli archi, il poggiolo della sala consiliare e la classica torre campanaria, simbolo del palazzo comunale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castello_Sacile

Castello di Sacile

Il Castel Vecchio di Sacile – edificato su un’isola affiorante dal Livenza, detta “le Contrade” – viene fatto risalire alla fine del X secolo. Il patriarca Gregorio a metà del Duecento spese ingenti somme per fortificare questo e molti altri castelli friulani danneggiati dagli assalti di Ezzelino da Romano.

A quel tempo oltre alle due rocche che fiancheggiavano il Livenza – il Castelvecchio ed il castello di Corte – erano presenti due porte d’accesso, orientate verso il Borgo Ricco, in direzione del Friuli, e verso al Tagliamento.

Nel 1347 il patriarca Bertrando fece costruire le mura che collegavano il castello al porto, altra isola fluviale e approdo per le barche mercantili. Nella seconda metà del Quattrocento venne costruita una doppia cinta muraria per unire il fortilizio alla terraferma, che si estendeva verso entrambi i borghi.

Dell’antico maniero restano oggi solo pochi ruderi; degli originari cinque torrioni ne sono rimasti tre: quello più antico, risalente al XII secolo, si trova dietro il Duomo di San Nicolò, ai margini della passerella sul Livenza che conduce a Campo Marzio; quelli di San Rocco e del Foro Boario furono eretti tra il 1470 ed il 1485 contro la minaccia turca. Insieme facevano parte di un complesso sistema difensivo raccordato da cunicoli sotterranei.

Dell’imponente torrione di San Rocco rimangono i resti in Largo Salvadorini dove è ancora visibile il Leone alato di San Marco a memoria del doge Giovanni Mocenigo che lo fece edificare. Nel Foro Boario si conservano in buono stato il torrione e parte delle mura difensive della città. Recenti interventi di riqualificazione dell’area hanno permesso la creazione di una passeggiata lungo il Livenza che costeggia la cinta muraria e il torrione fino al parco di Pra’ Castelvecchio.

 

Informazioni


Indirizzo: Sacile

Stato di conservazione: ruderi

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

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Borgo del Castello

Questo bellissimo borgo fortificato del Friuli occidentale, le cui origini sono anteriori all’anno Mille, si trova in prossimità del guado su un ramo del fiume Tagliamento (da cui il toponimo derivato dall’unione di “curtis” e “vadum”). Annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, è racchiuso entro un circuito murato quadrilatero con due torri portaie scudate: la meridionale conserva la pusterla, mentre la settentrionale venne adattata a torre dell’orologio. All’interno delle mura sorgono palazzi di epoca medievale e rinascimentale, tra cui il monumentale palatium di gusto rinascimentale dei Freschi Piccolomini, sorto sulle fondamenta dell’antico mastio e circondato da un parco ottocentesco. Della struttura originaria del vecchio maniero, distrutto dal terremoto del 1511, rimangono le due torri e parte delle mura di cinta.

La Cordovado medievale si concentra nell’area castellana, dove trovano spazio Palazzo Ridolfi, Palazzo Bozza Marrubini (l’antica casa del capitano, affrescata da Giovan Francesco Zamolo nel Settecento con vedute urbanistiche del castello e del centro storico) nonché l’elegante Palazzo Agricola dalle forme rinascimentali con ampie arcate e trifore.

Nel Borgo Nuovo, sorto a partire dal Cinquecento, spiccano i signorili palazzi Beccaris Nonis, Mainardi e Marzin. Palazzo Cecchini fu ristrutturato secondo il gusto neogotico e affrescato nell’Ottocento con scene allegoriche e patriottiche, decorazioni a grottesche e vedute.

L’abside dell’antica Pieve di Sant’Andrea fu affrescata da Gianfrancesco da Tolmezzo agli inizi del Cinquecento. Il Santuario della Madonna delle Grazie è un gioiello d’arte barocca con un soffitto splendidamente intagliato e dorato contenente ovali dipinti da Antonio Carneo. La Nuova Parrocchiale conserva la pala della Madonna del Rosario di Giuseppe Moretto e Il Nome di Gesù di Nicola Grassi.

Nel mese di settembre a Cordovado si svolge la suggestiva rievocazione storica delle nozze svoltesi nel 1571 tra Riccarda d’Arcano e Francesco Ridolfi di Cordovado.

Il territorio circostante offre, inoltre, ambiti naturalistici di grande fascino; la zona rurale è, infatti, contraddistinta dalla presenza del complesso dei mulini di Stalis, che ispirarono Ippolito Nievo, cui è dedicato un parco letterario, e Pier Paolo Pasolini.

 

Informazioni


Dove: Cordovado, provincia di Pordenone

 

Informazioni: Comune di Cordovado, Piazza Cecchini 24 – www.comune.cordovado.pn.it -accoglienza turistica presso la Biblioteca Civica Palazzo Cecchini, tel.: +39 0434 690265

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

Palazzo_Altan_Rota_San_Vito

Palazzo Altan-Rota

Palazzo Altan-Rota, attuale sede del Municipio, è uno dei palazzi più complessi e di maggior prestigio del centro storico di San Vito al Tagliamento. Venne edificato nel 1400 a ridosso delle mura trecentesche dalla famiglia Altan, Conti di Salvarolo, ma quello che ammiriamo oggi è il risultato di successive aggiunte e modifiche che si svilupparono fino al XIX secolo.

Il corpo principale quattrocentesco conserva le caratteristiche tipiche della casa padronale veneta sviluppata su tre livelli, con una magnifica facciata e una loggetta sporgente. All’interno si trovano splendidi saloni e stanze riccamente decorate, in particolar modo la stanza degli stucchi, caratterizzata da un soffitto a stucco con riquadratura mistilinee a motivo rocaille e dipinti su tela raffiguranti paesaggi in prospettiva con architetture.

Il corpo principale del palazzo si raccorda alla piazza con un portico del XVII secolo che si affaccia sulla corte quadrata che racchiude un giardino all’italiana.

 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

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Villa Moretti

La villa sorge in posizione dominante sul colle di Coia nei pressi dei ruderi dell’antico maniero di Tarcento. Fu progettata alla fine dell’Ottocento dal torinese Antonio Vandone su commissione di Luigi Moretti. Questa pittoresca abitazione romanza è una commistione di stili che combina il neogotico con torri e merlature ad accenti romanici e rinascimentali.

Venne rivisitata tra il 1919 e il 1922 dagli architetti triestini Ruggero e Arduino Berlam che diedero alla villa uno tocco Liberty. Arduino mise particolare cura nelle rifiniture che fece realizzare da maestranze friulane: legni scolpiti, ornamenti in pietra naturale e artificiale, ferri battuti, stucchi e vetri colorati. Negli anni Cinquanta gli interni furono ammodernati dall’architetto Pietro Zanini con il mobilio realizzato dalla ditta Fantoni di Gemona.

La villa è stata, infine, restaurata dopo il sisma del 1976 e adibita a uso pubblico. Gli scaloni sono in pietra artificiale come pure le cornici delle finestre ad arco e le bifore arcuate. Dalla terrazza belvedere del terzo piano si eleva il corpo della torre che ritma i volumi della villa. Secondo il gusto d’inizio secolo il coronamento aggettante è merlato e sottolineato da una teoria di archetti e decorazioni geometriche in ocra e rosso mattone. Altre geometrie e ornati floreali arricchiscono capitelli, cornici e modiglioni. Il fronte rivolto a meridione si apre all’esterno con un doppio ordine di logge. Villa Moretti è circondata da un grande parco con statue in pietra e cemento, una fontana e giardino all’italiana. L’accesso inferiore è abbellito da un arco in pietra con cancello merlato in ferro battuto.

La villa ospita eventi e mostre d’arte temporanee.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Castello, Tarcento

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